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Elitaria - Widescreen Satanas
( 1928 letture )
Dopo tre anni dal loro primo, interessante full-length, Ngc 666 (New Galaxies Catalogue 666), i piacentini Elitaria tornano sulla scena con un nuovo, breve autoprodotto che ci riporta indietro alle radici del black metal, in particolare quello di stampo norvegese. Widescreen Satanas, infatti, si configura come un EP pulito e studiato, che segue un progressivo concept sul rapporto macchina/uomo e sul progressivo declino di quest’ultimo di fronte al progresso. Un percorso che a tratti può ricordare quanto recentemente proposto dagli Progrenie Terrestre Pura ma che, attraverso le lyrics, rapidamente si sviluppa in modo inaspettato: la macchina, infettata da un virus informatico, prende coscienza di sé stessa e si impone all’uomo come nuova potenza dominatrice -come già annunciato dalla seconda traccia, Widescreen Satanas pt.1 (Hail To The Emperor)- sovvertendo ogni regola. Già a livello di contenuti, dunque, Widescreen Satanas rappresenta fin da subito un grande passo avanti per gli Elitaria, capaci di creare un percorso fluido e concerto all’interno dei loro testi, tutti in inglese.

Anche a livello tecnico, questo duo sa convincere e si dimostra molto maturato rispetto alle produzioni precedenti. In Widescreen Satanas, gli Elitaria si attestano infatti su un black metal dalle ibridazioni industrial, dove un’attenta programmazione permette allo stile della band di mantenersi piuttosto originale lungo l’intera durata dell’album, anche se ancora passibile di miglioramenti. L’iniziale Intro, seppur strumentale, è già in grado di dare ottima prova di quanto i due emiliani possano proporre: un black metal dalle basi tradizionali, con toni dark, ricco in dettagli e capace immediatamente di creare un atmosfera plumbea, misteriosa, in cui nulla è più chiaro. Nella già citata Widescreen Satanas pt.1 (Hail To The Emperor), così come nella successiva e ‘gemella’ Widescreen Satanas pt.2 (Horobi No Shito) si riesce invece a godere maggiormente del lato black degli Elitaria, ricco in blast beat e rapide ritmiche (come da tradizione norvegese) e reso ulteriormente aggressivo dai vocals in growl di Diego Grossi. La chitarra e i suoi riff, seppur non sempre protagonisti, riescono a rendere i brani ancor più coesi tra loro, dando un senso di maggiore compattezza all’intero EP.
Tuttavia, ad un ascolto più approfondito, si comprende come la band abbiano ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda l’uso di effetti e synth che, in Widescreen Satanas, riescono a fare una concreta apparizione solo durante brevi passaggi all’interno dei brani -come nella chiusa di Dawn Of Mecha (Rise The Age Of Machine) o, più ampiamente, in Mithocondrion (Black Soul Rising pt.2)- mentre più spesso fanno solo brevemente capolino tra un cambio di ritmo e l’altro. Una scelta che lascia un po’ d’amaro in bocca nell’ascoltatore, poiché risulta chiaro che gli Elitaria possano certamente meglio sfruttare le loro indubbie capacità in fase di programming, in modo da rendere maggiormente originale il proprio stile e impreziosire, con toni cyber/industrial più marcati, delle tracce black metal che, già ora, mantengono piuttosto alto il livello compositivo di questo combo.

Riassumendo, una produzione piuttosto interessante, ben costruita e calibrata, che fa ben sperare per lo sviluppo ed il futuro, in terra italica, di quel black metal che osa sperimentare al di fuori delle convenzioni più tradizionali. Gli Elitaria hanno finora saputo dimostrare di saperci fare e questa loro ultima fatica merita ben più di un ascolto!



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2013
Autoprodotto
Black
Tracklist
1. Intro
2. Widescreen Satanas pt.1 (Hail To The Emperor)
3. Widescreen Satanas pt.2 (Horobi No Shito)
4. Ragnarok Propaganda (The End Of Things To Come)
5. Dawn Of Mecha (Rise The Age Of Machine)
6. Mithocondrion (Black Soul Rising pt.2)
7. Outro
Line Up
Diego Grossi (Voce, basso, soundscapes)
Marco Bracciale (Chitarra, synth, programming)
 
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