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OLTRE IL MITO - # 1 - Il Glam
24/04/2012 (4764 letture)
Questo è il primo articolo, di una serie di tre, che si propone la riscoperta, dalla polvere e dal tempo, di alcune band facenti parte del carrozzone della musica che tanto piace a noi. Voglio subito specificare che:

1) non si tratta di un vademecum completo e cronologico, sarebbe impossibile evidenziare e sottolineare tutte le band che hanno esordito e pubblicato in quel periodo
2) i generi enucleati sono il glam, lo street, il class metal e l’AOR. Non si parlerà mai di hair metal, termine che aborro e che venne creato dall’industria per inscatolare un genere o vari generi e renderlo vendibile. Non esiste un genere rock che sia mai nato spontaneamente con questa tipologia di nome, quindi sappiate che il termine ha in se connotati negativi e privi di veridicità storica.
3) vengono prese in considerazione band, non di serie B, ma certamente poco famose o comunque non di primissimo piano, che non hanno mai goduto di successi internazionalmente noti e di vendite spropositate, ma capaci di lasciare un segno importante e che ancora oggi risultano godibili e meritevoli d’attenzione
4) il campo del cimento si rifà a gruppi dai natali americani, europei e in casi sporadici provenienti da altre zone del pianeta
5) in accordo con i super-capi di Metallized alcuni dei dischi citati in questi articoli potranno poi venir recensiti sul sito prossimamente. Impossibile analizzarli tutti, men che meno in questa sede.

USA
Dopo questa doverosa specifica, sono certo che i nostri attenti lettori avranno altri monicker da proporre e suggerire, partiamo da questo primo capitolo, relativo al glam.
Inutile specificare che la new wave marchiata da rossetti, lustrini e abbigliamenti eccentrici parte dai primi eighties in quel di L.A. grazie all’immane successo riscosso dai Motley Crue. Ecco, qui non troverete ne parole su di loro e nemmeno su altri grandi del genere, le cronache dell’epoca sono già state loquaci a sufficienza. Mi concentrerò, invece, sui gregari di lusso, sui portatori d’acqua che hanno contribuito a rendere la categoria corpulenta, massiccia e numerosa, sia in termini di vendite, per la gioia delle label dell’epoca che hanno incassato cifre astronomiche, che per numero di dischi gettati in commercio rivelando poi, nel tempo, musicisti e influenze musicali ad alto godimento.
Via si parte. Mi piace prendere l’abbrivio da un quintetto eroico come gli Autograph. La storia di Steve Plunkett e soci inizia con quella di un'altra band: i Wolfgang, leggenda dei locali di Los Angeles dei tardi anni '70, che presentavano in formazione già Plunkett, come cantante e chitarrista, e Randy Rand, come bassista. In quel periodo, le tre più grandi band dei club di L.A. erano i Wolfgang, i Van Halen e i Quiet Riot, ma il gruppo di Plunkett e Rand rimase attardato, nonostante il loro successo sul Sunset Strip. Tanta gavetta, collaborazioni, poi l’occasione di un tour con i Van Halen conosciuti anni prima, e il primo album prodotto da Neil Kernon, uscito nel 1984, titolato Sign in Please, per la Rca. Una terna di release bellissime (1985 - That's the Stuff, 1987 - Loud and Clear) per un ensemble glam nel look ma dalle sonorità particolari, con le tastiere di Steve Isham in evidenza e un chitarrista virtuoso, epigone di Eddie Van Halen, come Steve Lynch. Un bel sound dorato dal sole californiano capace di battezzare pezzi eccitanti come Send Her to Me, Turn Up the Radio, Blondes in Black Cars e un cd, l’ultimo della serie ottantiana come Loud And Clear, davvero ottimo e ricco di spunti. Una grande band. Rimanendo in Usa come dimenticare i Rough Cutt da San Diego, più che un gruppo una sorta di laboratorio con membri provenienti da una miriade di band della zona, basti pensare che si formano nel 1981 con il nome di Sarge, il grande Paul Shortino alla voce e quattro membri derivanti dalla prima incarnazione dei Ratt: attraverso loro passeranno personaggi divenuti importanti in seguito, come Jake E. Lee, Claude Steel (Claude Schnell) tastiere nella band di R.J. Dio e Craig Goldy, chitarrista anch’esso con il compianto Ronnie. Pubblicano due discreti album (1985 -Rough Cutt- e, nel 1986, Wants You!) connotati dalla voce cartavetrosa e spettacolare di Shortino, prima di finire nel dimenticatoio. Da Filadelfia, Pennsylvania, nel 1985 sfrecciano i Britny Fox nati da una costola dei Cinderella per via di due componenti come Michael Kelly Smith (chitarra) e Tony Destra (batteria) poi perito in un incidente automobilistico. Look sgargiante con camicie frou frou, divise a giubba dei tempi andati e capelli cotonatissimi: con i primi tre ellepì, decisamente gustosi e ammiccanti, ricchi di canzoni catchy, sottolineate dalla voce abrasivamente roca di Dean Davidson, singer che formerà, dopo questa esperienza, i Blackeyed Susan, ensemble dal look evidente ma dalle sonorità più raffinate, con una più solida presenza blues. Una band anomala sono certamente i Leatherwolf, losangeleni, con un look molto glam ma pervasi da sonorità più hard di stampo britannico, possedevano una caratteristica unica, avendo in formazione ben tre chitarristi; album consigliato, Street Ready del ‘89, mentre da Blue Island (Chicago, Illinois) sopraggiungono il bassista Chip Z'Nuff e il cantante Donnie Vie, fondatori dei bravissimi Enuff Z'nuff, abili nel ripescare la lezione di immediatezza e melodia dei Beatles, mischiandola con sonorità tipiche del periodo e dando vita a due schegge fresche, con pezzi clamorosi come i singoli New Thing e Fly High Micelle; glam di altissima qualità decorato da arrangiamenti pregiati. Da avere assolutamente i primi due lavori full lenght del coloratissimo quartetto: l’autotintitolato del 1989 e Strength del ‘91. Niente male nemmeno i Black 'N Blue, nativi di Portland, Oregon, che danno alle stampe in quattro anni, tra ‘84 e ‘88, ben quattro album di discreto successo. Collaborano con Gene Simmons dei KISS e di quella formazione faceva parte il chitarrista Tommy Thayer, colui il quale ha preso stabilmente il posto di Ace Frehley nei KISS del post reunion. Band non malvagia, con il singer Jaime St. James a catalizzare l’attenzione, anche se il loro miglior lavoro, a detta del sottoscritto, è quello uscito lo scorso anno dopo la riunione, titolato Hell Yeah!, in ogni caso un ascolto a Black 'N Blue, Without Love, Nasty Nasty, In Heat si può senz’altro dare. Da notare che il platinato e riccioluto cantante, dopo il fallimento dei “blu e neri” si dedicherà ad un progetto quasi sconosciuto e stampato in terra giapponese denominato Freight Train Jane, decisamente piacevole e in linea con quanto pubblicato in precedenza. Da non farsi scappare le creature di Jean Beauvoir, bassista, cantante, produttore discografico e polistrumentista statunitense di origine haitiana, celebre per essere stato componente dei Plasmatics, che si è cimentato con gli appariscenti Voodoo X prima e poi con i Crown of Thorns; negli album di queste due band si trovano buonissimi pezzi e capacità compositive. Unitamente a collaborazioni importanti (KISS, John Waite, Ramones), il più grande successo di Jean, con tanto di supercresta biondissima nel clip, è quello Feel The Heat colonna sonora di Cobra, film interpretato da Sylvester Stallone. In questi periodi si muovono anche i Pantera -si, avete capito bene, che per chi non lo sapesse cominciarono la carriera facendo cover di KISS e Van Halen e pubblicarono qualche disco molto glammato, con un look multicolor e leccato, tra l’83 e l’85. Grandioso l’esordio della Vinnie Vincent Invasion, dotata di costumi fighissimi e musica eccezionale, il loro esordio autointitolato è ancor oggi uno degli album più potenti e feroci di quel periodo, con il chitarrista americano deciso a vendicarsi dopo l’allontanamento subito ad opera di Gene Simmons e Paul Stanley che lo estromisero dai KISS. Sound eccezionale e svisate a cascata, in quell’episodio, che rimarrà l’unico grande epitaffio del pazzo strumentista, poi proprio dalle ceneri di questa band nasceranno gli Slaughter, autori di un esordio eccellente come Stick It To Ya, colmo di song anthemiche e glam nell’animo anche se il loro aspetto esteriore non sposava trucchi o eyeliner. Uno dei fallimenti peggiori è rappresentato certamente dagli Erotic Suicide di Abusement Park, cd davvero brutto e senza nessuna luce, mentre i London sono stati davvero un combo sfigato, avendo visto passare tra le proprie fila future rockstar d’eccezione come Nikki Sixx e Blackie Lawless, senza aver mai avuto la capacità di esplodere, in ogni caso il loro Non Stop Rock del ‘85 è un disco davvero bellissimo da rivalutare a tutti i costi, mentre i Keel, progetto di Ron Keel, vocalist dotato di tante spinte nel biz e compagni eccellenti al fianco, non è mai riuscito a decollare, in ogni caso nei primi lavori, The Right to Rock e The Final Frontier si trovano accenni interessanti, mentre l’esagerazione dei toni e del look glamour è incarnato dai Pretty Boy Floyd, nativi della città degli angeli, così ribattezzati dal produttore Kim Fowley che all'epoca collaborava con loro. Comparvero ufficialmente nel 1987 e dopo otto esibizioni, (ecco come nascevano certi fenomeni discografici) vennero contattati dall'etichetta MCA Records per editare il loro debut cd, Leather Boyz with Electric Toyz, che fu realizzato dal produttore dei Motörhead, Howard Benson, con un occhio all’airplay e un altro alla cassa. Una band figlia di quei periodi e con altri generi che premevano per uscire: c’era la necessità di incassare subito con due singoli come Rock and Roll (Is Gonna Set the Night on Fire) e I Wanna Be With You, trasmessi a ruota sul canale di MTV. Gli Skull di No Bones About It invece non li conosce proprio nessuno: capeggiati dal pelatissimo guitar-man Bob Kulick, in compagnia di calibri quali Bobby Rock (batteria) e Dennis St. James (voce), sparirono nel giro di un album nonostante una buona qualità di canzoni, mentre i Tuff di Phoenix hanno lasciato, nel loro piccolo, un segno che si chiama What Comes Around Goes Around, buonissimo esordio con brani di spessore, uno su tutti The All New Generation, vero inno hard che cita tutte le fonti più metal rock glam possibili; Stevie Rachelle, buon frontman e vocalist, poi, sembrava la copia a carbone di Bret Michaels dei Poison. Annovero nell’ambito del mascara anche una formazione che si fece largo con il nome di Femme Fatale, capeggiata dalla super gnocca Lorraine Lewis, contraddistinta da una voce grintosa e rauca come una cazzuola, contornata da quattro ometti: rimarchevole la loro prima fatica autointitolata con un single come Waiting for the Big One che si fece ascoltare parecchio. Poi ci sono alcuni gruppi che hanno lasciato segni timidi e quasi mai confortanti, i Kik Tracee sono uno di questi, falliti dopo il primo lavoro nonostante il management di Sharon Osbourne o come i floridiani Roxx Gang nativi di Tampa, che con Things You've Never Done Before, attirarono l’attenzione su di loro ma non resistettero allo scorrere del tempo. A proposito di figure femminili, vanno ricordate le Vixen, quattro donne che con gli strumenti ci sapevano fare e che avevano alla batteria quella Roxy Petrucci, “vera ammericana de Italia”, che aveva fondato con sua sorella Maxine una band scalcagnata chiamata Madam X: due donne due uomini per un solo disco dimenticato da tutti, mentre Lita Ford e Lee Aaron, trovarono nuova linfa vitale nel movimento glam dando alle stampe dischi dal chiaro gusto west coast losangeleno che ottennero buoni riscontri, a parere mio il migliore è BodyRock della singer canadese, completo di ottime song e grandi chitarre suonate dal marito; pensate che la bella topolona oggi si è dedicata completamente al jazz. Un misconosciuto prodotto, tanto poco divulgato quanto eccellente, è certamente un 11 track a nome di Randy Jackson’s China Rain, titolato Bed Of Nails, colmo e zeppo di melodie acchiappanti e cori di grande categoria, un disco difficile da trovare ma che vale decisamente la pena avere tra le mani, mentre vorrei ancora citare i Vain, creatura di Davy Vain, lascivo frontman a metà tra lo street e il glam. In tanti lo considerano estremamente stradaiolo, ma il suo look iniziale e l’attitudine me lo fa collocare in questa corrente, in ogni caso il primo disco No Respect è certamente degno di nota, uno di quei solchi da riesumare. Steve Stevens l’immenso guitar-hero, dopo le lavorazioni con Billy Idol si prese la soddisfazione di creare un sua comitiva, ne uscì fuori un disco autointitolato Atomic Playboys che tolto un lotto di buone song non lasciò altre tracce sensibili, a parte i suoi soli pirotecnici, mentre lo stesso confluì nella Vince Neil band per dare alle stampe un esordio straordinario che ancora ad oggi suona in maniera galattica con pezzi d’eccellenza. Questo è un vero masterpiece imperdibile!

EUROPA
Anche nel vecchio continente la nuova ondata attecchì ma in maniera meno virulenta. La prima risposta alla proposta losangelena giunse dai gallesi Tigertailz. Ricordo ancora il battage pubblicitario enorme e il loro approccio al mercato: mi feci regalare il disco per il Natale 1987 quando il loro primo full-lenght Young and Crazy vide la luce. Fu una delusione. A parte un look stratosferico e d’impatto pazzesco, la produzione e i contenuti non erano nemmeno avvicinabili all’ondata statunitense, in ogni caso qualche buon pezzo era presente, molto meno di quanto mi attendessi. I folli Wratchild invece provenivano da Evesham, Inghilterra, e forti di un look schizoide fatto di capelli ossigenati e sparati al cielo, mega bracciali chiodati e facce truccatissime, esibivano in Stakk Attak (1984) un coacervo di bubble-gum song piacevoli ma che si dimenticavano presto, in definitiva nulla di trascendentale nonostante l’immagine iper aggressiva e shockante. Sembrava quasi mancare, in Europa, il background “party and women” adatto ad ispirare e sviluppare al meglio un act glam. Anche i danesi Pretty Maids, nonostante un sound con keyboards e attitudine dura, vanno accomunati nel filone, bravissimi live (li vidi di spalla ai Deep Purple) davano sfoggio di colore e scelte musicali validissime nel loro Future World, insomma, anche la Scandinavia aveva i suoi alfieri nel settore, proprio oggi che è divenuta l’ultimo avamposto di quel periodo aureo. Band come Shotgun Messiah, Nasty Idols, Swedish Erotica, Treat sono le progenitrici dei grandi nomi di oggi, The Poodles, Bai Bang, Wig Wam, Reckless Love et similia, in verità gli Shotgun Messiah si trasferirono negli States e si persero dopo poco tempo, mentre anche in terra d’Albione fiorivano nuovi monicker, come non ricordare ad esempio gli Heavy Pettin’, mentre nel resto d’Europa assursero alle cronache gruppi come i rossocrociati China, osservati dal vivo e niente male anche su disco, e soprattutto i Krokus che si riciclarono nel filone, facendo uscire prodotti molto american-oriented, cambiando la propria immagine, adottandone una più consona al periodo, gli album glam degli svizzeri sono fondamentalmente The Blitz e Change Of Address ma a livello di sonorità anche Heart Attack e Stampede non scherzano per nulla. Ho lasciato per ultimi gli Hanoi Rocks non a caso, i finlandesi che nell’ambito heavy sono delle vere icone, a livello di successo mondiale sono sempre stati carenti e non sono mai riusciti a sfondare per svariate motivazioni. Il mio consiglio è quello di recuperare buonissima parte della loro discografia che sarà poi basica per il movimento street che analizzeremo nella prossima puntata. Mi sento di citare qui il disco solista di Mike Monroe, anche se uscito e pubblicato in Usa, quel Not Fakin’It che è un coacervo di sensazioni glam e delusioni street, che vede anche la partecipazione di Axl Rose nel clip bellissimo dal titolo inconfutabile di Dead, Jail or Rock'N'Roll pubblicato nel ‘89.

ALTRE PARTI DEL PIANETA
Qui si va sul sicuro con due band nipponiche che hanno incarnato lo spirito glamour con significati estremamente diversi. Gli Ezo si trasferirono in California, prodotti da Gene Simmons per la sua autocelebrativa etichetta: molto colorati ma privi di grande talento, il loro debutto, infatti, nonostante agganci e pompature fallì miseramente e non a torto: Fire Fire è tutt’altro che un capolavoro, anzi, mentre Thunder In The East dei grandi Loudness è musica ancora vigorosa oggi. La band, più dedita ad un hard/heavy in terra d’oriente, venne convinta dal management ad una svolta americana che consentì loro di toureggiare in America, ma i risultati di vendita non furono eccellenti. In ogni caso Akira Takasaki manico eccellente e il vocalist Minhoru Nihara forgiarono un bell’esempio di glam, made in Japan. Ci si vede il prossimo mese, ci sono ancora tante band da rievocare e un genere che… beh, ne parliamo la prossima volta. C-ya guys!



LUCIO 77
Sabato 30 Novembre 2024, 21.33.15
29
L \' Aor è più melodico.. Lo Street è più \"caciarone\".. IL Glam è una via di mezzo con il Look cotonato.
Nestor
Sabato 30 Novembre 2024, 17.34.23
28
@Galilee: concordo 👍👍
Galilee
Sabato 30 Novembre 2024, 13.24.09
27
Nestor, dividere in sottogeneri per analizzare la proposta di ciascuna band ci sta. Lo faccio anch\'io. Però tutte queste band, nonostante la svariate differenze, oltre ad avere in comune una base hard rock , facevano comunque parte tutte della stessa scena. Poi per carità, analizzare suddividere , classificare in maniera più specifica per capirsi è più che lecito.
Nestor
Venerdì 29 Novembre 2024, 22.03.35
26
@Galilee: Se uno fa la divisione tra glam/street/class e AOR come in questi articoli alcuni nomi mi sembrano davvero poco azzeccati. Tra l\'altro all\' epoca era tutto considerato hard \'n\' heavy, al massimo si poteva aggiungere \"americano\" per definire meglio una band. Poi sono arrivate le prime etichette, in disuso ora, come pop-metal o arena-rock. Poi con l\"avvento delle riviste si è iniziato a catalogare...ricordo la rivista Flash con tutti i sottogeneri. Solo un pubblico qualunquista definiva tutta quell\' ondata come \"glam\". Finché adesso tutto è diventato un immenso scatolone dal titolo Hair metal dove mettere tutto e riporre in soffitta.
Galilee
Mercoledì 4 Novembre 2020, 14.14.11
25
Il Glam metal era un calderone. Tutto l'hard rock anni 80 con le sue mille sfaccettature era ivi compreso. Da Fan del genere che lo segue da sempre, direi che tutti gli artisti nominati possono far parte della partita. Ovvio Roxx gang molto di più, gli Autograph molto meno.
Piolo
Mercoledì 4 Novembre 2020, 4.12.34
24
Lita ford glam? Crown of thorns glam? I decadentissimi Roxx gang glam? Autograph glam? Pretty maids glam? A me pare davvero sbagliata l'assegnazione.
Shock
Giovedì 10 Settembre 2020, 19.46.43
23
@Fasanez: meglio avere sempre cose nuove da ascoltare che non avere più niente 😉
fasanez
Giovedì 10 Settembre 2020, 18.18.10
22
Se proprio uno @@@@... Shock!!!! accidenti PPP Mi sono andato a ascoltare il pezzo e porca pupazza, un altro gruppo da ascoltare... azz, mi riempi le playlist!!! Ti quoto in pieno e complimenti per l'articolo al buon Franco!
Shock
Giovedì 10 Settembre 2020, 16.23.25
21
In questo momento mi gira nelle orecchie Nostalgia dell'Inferno nel Club e mi prende sì una grande nostalgia dei bei tempi andati, in cui l'hard rock era, come dicono gli americani, on top of the world, in tutte le salse, dal glam all'A.O.R. Tempi in cui decine di gruppi potevano contare su una platea e vendite di dischi che li ha fatti andare nell'olimpo della musica; oggi purtroppo solo solamente una nicchia, e per fortuna ci sono persone come Serafino della Frontiers che crede ancora in questi gruppi e posti come la Scandinavia dove decine di ottimi gruppi di giovani sono appassionati di queste sonorità e possono ancora tenere viva la fiamma dell'hard rock, che non morirà MAI!! You gotta close your eyes and ride the skies on the wings of a Luckdragon And dive into this Neverending story You gotta close your eyes at the speed of light on the seat of a Delorean And dream about these stories now and forevermore I'll never stop believing I'll never stop believing NOSTALGIA
Daddo
Venerdì 22 Luglio 2016, 15.27.58
20
Ma poi i CHINA RAIN!!!??? Cosa ci incastri qua dentro una delle tante band gestite da Jack Ponti, Dio solo lo sa!!!! I China Rain potevano essere paragonati soltanto a quelle band di cui si prendeva cura, rendendole a dire il vero un po' tutte uguali tra loro, specialmente a livello di ritornelli, il sopracitato mastermind dei Surgin': Baton Rouge, Shark Island, Babylon A.D. (primo disco) e Barfly (mai usciti sul mercato).
Metal Shock
Venerdì 22 Luglio 2016, 14.20.48
19
@Trucido: senza polemica, pero` accettando il tuo commento, di errori qui e nell`articolo sul class ci sono. I Kik Tracee di glam non hanno niente, penso che in pochi sappiano chi siano, come anche i Pretty Maids, gli Shotgun Messiah lo potevano forse essere sul primo album, non nei seguenti, nello street. D.a.d. non hanno neanche influenze sleaze. Per carita` a volte il confine tra i generi e` labile, ma per me alcuni errori ci sono, mica lapido Frankiss, l`ho buttata pure sul ridere
Er Trucido
Venerdì 22 Luglio 2016, 13.39.29
18
Però dovreste anche leggere bene, perché per alcuni nomi si parla solamente di influenze momentanee o pressioni del management verso svolte americane, non di intere carriere.
Metal Shock
Venerdì 22 Luglio 2016, 13.32.45
17
@Daddo: consolati, almeno nella parte dedicata allo street e` tutto azzeccato, a parte i D.a.d. che non son per niente street. Mi sa che per scrivere quattro articoli il buon Frankiss sia andato un po1 in confusione!.
Daddo
Venerdì 22 Luglio 2016, 12.38.31
16
Ora, non è per voler intervenire a tutti i costi dappertutto: ma come si fa a scrivere certe cose, inserendo nel calderone del Glam Metal bands come Pretty Maids, Loudness, Krokus, Femme Fatale, Keel e Autograph? Se di là, nell'articolo del Class Metal, si poteva parlare di gravi imprecisioni, qui siamo al cospetto di veri e propri deliri...
Metal Shock
Mercoledì 20 Luglio 2016, 21.49.11
15
Altro bell`articolo con ottime band e grandi dischi. Gli Skull io li conosco eccome, mentre sono maltrattati i Tigertailz, perche` Bezerk e` un album grandioso come il primo dei Roxx Gang, un classico Comunque, pour moi, anche qui un po` di confusione con band che non appartengono al genere c`e`: Kik Tracee, Keel, Blackeye Susan, Krokus ed altri non mi sento di citarli nel glam.
Furione
Mercoledì 6 Giugno 2012, 23.14.02
14
In uscita al cinema il 20 giugno Rock of ages, film che ritrae la Los angeles hard rock nell'87!!!! Il protagonista si chiama Stacee Jaxx (T.Cruise), tra l'altro si parla anche di groupies avide di sesso. Colonna sonora di Twisted Sister, Warrant, Poison, Guns, Extreme, Bon Jovi, Whitesnake, Def Leppard... Insomma direi un must... Speriamo non sia una cazzata!
Frankiss
Mercoledì 30 Maggio 2012, 23.48.13
13
Lo so Furione..ma questo tipo di articoli si propone di riscoprire le band che sono salite alla ribalta solo parzialmente..è questo lo spirito di questi pezzi!
Furione
Mercoledì 30 Maggio 2012, 23.04.18
12
@ Frankiss: però è un dispiacere che tanti gruppi che all'epoca vendettero milioni di copie, oggi dai più in Italia sono praticamente dimenticati. Sfido io in Italia a chiedere in giro , anche tra i metallari, se qualcuno conosce i Warrant, ad esempio
Celtic Warrior
Mercoledì 30 Maggio 2012, 12.44.10
11
Di questo genere mi piacevano solo i Motley , articolo piacevole .
Frankiss
Martedì 29 Maggio 2012, 11.36.15
10
Ciao Furione...i Warrant, come tutti gli altri gruppi che hai citato tu, hanno vendute milionate di dischi, in questa serie di articoli indico solo le band che hanno caratterizzato il periodo con grandi album senza aver venduto carrettate di cd...
Furione
Martedì 29 Maggio 2012, 1.07.49
9
@AdemaFilth: i pretty boy floyd hanno fatto solo leather boyz, è vero e tuttora vivono di rendita da allora, avran pubblicato 10 album tra raccolte, demo e altre cazzate, sempre con gli stessi brani che girano, a parte Size really, con pezzi nuovi, pessimi... @ Frankiss: Grande articolo. Un nome del quale ho trovato la mancanza sono i Warrant. immagino che Ratt Poison Kiss e Motley non ci siano perchè sono i nomi più famosi. E mancano anche i Cinderella, che forse non sono così glam da essere messi in questo articolo. C'è da dire che talvolta le differenze tra glam, street e hard rock sono minime.
AdemaFilth
Mercoledì 25 Aprile 2012, 14.03.21
8
Però dai, Bezerk dei Tigertailz è un gran bel disco. Vero che poi la band ha vissuto un po' troppo di rendita, però devo dire che ricordo molti bei pezzi con Kim Hooker al microfono. I Pretty Boy Floyd invece oltre a Leather Boyz, che tolti tre o quattro pezzi non è neanche questa gran cosa, non hanno fatto più niente, Size Really Does Matter è da denuncia!
blackiesan74
Mercoledì 25 Aprile 2012, 10.31.54
7
Articolo splendido!! Come dimenticare questi dischi e questi gruppi... nella parte dedicata allo sleaze spero di veder citati anche gli Alleycat Scratch ("Dead Boys In Trash City" è una perla unferground) e i Cats In Boots di "Kicked & Klawed". Grande Frankiss!!
Argo
Martedì 24 Aprile 2012, 20.38.49
6
Il mio regno! Grazie a Frankiss!
Frankiss
Martedì 24 Aprile 2012, 14.31.11
5
Grazie ragazzi....
Radamanthis
Martedì 24 Aprile 2012, 14.20.05
4
I miei complimenti Frankiss, articolone!
fabio II
Martedì 24 Aprile 2012, 14.18.58
3
Grande Frankiss, ottimo, gruppi di perle, Randy Jackson's China Rain è un disco notevole ( per non parlare degli immensi Zebra - tranne l'ultimo di qualche anno fa, orribile per me). Autograph ottimo blvd. rock. Rough Cutt bravi anche loro, tra l'altro se non ricordo male esordirono su 'The hottest LA's unisigned band' dell'83, compilation curata dal management della moglie di Dio ( in cui presenziavano anche i miei eroi Legs Diamond, rinominati Rag Doll ). Atomic Playboys altro disco davvero grandissimo, con uno dei miei cantanti preferiti degli interi '80, Parramore McCarty ( oh! i Warrior di 'Fighting for the earth'- disco eterno di metal). 'Not Fakin' it' di M.Monroe è un altro prodotto minimo da cinque stelle. Quanti ricordi, grazie Fankiss, aspetto la seconda parte.
Lizard
Martedì 24 Aprile 2012, 11.32.12
2
Grandissimo e gradito ripescaggio. E' un piacere rivedere certi nomi che il tempo aveva inevitabilmente ricoperto di polvere. Una menzione di merito per Roxx Gang e Vinnie Vincent Invasion... Ma il materiale è veramente tanto. Tra l'altro concordo appieno sulla pochezza dei Tigertailz, niente di che e... Sì, gli Skull li conosco: troppo brutti per emergere, nonostante un signor disco aspetto le prossime puntate per gentaccia tipo Dogs D'Amour, Katmandu, Beggars & Thieves, Little Caesar, Quireboys, Circus of Power, L.A. Guns, Little Angels, Electric Boys, Tyketto, Tangier etc etc.
MyCoven
Martedì 24 Aprile 2012, 9.06.07
1
Articolo F A N T A S T I C O ! ! ! Grande Frankiss!!
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