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07/12/25
ECLIPSE + REACH + ANDY AND THE ROCKETS
LEGEND CLUB - MILANO
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NANOWAR OF STEEL - Casale Comics&Games 2016, Casale Monferrato (AL), 19/06/2016
22/06/2016 (2397 letture)
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Ci sono quei giorni in cui si prova un impellente bisogno di spegnere il cervello godendosi un buon concerto. Ce ne sono altri in cui invece magari si ha semplicemente necessità di qualche sorriso per svoltare con poco una giornata non perfetta. Non sempre musica metal e risate sono però un connubio efficace, sono tante le emozioni che ci suscitano i live a cui assistiamo, ma a ben pensarci tra queste raramente emerge l'ilarità, forse perché non ascoltiamo musica con lo scopo primario di intrattenerci ridendo.
Ovviamente -come in ogni affermazione riguardante il sentimento generale che si rispetti- ci sono sempre delle eccezioni pronte a smentirci e i Nanowar of Steel sono una di queste. La band romana -complici gli anni di esperienza e diverse collaborazioni- sta espandendo sempre di più la sua fama e in questa domenica ancora per poco primaverile si è ritrovata a calcare il palco del Casale Comics&Games (manifestazione dedicata al mondo del fumetto che ha ospitato in quest'edizione anche nomi abbastanza rilevanti).
Il live inizia sorprendentemente alle 20.30, un orario se vogliamo inusuale per una serata con un solo gruppo, ma l'area attorno al piccolo palco -montato nella zona antistante a quella della manifestazione- si presenta subito piuttosto affollata da fan del gruppo e da semplici curiosi (ignari di cosa li attende). I dubbi di questi ultimi verranno comunque chiariti molto in fretta dal tutù rosa di Mr. Baffo e dalla partenza a razzo con Tricycles of Steel. I suoni appaiono subito ben bilanciati e i volumi tutto sommato contenuti, soprattutto grazie al lavoro dietro il mixer di Christian Ice (proprietario tra l'altro dei Temple of Noise Studios a Roma). Basta una canzone a palesare tutta l'essenza dei Nanowar of Steel: un demenziale branco di deficienti (in senso assolutamente affettuoso). Si potrebbe star qui a discutere per ore della comicità, del fatto che la musica non dovrebbe essere -secondo alcuni- "sporcata" da un approccio demenziale, ma il punto focale delle prestazioni dei Nanowar of Steel è che questi ragazzi sanno stare sul palco, e pure bene. Prima di stare davanti a centinaia di persone a mettere in dubbio l'eterosessualità degli elfi delle canzoni dei Rhapsody, esplicare con virtuosi e complessi ritornelli le abitudini cacciatorie del barbagianni (Morandi), tessere le lodi del feudalesimo (con annesso Ius Primae Noctis) e via dicendo, bisogna risultare credibili in quello che poi diventa così naturale da passare quasi in secondo piano tra una risata e l'altra: suonare. Perché seppur in pigiama (giallo) i blast beat e le cavalcate di doppia cassa di Uinona Raider sono precisi e puliti, le parti di chitarra di Mohammed Abdul (conciato da CleopatrO) sono sempre azzeccate, nonostante si prodighi in cori su cori e si muova moltissimo anche nel bel mezzo di un assolo. Insomma, musicisti preparati ma dotati di un gran senso dell'umorismo e della capacità di non prendersi mai sul serio. Anche sul palco è sempre facile distinguere quando una scena è stata studiata appositamente per presentare una canzone e quando invece una battuta è stata stimolata da un commento proveniente dal pubblico, se non direttamente dalla tipica spontaneità di uno dei membri (anche se mi rendo conto che, proprio dopo il concerto in oggetto, non dovrei utilizzare termini come questo alla leggera) della band. Il live dei Nanowar vola letteralmente, toccando quasi tutti i punti importanti della loro discografia, le canzoni più conosciute (tra cui Feudalesimo e Libertà) e tanti altri evergreen che scatenano l'ilarità generale (Look at Two Reels, Lamento Erotico) e pezzi nuovi come la commovente V per Viennetta e la politically "scorrect" Tutte Cagne. Lo spazio tra una canzone e l'altra è sempre teatro di presentazioni memorabili e di tentativi di stupro ai danni del bravissimo singer Potowotominimak da parte dell'altro cantante Mr. Baffo, il tutto mentre il bassista live Capitan Le Ciucc (rimpiazzo live di Gatto Panceri 666) dimostra di essere un sostituto più che degno, proponendo delle linee grintose e decisamente adatte.
Dopo circa un'ora e un quarto e la rapidissima The Power of the Power of the Power (Of the Great Sword) i nostri abbandonano il palco, pronti però a tornarci per l'encore affidato alla divertentissima Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel) cantata all'unisono da tutti gli accorsi, e poi alla immancabile NanowaR.
Who made Ozzy get so fat cooking his hamburger with a bat? Who suggested Manowar the title of their album Gods Of War?
It was Nanowar!
Se capitano dalle vostre parti non perdeteveli! SETLIST NANOWAR OF STEEL 1. Tricycles of Steel 2. Fight the Dragon (for the Village) 3. Feudalesimo e Libertà 4. 400 Calci 5. Look at Two Reels 6. Metal-La-La-La! 7. Lamento Erotico 8. V per Viennetta 9. Tutte Cagne 10. A Cena da Gianni 11. Il Cacciatore della Notte 12. RAP-sody 13. Odino and Valhalla 14. Power of the Power of the Power (Of the Great Sword)
---- ENCORE ---- 15. Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel) 16. NanowaR
Foto a cura di Gianluca Leone "Room 101" e Massimo Patrucco "Matocc"
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4
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Bel report Gianluca, e grandissimi Nanowar. Penso che Into Gay Pride Ride sia un disco della madonna, e per quelli che pensano non siano capaci di suonare consiglio vivamente di ascoltarlo, oltre che di ragionare sui testi assurdi ma adattissimi ad ogni contesto, non buttati a caso. Grande band, peccato non gli abbia mia visti live |
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3
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Godevano del mio rispetto dai tempi di Feudalesimo e Libertà e Giorgio Mastrota, poi è arrivata Fight the Dragon... e il rispetto è diventato venerazione. Dopo un cotale sfoggio di AABB subito una cattedra di metrica per questi brasati di genio!!!! "One day I saw the crowd walking there side by side/ "Rebellion" I thought.. - NO it was the gay pride!!/ We fight in the night for the knight of the light/ The last words in rhyme are just might fright and sight"/ |
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2
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Bel report Room! È stato un concerto davvero divertente, non li avevo mai visti e averli sotto casa e per di più "aggratis " era un'occasione da non perdere assolutamente |
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1
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Scoperti un paio d'anni fa con Master of Pizza, che vedo qui non abbiano riproposto live. Tuttavia sono dei geni, ho visto gente che li insulta per canzoni come la sopracitata Master of Pizza (dicendo loro che odiano Napoli) e Look at two reels (per la tematica legata all'omosessualità), ma questa è evidentemente gente senza senso dell'umorismo. le nuove canzoni (Viennetta, Tutte Cagne) sono già dei classici  |
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