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LABYRINTH + IRON SAVIOR + DRAGONHAMMER - Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI), 24-05-2025
27/05/2025 (952 letture)
Un vero e proprio trionfo del power metal. Questo in sintesi quanto respirato, ascoltato e gustato in una limpida e lunga serata di fine anno. La venue prescelta per la terza ed ultima data del mini tour italiano che ha visto Labyrinth e Iron Savior co-headliners è lo Slaughter Club, accogliente e logisticamente comoda sala concerti nella periferia nord di Milano, dalla buona acustica interna e con una piccola ma azzeccata area esterna equipaggiata con tavolini e food truck con panini e drinks. L’occasione è ghiotta per gli amanti delle due band ma anche per gli appassionati di metal milanesi, essendo rare le apparizioni dal vivo degli Iron Savior ma ancora di più dei Labyrinth, a tutti gli effetti alla prima uscita live dopo la release dell’ottimo ultimo album in studio In the Vanishing Echoes of Goodbye, senza dubbio una delle migliori release di questo 2025.

Giunto nel locale alle 20:30, giusto il tempo per un paio di birre, un hot-dog e due piacevoli chiacchiere nel retro del locale con Olaf Thorsen e Piet Sielck apparsi di ottimo umore e carichissimi per la serata, che vede un breve ma intenso set dei romani Dragonhammer a scaldare i presenti. Autori di cinque album in studio e di un power metal epico e incontaminato, il quintetto è parso a proprio agio e ben ancorato al giovane e simpatico singer Davide Fagiolo e al bravo chitarrista Flavio Cicconi, scaricando sui presenti una buona dose di passione e adrenalina negli otto brani presentati, con nota di menzione per Blood in the Sky, eseguita con trasporto e dal refrain contagioso.

Sono le 22:00 in punto quando con scioltezza e naturalezza, uno dopo l’altro e con i propri strumenti in spalla, salgono sul palco i quattro membri degli Iron Savior, capitanati dal leader indiscusso e carismatico Piet Sielck, unico superstite della formazione originale che per la prima volta scese in Italia ventisette anni fa, in un live clamoroso che li vide headliner a Biella in uno show infuocato e ricco di ricordi per il sottoscritto, con gli allora giovanissimi e semisconosciuti Edguy. Il tempo passa, gli acciacchi anche recenti non sono mancati, ma Piet Sielck appare fortunatamente in forma perfetta, sia fisica sia vocale e strumentale, guidando indomito con la sua Flying V una band compatta e motivatissima per la serata, composta per l’occasione da Patrick Opitz al basso e ai cori, che ha da poco sostituito il veterano Jan Sören Eckert uscito amichevolmente dalla band, Jan Bertram alla seconda chitarra (ascia dei Paragon, power metallers e vicini di casa di Amburgo, che sostituisce per la serata Piesel Küstner convalescente intervento/bypass al cuore) e il martellante ed esperto Patrick Klose alla batteria. Un sound potente, compatto, senza fronzoli e dritto verso l’audience di varie età che nel frattempo ha riempito quasi tutto il locale e che reagisce con entusiasmo alle note delle iniziali Way of the Blade (dall’album Titancraft) e Roaring Thunder (da Kill or get Killed). Il primo vero momento di esaltazione scatta con la tirata Starlight, pezzo tratto da The Landing e resa in modo coinvolgente ed energico da un Piet Sielck mattatore sia alla voce sia alla chitarra solista. Non mancano due episodi dall’ultimo e bellissimo Firestar, a detta dello stesso Piet in una bella chiacchierata nel backstage, nella top three dell’intera discografia dei Saviours, da cui vengono selezionati i due brani più rappresentativi, vale a dire la pazzesca e anthemica In the Realm of Heavy Metal e la priestiana Together as One, entrambi in grado di alzare il coinvolgimento dei presenti, che si alza ulteriormente nell’inno Heavy Metal Never Dies, in versione extended e ricca di siparietti con il pubblico in sala. Il meglio è tenuto tuttavia nel finale, in cui si susseguono in rapida sequenza tre brani simbolo della discografia degli Iron Savior e tratti dal repertorio di inizio carriera, vale a dire le cavalcate Coming Home, Condition Red e l’immancabile Atlantis Falling, sferzate dai riff rutilanti di b>Sielck e Bertram e da una sezione ritmica martellante, il tutto a supporto della voce di b>Piet apparso davvero determinato e voglioso nel corso dell'intero set, chiuso in modo giocoso con la cover dei Priest Breaking the Law, a suggellare un’ora e un quarto di sano e incontaminato metal.

Breve cambio di strumenti e sfondo ed ecco che i Labyrinth alle 23:30 salgono sul palco, in formazione che da destra a sinistra vede il muro di tastiere dominate dal cupo e concentratissimo Oleg Smirnoff, vicino a un carichissimo e carismatico Olaf Thorsen, al sempre frizzante e simpatico Roberto Tiranti, davanti alla batteria di Matt Peruzzi e al Fender Jazz di Nik Mazzucconi, con l’altra chitarra del sempre composto e preciso Andrea Cantarelli più defilato alla sinistra. Una band di musicisti preparatissimi, tecnicamente scintillanti e vogliosi di dimostrare una ritrovata verve e ispirazione, che con il nuovo In the Vanishing Echoes of Goodbye li conferma come i veri paladini del power prog metal sia in Italia sia in Europa. Dall’ultimo lavoro in studio vengono selezionati e suonati dal vivo per la prima volta tre brani straordinari come l’opener Welcome Twilight, la elaborata The Right Side of this World, e la ritmata e melodicamente efficace Out of Place, brani che fondono in modo sapiente elementi power metal con momenti prog di Fates Warning, Watchtower e Queensryche. La band è carica e l’affiatamento sale grazie a una buona interazione tra i membri e i presenti, anche grazie a un Tiranti vero intrattenitore e protagonista di esilaranti e molto autoironici siparietti su vari temi come il passare del tempo e i segni dell’inevitabile età sui compagni di band, ma sempre focalizzato e concentrato quando si tratta di interpretare magistralmente le linee vocali dei vari pezzi in scaletta. I Labyrinth giocano sul sicuro proponendo ben sei episodi dal capolavoro senza tempo Return to Heaven Denied, che oltre alle immancabili e terremotanti Thunder e Moonlight, vede il graditissimo inserimento di perle come Lady Lost in Time, interpretata alla grande da Roberto anche grazie al pregevole tappeto tastieristico di Smirnoff, New Horizons resa in modo veramente esplosivo grazie al duo Thorsen / Cantarelli davvero in gran spolvero, ma anche Die for Freedom con un assolo mostruoso di Olaf e la più pacata Falling Rain. Da segnalare alche il ripescaggio di In the Shade dagli esordi di ormai un trantennio fa e la pregevole Still Alive da Architecture of a God. Davvero grandi Labyrinth e vero orgoglio del metallo tricolore.

In definitiva una serata ricchissima di spunti e davvero imperdibile, a chiusura di un mini tour italiano che ha visto mescolarsi alla perfezione due grandi e storiche band come Iron Savior e Labyrinth, veri co-headliners capaci di lasciar trasparire un grande rispetto gli uni per gli altri e soprattutto capaci di sciorinare, con l’aiuto dei Dragonhammer, quasi quattro ore di grande musica. Un trionfo di power metal, un manifesto di trascinante passione degli interpreti coinvolti, una serata da incorniciare e custodire nei ricordi.



uomoragno
Lunedì 9 Giugno 2025, 16.49.38
7
Visti a Reggio Emilia. Gran bella serata Power. Mi hanno positivamente colpito i DragonHammer e quel che rimane degli Iron Saviour, molto coinvolgenti (entrambi i gruppi) e carichi. Labyrinth tanta roba, altro livello, Roberto Tiranti è impressionante anche dal vivo: super! Peccato per la poca affluenza, circa 100 persone...
Trash Cor
Martedì 3 Giugno 2025, 15.26.21
6
Un mini Tour di MICCHIA
Lucassen
Giovedì 29 Maggio 2025, 12.19.17
5
Un mini tour di nicchia ma che comunque ha coperto tre date - ottima idea mettere assieme Iron Savior e Labÿrinth. Ho trovato gli Iron Savior piú rodati ed esplosivi. Bravi Metallized per il report ben fatto ed esaustivo.
Dave De Vit
Giovedì 29 Maggio 2025, 3.12.58
4
Ecco una nuova puntata della rubbrica \"musicademmerda\"
Adrian Smith
Mercoledì 28 Maggio 2025, 14.09.13
3
Concerto da incorniciare. Gli Iron Savior sono l’HEAVY METAL
Matteo
Mercoledì 28 Maggio 2025, 13.49.59
2
And don\'t forget ... heavy metal never dies ... ok?
Marco
Mercoledì 28 Maggio 2025, 13.34.48
1
Concerto spettacolare. Piet Sielck leggendario!
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Live Report
LABYRINTH + IRON SAVIOR + DRAGONHAMMER
Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI), 24-05-2025
 
 
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