Una spada spezzata nella mia mano.
Una scia di sangue sul mio petto.
Solo un fodero vuoto ormai scivolato a terra,
seguirà ... Mentre io parto di nuovo.
Il nemico è stato ucciso.
L’invincibile sconfitto.
La paura sta rodendo la mia carne già segnata.
Dal gelido e penetrante vento,
il mio nome è portato.
Sangue così rosso e denso, lascia
un indelebile segno, sul terreno ghiacciato.
E la brina sta salendo,
sui colli della montagna.
Come se fosse atteso, il momento sta per giungere...
E una solitaria aquila rimane fieramente immobile.
E ancora il vento sta cambiando,
abbraccia i morti ed erode ciò che è pietra.
I boschi rimangono silenti,
le nubi sono andate.
Attraverso il vapore del mio respiro,
tutto ciò che osservo si sta tramutando in ghiaccio...
Unicamente dal gelido vento penetrante,
il mio nome è portato,
e ora è così chiaro,
quale sia il ruolo che mi appartiene.
E il cielo strangola
i colli e le alte montagne.
Senza paura alcuna,
colui che è alato osserva.
Da solo contro il vento,
il campo di battaglia rimane ora orfano.
La foresta di lance sta crescendo,
sulla rossa volta celeste.
Quella rabbia, ora come tempesta,
rimpiange le umilianti linee.
Lupi dalla dimora della morte,
ora concedono l’ultimo respiro.
Solo contro il vento,
il figlio del massacro ora sta.
No, il vecchio uomo ora non proferirà alcuna parola,
solo gli avvoltoi potranno raccontare la sua storia.
Nel terreno sono sotterrati,
i frammenti dell’incorruttibile ferro.
Alla fine del nostro viaggio, nulla è destinato a rimanere.
Ancora dal gelido vento penetrante,
il mio nome è portato.
Ma il segno sul terreno ghiacciato,
scomparirà con il tempo.
E la brina sta salendo,
sui colli della montagna.
Come se fosse atteso, il momento sta per giungere...
E una solitaria aquila rimane fieramente immobile.
Le sue ali sono strappate, ma gli artigli sfoderati,
per affrontare quella che potrebbe essere la fine.
E ora l’oscurità sta strangolando,
il mondo in guerra.
Senza paura nei suoi occhi,
colui che possiede la vista... Osserva...