Painkiller ha scritto:nonchalance ha scritto:Painkiller ha scritto:Per rispondere alla domanda....la discriminante è la registrazione in DIGITALE. Perché i dischi originalmente usciti solo in vinile e poi passati in CD sono assolutamente meglio in vinile.
Un disco registrato oggi in digitale ha sicuramente meno differenze, quindi scelgo il CD.
Su quello non ci piove!
Sulla seconda non saprei..
Nel senso che: se è "fatto" completamente in digitale - viste le sigle qui sopra - una volta trasferito, dovrebbe essere meglio il CD.
Mi sa che mi sono spiegato male....
I dischi registrati originariamanete in vinile, presentano una gamma sonoro ben più ampia rispetto ad una registrazione digitale. Le registrazioni fatte in digitale, specie le più recenti, “tagliano” certe frequenze perché considerate superflue rispetto alla gamma sonora udibile dall’utente medio. È una decisione puramente arbitraria, che permette così di salvare spazio sul cd ed aggiungere più canzoni. Infatti oggi si possono far stare più pezzi su un cd rispetto a tempo fa, e questo è possibile soltanto tagliando frequenze, togliendo e comprimendo dati, a scapito della qualità.
Ecco che un disco uscito originariamente in LP ed edito poi in cd comunque molto tempo fa (come ad esempio i dischi dei Judas), nel passaggio da vinile a CD può aver subito un lavoro orribile di compressione. Oggi, se il disco è registrato già in digitale, il taglio l’ha già subito, così ascoltarlo in CD o vinile potrebbe non cambiare molto a livello di qualità sonora.
No-no, ti sei spiegato benissimo!


Difatti, sulla prima ti davo ragione. La seconda l'ha spiegata bene Tru dopo:
Er Trucido ha scritto:Parlando in concreto, credo che il vinile abbia molto più fascino del CD, fascino che è tornato di moda in questi anni anche tra chi non l'ha vissuto. Purtroppo questo ha portato anche un sacco di speculazione e non sempre vengono realizzate delle cose ben fatte in tal senso. Io credo che ad oggi sia un po' strano ascoltare con un supporto analogico qualcosa di registrato in digitale, ecco.
E pure per le ristampe forzate in LP bisogna stare attenti, perché se i remaster vengono eseguiti dai nastri originali può venir fuori un bel lavoro... viceversa, se vengono eseguiti dai CD parliamo di lavori malfatti realizzati per spennare i nuovi appassionati del formato.
Comunque, non è che vengano registrati in vinile oppure "presi" dal CD. Più probabile vengano utilizzati i master (nastri o file che siano..) che, poi, vengono ri-presi - per modifiche o no! - e, quindi, trasferiti sul supporto da distribuire..
Ho trovato questo a tal proposito:
Tutti i compact disc riproducono segnali digitali, tuttavia le fasi di registrazione, missaggio e montaggio possono essere state ottenute anche con tecniche analogiche.
I diversi procedimenti seguiti per la realizzazione dei CD sono riassunti attraverso delle semplici sigle, riportate nella maggior parte dei casi sulla custodia dell’album.
Nei compact disc di tipo AAD o ADD si avvertiranno quasi certamente dei fruscii, dovuti ai nastri magnetici utilizzati nelle fasi di produzione; mentre nei CD di tipo DDD l’ascoltatore non avvertirà alcun tipo di disturbo sonoro.
Il termine digitale, in pratica, evidenzia che il suono è rappresentato da una sequenza di bit ovvero, come si diceva in apertura, da una serie di cifre. Il termine analogico nel caso del disco in vinile è espressione del fatto che i solchi rappresentano l’esatta trasposizione dell’onda acustica captata in fase di registrazione.
Per effettuare un confronto partiamo dall’analisi di cosa significa campionare un brano musicale...
Se vi interessa anche il resto, cliccateci!

Disco in vinile e Compact Disc: la differenza
Painkiller ha scritto:Ah, quelle sigle sui CD....storia della musica....
