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Deicide - The Stench Of Redemption
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( 11405 letture )
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Dalle stalle alle stelle. Quando il cammino sembrava ormai irrimediabilmente ostruito da mancanza di idee e da un attitudine sempre piu' calante, ecco che il buon Glenn Benton in un colpo solo, si libera della zavorra dei fratelli Hoffman e realizza quello che e' probabilmente il disco meglio composto e maggiormente compatto della band. Forse ancora piu' dei maligni e posseduti The Legion, Once Upon The Cross e naturalmente l'omonimo, massacrante esordio. The Stench Of Redemption sprigiona ventate di brutal death impreziosito da lunghi assoli (a tratti addirittura melodici!) della nuova coppia di chitarristi, Ralph Santolla (con un passato negli Iced Earth) e udite udite, Jack Owen, ex membro dei Cannibal Corpse! E il risultato fa male, colpisce e sorprende soprattutto per la "scomparsa in tempi brevi" che gli addetti ai lavori (me compreso) gli avevano diagnosticato. Dimentichiamoci dunque del recente passato e delle promesse folli e deliranti di Benton sul suo suicidio a 33 anni (no comment) e concentriamoci sul presente, sul dolore provocato a 16 anni di distanza dall'esordio. The Stench Of Redemption colpisce per il serratissimo sound, per il muro metal creato, e come dicevo in precedenza, per l'inusuale utilizzo degli assoli da parte della nuova coppia. Una cornice perfetta per la corrotta uguola di Benton, piu' in forma e posseduto che mai. Growls filtrati, sovraincisioni da brivido, testi a dir poco satanisti che si scagliano come bombe sulla Chiesa, un mood death che non cede di un millimetro, un drummer, il sempre presente Steve Asheim, che picchia come mai aveva fatto, e una ritrovata (pesantemente ritrovata) attitudine al massacro. La carneficina si apre con la title track, una corrosiva immagine che non lascia supertiti sul terreno. I Deicide sono tornati, e lo dimostrano con le successive Death To Jesus, Walk With The Devil In Dreams You Behold, Not Of This Earth, Homage For Satan e The Lord's Sedition. Fra gli ultimi Blood Red Throne e Skinless, si formano le nuove pieghe estreme dei Deicide. Il trono perso per proprie ed ormai espiate colpe, e’ stato riconquistato!
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VOTO LETTORI
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77.46 su 101 voti [
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18
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Diciamo però che ascoltandolo meglio, trovo che il lavoro delle chitarre sia incentrato più sulla tecnica, e sul virtuosismo, la voce sempre cattiva e la batteria potente. Comunque i lavori degli anni 90 sono migliori. |
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17
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Produzione sparata a mille, cristallina, suono avvolgente, album ottimo. Molto piacevole |
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16
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Riascoltato oggi, devo dire con piacere. Buon album, in generale molto violento, con uno Steve Asheim particolarmente scatenato. Le parti solistiche in effetti a volte contrastano (stonano?) con questo profilo di base: possono essere apprezzate come pure no... comunque bella botta. Voto 79 |
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15
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Bel disco, melodico in certe parti ma è probabilmente la cosa che ho più apprezzato. Assoli molto belli ma a volte mi sono sembrati totalmente sconnessi dal resto della canzone e fin troppo allegrotti (?). 75 |
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14
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voto 95, uno dei migliori album dei Deicide, il 100 lo merita solo Legion. |
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13
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Grandissimo album con finalmente un'evoluzione in positivo del songwriting che ora mai dopo Serpents of the light era arrivato alla frutta con i classici e odiosi cambi su semitoni e scale diminuite fine a se stesse.Assoli di Santolla PAUROSI per tecnica e gusto!!Peccato che poi i successivi a causa anche dei malumori dell'ignoranza dei fan "true" siano tornati sui disastri precedenti -_- |
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12
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A me sinceramente non è sembrato poi così male... |
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11
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i deicide in versione power ve li ascoltate poi voi, io mi fermo a once upon the cross |
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10
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Capolavoro assoluto dei Deicide insieme al debutto. Stupendo, una rinascita inaspettata |
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9
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disco bellissimo, una potenza, inferiore solamente ai primi due..voto 8.5 |
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8
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E' veramente un album bellissimo. Non pensavo che la creatura, ormai, di Benton potesse sfornare tale gioiello. |
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7
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I soliti assoli di Santolla e brani scarsi. Voto: 50/100. |
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6
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Assieme ad Heretic dei Morbid Angel il più bel lavoro Death degli ultimi anni! |
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5
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la rinascita dei Deicide, rigenerati dalla professionalità di Owen e Santolla. il migliore dai tempi del seminale Legion, un disco intrascurabile. 83/100 |
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4
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Sicuramente uno dei migliori della discografia dei Deicide, forse l'unica pecca è la voce troppo effettata |
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3
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fanculo a me invece non è piaciuto per un cazzo ma come si fa a registrare una voce così?non si riesce a capire le bestemmie che dice ....come era bello cantare il ritornello di bastard of christ... |
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2
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merita il massimo quasi. per me merita il massimo non ci so cazzi. nuove chitarre, ispiratissime, (d'altronde santolla e jack..mica cazzi e fichi!) e steve asheim posseduto...crucified for the innocence fa la differenza...grandi blastbeat...grande musica....un disco che farà parlare anche fra tantissimi anni..bellissimo. http://www.fade-to-black.splinder.com/ |
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1
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Grande disco e ottima recensione. Per gli amanti dei Deicide come me un altro discone brutale per stare tranquilli almeno altri 5-6 anni. Una mattonata sui coglioni per tutti gli altri. |
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