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11/11/2016
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Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando un gruppo di giovani musicisti di Goteborg, Svezia, forse con l’influenza di quelle meravigliose terre scandinave o per intercessione degli dei nordici, concepirono alcuni dei più belli esempi di puro metal melodico e inventarono un nuovo genere: quello che poi sarebbe stato definito per l’appunto death metal svedese e che avrebbe visto la sua identificazione principalmente in quattro band: At The Gates, Soilwork, Dark Tranquillity e sopra ogni altri, gli In Flames .
E’ degli ultimi che stiamo parlando, band che ha ispirato i viaggi emotivi di moltissimi ascoltatori nonché l’impostazione stilistica di tante band a venire. Ma dai fasti di The Jester Race ne sono successe d’ogni e parlare di cambiamento è un eufemismo. Infatti se la toccante melodia e le atmosfere silenti e lungimiranti sono sempre preponderanti nel loro stile, quasi a dovergli dare i diritti d’autore, sappiamo bene che a partire da Reroute to Remain con accenni anche in Clayman i nostri hanno avuto una svolta decisa verso il nu metal/alternative/crossover. Una scelta demonizzata dai più, ma con la giusta apertura mentale occorre ormai rassegnarsi e accettarla. Inoltre bisogna ammettere che lavori come Soundtrack to your Escape o Come Clarity, pur discostandosi da capolavori come The Jester Race e Whoracle sono comunque degli ottimi album, soprattutto se decontestualizzati dalla precedente carriera della band e associati invece alla scena più attuale, con canzoni che sono passate alla storia del metal moderno. Ciò che di sicuro non si può accettare è la caduta di stile degli ultimi anni, con Siren Charms su tutti, dove i ragazzi di Goteborg sembrano aver scritto musica tanto per fare, rasentando pressapochismo e cattivo gusto.
Parlando invece di Battles, anch’esso non è di certo annoverabile fra i migliori lavori della band, ma ha un suo minimo perché ed è un album perlomeno ascoltabile. A questo sembra che possiamo limitarci, ormai da alcuni anni a questa parte, con gli In Flames : un ascolto disattento, un passatempo superficiale, niente di così profondo e intimo come negli anni d’oro. Come assioma dobbiamo innanzitutto accettare la svolta moderna: poi, assodato che pezzi come Only for the Weak, Trigger, Take This Life, The Quiet Place non sono facilmente emulabili, alcuni rari momenti di Battles potrebbero colpire. La produzione ovviamente straordinaria è la base per la pura, cristallina melodia e i suoni dilatati di chitarra, che anche se non di classe come agli inizi fanno ancora da padroni. I pattern di chitarra ritmica sfiorano appena le composizioni dei bei tempi, mentre Anders Fridén con il suo caratteristico timbro verte per lo più su linee vocali pulite, senza infamia e senza lode e solo per brevi tratti irritanti (come l’intro di In my Room o il ritornello di Through My Eyes). Battles rappresenta la versione 3.0 di questa band, un adattamento per adolescenti, una sorta di pop metal dall’ascolto easy. La presenza di suoni digitali e cori di bambini ci fanno anche chiedere: ma quand’è che gli In Flames si sono trasformati nei The Amity Affliction o nei Bring Me the Horizon?? Domande del genere -senza che ciò abbia necessariamente una connotazione denigrante- sorgono soprattutto su pezzi come The End, The Truth e Save Me (il cui intro sembra quasi un plagio di Throne dei BMTH). Canzoni davvero catchy, semplici ma comunque efficaci nella loro immediatezza, così come la simil-ballad Like Sand, nel complesso le quattro canzoni che diremmo una spanna sopra gli altri pezzi dell’album. Infatti per il resto vengono superati i confini del commerciale ma anche del semplicistico, musicalmente parlando, mentre in tutto l’album ciò avviene anche testualmente: infatti le liriche sentimentali spicciole cadono un po' nel banale, non avvicinandosi nemmeno alla profonda ricercatezza e al sondare l’animo umano del passato.
Non si tratta nemmeno di pochi pezzi: sono ben 12 track. Ma se la prima parte dell’album è persino piacevole, con un susseguirsi di canzoni tutto sommato amabili, la seconda metà diventa perlopiù stucchevole e quasi inconcludente (molto anonima la title track): almeno, lo diventa per noi che conosciamo i trascorsi della band, mentre come già detto questo è un lavoro che potrebbe andare bene per un ragazzino che si approccia alla musica pseudo-estrema. Per concludere, rimane poco da dire. Appurato che i bei tempi sono ormai andati, ci accontentiamo di quel poco che di buono possiamo ancora avere da questa band, quei feeling inimitabili che ancora proviamo a ricercare e riconoscere nella loro musica: ricordando e rispettando ciò che è stato fatto da loro in passato, consigliamo perlomeno un singolo ascolto -visto che qualche pezzo gradevole questo album ce l’ha regalato- sperando in ogni caso nel futuro.
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Fatico veramente a concepire che siano gli "stessi" In Flames che hanno concepito capolavori come come The Jester Race e Whoracle. 40. |
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ma la rece dell'ultimo? |
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Album di una bruttezza ineffabile. Una disgrazia. |
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Be sì, in effetti stiamo parlando di due scarsità in un certo senso, ma i Sepultura di Kisser e Derrick hanno fatto qualcosa qui e là che preferisco e con l'ultimo sembrano dare segni di ripresa. |
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X me invece senza Max non esistono proprio .... Non sono riuscita ad abituarmi ad un altro cantante.... Tornando agli In Flames comunque stanno avendo grande successo nonostante x noi abbiamo esaurito la creatività. Evidentemente la svolta piace molto ad altri fans... |
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Se prendi in considerazione le carriere, aldilà del nome, il paragone si può fare... io preferisco i Sepultura senza Max a Soulfly e Conspiracy vari  |
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Ma Max non ha mantenuto il nome del gruppo, ha rischiato di suo, quindi secondo me il paragone non si può fare. Inoltre si è comunque fatto strada dopo aver lasciato i Sepultura |
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Concordarei di più se si fosse detto "sono come Max senza i Sepultura... |
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Concordo col Man in the Box |
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Gli In Flames senza Jesper sono come i Sepultura senza Max. Gruppi Sepolti. |
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Si può dire quello che si vuole... ma un'altra band del genere ora come ora non esiste !! Certo avrebbero dovuto cambiare nome visto il radicale cambiamento ma se tutto il pop fosse così... mica male |
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@fabiosazzo: professionisti, appunto, manco dovessero fare x forza... Contando che gente come Niklas Sundin, per dirne uno, aveva un lavoro normale fino a Projector di sicuro (pre-napster) probabilmente chi li attacca sa bene che hanno scelto di fare musica facile che gli permettesse di vendersi bene riuscire a vivere di musica, non raccontiamoci stronzate sull'evoluzione xché qui c'é la prova lampante. Erano anche prima conzonette di plastica, giá da qualche album. Non discuto che possano piacere a qualcuno, mi domando solo se questo qualcuno ha capacità di ascolto che vanno oltre la musica in bustina |
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Creatività zero e banalità alle stelle. Dopo che ho ascoltato bene quest'album posso dire che i nostri hanno toppato alla grande. Delusione |
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Si può cambiare, è impossibile suonare o ascoltare le stesse cose a 16 come a 40 anni (tranne chex me, lol ) però x gli In Flames credo che la vena creativa sia arrivata al capolinea, in realtà da tanti anni. Ci sono gruppi che si sono evoluti, mi vengono in mente i Dark Tranquillity o i Blind Guardian, ma si percepisce sempre una certa vena creativa. Qui io percepisco mancanza di idee tanto che dopo qualche secondo di qualche pezzo non sono riuscita a finirlo. E non è perchè sono stati uno dei miei gruppi preferiti ai tempi di Jester Race, Whoracle o Pinball Map o anche Trigger. Non c'entra niente il passato, io sento proprio che le idee latitano. Poi vabbè chiamarli pezzenti è assurdo dai!!! Non ho mai capito perchè si siano sempre attirati tanti odio, il che mi sembra esagerato, e perchè chi apprezza questo album non accetti le critiche però... Quindi dopo questo papiro, in buona sostanza quoto Steelminded... |
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La qualità resta alta, e loro sanno fare il loro mestiere, si sono evoluti e possono piacere o non piacere, inutile fare piagnistei o crociate del cazzo per i soliti motivi ridicoli...detto questo, io non riesco più ad ascoltarli, qualche canzoncina riesco anche a sentirla, ma per me l'ultima cosa accettabile resta A Sense Of Purpose, poi la noia mortale. Per il resto, contento per chi li apprezza, nonostante non facciano più per me |
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Riuscire ad ascoltare questo album dimenticandosi momentaneamente del loro passato Melodic Death è assai difficile. Inoltre anche preso singolarmente, tranne qualche traccia, non mi entusiasma più di quel tanto. Peccato |
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Ho sostenuto gli In Flames fino a Siren Charms.. ma questo Battles è veramente impossibile da apprezzare anche per me. Ci sono due, tre canzoni (o meglio, passaggi in certe canzoni) che ho trovato simpatiche, ma non capisco come si possa considerare questo meglio di quel tanto bistrattato Sounds Of Playground Fading. Che per me resta il migliore degli In Flames post-clayman. |
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Che fatica arrivare alla fine, la lenta agonia di una band... |
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Certo, non sono più i tanto amati In Flames di una volta (ricordo ancora con nostalgia il live al rainbow di Milano con dark tranquillity e children of bodom nel 96 se non sbaglio) ma comunque, va accettato il fatto che abbiano voluto svoltare e staccarsi dal MDM ed intraprendere altre sonorità.....provate per un attimo ad ascoltare l'album dimenticando quello che è stato.... secondo me non è malvagio, tutto sommato sono dei professionisti cazzo!!!!! |
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Questo disco ha il grandissimo pregio di avermi fatto rivalutare A Sense of Purpose. Non sarà stato granché all'epoca, ma quantomeno suonava il genere giusto! |
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Atoma e il resto della discografia dei DT nn si discute, ne paragono l'ultimo loro lavoro a quello degli IN F. sono tue pianeti diversi BUON ASCOLTO ...ma Battles nn riesco proprio a sentirlo |
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@Paola Ciao Paola, guarda che mica volevo convincerti di niente. A te lascio volentieri Amorphis e Catatonia, io mi continuerò a sacrificarmi moooolto volentieri con Dark Tranquillity e InFlames. Incluso questo Battles, che solo per quella perla di Wallflower vale già il prezzo del biglietto. |
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Niente ogni vola ci cado, dico sempre questo lo evito e poi finisco per ascoltarlo. In certi momenti meno lesivo e brutto dei due precedenti, ma inefficace e per lo più inoffensivo, la prova che purtroppo mi attendevo da una band che ha deciso volutamente di non graffiare più rifiugiandosi in soluzioni spesso zuccherine e sin troppo ammiccanti in direzione di un pubblico più ampio. Per carità, vivono di musica e devono vendere però... anche stavolta sto sul 5, il sei sarebbe uno sfregio per le tante buone band che girano nell'underground e non trovano uno straccio di contratto. |
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Il tempo passa, i gruppi si evolvono, le loro sonorità anche. La loro classe immensa resta, per la delizia delle orecchie di tutti i non prevenuti InFlames..........Ma che cosa stai ascoltando????? quale evoluzione,!!!!!!!!!! ma quale delizia!!!! questa è pattumiera e anche maleodorante!!!!! evoluzione stilistica? Amorphis-Katatonia-etc.etc. nn sta porcheria... |
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e pensare che questi erano considerati death metal e ora sono inclassificabili ahah |
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Premesso che gli InFlames sono la mia band preferita di sempre insieme ai Dark Tranquillity, considero recensione, voto e commenti molto condizionati dal passato della band e dalle sue sonorità trascorse. Cosa che spesso accade, per tutti i grandi gruppi. Gli IF, così come i DT, si sono evoluti. Melodeath 4.0. Non ci si può aspettare un Colony o un The Jester Race oggi. E neanche un Clayman. Il tempo passa, i gruppi si evolvono, le loro sonorità anche. La loro classe immensa resta, per la delizia delle orecchie di tutti i non prevenuti.  |
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@Lisa: nel mio profilo sul forum ho questa frase: DO I CARE IF YOU HATE ME? DO YOU WANNA KNOW THE TRUTH? C`EST LA VIE...ADIOS...GOOD RIDDANCE...F...Y..! Falla tua la frase, ahahah! |
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Paola, sono d'accordo con te, a me certi "professori" in questo sito dicono che sono immatura, che devo crescere..ma io me ne sbatto alla grande, dico quello che penso e ascolto la musica col cuore, e dove c'è da fare una critica, non guardo in faccia nessuno.. |
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Carissima lisablack, qui sembra quasi che tutti noi siamo un pochino rinco...diffile spiegare a sta gente che almeno per quello che mi riguarda ho un panorama musicale piuttosto variegato, e per variegato intendo moltoooo variegato. Una cosa sola contraddistingue la musica che ascolto, che sia buona musica, e ribadisco qui la buona musica è utopia!! Karnivool, In the silence, Belakor, Ghost Brigade, Swallow the sun etc etc...qui si ci sono idee |
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A me piace... È riuscito a non annoiarmi per quasi tutto l'ascolto. Direi che dopo Come Clarity sono riusciti a fare di nuovo un album decente. |
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Per me meritava lo stesso voto di Siren e Sounds. |
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Pero' brava Paola come si dice ciai le palle  |
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Occhio che qualcuno se sta a nnncazzza |
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Vedo che in questo sito c'è una più "true" di me..ahahaha, attenta Paola, ora ti dicono che sei "ridicola" "immatura" e "chiusa di mente"...ehehehe |
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Si può e si deve evolvere ed evolversi.......e ribadisco evolversi si può e si deve cambiare o modificare il genere musicale proposto....a patto che poi si abbiano delle idee In questo specifico caso non c'è evoluzione ne tanto meno ci sono buone idee, è un mero lavoro solo ed esclusivamente commerciale, per intenderci per fare soldi!!!! Ci mancherebbe altro che nn si debbano fare qualcuno potrebbe insinuare!! giustissimo, ma falli con il moniker ...IN DOLLARS... PEZZENTI siete E pezzenti resterete A proposito il disco è una vera merda e tre coretti del menga e 2 canzoncine orecchiabili non ne fanno ne un buon disco ne un buon genere da etichettare.......... IN FIAMME |
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si potrebbe dire semplicemente che si sono stufati del vecchio death metal melodico ragazzi,eddai...non meritano la gogna,semplicemente fanno ciò che A LORO piace fare.Poi diciamocelo,bands death metal ormai nascono come funghi ogni giorno.Gli IF hanno semplicemente spostato il loro interesse su qualcosa di più "fresco e futuristico" mettendoci dentro un pizzico di elettronica. Per non dire poi che mica sono ciechi e sordi,lo sanno bene che perdono fan a rotta di collo,ma non cambiano mica genere! |
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Mi riallaccio per un attimo alla recensione dei conterranei meshuggah e già che ci siamo anche ai cugini dark tranquillity freschi di stampa. Sia con DT che con in flames sono fermo da almeno dieci anni, periodo nel quale se ne uscivano con reject role, quel pezzo dove il video e la canzone erano fatti in split e in sfida ironica con gli altri cugini soilwork. Prima di dare un giudizio globale dovrei comunque prima memorizzare le tracce, ma dai pezzi che ho potuto sentire non vedo comunque tutto questo stravolgimento nel sound, o almeno direi che questo è un punto di arrivo di un evoluzione che parte da lontano e passa anche da dal pezzo sopracitato e già dai lavori precedenti. Sulla qualità ripeto non mi posso esprimere, ma comunque non è che prima suonassero comunque roba alla dark funeral giusto per rimanenere in svezia. Inutile rivangare i primi lavori visto che erano comunque un’altra cosa fatta da ragazzi di vent’anni mentre ora parliamo di quarantenni che già da un po’ si sono spostati verso quel genere ibrido che ora è palese. Lo stesso allora lo si potrebbe dire opeth che ora giocano a fare i goblin 2.0 o i tiamat dove un johan edlund che si faceva chiamare treblinka passo dopo passo si è ritrovato con piume di struzzo e look alla renato zero a uscire da vagine finte cantando di votare per l’amore, oppure i katatonia. Torniamo quindi per un attimo ai meshuggah che in virtù delle composizioni difficili, massiccie, introverse, e diciamolo immobili come il duomo, guai a criticarli nonostante sbadigli a non finire, almeno per me, mentre per questa band ormai c’è la gogna, anche se bisognerebbe andare ad un loro concerto e vedere la gente che li segue chi è che cosa ascolta. |
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Soddisfa. Fa la sua figura come album buono per intrattenere e forse più immediato del precedente. Forse rischia di stufare alla lunga |
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In efffetti questo è una pizza. |
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A me questo lavoro sta soddisfando abbastanza. Gli darei dunque un onesto 75, considerando che le idee del precedente Siren Charms trovano qui finalmente una realizzazione più completa. Sarò anche di parte, ma secondo me gli In Flames hanno trovato la loro quadra, suonando un genere molto personale e di rara somiglianza al resto della scena metal, mantenendo comunque la loro coerenza musicale (il metal scandinavo, le voci scream, le melodie epiche). Se poi dovessimo metterci a giudicare anche gli artwork, allora potrebbe arrivare anche ad 80. |
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Dalla pizza, al vino, l'unica cosa giusta è che m'è venuta una fame della madonna! |
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il commento di @Le Marquis de Fremont è, a mio avviso, al contempo esilarante e centratissimo. imho un disco assolutamente inutile ed evitabilissimo, a prescindere da Jester's race. peccato, ci speravo. @alex: la collaborazione con cristina d'avena... rofl |
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Moi, invece, mi occupo più di vino che di pizze. Ed effettivamente il nome (moniker) del vino ti garantisce che gusto dovrebbe avere, compatibilmente con le annate, E' ovvio che se bevo un Barolo, non va bene se poi sa di Chianti, perché mi aspetto un Barolo. Questi, scorrettamente, continuano ad usare un moniker che vende ma fanno dell'altro, rispetto a quello che significava (e significa) il moniker In Flames. Non mi dilungo sul contenuto di questo Battles che oggettivamente mi piace molto poco. Lo avevo già detto: cambino nome, mi sembra più corretto nei confronti dei fan. Ma ho l'idea che quello che conta, siano le vendite... Au revoir. |
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Io la pizza la mangio a casa mia..e se è buona, è buona anche se viene dall'altra parte del mondo. |
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rece reroute to remain: "ma the jester race" Rece stye: "ma the jester race" Rece siren charm: "ma the jester race" Rece battles: :ma the jester race" A Napoli: "Buona la pizza napoletana" A roma:"si ma quella napoletana" A bologna: "si ma quella napoletana" A milano:"si ma quella napoletana" Morale: basta con sta storia, se sono a Milano la pizza la mangio come la fanno a Milano, che non è detto sia cattiva, è solo diversa. Se voglio la napoletana, torno indietro e me la vado a mangiare, ma non posso ogni vola dire che quella che sto mangiando fa schifo solo perche non è di napoli. |
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Io mi domando che senso ha, una band che ha composto album capolavori, ritrovarsi a stravolgere completamente il loro sound, rendersi irriconoscibili e ridicoli così..e poi se un fans rimane deluso, subito viene criticato come "purista", "metallaro ottuso", "chiuso di mente" le solite stronzate. D'accordo che ognuno ha i suoi gusti, per carità', e gli artisti devono fare come vogliono..ma cavolo, questo non è un'album che si aspetta un fan che ha apprezzato i veri In Flames..Cambiare genere, può capitare, ma insomma anche una band deve sperimentare rimanendo nella decenza,almeno quello. |
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Nergal@ se è per questo non sei nessuno neanche tu. Che abbiano cambiato genere se ne sono accorti tutti, il problema è che a molti non piacciono, punto. Le opinioni sono tutte valide, sia quelle di chi li apprezza in queste vesti iper-edulcorate e pseudocommerciali come quelle di chi ormai li sparerebbe sola andata nella stratosfera. A te piacciono? Bravo, ascoltateli e goditeli, ma non pensare che tutti quelli che li schifano ascoltino con i piedi sennò vai completamente fuori strada. |
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Un album che fa cagare fa cagare anche se lo ascolti a 480° |
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credo che il mio commento sia un punto di vista un po diverso dalla maggioranza. questo perchè ho conosciuto gli In Flames con A Sene Of Purpose ,e l'ho adorato, per me un grandissimo album. rimasi deluso dal successore e, chiamatemi folle, ho apprezzato moltissimo siren C. melodie a fuoco, una gran bella voce, non sto quì a fare paragoni con il passato ma per me Siren è un ottimo album new - metal, alt rock, dove non si fa nulla di nuovo ma c'è molto gusto. certo se fossi cresciuto a pane e "the Jaster Race" avrei digerito meno questi ultimi lavori. ora mi sto approcciando a questo nuovo lavoro, ero pieno di aspettative, ma per quel poco che sto sentendo lo trovo pressocchè inutile. mi baso su quello che ho sentito su youtube, il mio giudizio potrebbe cambiare in futuro.... ma una cosa non tollero.... i cori dell'antoniano, sti cazzo di bambini lasciateli a scuola invece di farli cantare sti cori melensi. sono semplicemente inascoltabili. non lo so, temo in un album totalmente inutile , senza la verve melodica del precedente. e senza la rabbia del passato. al prossimo mi piacerebbe vedere una collaborazione con Cristina D'avena |
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devo dire che più lo ascolto più lo trovo penoso. canzoncine puerili e insignificanti, completamente prive di pathos. confermo l'opinione molto diffusa che come clarity sia stato il canto del cigno. ma quest'ultimo è davvero terribile.... |
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Ma aldilà del cambio di genere, l'album fa schifo ugualmente. Nel nu-metal / crossover c'è molto, molto, molto di meglio di queste canzoncine. Concordo con El Gringo. |
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@El Gringo personalmente tu non sei nessuno . Mettetevi tutti in testa che gli In Flames hanno cambiato genere . Volevo vedere se al posto del loro nome ci fosse stato qualche altro nome se si buttavano giu' questi dischi . e smettiamola una volta x tutte su cosa hanno fatto gli in flames in passato ecc ecc gli in flames hanno cambiato genere e io li apprezzo cmq.Da premettere che conosco gli in flames da sempre e sn un ascoltatore di metal a 360° e nn come alcuni che la musica la ascoltano cn i piedi. e basta ! e andate a parlare male di altro...che c'e' tantissimo di cui parlare . e che diamine !!! |
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Personalmente mi sono fermato a Come Clarity, avendo fatto uno sforzo per arrivare sino a li. Poi ho solo ascoltato qua è la qualche pezzo ma ormai dei miei idoli svedesi e' rimasto poco o nulla. Penso che ormai vadano bene per pseudo metallari brufolosi alle prime armi....sarò nostalgico ma vedo che è un pensiero comune a molti. Adios! |
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di melo death non hanno piu' nulla questi.... |
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e forse non c'entra più nulla nemmeno il metal tout court..... |
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bruttino, triste, soprattutto inoffensivo. per adolescenti. peccato che loro siano tutti ultra-quarantenni. il death ovviamente non c'entra più nulla. |
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Il problema è che se sai come erano e cosa hanno fatto ascoltare questo ti fa male...se nn li conosci nn ti sembra malvagio.il problema è che sai chi sono.... |
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Ascoltato questa mattina. Non c'entra nulla con il death ma é invece un buon album di metal melodico. Orecchiabile, ben suonato e ben prodotto. Piacerà, ed é giusto così. |
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Recensione e voto giusti. Il disco in questione avrà sicuramente un buon successo, sopratuttto in Svezia dove ormai sono un'istituzione, MA... a pelle (e a malincuore) dico che questa loro terza fase non mi piace; non è il tipo di metal che apprezzo. E' una loro scelta e la rispetto, ma se vogliono continuare su questa via, farebbero meglio a trovare altre soluzioni, non possono continuare a riciclare a Sense Of Purpose ad ogni uscita... |
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A me è piaciuto,me lo aspettavo più pesante,ma oltre le canzoni come the truth e the end sono rimasto colpito da my room...il ritornello è fantastico! |
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@Painted Skies non hai mica tutti i torti... I wanna be famous! |
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Commento di Gabriele Top A parte tutto, da amante di ogni fase della band, lo sto ascoltando da un paio di giorni e concordo con la recensione; ci sono dei brani anche definibili "belli" (pre me Drained e Battles ad esempio), per il resto è un discreto party album. Per un party brutto. |
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Credo ci sia un errore, avete inserito il voto nel campo del genere. |
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Ciao Lisa !! Augurissimi di pronta guarigione .... |
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Ciao Rik...si ci sono, ehehehe, raffreddata al massimo, ma ci sono! |
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Ciao Lisa !!! .... aaaahh ma ci sei ? |
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La penso come Metal Schock |
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Ma solo a me il ritornello di Wallflower ricorda la sigla di A tutto reality? Comunque l' album non è malvagio ma nemmeno memorabile. |
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Melodic Death? Allora dovrò sentirlo tutto, perché dal pezzo che ho ascoltato poco tempo fa, di Death c'era ben poco... |
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Ho provato ad ascoltarlo tutto ma non ci sono riuscito Dalla quarta canzone ho iniziato a skippare alla grande Non mi sento nemmeno di dargli una valutazione complessiva A parte Drained e wallflower il resto del disco non mi ha lasciato davvero nulla.. Sono uno che ascolta di tutto Dal black alla musica italiana Ma questo disco proprio non mi è andato giù E parlare così di uno dei propri gruppi preferiti in assoluto e davvero triste |
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neanche io, ma il genere è ancora definibile Death Melodico? |
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Non ci provo neanche ad ascoltarlo!!! |
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