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Fake Idols - Witness
17/01/2017
( 3152 letture )
A due anni di distanza dal notevolissimo esordio, ecco fare ritorno i nostrani Fake Idols: frutto dell'unione di tre differenti band (Raintime, Jar of Bones e Slowmotion Apocalypse, questi ragazzi provenienti da Pordenone hanno saputo infondere nel loro debutto un buon numero di generi differenti, dall'hard rock al prog, condendo il tutto persino con qualche sfumatura di death. Un crossover particolare ma dannatamente efficace, che ha colpito sia noi di Metallized sia molti altri addetti ai lavori.

Era dunque con trepidazione che attendevamo il loro ritorno sulle scene, puntualmente concretizzatosi sotto l'egida della Scarlet Records: abbiamo a che fare con undici tracce nuovamente intrise di sfumature sonore variegate ed ulteriormente impreziosite da alcune collaborazioni importanti: a seguito dell'iniziale, groovy Out of Gear, che potrebbe suggerire influenze di carattere classic heavy, troviamo infatti un cameo del grande Phil Campbell in Mad Fall, traccia decisamente sorprendente: il brano si snoda attraverso ritmiche assassine quasi al confine con il thrash, con tanto di inevitabili richiami ai Motorhead ottimamente gestiti. So Now, dove si mette in evidenza la sezione ritmica, contiene sonorità ancora differenti al confine con l'alternative: insomma la carne al fuoco è tanta ed è tutta ottimamente cucinata! Si viaggia ancora su lidi squisitamente moderni grazie a Sail, vagamente debitrice dei migliori Avenged Sevenfold e che presenta nuovamente una sezione ritmica in stato di grazia, con un ottimo lavoro alle chitarre in aggiunta. La prima metà del disco presenta insomma davvero pochi punti deboli ed anche The City's Burning, dove troviamo come ospite Damnagoras degli Elvenking, risulta estremamente godibile. Passato il breve intermezzo musicale Silence, che costituisce una sorta di intervallo fra primo e secondo tempo, le danze vengono riprese da I'm Fake (giustamente stiamo parlando dei Fake Idols!), ennesimo brano coinvolgente ed azzeccato con uno splendido lavoro degli strumentisti. Oh, intendiamoci, anche il singer Claudio Coasin svolge un egregio lavoro, non abbiamo alcuna intenzione di sminuire il suo pregevole lavoro al microfono! C'è anche spazio per una intrigate, ben riuscita cover di Go dei Chemical Brothers, che sembra nata sotto veste rock piuttosto che con le sue “sembianze” originali. Passata la suddetta traccia, l'album mostra un po' il fianco con un paio di brani non riusciti al pari di quelli che li precedono: naturalmente con ciò non intendiamo dire che siano sgradevoli, anzi! Si tratta di tre canzoni ugualmente brillanti, ma semplicemente quelle precedenti lo erano ancora di più. Could You Bid Me Farewell rispolvera nuovamente le succitate influenze a matrice A7X, mentre Prayers on Fire ha un piacere flavour hard rock che non guasta mai, specialmente nelle strofe e nelle linee vocali. Chiude il tutto la title-track, lungo brano di quasi sette minuti dove i Fake Idols immettono tutte le loro abilità ed influenze, costruendo una traccia che ripropone anche le sfumature prog di cui parlavamo ad inizio recensione; si tratta indubbiamente di una canzone ambiziosa e ben costruita, ma il nostro cuore batte per la sferzante rapidità e bellezza di brani come Mad Fall.

Witness è una graditissima conferma del livello decisamente sopra la media raggiunto da questo gruppo: non colpisce come il disco d'esordio, che era stato davvero un fulmine a ciel sereno, ma non se ne distanzia certamente troppo. Fate vostro il secondo album di questo grintoso quintetto di Pordenone e vedrete che troverete un altro motivo per amare il Friuli-Venezia Giulia oltre al San Daniele.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
83.4 su 25 voti [ VOTA]
Luke25
Sabato 4 Novembre 2017, 19.12.43
2
Anche io lo definirei un hard rock moderno bello spinto. Questo è un gruppo che consiglio sempre e avendoli visti ormai numerose volte dal vivo posso assicurarvi che ci san fare (Non per altro saltano fuori da gruppi non da poco!)! Claudio ha una voce stupenda e dal vivo è identico a studio!! Da avere entrambi gli album ma per me Witness è un passo avanti rispetto al debutto.
Metal Shock
Martedì 17 Gennaio 2017, 22.05.05
1
Altro ottimo disco di questa band italiana! Sono d`accordo con la recensione che ha detto tutto sul disco. Io sottolineo ancora l`ottima prova della band dal punto di vista musicale ed un elogio al cantante, bravo veramente. Mad fall e` una gran canzone, forse per tiro la migliore del disco. Unica cosa e` la definizione di Crossover per il genere: saro` io ma secondo il sottoscritto e` un po` fuorviante, mi verrebbe piu` da dire che suonano un hard rock moderno, crossover mi sa di generi mischiati che qui non trovo. Voto: 80!
INFORMAZIONI
2016
Scarlet Records
Crossover
Tracklist
1. Out of Gear
2. Mad Fall (feat. Phil Campbell)
3. So Now...
4. Sail
5. The City's Burning (feat. Damna)
6. Silence
7. I'm a Fake
8. Go
9. Could You Bid Me Farewell
10. Prayers On Fire
11. Witness
Line Up
Claudio Coassin (Voce)
Ivan Odorico (Chitarra)
Cristian Tavano (Chitarra)
Ivo Boscariol (Basso)
Enrico Fabris (Batteria)
 
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