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Enragement - Burned, Barren, Bloodstained
10/04/2017
( 861 letture )
Nati in un piccolo paesino del sud della Finlandia e attivi sin dal 2006, gli Enragement hanno fin dagli inizi scelto una via tutta in salita. Dopo i primi tempi difficili segnati da ripetuti cambi di formazione, la band inizia finalmente la propria avventura discografica nel 2014, con le registrazioni del primo full-length Omnimalevolence of Man. La lineup sembra ormai consolidata: ritroviamo infatti gli stessi quattro musicisti nel qui esaminato Burned, Barren, Bloodstained.

Una prima manciata di punti a loro favore va sicuramente concessa per l'originalità della proposta musicale, forse non eccelsa ma nemmeno banale. Innanzitutto, la band propone un death metal estremamente impreziosito (o sarebbe più opportuno dire contaminato?) da quanti più generi estremi possibili. Sono infatti evidenti gli ammiccamenti al technical e al brutal, spingendosi talvolta fino allo slam, quest'ultimo solo accennato. Vi è poi il secondo filone musicale che funge da fonte d'ispirazione per il sound dei Nostri, vale a dire il black metal, e a quanto pare l'errore arriva qui. Sì, perché se da un lato è giustissima la scelta di sfruttare le potenzialità del black in un album che si propone come autentico omaggio al concetto di oscurità, dall'altro è anche vero che si corre il rischio di finire per suonare riff troppo lunghi e melodici. Questa complessità esprime a perfezione il potenziale tecnico della band, però finisce per "pulire" esageratamente il suono death. L'album propone così un ascolto fortemente in bilico: la maestosità oscura delle parti liriche si ritrova a dover cedere fin troppo terreno alle chitarre dal suono sempre più tecnico e pulito, a mano mano che ci si avvicina alla conclusione. Un ulteriore aspetto interessante è dato dal fatto che le linee vocali vengano affidate a ben tre cantanti diversi, che sapientemente si suddividono in egual misura le fatiche. Quasi non si avverte questo continuo passaggio di ruolo, essendo tutti loro tre dotati della stessa bassa tonalità, la quale permette ai loro growl di essere pressoché uguali e possenti. L'ultima analisi spetta alla copertina, e qui davvero verrebbe da domandarsi quale insolvibile mistero abbia contribuito alla scelta di un simile artwork. Per niente brutale, semplicemente brutta, degna candidata come una delle peggiori copertine in ambito metal di sempre. Ma per fortuna esiste una sostanziale discrepanza tra essa e il relativo contenuto musicale, di ben altra fattura.


Tutto sommato l'album è piacevole, i quasi cinquanta minuti di durata trascorrono davvero in fretta a causa della nutrita varietà di idee in esso presenti, che raramente annoiano. La cosa auspicabile è che questo Burned, Barren, Bloodstained possa in qualche modo fungere da sorta di album-chiave per gli Enragement: essi dovrebbero fermarsi a riflettere e decidere quale, tra le tante vie proposte in chiave sonora, sia quella più fruttifera. Se sapranno compiere al meglio questa delicata operazione di cernita, questi quattro finlandesi arriveranno di sicuro a stupire in futuro, dal momento che il talento è dalla loro parte. Su questo punto dubbi non ce ne sono. Quando si dice: "Saper trovare la propria strada...".



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2017
Inverse Records
Brutal
Tracklist
1. River of Corpses
2. Dead Flesh Treasury
3. Raining Bodyparts
4. Mass of a Thousand Suns
5. Divine Catatonia
6. Ashen Unity
7. As the Acid Burns
8. To Become Earth
9. Blood for the Sun God
10. Armed Redeemer
11. Smite the Impure
Line Up
Atte Ojanne (Voce, Chitarra)
Tuomas Iivanainen (Voce, Chitarra)
Jarkko Niemi (Voce, Basso)
Lasse Sannikka (Batteria)
 
RECENSIONI
 
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