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26/04/25
RHAPSODY OF FIRE
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO
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Warbringer - Weapons of Tomorrow
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11/05/2020
( 2393 letture )
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Dopo l'impressionante Woe to the Vanquished, i californiani Warbringer erano chiamati a confermare il livello, ormai piuttosto elevato, raggiunto con anni di dedizione alla causa; il loro thrash metal, intriso di violenza e buon tasso tecnico, sulla scia dei Testament, si è infatti evoluto negli anni, con un miglioramento pressoché costante di lavoro in lavoro, a dispetto di cambi fin troppo frequenti nella line-up. Non a caso, dopo il suddetto album in studio, il bassista Jessie Sanchez ha abbandonato la nave, prontamente sostituito da Chase Bryant.
Ebbene, saranno riusciti, con il nuovo Weapons of Tomorrow, a confermare l'eccellente strada intrapresa con l'ottimo predecessore? O saranno addirittura riusciti a fare di meglio? Per quanto riguarda la seconda domanda, la risposta è probabilmente no, ma alla prima, dopo svariati ascolti, possiamo rispondere un sì assolutamente convinto. Il nuovo album, violento e tecnico come sempre, è infatti un validissimo concentrato di canzoni assassine, veloci e coinvolgenti, pensate più che mai per essere eseguite dal vivo: la prima traccia, Firepower Kills, vede infatti un primo minuto dove i musicisti si sfogano con i loro strumenti, prima che il singer John Kevill urli a squarciagola il titolo del brano; a quel punto, le chitarre sono libere di ruggire e la traccia vera e propria, un perfetto manuale di tecnical thrash metal, ha inizio, trasportando l'ascoltatore attraverso tre minuti privi di compromessi. Una bomba! The Black Hand Reaches Out punta meno sulla velocità e più sul groove, con un Kevill più maligno che mai al microfono ed un Carlos Cruz ragguardevole dietro le pelli: il suono della batteria, in particolare, sembra veramente quello di una mitragliatrice pronta a sparare proiettili sugli ascoltatori; la stessa sensazione si prova sul pezzo successivo, dove rullate in perfetto stile Dave Lombardo introducono un pezzo che fa dei cambi di ritmo la propria forza; abbiamo peraltro occasione di ascoltare un'ottima prestazione da parte del nuovo bassista, sperando che, a differenza di quanto accaduto con il suo predecessore, Bryant riesca a rimanere per più di un album! Groove ed oscurità fanno ritorno su Defiance of Fate, dove il cantato di Kevill raggiunge livelli quasi death, mentre le chitarre tessono riff lugubri. Ammirevole, ancora una volta, l'ampiezza di vedute della band, benché la nostra preferenza vada al thrash mozzafiato di Unraveling, una delle tracce più intense e violente mai composte dai Warbringer, che immaginiamo metterà d'accordo un po' tutti. Heart of Darkness, dopo un inizio melodico, esplode senza preavviso, sfociando in lidi melodic death con maestria ed apparente semplicità, tracciando i solchi di quello che, molto probabilmente, diverrà un classico al pari di Unraveling. Dopo questa orgia di violenza, i nostri tornando ad un thrash più “ordinario” e ragionato, con Power Unsurpassed, brano che si rivela “solo” buono, pur essendo comunque suonato con perizia ed un tasso tecnico invidiabile. Outer Reaches è un'altra validissima mazzata, seguita da Notre Dame (King of Fools), il cui ritornello, tanto per cambiare, farà faville su un palco, quando l'emergenza sanitaria in corso ci permetterà finalmente di riaffollare i concerti. Le danze sono infine chiuse da Glorious End (titolo perfetto per una canzone posta alla fine di un disco!), ennesima fucilata di un album che lascia davvero poco spazio per “riprendersi”. Ma, in fondo, chi cerca questo dai Warbringer)
La band californiana, insomma, ha fatto centro un'altra volta e, se Woe to the Vanquished ci sembra ancora un pelo superiore, Weapons of Tomorrow è un disco di livello elevatissimo, con tracce killer, una ottima produzione (merito di mamma Napalm Records), un tasso tecnico decisamente sopra la media. Non è nulla più di questo, ma neppure nulla di meno. Che altro potreste desiderare da un disco?
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20
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su consiglio di Silvia alla fine ho dedicato un pò di tempo a questo album...che dire,niente di clamoroso ma sicuramente piacevole e più personale di altri gruppi recenti appartenenti a questo filone. Glorious end è un gran bel pezzo ma il limite del gruppo secondo me sta nella voce..non mi dice nulla |
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19
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Tra i migliori dischi thrash usciti fino ad oggi, nell'annata ovvio.
Mi piacciono sia i brani più sparati tipo Firepower Kills e The Black Hand Reaches Out, sia quelli più "atmosferici", dove il gruppo rallenta ma Kevil spesso usando una voce al limite del black dona un'atmosfera "nera" al tutto.
Come voto stiamo sul 80 abbondante. |
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18
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Concordo e mi accodo ai commenti sotto. Tolta firepower kills (che mi aveva fatto sperare per il meglio) una noia mortale, da 60/65 |
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17
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D'accordo con Alehc, almeno in parte. Per me questo disco merita un 65 perchè è fatto col cuore. Non di più. Non ha pezzi che ti facciano saltare su dal culo, tipo capolavori anni '80 di tantissime band, vedi Gothic Slam, Acrophet, Devastation, primi Assassin, primi Defiance, D.B.C. The Accused e una marea di altri, parere personale, è chiaro  |
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16
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Posso dirlo???
Cheppalle! Sono cresciuto col thrash anni 80, vivendo i dischi storici al momento della loro uscita. Se all’inizio il revival del thrash mi aveva entusiasmato ora credo che si sia giunti ad una saturazione... i nomi storici ormai producono a memoria e le “nuove” leve non propongono nulla di nuovo... certo, il genere non è che permetta chissà quali spunti, però questi dischi mi hanno un po’ stufato... |
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15
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Dove sono i cori tipici del thrash? Preferisco i Fueled by Fire e altre decine di band, comunque sempre bravi anche loro, abbiamo di meglio in Italia, sicuro. |
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14
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Gran disco.85 pieno per me.Influenze death/black ben amalgamate nel sound,vena progressive senza divagare troppo.bravi bravi...
Invece gli Havok non li digerisco proprio,sono davvero anonimi...mi piacque solo l`esordio all epoca,poca roba |
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13
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Ci sono delle canzoni non propriamente thrash, che secondo me sono le migliori (su tutti Heart of Darkness, chiaramente ispirata a Conrad), e poi ci sono delle canzoni chiaramente thrash, con momenti piuttosto derivativi in cui ho dei continui deja vu e la sensazione non è sempre piacevole (per esempio quando urla "Firepower kills" sembra un copia-incolla dai Testament di The Preacher). Forse è quello che solitamente viene chiamato "album di transizione" e quindi nel prossimo vedremo i nostri evolversi in soluzioni più personali. Sinceramente lo spero, perché sanno tutti il fatto loro (tranne il cantante che urla e urla senza creare una linea melodica interessante), ma mi pare che come compositori devono ancora fare parecchia strada. |
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12
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Come vi dicevo ieri è un album che mi ha entusiasmato, una grandissima sintesi di thrash classico comunque moderno e fresco, insomma un gioiello che mi ricorda i tempi dello stagediving! Oltre a questo ho apprezzato molto il fatto che qua e là si sentano armonie black che sottolineano delle atmosfere particolari e secondo me anche questo contribuisce a dare personalità all'album. Il mio pezzo preferito x ora è "The Black Hand Reaches Out" mentre non mi ha convinto del tutto "Defiance of Fate" ma aspetto ulteriori ascolti x confermare./// Riguardo al confronto con gli ultimi album di Havok e Testament x me il primo non ha la stessa personalità di questo lavoro mentre il secondo cresce col tempo e necessita di molti ascolti (x di più in HD secondo me perché ha tante finezze che si perdono in compressione). Comunque fra i 3 al momento io preferisco Weapons of Tomorrow che x me merita un bel 9 |
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11
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Finalmente la rece...A mio parere l'album, che deve tantissimo a Woe to..., riesce nel migliorare dove possibile ciò che il precedente non era riuscito ad esprimere. Gran partenza, anche se black hands reaches out è il pezzo meno riuscito del lotto, per poi riprendersi di botto col trio unraveling (stupenda) heart of darkness e power unsurpassed...Che dire poi di notre dame e la traccia finale, altri due capolavori.W il prof. John Kevill e i Warbringer In questi 15 giorni ho ascltato in loop loro e gli Havok e personalmente non son chi preferire. Hanno 2 stili molto diversi comunque sono felicissimo che siano due band moderne che tengono altisssimo il valore del thrash metal. Aggiungerei i Crisix,Powertrip e Suicidal Angels ed ecco i prossimi big four/five. P.s superiori entrambi al nuovo Testament, con tutto il rispetto. Voto 88. |
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10
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Ottimo album, un pelino sotto al precedente e nello stesso tempo superiore agli ultimi album dei Testament ed Havok, almeno secondo i miei gusti 😏 |
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9
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D'accordo con chi ritiene woe un pelo sopra. Ma stiamo parlando del sesso degli angeli. Sono una band fenomenale. Tecnica, potenza. Grandissimi. Voto 80 |
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8
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Per me superiore ai testament e havok, questi ultimi mai digeriti come meriterebbero, io resto con il voto di Woe cioè 84. Per me comunque vedo dura farli scendere dal trono del 2020 sebbene manchi molto tempo. Unraveling top anche per le sue riminescenze hc |
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7
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Bel disco, anche se personalmente Woe To The Vanquished mi era piaciuto leggermente di più. Loro, gli Angelus Apatrida e i Suicidal Angels personalmente rimangono fra i gruppi Thrash relativamente giovani migliori attualmente. 75. |
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6
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L'ho provato ad ascoltare, ma non mi è piaciuto per nulla, mi è parso lontanissimo parente del precedente (ed ottimo) disco. Francamente, per quanto mi riguarda, non supera il 67. |
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5
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Sì infatti sono gusti alla fine 😀, x il thrash "classico" una prima metà dell'anno col botto se includiamo anche gli Hazzerd! Questo Warbringer mi ha entusiasmato davvero e quello dei Testament mi sta piacendo parecchio. Gli Havok invece non mi hanno preso tanto x ora. Più tardi ritorno con un commento più articolato sull'album |
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4
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Per me Havok e Testament sono superiori, ma è questione di gusti squisitamente miei. Rimangono una band validissima. Comunque 3 dischi thrash superiori alla media in pochi mesi!!! |
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3
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Gran disco. Nessun punto debole se non forse un po' la voce che tende ad annoiarmi, comunque grandi assoli e un bel mix di thrash old school e moderno. Anche le canzoni più lunghe non annoiano e sono ben strutturate. The Black hand reaches out la mia preferita. |
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2
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D'accordo con la recensione, anche io preferisco il precedente album. I veri pezzi thrash sono solo una manciata. Resta una grande band che suona in modo egregio, peccato che il loro modo di fare thrash non sia totalmente in linea coi miei gusti |
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1
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Disco fenomenale!! Ormai anche il thrash non ha più niente da dire in quanto a novità, ergo la differenza la fa la qualità delle composizioni e qui è molto alta.
Sia nei pezzi più sparati che in quelli più lunghi ed articolati il gruppo tira fuori una prestazione eccellente sotto ogni punto di vista. E John Kevil ha anche il merito di tirare fuori una prestazione ottima con tonalità alle volte quasi black. Sarebbe stato il disco thrash dell'anno (per adesso) se non fosse uscito quello degli Havok, e comunque entrambi superiori ai Testament. Molto bene però. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Firepower Kills 2. The Black Hand Reaches Out 3. Crushed Beneath the Tracks 4. Defiance of Fate 5. Unraveling 6. Heart of Darkness 7. Power Unsurpassed 8. Outer Reaches 9. Notre Dame (King of Fools) 10. Glorious End
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Line Up
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John Kevill (Voce) Adam Carroll (Chitarra) Chase Becker (Chitarra) Chase Bryant (Basso) Carlos Cruz (Batteria)
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RECENSIONI |
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