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07/12/25
ECLIPSE + REACH + ANDY AND THE ROCKETS
LEGEND CLUB - MILANO
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07/08/2021
( 1942 letture )
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Tre anni dopo il fondamentale The Work Which Transforms God e uno dopo il breve EP Thematic Emanations of Archetypal Multiplicity, la mutante creatura che risponde al nome di Blut Aus Nord fece nuovamente parlare di sé nel 2006 con un disco, MoRT, il cui titolo è l'acronimo di "Metamorphosis of Realistic Theories" e suona in francese come "Morto" o "Morte". Quinto full length della band, esso sembrava riprendere ed elaborare ulteriormente la musica del precedente disco.
Ciò che ci accompagna per i circa tre quarti d'ora di durata dell'album è musica sgradevole e ripugnante che insiste nello sfidare ed abbattere tutti i preconcetti relativi alla creazione musicale (in fondo, l'LP precedente poteva essere letto come un "lavoro che trasforma la musica"). Ed in effetti, MoRT insiste sul sentiero intrapreso con The Work…, alleggerendone la componente più spudoratamente black metal e, al tempo stesso, iniettando quella carica distorta, umidiccia e putrefatta dell'industrial/ambient di Thematic Emanations…. Le otto tracce, tutte intitolate in ordine progressivo da Part I a Part VIII -come già la band iniziò a fare con The Mystical Beast of Rebellion e come successivamente verrà ancora fatto a più riprese- danno una sensazione di liquefazione del corpo musicale. Le distorsioni, i suoni effettati (terrificante, più ancora che in passato, è la voce di Vindsval, come i ributtanti gorgoglii sul finire di Part VII), le disarmonie e la diffusa cacofonia che permea ogni infinitesimo brandello di secondo risultano fluidi senza forma. La drum machine, affidata alle folli e sapienti mani di W.D. Feld, è incoerente, sgraziata, disumana. Colonna portante dell'intero disco -come, forse, dell'intera discografia dei Blut Aus Nord-, essa trascende la grammatica ritmica seguendo pattern che appaiono incoerenti. Ovviamente, ciò è funzionale a quel senso di disagio profondo ed inguaribile che i Nostri, maestri dell'orrore cacofonico, vogliono instillare nella mente e nel cuore dell'ascoltatore. Come un cancro che divora il corpo dall'interno, MoRT si sviluppa ed espande a partire da coordinate che, a fatica, è possibile identificare con l'industrial, crescendo dentro queste fino a farle esplodere in una melma viscosa e maleodorante. Come se i Godflesh fossero un cadavere lasciato al sole per anni fino al suo totale disfacimento organico. La chitarra sgraziata di Vindsval, supportata dal basso di GhÖst -al quale purtroppo non è stato dato il meritato risalto-, rievoca costantemente immagini striscianti e viscide, attraverso le sue strutture sbilenche e, alla stregua della drum machine, irrazionali e apparentemente insensate. Nell'arte dei Blut Aus Nord, accanto alla musica, gli artwork svolgono un ruolo di primaria importanza, specialmente quando i nostri indossano le vesti industrial. MoRT non fa certo eccezione: curata da David Cragné la copertina del disco riflette alla perfezione le sue note. Un muro umido, l'immagine rasenta la sinestesia: sembra quasi di poterne sentire la puzza, la superficie viscida e vomitevole, in uno spaventoso incontro di sensi violentati dall'orrore e dall'oscurità più profonda che la mente umana possa concepire.
Sembra quasi un cliché, specialmente se detto di un album marchiato Blut Aus Nord, ma lo diremo comunque: MoRT non è un disco per tutti. Anzi, forse sarebbe più adatto dire che MoRT è un disco per nessuno. In un atto di sublimazione dello scabroso e dell'orripilante, la musica qui contenuta è fedele al titolo dell'opera: se si poteva identificare il Dio dell'album precedente con la Musica stessa, essa ora è definitivamente defunta, le "teorie realiste" sono ora metamorfosate in realtà trascendentali, inaccessibili alla mente ancora immersa nel Reale.
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Album pazzesco, oscuro, sinistro.. I Blut Aus Nord sono inarrivabili per certe sonorità, tematiche, sono dei geni. Anche per me 90. L'ultimo uscito a maggio è eccellente..
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Part I 2. Part II 3. Part III 4. Part IV 5. Part V 6. Part VI 7. Part VII 8. Part VIII
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Line Up
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Vindsval (Voce, Chitarra) GhÖst (Basso) W.D. Feld (Batteria, Tastiere)
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RECENSIONI |
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