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19/09/24
BELPHEGOR + MALEVOLENT CREATION + MONUMENT OF MISANTHROPY + CONFESS
AUDIODROME - MONCALIERI (TO)
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Stormkeep - Tales of Othertime
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21/12/2021
( 2772 letture )
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Il movimento black metal americano è ormai una realtà concreta e definita avendo avuto mille modi di esprimere le proprie nuove note e distaccandosi dall’ordinario approccio di scuola nordica europea, muovendosi in territori spesso più sperimentali. Il black a stelle e strisce ha generato ondate dai toni chic di un sinfonico esasperato ed altre di stampo marcio ed ultra-abusato, lasciando sempre e comunque tracce indelebili. A questa corrente si unisce Isaak Faulk, batterista degli ormai famosissimi Blood Incantation che esprime in musica una nera attitudine black metal fatto di un magico fantasy, antiche leggende e scenari medievali di tempi incantati.
Otheyn Vermithrax così chiamato in questo progetto ci mostra una nuova dote, stavolta non in chiave death metal bensì con un onirico black metal dai toni violenti. Dopo il gradito EP Galdrum, esce il primo full length degli Stormkeep, Tales of Othertime, dalle note oscure. sinfoniche e di prepotenti synth in contrapposizione a riff contorti di chitarra. Parola chiave del leader dei Blood Incantation è azzardare, e anche in questo progetto l’eccesso è evidente, riuscendo a spingersi ogni volta oltre senza risultare sgraziato; il black metal degli Stormkeep è fatto di sonorità leggiadre e vezzose, ricco di intrecci e mai inalterato diventando così un album coinvolgente e musicalmente leggero e pulito. La novità musicale di questa band è quasi disarmante, un raggio di sole in questo mondo sotterraneo infernale; non è un paradosso ma è semplicemente un arcobaleno di sfumature nere apparso negli inferi. Tales of Othertime è sicuramente epico ma soprattutto virtuosamente strategico, frutto di una mente fortemente creativa che già conosciamo e mette in atto un disco composto con maestria ed una produzione ottima, dalle mille pose e mille riferimenti old school black metal che risulta emotivamente intenso. La musica degli Stormkeep è volutamente languida e malinconica; le atmosfere, i synth e le orchestrazioni sono sempre in linea con le parti acustiche e quelle più violente, e i nostri americani miscelano a dovere elementi medievali e stratificazioni brutali di chitarre dove la massiccia dose sinfonica è un contorno dalle linee geniali. Quarantatré minuti di stilosi richiami alla scena svedese per quanto riguarda il lavoro completo degli strumenti, forti blast beats e passaggi folk acustici. Gli episodi di Tales of Othertime sono tanti: si parte con The Seer che esplica subito il suono e la direzione armonica di tutto il lavoro, un mix perfetto di tastiere, assoli e momenti vocali puliti a cui segue la strumentale e dolce The Citadel, una ballad medievale di speranza che annuncia la battagliera A Journey Through Storms, questa davvero violenta, di un forte songwriting pagano, immancabili i momenti duri accostati a pause ed intermezzi ambient superlativi. L’evocativa The Serpent's Stone è una classica canzone melodic black metal di stampo svedese ricca e ampollosa di cori e sinfonie. I rintocchi classici ed acustici della breve e strumentale An Ode to Dragons apre alla complessa Eternal Majesty Manifest, il brano più stratificato del disco, dove lo scream demoniaco narra assieme a momenti epici e grandi assoli, uno schema strumentale preciso che avvolge una storia di tormentato amore in piena battaglia musicale. Questo retrogusto anni Novanta che ci regalano gli Stormkeep risulta fantastico, catapulta indietro nel tempo in una sorta di periodo sinfonico/buio che miscela Satyricon, Emperor e Wintersun.
Tales of Othertime è glorioso e la perdizione musicale è eccelsa. L’opera prima degli Stormkeep è un lavoro di grande bellezza arcaica che vive in un’avventura infinita ricca di eroiche gesta, intensi momenti di passione e di piccoli e profondi suoni eterei che provengono da piccole case fatate.
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È un ottimo debutto, lo promuovo pienamente; trasuda epicità e tecnica da tutti i pori, e pur essendo un po' acerbo è di livello piuttosto alto. L'unico consiglio che posso dare a questa band è di incattivire e rendere più oscure le atmosfere, ma è chiaramente un'opinione soggettiva. |
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Ottimo disco. Un songwriting eccellente e questo sound mi piace molto. Devo approfondirlo perché questi giorni in montagna sono occupato con anche altri dischi e non ho tutto questo tempo. Ma qui siamo decisamente su livelli interessanti. Jusqu'à la prochaine fois. |
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@SimonFenix: 999 copie in doppio CD e 1012 in vinile. Nell'era del mercato digitale e globale, le tirature sono molto limitate (per saggiare il terreno , vedere se il prodotto vende e valutare il caso di investimenti per album futuri), ed essendo ordinabile via internet in tutto il mondo è facile che vada esaurito. |
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Si ma porca miseria, è uscito da un mese e già il CD è esaurito, Quante copie hanno fatto, 10? |
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L'ho finito di ascoltare ora: wow, sono rimasto davvero estasiato. Ammetto che il precedente "Galdrum" mi era piaciuto, ma non così tanto da ricordarmene (ed infatti l'ho dovuto riascoltare); questo "Tales of Othertime" però spazza via il predecessore con una facilità disarmante: è il tipo di black metal che piace a me - epico, sinfonico e con una produzione ancorata ai vecchi stilemi, ma ottima nell'evidenziare tutto lo spettro sonoro di cui la band fa sfoggio - ma non credevo che lo avrei apprezzato così tanto. Il commento di @LUCIO 77 tra l'altro non lo trovo affatto fuori luogo, anzi. Io poi sarei curioso di ascoltare la versione in 2 dischi, con il secondo album "Lost Relics" che dovrebbe essere un'opera totalmente dungeon synth (genere che adoro, quando fatto come si deve), ma in formato fisico ormai anche il cd singolo ha costi proibitivi su Discogs (chissà perché poi, per un disco così recente!). Buona notizia è che Ván Records ha già previsto ristampe all'inizio del 2022, perciò mi sa che non me la farò scappare nel caso sia prevista l'edizione in 2 dischi. |
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Ascoltato e mi paiono i Rhapsody con Voce Black.. Detto come complimento... |
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Disco superlativo. Per me se la giocano con i Los Males del mundo e i 1914 come uscita dell'anno in ambito black
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La cosa sembra succosa |
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Visti i Commenti Positivi, lo ascolterò sicuramente.. Secondo Me la Copertina non è Banale, ma disegnata in maniera Scolastica... |
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@NoFun, se ti piacciono i Wayfarer vai sul sicuro.
Certo che Romance è un disco clamoroso. Tra l'altro testi fantastici. Non voglio andare fuori tema. Sentite quelli ma anche questi Stormkeep. |
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@Witchcult, ma no dai, quali alieni, che c'entra, ho detto che è un po' banale perché la rocca nel blu del freddo e della notte è un tipo di immagine piuttosto ricorrente in questo genere (Sacramentum, Emperor...) certo per ovvie e valide ragioni. Io non vado particolarmente matto per il fantasy ma è chiaro che è motivata dal contenuto del disco. La mia era solo la primissima impressione che ho avuto, e non mi sono affatto fermato lì, anzi. Ciao @Giax! @JC azz! Grandissimi Wayfarer, ero pure andato a un concerto loro. A questo punto l'acquisto diventa non solo obbligato, ma impellente. |
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@No Fun: la copertina nerd o "repellente alla gnocca" è solo un valore aggiunto per il disco, poi la combo fantasy/black per me è sempre stato sinonimo di garanzia! Ciao bello, un saluto a tutti! |
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Non mi piace il black metal, ma questo disco l'ho ascoltato incuriosito dalle tematiche fantasy e dalla bella copertina, che mi ricorda la saga di Dragonlance. Mi è piaciuto, è sicuramente un disco ben fatto per gli appassionati del genere. Tra l'altro sempre nel black non black (perchè scollegato dalle tematiche tipiche del genere) mi è piaciuto molto il western dei Wayfarer...che sono praticamente la band gemella degli Stormkeep (tre su cinque dei componenti appartengono ai due gruppi). |
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@Nofun La copertina banale non fa altro che riprendere pari pari quello di cui si parla nei testi "Castle gates guarded by wyvern forms....
Ancient walls, mystic and cold......In the highest tower, an emerald glare
Atop a column of marble,The Serpent's Stone" l'immaginario fantasy è questo con i suoi pregi e i suoi limiti, tu cosa avresti proposto di originale?se fai un concept fantasy con tanto di mappa all'interno del disco poi in copertina non è che ci puoi mettere gli alieni. Il disco è molto valido un mix tra il black svedese melodico e black sinfonico anni 90, a guardare il pelo dell'uovo avrei preferito forse una produzione meno pulita, un pò più sporca visto le sonorità a cui si vogliono rifare, ma è proprio cercare il cavillo. |
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In questo genere musicale spettacolari anche Stormruler.. questo ancora devo sentirli, il precedente ep spettacolare |
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Ok, la copertina un po' banale, i draghi e le altre menate non mi attiravano per niente. Poi però ho letto la rece e il disco uscito l'anno scorso dei Blood Incantation era spettacolare e lo dico da non ascoltatore di death metal, e mi sono sentito qualcosa dal precedente Galdrum ed è fantastico, e già mi ero convinto all'ascolto. Poi torno qui e leggo il commento del buon vecchio Giax. Niente, questo è da prendere a occhi chiusi. E mi prendo pure Galdrum. Evvai! |
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1
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Bello, bello veramente.. Il black americano ha sfornato lavori di gran classe quest'anno.. Penso a Panopticon, Wolwes in the throne Room e ora questi ragazzi.. Grandioso disco. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Seer 2. The Citadel 3. A Journey Through Storms 4. The Serpent's Stone 5. An Ode to Dragons 6. Eternal Majesty Manifest
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Line Up
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Grandmaster Otheyn Vermithrax Poisontongue (Voce, Chitarra, Tastiere) Tyrannos Apokteino Skiophonos Stormward (Chitarra) Phantom Emperor Nebula Husk (Basso) Lord Dahthar the Abyssic (Tastiere) Count Victor Wolfsblood (Batteria)
Musicisti ospiti: Jake Rogers (Voce, Cori) Matt Schwarz (Arpa) Gioja Lacy (Voce narrante) Richard Burrows (Voce narrante)
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RECENSIONI |
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