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07/02/25
LITTLE TIL AND THE GANGBUSTERS
CIRCOLO MAGNOLIA, VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41 SEGRATE (MI)
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Deicide - Banished By Sin
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26/04/2024
( 3029 letture )
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Una nuova creatura dei Deicide desta sempre le attenzioni più ampie e le reazioni più varie, ma certamente non quella dello stupore: il combo guidato dal controverso Glen Benton, pur con risultati non sempre eccellenti come quelli degli esordi, è tra le realtà del panorama death storico che più è rimasta legata a una sua formula semplice, immediatamente riconoscibile. I brevi assalti fatti di death metal puro, incontaminato, violento e blasfemo sono diventati fin da subito il marchio di fabbrica della band di Tampa e hanno fatto scuola a moltissime realtà grazie all’impatto determinante di dischi come Deicide e Legion.
Non fa eccezione Banished By Sin, tredicesimo tassello della discografia dei Nostri, edito per la prima volta non da una major come la Roadrunner o la Century Media, bensì dall’esordiente Reigning Phoenix Music, fondata nel 2023 grazie alla inusuale collaborazione tra Gerardo Martinez, ex general manager della Nuclera Blast, e Sven Bogner, un esperto di avionica appassionato di heavy metal. Un disco dunque che, proprio come ci si aspetterebbe, trasuda stile Deicide da tutti i pori, con l’artwork che richiama a primo impatto il classico immaginario satanico e i brani brevi (tutti intorno ai tre minuti) che vanno, come da tradizione, dritti al punto: quando infatti la chitarra si lancia nei classici riff in tremolo, le ritmiche si fanno selvagge e il vocione di Benton si prende la scena, lo stile della band è ovviamente inconfondibile. Ciononostante, alcune differenze si possono comunque ravvisare, in particolare rispetto al precedente Overtures of Blasphemy, ormai distante sei anni. Salta subito all’occhio ad esempio l’artwork, che pare più banale e stereotipato rispetto a quello curato e dettagliato del predecessore; la vera differenza però la troviamo a livello di suoni: viene abbandonato infatti il sound compresso e opprimente di Overtures of Blasphemy in favore di una produzione più limpida e stratificata, in cui tutti gli strumenti e la voce si possono udire nitidamente e il basso si ritaglia uno spazio decisamente più importante, sferragliando con un energia senza precedenti. Un sound che ricerca un puro feeling death metal e che risulta potente e definito, ma anche fin troppo pulito in alcune sezioni: se l’approccio più spartano e graffiante del predecessore manteneva comunque un suo fascino, quello di Banished By Sin si limita chiaramente a rispettare gli standard di produzione odierni. A livello di songwriting e di qualità generale dei brani Banished By Sin è più o meno in linea con i dischi dell’ultima decade: è infatti un lavoro che grazie all’enorme esperienza del combo riesce a maneggiare con mestiere gli elementi caratteristici del sound della band, pur senza esaltare o aggiungere alcun che alla formula ormai collaudatissima. Si macinano riff dopo riff, chilometri di doppia cassa e i classici scambi di assoli, che però mancano ogni tanto del guizzo più particolare che si poteva udire ad esempio sul disco precedente. Nessuna netta differenza tecnica tra Mark English e il pur bravo Taylor Nordberg, ma solo una questione di scelte stilistiche. Scorrendo la tracklist manca forse il brano che spicca particolarmente, come potevano essere ad esempio One With Satan o Godkiller, ma in generale la qualità si mantiene piuttosto stabile per tutta la durata del disco e anzi, man mano che si va avanti con l’ascolto, soprattutto nella parte centrale dell’album, vengono svelate le idee migliori. I primi brani infatti, compresi i singoli Sever the Tongue, con i suoi continui stop’n go e le sezioni in mid-tempo, e una Bury the Cross...With Your Christ dal piglio quasi thrash metal, scorrono senza particolari scossoni salvo per l’ottima Faithless, dall’incipit arpeggiato, particolarmente melodico, e che poi sprigiona la solita forza inarrestabile. Tra i brani migliori troviamo poi Woke From God e A Trinity of None, coinvolgenti grazie a blast-beat incontrollati e lead assassini e la title-track dalle atmosfere quasi epiche. Il resto dei brani, pur non particolarmente memorabili, sono classiche schegge di death violento e veloce e si lasciano ascoltare tutto sommato con piacere.
Banished By Sin, come peraltro molti avranno già potuto constatare dai singoli, rispecchia nel bene e nel male le aspettative che lo circondavano e suona proprio come ci si sarebbe potuti immaginare: l’ispirazione forse è andata leggermente calando anche rispetto ai più recenti predecessori, ma tutto sommato anche a livello qualitativo i Deicide li ritroviamo dove ce li saremmo aspettati. La band si è lasciata ormai i suoi giorni migliori alle spalle e in fondo sarebbe inutile chiedere loro oggi qualcosa di diverso rispetto a riproporsi in maniera perlomeno dignitosa, e se dunque era questo l’obiettivo, il risultato è raggiunto. L’ultima fatica di Benton e compagni, restando coerente e inamovibile sul solco dello stile classico della band, non deluderà certamente i fan storici: qualche momento che rimanesse più impresso avrebbe certamente giovato ma in fin dei conti Banished By Sin si fa apprezzare per quello che è, ovvero un’abbondante mezz’ora di death metal onesto, diretto e senza fronzoli, come solo i Deicide sanno fare.
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21
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Spacca....questo conta....questo vogliamo dai Deicide.... |
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20
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Alzo di 5 punti il voto della recensione, comprato subito, non mi ha deluso neanche un pò anzi questo è una vera mazzata.
Ora devo recuperare il penultimo del quale ho ascoltato solo la prima traccia e mi era piaciuta molto. |
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19
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Assolutamente d\'accordo con il commento sottostante, l\' album è da 80 ed è un manuale su come si suona death metal americano. Sono stati sempre troppo bistrattati , eppure hanno quasi sempre composto ottimi album..e questo non fa eccezione |
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18
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Dopo tutti questi anni, lo dico sempre e vale per tutti i gruppi storici, trovare 3 canzoni belle ma davvero belle su 10, è già tanta roba. E in questo album dei deicide onestamente mi piacciono tutte. Si anche a me rimanda un pò come sonorità ai primi dischi.
Tutti che criticano ..ma provateci voi a essere ancora lì dopo 30 anni di carriera. Tutti professoroni sono..
Questo disco è da 80 senza pensarci 2 volte |
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17
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Per me i Deicide annata 2024 con questo disco valgono almeno un 80. Se po vogliamo recuperare per forza i fasti death degli anni 90 mettiamo su un altro disco. Questa è un\'altra storia e non può è non deve essere giudicata guardando a 30 anni fa. Questo è un gruppo che spacca ancora eccome...e questo è un disco da sentire. |
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16
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ma perpiacere!! 70!! maneanche 60!!
e da 50!!
cazzo ascoltate iprimi 2 quanti riff c sono!!
di boia sono piu cupi piu cazzuti blasficamente!!
danno contro aifratelli hoffman!
ma che ritornino!
ma vegognatevi a dare 70!!
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15
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Ascoltato diverse volte, non mi è dispiaciuto per nulla, anzi. Voto 79.. |
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Niente male. Guardando alla discografia (non solo quella più recente) hanno fatto album migliori, tipo In The Minds of Evil, ma anche album peggiori. Qui mi è sembrato di trovare qualche spunto thrashy in più rispetto alle prove più recenti, senza che ciò abbia però influito in maniera determinante sulla formula base. Voto 77 |
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13
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@TUTTI... ne siete senz\'altro consci ma in realtà dell\' A I per le grafiche / artwork ne fanno uso anche gli stessi artisti professionisti. Ovviamente con tutte le dovute differenze del caso...
Sono d\'accordo circa il fatto che non si debba usare per non ricorrere forever and ever a un artista reale... tuttavia un gruppo emergente o che non vuole (perché non può) spendere per commissionare un artwork a un artista può tirare fuori qualcosa di non dico bellissimo ma quantomeno dignitoso.
Molto più dignitoso di certe photoshoppate poverissime che ho visto fino ai primi anni 10. |
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11
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@Brut lo è già diventata. E non solo per le cover, ma anche in campo molto più seri. Poveri noi. |
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10
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Xhe schifezze queste copertine generate con l\\\'IA, che non diventi un\\\'abitudine porca zozza |
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9
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Mi accodo alla recensione. La produzione è ottima così come le linee vocali sempre cavernose. A me non è piaciuto il lavoro delle chitarre che non esaltano per nulla e la copertina, indipendentemente dalla scelta dell\'IA, è brutta. Avrei preferito qualche canzone in meno e qualche inserto per spezzare un po\' e riprendere fiato.
Secondo me restano una band valida, ma faticano a giocare di mestiere con tutti gli anni di esperienza che hanno e pertanto il disco risulta scialbo e poco coinvolgente. Voto 65 |
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8
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Anche io sono fermo a Once Upon The Cross con questo gruppo e considero Legion uno dei migliori album death di sempre. Per il resto ho sempre e solo ascoltato stancamente qualcosa qua e là. Sinceramente anche le tematiche trattate hanno stufato e sono fuori dal tempo. Avevano il loro fascino maligno negli anni 80 e 90. Ma adesso hanno rotto il cazzo quasi quanto i film horror sugli esorcismi tutti uguali e che non fanno più paura a nessuno. |
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7
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@Rain ex Area: Usare l\'IA di per sé non è il problema, sia perché si usa almeno da SEI ANNI (già da allora girava un programma che creava copertine dal nulla secondo un prompt, vi pare che non sia stato usato nel frattempo?, sia perché sono album in studio composti da canzoni, l\'artwork è rilevante fino ad un certo punto. Il problema, semmai, è di questione ideologica: se tutti usano l\'IA per creare contenuti artistici, magari spacciandosi per \"artisti\" (come tanti cercarono di reinventarsi così quando scoppiarono gli NFT)... quelli che ci campano con creare/fotografare copertine, chi li paga? Come possono continuare la propria attività? Ci sarebbero da dire altre 2 cose: in genere, ho notato che la gente diventa sempre più insofferente quando vede aziende (anche musicisti), servizi e industrie in generale puntare al ribasso e al risparmio ad ogni costo, perché viene percepito come un ribasso anche di qualità (con le dovute differenze fra settori); non solo, ormai sono vari mesi che l\'IA è stata presentata al pubblico come fenomeno mainstream, e puntualmente saltano fuori vari errori di concept commessi dall\'IA stessa che degradano il valore del prodotto. Prendendo in esempio questo artwork, guardandolo ad immagine più ampia, avrete notato che la lingua biforcuta del tizio sembra sgranata, come se fosse stata appicciata col copia-incolla col resto e non c\'entrasse nulla col soggetto, poi pure gli ornamenti ai lati della testa non si sa bene cosa siano (a me sembrano quasi criniere lampo), la simmetria dell\'immagine è chiaramente fallace (la parte destra è colorata diversamente da quella sinistra), e così via... tutta un\'altra cosa rispetto al medaglione del primo disco. Riguardo al disco in sé non credo di consigliarlo a nessuno, fose neanche ai fan, non c\'è un blast-beat neanche a pagarlo (è ufficiale, i due fondatori sono diventati vechi). Nel frattempo, da ieri e oggi è pure sparito da Bandcamp, bel modo di promuovere il proprio prodotto ed inimicarsi tutta la fanbase. |
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6
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Non ho mai comprato nient\'altro di loro da dopo Once upon a cross e tutto il resto lo ascoltai da altri amici man mano e non m convincevano mai. Quest\'ultimo é stata definito da un mio amico grande fan del Death come il loro migliore dai tempi di Stench of redemption, ma a vedere questa recensione e molti dei commenti sotto non si direbbe... poi...
Ma é vero che la copertina é stata fatta con l\'intelligenza artificiale?
Che cosa ha che non va? Secondo me ricorda molto alla lontana il medaglione del primo disco... |
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5
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Bel disco, concordo in pieno con il voto, starei anche sul 75. Poi vabbe, i pagliacci purtroppo ci saranno sempre, è il prezzo da pagare per la libertà di espressione |
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4
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Gli estratti su youtube erano ridicoli... e quella copertina... beh, non riesco a trovare offese abbastanza pesanti. |
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2
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Lo devo ascoltare meglio ma la prima impressione è positiva. Condivido pertanto la recensione, un valido album che ti aspetti dai Deicide, senza fronzoli solo death metal. Molto bene |
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A me ha ricordato i Deicide dei primi album, sinceramente non lo trovo niente male, migliore degli ultimi, anzi.. il migliore da The Stench of Redemption. Quindi per me 81 sarebbe il giusto voto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. From Unknown Heights You Shall Fall 2. Doomed To Die 3. Sever the Tongue 4. Faithless 5. Bury the Cross...With Your Christ 6. Woke From God 7. Ritual Defied 8. Failures of Your Dying Lord 9. Banished By Sin 10. A Trinity of None 11. I Am I...A Curse of Death 12. The Light Defeated
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Line Up
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Glen Benton (Voce, Basso) Kevin Quirion (Chitarra) Taylor Nordberg (Chitarra) Steve Asheim (Batteria)
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