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19/09/24
GIANCANE
ARCI BELLEZZA - MILANO
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Jaco Pastorius - Invitation
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28/07/2024
( 1227 letture )
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Jaco Pastorius è stato il bassista migliore al mondo, un’etichetta guadagnata con una carriera intensa e impregnata di un talento istintivo e carico di innovazione tanto da iscriverne il nome allo status di vera e propria leggenda. Artista sensibile e tormentato, Jaco Pastorius ha portato il basso elettrico a un livello di evoluzione mai toccata in precedenza e mai raggiunto da nessun altro, combinando una tecnica strepitosa con una classe a livello compositivo a cavallo tra jazz e fusion e che ne ha visto gli apici nella breve carriera solista (l’esordio omonimo del 1976 e Word of Mouth del 1981 sono vere pietre miliari del jazz), così come nei lavori migliori con i Weather Reports di Joe Zawinul usciti nel periodo 1975-1981. Nato negli States da padre di origini tedesche e madre finlandese, Jaco è ricordato per le pose dinamiche imbracciando un Fender quattro corde fretless, con le dita capaci di sprigionare energia e talento sulle quattro corde con passione ed intensità. Fisico atletico, lunghi capelli a volte lisci a volte acconciati con delle treccine, sorriso contagioso ed empatico, un’immagine forte e determinata dietro alla quale si celavano purtroppo problemi e insicurezze che hanno tormentato la breve vita di uno dei musicisti più straordinari del Novecento.
In Invitation, live registrato nel corso di una tournè in Giappone di fine 1982 assieme alla Word of Mouth superband, Pastorius dimostra esattamente perché è considerato ad oggi il più grande bassista della storia della musica, con uno stile unico, innovativo e passionale che brilla in ogni brano. L’album cattura l’artista allora poco più che trentenne e al culmine della sua carriera, consacrata dai due lavori solisti e dai dischi usciti in sequenza con i Weather Report, capaci di portarne agli apici abilità tecnica e creatività musicale. L’album si apre con l’esplosiva Invitation, in cui spiccano le ritmiche fantasiose e articolate costruite dal basso di Pastorius e dalla batteria di Peter Erskine, completati da percussioni di Othello Molineaux e Don Alias, su cui uno stuolo di fiati si fanno spazio in una rivisitazione energica dello standard jazz di Bronislaw Kaper. Le esecuzioni dal vivo di brani propri come Continuum, Liberty City e l’articolata Reza sono spettacolari, mostrando la maestria di Jaco nell’eseguire lavori solisti così come interpretando classici jazz di altri maestri come John Coltrane e Miles Davis, inseriti come intermezzi o breaks tra i vari brani, con capacità di improvvisazione e fantasiosa rielaborazione, come vero manifesto della musica fusion. Grande tiro strumentale anche nel jazz funk standard The Chicken (scritta nel 1969 da Pee Wee) e nell’allegra Fannie Mae (brano di Buster Brown in cui jazz e R&B si fondono in modo frizzante), uno dei rari pezzi in cui si sente anche Pastorius al microfono, ben integrato a fiati esplosivi e ai virtuosismi di Jean Thielemans all’armonica.
Nonostante la brevità della sua carriera (terminata con la prematura scomparsa all’età di trentasei anni nel 1987), Pastorius ha determinato una rivoluzione totale nella concezione del basso elettrico, col suo stile energico ed innovativo ha portato infatti lo strumento da cardine ritmico verso un ruolo da strumento solista, suonando simultaneamente melodie, accordi, armonici ed effetti percussivi. Jaco ha portato nella musica uno stile unico e capace di influenzare generazioni di musicisti, contribuendo, anche con questo live Invitation, ad evolvere il jazz verso lidi funk e fusion. Un must per tutti gli amanti della musica di qualità, un’esperienza di ascolto coinvolgente e ritmicamente appassionante. Da avere, custodire e rispolverare con costanza assieme all’omonimo debutto e a Word of Mouth, a prescindere dai gusti e dai generi musicali.
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7
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D\'accordo con Adriano. La tecnica di musicisti come lui non si discute, ma per fare grande musica per me contano i pezzi. Ci sono alcuni musicisti strepitosi e grandi compositori anche nel Punk, come virtuosi in altri generi che a me dicono poco, vedi molto Rock / Metal Prog - generi che comunque ascolto- con strumentisti della madonna ma che a volte mi fanno venire 2 maroni così |
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6
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Jaco é stato l´acrobata, l´innovatore ed é il Dio di del basso elettrico. Soprattutto in senso tecnico. Peró come ruolo dello strumento nell´economia della canzone, James Jamerson Paul McCartney White Verdine o Larry Graham gli stanno secondo me sopra. Preferisco il basso nel suo ruolo principale (accompagnamento e groove) che nella sua veste solista. Un sacco di album solisti di grandi bassisti sono veramente noiosi. |
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5
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Genio e pazzoide, infatti ha fatto davvero una brutta fine poverino |
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3
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Non ho suoi dischi solisti. Ne ho uno coi Weather Report. Sicuramente tra i più grandi bassisti della storia. Morto molto giovane, purtroppo. |
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2
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Favoloso, da quasi 100/100 |
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1
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.....un genio.....disco davvero stupendo.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Invitation 2. Amerika 3. Soul Intro/The Chicken 4. Continuum 5. Liberty City 6. Sophisticated Lady 7. Reza/Giant Steps/Reza 8. Fannie Mae 9. Eleven
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Line Up
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Jaco Pastorius (Basso, Voce) Randy Brecker (Tromba) Bob Mintzer (Saxofono) Jean Toots Thielemans (Harmonica) Othello Molineaux (Steel Drum) Peter Erskine (Batteria) Don Alias (Percussioni)
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RECENSIONI |
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