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19/09/24
GIANCANE
ARCI BELLEZZA - MILANO
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28/08/2024
( 565 letture )
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Tira aria di rinascita in casa Rezet, reduci da un profondo mutamento della line-up. La band teutonica ha infatti perso la metà dei suoi membri dopo la pubblicazione dell'ultimo Truth in Between, licenziato tre anni fa. Ecco dunque fare il loro ingresso Nikolay Atanasov (Agent Steel) alla chitarra e Lorenz Kandolf (Traitor) al basso, al fianco del líder máximo Ricky Wagner e del fedele batterista Bastian Santen. A detta della band, il nuovo nato rappresenta “una seconda primavera” per i Rezet, i quali assicurano di non aver "mai suonato in modo più fresco".
Una volontà di ripartenza visibile fin dal titolo del disco, quel self-titled così carico di implicazioni, ma che non si rispecchia minimamente sul suono del lavoro. In effetti, questo si pone comodamente nel solco di quanto i tedeschi hanno fatto finora -senza grandi sorprese, per la verità. È da ormai vent'anni che i Rezet sputano sulle masse il loro thrash metal ultra-ortodosso, tintosi progressivamente di qualche scoria più melodica, senza per questo mutare la sua natura profondamente old school e derivativa. È infatti innegabile che i Nostri, malgrado una solida preparazione tecnica e una costanza ammirevole, non siano ancora riusciti a convincere a pieno, a causa di una proposta eccessivamente scolastica. Riuscirà il sesto album a cambiare le cose, almeno da questo punto di vista? Il disco parte tutto sommato bene; dopo l'(in)evitabile intro, Time to Die mostra l'anima più rigorista del gruppo. Nulla di nuovo, ma il brano picchia il giusto, e si lascia ascoltare con piacere, anche grazie a un riuscito stacco melodico. Con Unholy Grail, la melodia fa il suo ingresso dalla porta principale; malgrado un andamento sostenuto, è soprattutto il ritornello in clean ad attirare l'attenzione. Questi influssi raggiungono l'apice in Together Apart, mezza ballata acustica che lascia un po' perplessi; il brano funziona piuttosto bene, ma risulta d'altro canto fin troppo mieloso e leggermente fuori contesto. Tra le canzoni meno scontate notiamo anche Atmosfear, sinuosa, atmosferica e malsana, giocata attorno ad un interessante giro di basso, così come, seppure in minor misura, True as Lies, brano che rispolvera delle sempre gradite influenze heavy. Gli episodi degni di nota finiscono purtroppo qui; il resto del disco naviga infatti in acque decisamente più prevedibili, presentando una manciata di brani thrash vecchia scuola che soffrono di un male che i Rezet conoscono bene. Ben congegnate, ottimamente eseguite, e perché no, anche piacevoli all'ascolto, le canzoni fanno fatica a lasciare il segno, rivelandosi carenti di spunti personali o particolari guizzi capaci di catturare l’attenzione.
In definitiva, malgrado l’importante rimpasto, il disco non riesce a tenere totalmente fede alle intenzioni del gruppo, ma ripropone i maggiori problemi che attanagliano la carriera dei Rezet da sempre, su tutti un manierismo troppo marcato e la mancanza di un linguaggio veramente personale. Se la maggior parte dei brani scorre senza grandi scosse, non tutto è da buttare; va riconosciuto ai tedeschi di aver piazzato qualche episodio capace di farsi notare, e di aver firmato un paio di brani riusciti e coinvolgenti. Abbastanza per salvare (ancora) la baracca, ma non per compiere quel vero salto di qualità che sembra sempre più fuori portata.
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10
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Scusate ragazzi, ho fatto uno scherzo goliardico, ma vedo che siete intelligenti e l\'avete presa sul ridere. LAMBRUSCORE anch\'io lo leggo da anni, è preparato e sa quello che dice. Competente e serio. Massima stima. |
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9
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Lo vedi che sei un riferimento? Hai persino quelli che ti emulano! ahahah! Però ha ragione: ho davvero la faccia da pirla! |
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8
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Il commento n.7 non è mio, era ovvio che qualcuno prima o poi tornasse a scrivere col mio nick |
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7
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In realtà scrivo solo un mucchio di cazzate, ma sono contento se apprezzi le stronzate che scrivo, faccia da pirla! |
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6
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LAMBRUSCORE, guarda che non scherzo: per me te e un altro che non nomino perchè non ha (ancora) commentato, siete DAVVERO i punti di riferimento del genere. Non so quanti anni hai, magari son più vecchio io di te, ma posso dire con certezza che nell\'ultimo decennio o giù di li i tuoi (i vostri) commenti hanno di fatto guidato i miei ascolti e acquisti musicali. Ne approfitto per ringraziarti. Avanti così. |
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5
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Io evangelista del Thrash grazie, grazie, mo va\' a .... va beh, dovrò sentire i dischi vecchi, che sinceramente non credo di aver mai ascoltato. Questo pezzo di Thrash per me non ha molto, mi sembra un Powerone crucco, ben suonato, bei soli, ma quei cori lì mi vanno giù come la sottomarca del Tavernello, cioè non sono da buttare ma preferisco altro .. |
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4
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Ma quante cagate... 65 è poco più che sufficiente. Non buono o \"medio\" o altro; poco più che sufficiente, stop.
Cosa vuol dire 64, è poco più che sufficiente ma gli manca quel \"qualcosina\" per essere nella parte buona del poco più che sufficiente, quindi è inferiore ad un qualcosa che è poco più che sufficiente, pur essendolo? Ma smettiamola, suvvia...! |
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3
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Ciao Polenta col Nesquik, grazie del messaggio! Sì, penso anch\'io che certi passaggi possano essere accostabili al power, come nel brano postato, ma questi non sono rappresentativi all\'interno del disco. Riguardo al voto, considero personalmente un 65 come un buon voto, nella parte \"media\" della scala. Mettendo 64, voglio dire che al disco manca ancora quel \"qualcosina\" per raggiungere questo livello. |
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2
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Scoperti sin dall\'esordio, i primi due album molto belli e molto Megadeth, con il terzo lavoro, anche questo ottimo, si erano distanziati un po\' da quel sound, poi non so se abbiano fatto altri album prima di questo. Comunque band validissima che su questo sito si è beccata voti troppo bassi. Questo non l\'ho ancora sentito. |
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1
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Ciao Griso bella rece, voto giusto Solo per curiosità: come mai 64 e non cifra \"tonda\" 65? . Sul gruppo: magari sono rincoglionito io, ma certe sezioni melodiche (come nel video postato) me li fanno porre quasi di più in area... power? Ribadisco: magari sono io che ho l\'udito sballato. Ora attendo nei commenti il parere dell\'evangelista del Thrash LAMBRUSCORE. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Opus 1984.2 2. Time to Die 3. Unholy Grail 4. Duck & Cover 5. Burning Prophets 6. Together Apart 7. Prisoner of Fate 8. Killing Spree 9. Atmosfear 10. True as Lies 11. World War Z 12. Into the Abyss
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Line Up
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Ricky Wagner (Voce, Chitarra) Nikolay Atanasov (Chitarra) Lorenz Kandolf (Basso) Bastian Santen (Batteria)
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RECENSIONI |
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