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19/09/24
GIANCANE
ARCI BELLEZZA - MILANO
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31/08/2024
( 704 letture )
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La storia dei Gotthard è stata quella di un’ascesa, per molti anni e sin dall’inizio della carriera quando dal Canton Ticino emersero, a inizio anni Novanta, con una proposta ancorata ad un hard rock di matrice europea, schietto, diretto, melodico e senza troppi fronzoli, tanto da portarli a un buon successo commerciale, specialmente in Svizzera, Germania e Giappone. La band raggiunse l’apice qualitativo ad inizio anni Duemila con l’uscita di una serie di album in cui sprazzi di AOR e hard rock americano contribuirono a rendere il sound ancora più catchy e diretto, fortemente ancorato al talento interpretativo di Steve Lee, vocalist a proprio agio sia su partiture melodiche sia su toni più graffianti, e sul songwriting dei chitarristi Leo Leoni e Mandy Meyer. Lavori come Homerun (2001), Human Zoo (2003), Lipservice (2005) e Need to Believe (2009) sono cardini della discografia dei Gotthard ed esempi di ottimo hard rock europeo, portando gli svizzeri nell’Olimpo del genere che al tempo aveva come punte di diamante un manipolo di band ai picchi della carriera, come Fair Warning e Ten.
Homerun è un disco di fiammante hard rock, in cui la componente melodica prende il sopravvento e il songwriting ispirato e ottimamente bilanciato tra brani elettrici e momenti di puro zucchero raggiunge alte vette, dando vita a un sound compatto e fluido, valorizzato da una produzione pulita, ma non eccessivamente platinata. Ogni pezzo è una potenziale hit, a partire dalla frizzante Everything Can Change, aperta dalla breve intro Wun Ga-Li e da un connubio di chitarre acustiche ed elettriche che sorreggono il pezzo, dotato di un refrain contagioso. Influenze Brian Adams, Bon Jovi, Aerosmith e Scorpions si mescolano sapientemente in brani catchy ed elettrizzanti come Take it Easy, la coinvolgente Light In Your Eyes (uno dei migliori brani dell’intera discografia dei Gotthard e con inserti chitarristici dalla forte impronta di Richie Sambora) ed End of Time, vere e proprie hits di hard rock melodico. La componente più acustica emerge in ballad dal sapore West Coast come Heaven, Say Goodbye e Reason to Live, in cui emergono non troppo celate influenze Whitesnake e Winger, così come nella sincopata Eagle. Ottimi anche i pezzi posti in chiusura come la scanzonata Come Along, molto Fair Warning anche nell’interpretazione di Lee, dalla timbrica molto simile al miglio Tommy Heart, e la titletrack, posta in conclusione e brano perfetto in grado di mescolare in modo efficace quanto ascoltato nel corso dell’album. Homerun è, infatti, proprio un termine proveniente dal gergo del baseball che definisce il percorso completo del giocatore attorno alle quattro basi che compongono il terreno da gioco. E questo disco, come confermato in sede di interviste sia da Steve Lee sia da Leo Leoni subito dopo l’uscita, rappresenta l’homerun dei Gotthard sia dal punto di vista musicale, con i diversi generi che contiene, sia da quello logistico, in quanto venne registrato nell’allora appena lanciato studio di Lugano, città dalla quale partì l’avventura della band un decennio prima.
L’ascesa dei Gotthard ebbe un brusco e totalmente inatteso fermo in concomitanza della tragica morte del leader carismatico Steve Lee, venuto a mancare in un incidente nel 2012 in sella alla propria Harley Davidson quando con un gruppo di amici stava attraversando gli States, nel corso di una vacanza da vero rocker. La band, non senza titubanze e dubbi, decise ad ogni modo di proseguire con la spinta di Leo Leoni nel ricordo ardente di Steve ed è tutt’ora attiva con un nuovo frontman Nic Maeder, dando linfa a una serie di lavori gradevoli sia pure a livelli molto lontani dai picchi raggiunti appunto una ventina di anni fa e di cui Homerun rappresenta una gemma nella produzione più melodica degli elvetici e un diamante della scena hard rock europea. Rispolverare questo disco è il modo migliore per rendere omaggio alla memoria e al bagaglio artistico di Steve Lee. Buon ascolto.
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7
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.....i primi 10 album dei Gotthard non sono da dimenticare...nessuno dal 1990 in avanti e\' riuscito a inanellare cosi\' tanti album ben riusciti e coinvolgenti !!!!....questo homerun era pieno di ottime songs...end of time...eagle...heaven...reason to live....tutte ottimamente prodotte e scritte con il cuore....lo Steve rimarra\' sempre tra noi con le sue grandi perle rock!!!! |
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6
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Gran bell’album questo! Con il precedente Open avevano virato su sonorità più soft rispetto ai tre splendidi album d’esordio, però quell’album non mi è mai sembrato perfettamente riuscito. Qui (e anche nel successivo Human Zoo) la faccenda si fa più convincente. Grazie al singolone Heaven hanno sbancato le classifiche in madrepatria e hanno aumentato la visibilità anche fuori, ma ci sono anche altri pezzi bellissimi, come la title-track, Everything Can Change e Reason to Live. Continuo a preferire la prima fase e quella successiva (per me Lipservice rimane il loro picco assoluto), ma indubbiamente anche questo è uno dei loro album da conoscere. Voto 82 |
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5
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Ciao a tutti e grazie per aver rispolverato questo classico dei grandissimi Gotthard e complimenti per la recensione di Michael rosenberg dj , io come il disco Open che adoro perché ha sonorità aor, blues,rock anni 70 e canzoni stupende, questo homerun non fa eccezione e si piazza direttamente tra i primi posti della band elvetica , produzione e suoni e sezione ritmica a dir poco eccezionali e ogni canzone è una hit e una piu bella dell\' altra non ci sono filler in questo Discone , rispetto il giudizio e il voto del recensore ma a me personalmente dal primo ascolto me ne sono innamorato e riascolto tutto l\'Album senza mai stancarmi . Ogni appassionato di musica che si rispetti deve possedere Questo disco assolutamente, voto personale : 100 🔝 album |
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4
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Mi piace e penso sia un bel disco!
Sinceramente però i loro più belli restano i primi 3, soprattutto il primo! |
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3
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Album carino ma che manca di hit, ad eccezione della opener e Heaven, preferisco Lipservice e Dial Hard, ma tutta la loro produzione è tra il buono e l\'ottimo. Band per mio gusto tra le migliori hard rock in Europa (e non solo) |
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2
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Forse il piú melodico dei Gotthard, molto Bon Jovi con uno Steve Lee maiuscolo e una produzione perfetta. Per me top album dei Gotthard. |
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1
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Heaven è praticamente uguale al singolo dei Savage Garden. Il disco non è certamente tra i migliori dei Gotthard, la tripletta con Meyer alla chitarra è veramente fiacca |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wun Ga-Li 2. Everything Can Change 3. Take It Easy 4. Light in Your Eyes 5. Heaven 6. Lonely People 7. Eagle 8. End of Time 9. Say Goodbye 10. Reason to Live 11. Come Along 12. Homerun
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Line Up
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Steve Lee (Voce) Leo Leoni (Chitarra) Mandy Meyer (Chitarra) Marc Lynn (Basso) Hena Habegger (Batteria)
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