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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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Deceased - Children of the Morgue
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09/09/2024
( 912 letture )
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Ormai prossimi a tagliare il traguardo dei quarant'anni di carriera, gli americani Deceased, a sei anni di distanza dal precedente lavoro Ghostly White, tornano alla carica con un nuovo album di inediti. Nati nel 1985 in Virginia, i Deceased, che inizialmente proponevano un death metal classico, sulla scia di band quali Carcass e Death, con un orecchio anche a Slayer e Venom, sono riusciti nel tempo a maturare uno stile molto personale, di quelli difficilmente inquadrabili in un genere ben definito. La loro proposta musicale mescola death, thrash ed heavy classico e riesce ad esaltare le caratteristiche peculiari di ciascun genere con sorprendente efficacia. Mettete sul piatto questo Children of the Morgue e la sua musica vi spiegherà il concetto meglio di mille parole.
Preparatevi ad un lungo ed oscuro viaggio nel reame del Tristo Mietitore. Children of the Morgue, il cui tremendo titolo è già sufficiente a destare nella mente immagini orribili (per non parlare della cover), è un album di oscuro e arcano fascino; è la bellezza morbosa di un teschio ricoperto di rose rosso sangue, è il volto pallido di una giovane, affascinante strega che ci spia e ci sorride enigmaticamente dall'ombra di un bosco alla luce della luna. I brani di questa nuova uscita della band statunitense esaltano quel romanticismo gotico che è da sempre cifra stilistica dell'heavy metal in tutti i suoi sottogeneri. All'avvio del platter si è catapultati da subito in un'atmosfera cupa e solenne con le note della title track, posta in apertura dopo una breve intro. La traccia parte con una serie di epici e malinconici accordi heavy che sfociano in un potente riffing thrash, quindi arriva il tetro ritornello, dominato dalla voce cavernosa del fondatore e mastermind della band, Kingsley 'King' Fowley. I sette minuti e quaranta di questa prima traccia sembrano volare via ed è questo uno dei pregi maggiori di questo album, dove tracce che sforano anche gli otto minuti scorrono via lisce senza intoppi e senza mai destare la benché minima noia. Un songwriting perfettamente equilibrato guida l'ascoltatore tra una vasta gamma di colori e sensazioni, dove tutte le sfaccettature del metal sembrano prima o poi trovare il loro spazio. The Reaper is Nesting è una interessante fusione di Iron Maiden e Slayer, mentre il fosco death metal delle origini fa capolino tra le strofe di The Grave Digger, il brano più lungo dell'album, il quale varia velocità, toni e atmosfera senza mai perdere la presa sull'ascoltatore. Vaghi sentori alternative metal anni '90 avvolgono la prima parte di Fed to Mother Earth, impreziosita da una suadente voce femminile che fa capolino tra i ruggiti di Fowley, prima che una potente cavalcata thrash conduca il brano alla conclusione. Brooding Lament, con i suoi quattro minuti e ventidue, è il brano più corto della scaletta, e vanta un bellissimo giro di accordi squisitamente hard rock nel ritornello. La lunga e variegata Farewell (Taken to Forever) si riaggancia alla title track nella melodia e nel ritornello e chiude il cerchio. Children of the Morgue si dipana come un lungo racconto macabro, composto quindi da diversi capitoli che, pur mantenendo la medesima linea stilistica, sanno spiazzare l'ascoltatore grazie ai variegati e sempre fantasiosi cambi di registro piazzati nei punti giusti, grazie soprattutto alle chitarre, che mescolano i riff granitici di stampo thrash a fraseggi evocativi o accordi dal tono epico. La prestazione vocale di Kingsley Fowley suggella il tutto in modo strepitoso. Brutale e al tempo stesso melodico e teatrale, il leader dei Deceased scolpisce le strutture dei brani non meno delle chitarre e del comparto ritmico, creando un'alchimia perfetta tra strumenti e voce.
Dopo quasi quattro decenni di attività i Deceased scrivono quello che è certamente uno dei loro dischi più belli, un magnifico esempio di come si possa produrre un lavoro che attinge alle sonorità più classiche del metal senza mai suonare scontato o fuori moda. Children of the Morgue richiede un certo numero di ascolti per essere apprezzato appieno, eppure la sua aura affascinante e oscura ti ammalia da subito e ti si appiccica addosso come un sudario. Un vero album di puro e incontaminato heavy metal. Non perdetevelo.
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6
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Chiaramente erano derivativi degli stili che andavano allora: Luck of the Corpse (rimasterizzato e aggiunto su Bandcamp nel 2023) risente ancora degli anni 80, per dire. Eppure dovrei riprendere Fearless Undead Machines, perché, nonostante duri la bellezza di 68 minuti, non me lo ricordo come un disco sufficiente, anzi. |
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5
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Intendo che hanno un tipo di sound abbastanza riconoscibile... Poi certo, di originale c\'è ben poco, però sono tra i pochi gruppi di longevità simile che hanno fatto meglio nell\'ultima parte di carriera.. probabilmente anche perché come scritto nel commento precedente i primi dischi sinceramente erano tutt\'altro che memorabili... |
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4
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Mai andato matto per loro. Qualche pezzo ogni tanto non mi dispiace, ma per me non hanno mai fatto grandi album. Ho ancora un loro disco, Fearless... che non ascolto da tempo, vedrò di dargli una chance |
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3
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@DaveHC: \"Personale\" non saprei, il singolo qua ha un riff iniziale che pare sembra un pezzo degli Uada. Del resto ne abbiamo avuto già conferma con Surreal Overdose che Kingsley Eldon Fowley III ha dato una spinta black metal al progetto. |
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2
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Mi ero sempre chiesto come mai non ci fossero recensioni dei Deceased sul sito, perché sono una band interessante oltre che storica ... se ad essere sincero all\'epoca dei primi dischi c\'era di meglio in giro (anche se erano pur sempre buoni album) nelle ultime uscite hanno sicuramente trovato una dimensione molto personale e di assoluto interesse. Ascolterò volentieri questo nuovo disco appena possibile. |
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1
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Band storica. Ottimo brano, davvero niente male. |
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INFORMAZIONI |
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Hells Headbangers Records
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Tracklist
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1. Destination: Morgue 2. Children of the Morgue 3. Turn to Wither 4. Terrornaut 5. The Reaper is Nesting 6. Uninvited Dirge 7. The Grave Digger 8. Eerie Wavelenghts 9. Fed to Mother Earth 10. Skull with the Vacant Stare 11. Brooding Lament 12. Farewell (Taken to Forever)
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Line Up
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Kingsley "King" Fowley (Voce, Basso, Batteria) Mike Smith (Chitarra) Shane Fuegel (Chitarra) Les Snyder (Basso) Amos Rifkin (Batteria)
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RECENSIONI |
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