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17/10/24
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SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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Wolfbrigade - Life Knife Death
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12/09/2024
( 686 letture )
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Era da un po' che i lupi svedesi non si facevano sentire, se si esclude il breve EP Anti-Tank Dogs, pubblicato due anni fa. L'ultimo full-lenght dei Wolfbrigade, The Enemy: Reality, risale all'ormai preistorico 2019. Il mondo ne ha viste di cose da allora, e non propriamente in senso positivo. Tra pandemie, guerre, repressione politica e crescita dell'intolleranza, è davvero difficile tenere il conto delle brutture intercorse sul pianeta negli ultimi cinque anni. Uno scenario tutt'altro che positivo, ma che ha fornito materiale in abbondanza per alimentare la sempre viva (e giustificata) misantropia dei Nostri.
L'ultimo The Enemy: Reality aveva rallentato un poco i ritmi e irrobustito le influenze heavy metal che striano da sempre il suono del gruppo. Timide novità spazzate via con forza dal nuovo Life Knife Death: il disco numero undici dei Wolfbrigade si rivela sin da subito votato alla più rigida ortodossia. L'apripista Ways to Die parte fortissimo, pare di sentire i Motorhead con la rabbia; una mazzata del più puro Wolfbrigade-sound, veloce, breve, greve. I re de D-beat sono più incazzati che mai e decisamente in forma. Nel corso della tracklist, gli svedesi snocciolano tutte le sfaccettature del loro solidissimo suono, offrendo una sorta di compendio del loro personale catalogo. Innanzitutto gli immancabili brani di velocità, la maggior parte, come la trascinante Disarm or be Destroyed, Sea of Rust o ancora A Day in the Life of an Arse -che vince il premio per il miglior titolo della racconta. Brevi rasoiate costruite attorno ad una manciata di riff pruriginosi, pompate dalla produzione frastagliata e dall'iconico ruggito di Mikael Dahl. Degli episodi più lunghi, melodici e strutturati che ritrovavamo sui dischi passati qui non c'è nemmeno l'ombra: i 12 brani della scaletta si consumano tutti nel giro di un amen. Se sul terreno più burbero i Wolfbrigade dimostrano di avere ancora ben pochi rivali, la band convince ugualmente quando alza (leggermente) il piede dal pedale del gas. Così la title-track, arricchita da una melodia sanguigna e un bell'assolo rockeggiante, Mayhem Mongrel o ancora Nailbomb, brano dall'andamento controllato e dotato di un groove da paura. Skinchanger sfoggia addirittura un riff portante dal sapore quasi rock, prima di squagliarsi in una lancinante coda strumentale. Segnaliamo anche la conclusiva Age of Skull Fuckery, cupa strumentale che chiude mestamente un disco decisamente nero.
Il lavoro offre dunque un ascolto diversificato e coinvolgente, ennesima riproposizione di un sound collaudato e riconosibilissimo, ormai diventato un marchio di fabbrica. È infatti innegabile che, a questo giro, i Wolfbrigade non aggiungano assolutamente nulla di nuovo alla loro proposta. Il gruppo si accontenta in qualche modo di giocare in casa, ma vince la partita a mani basse, firmando un pugno di canzoni gradevoli e dannatamente efficaci -pure nei momenti dove l'autocitazionismo arriva al limite dell'autoplagio, come nel caso di Your God is a Corpse, sì assolutamente già sentita, eppure sempre esaltante. D'altro canto, non è certo ai Wolfbrigade che si chiedono rivoluzioni o stravolgimenti di alcun tipo. La band si è costruita un'aura di solida credibilità grazie ad album schietti e ortodossi, ma sempre riusciti. È il caso anche questa volta.
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10
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A questo punto ascoltatevi anche la loro precedente incarnazione: Wolfpack.
Mi accodo con Lambruscore per i Tragedy anche se sono un po\' meno sporchi e a volte mi ricordano i Dismember |
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9
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In ambito crust mi sento di consigliare tra gli altri anche i canadesi Iskra, che hanno anche molte influenze black metal nel loro sound... |
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8
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Un\'altra grande band Crust, con una propria personalità, sono gli amerregani Tragedy. |
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7
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Saranno ripetitivi, ma il loro Crust-HC all\'ennesima potenza non delude mai. Se devo consigliare un loro disco direi In Darkness You Feel No Regret, che è il mio preferito, ma effettivamente mi piacciono tutti. |
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6
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Come scena Hardcore, intendevo più quella europea, band tipo Avskum , Anti-Cimex , The Varukers, ovviamente Discharge, poi tanti gruppi meno conosciuti, tipo Chaos UK, Rattus, Mob 47..., band che hanno influenzato il loro sound |
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5
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La spiegazione di Lambruscore (commento 3) è assolutamente pertinente. Se vuoi farti un\'idea, puoi ascoltare il loro album Damned, del 2012, considerato uno dei migliori. |
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4
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2 e 3,penso di essermi fatto un\'idea,grazie. |
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3
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@Spirit, metti insieme Motorhead, HC Punk anni \'80, suoni Death svedese primi \'90, ottieni questi qua, poche variazioni ma loro sono dei grandi maestri e sono sicuro che non mi deluderanno neanche stavolta. |
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2
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@Spirit: No, è una proposta più vecchia scuola tipo Riistetyt (da qui il termine \"ortodossi\") e vecchie glorie tipo Minor Threat. Per hardcore più moderno come intendi, settimana prossima esce il nuovo Kublai Khan. |
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1
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Sembra interessante. Non li conosco. Griso,ma fanno uso di stop\'n\'go e breakdown o siamo su altri territori? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ways to Die 2. Disarm or Be Destroyed 3. Life Knife Death Lyrics 4. A Day in the Life of an Arse 5. Unruled and Unnamed 6. Skinchanger 7. Your God Is a Corpse 8. Nail Bomb 9. Cyanide Messiah 10. Mayhem Mongrel 11. Sea of Rust 12. Age of Skull Fuckery
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Line Up
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Mikael Dahl (Voce) Erik Norberg (Chitarra) Jocke Rydbjer (Chitarra) Johan Erkenvåg (Basso) Tommy Storback (Batteria)
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RECENSIONI |
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