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10/10/24
CRYSTAL VIPER + TBA
ZIGGY CLUB - TORINO
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14/09/2024
( 464 letture )
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Siamo nell’ Ottobre del 1979 quando gli Styx pubblicano il nono disco della loro carriera, nonché terzo disco in tre anni, quel Cornerstone che dividerà per la prima volta i riscontri della band, regalando loro molte gioie dal punto di vista commerciale, ma anche i primi malumori dei fan, non particolarmente entusiasti delle scelte sonore effettuate dalla band. Cornerstone è infatti il disco che contiene Babe, il pezzo di maggior successo commerciale del gruppo, arrivato al tempo al primo posto della Billboard Hot 100, e che trascinò anche l’album stesso al secondo posto della Billboard 200, rendendolo di fatto uno dei dischi di maggior successo commerciale della band; allo stesso tempo però, anche un po’ ironicamente se vogliamo, si tratta anche del primo passo falso della band dal punto di vista musicale, in quanto alla prova dei fatti e del tempo, le canzoni in esso contenute risultano essere più deboli delle altre, o comunque con un maggior orientamento pop rispetto al pomp rock di grande fattura che fino a quel momento aveva caratterizzato il sound la band americana. Questo non vuol dire che il disco sia brutto o contenga canzoni non valide, anzi, ricordiamoci che stiamo sempre parlando degli Styx…diciamo che oltre a mostrare i primi segni potenziali di stanchezza della band, ha anche avuto la sfortuna di uscire subito dopo due dischi immensi come The Grand Illusion e Pieces Of Eight, ma soprattutto prima di quello che è universalmente riconosciuto come il capolavoro assoluto della band, ovvero Paradise Theatre.
Come accennato in precedenza, la natura dei pezzi di Cornerstone è sostanzialmente meno complessa di quella dei dischi precedenti, in quanto la band opta verso una scelta di maggiore accessibilità ed ammorbidimento sonoro, senza però rinunciare alla qualità degli arrangiamenti che sempre l’ha contraddistinta. Ottime sono infatti le prime due canzoni del disco, l’opener Lights e la successiva Why Me, composte e cantate rispettivamente da Tommy Shaw e Dennis DeYoung; per quanto riguarda Lights, si tratta di un tipico pezzo della band, dove però rimangono in piedi “solo” le armonizzazione vocali a trademark, mentre la parte strumentale risulta essere molto meno sovraincisa e più diretta rispetto al solito, pur rispettando ancora molto lo Styx-style.Molto più radiofonica, con tanto di arrangiamenti e soli di sax sparsi qua e là, risulta essere Why Me, ennesimo esempio di come si possano far coesistere melodie ed arrangiamenti prettamente pop con strutture e cambi decisamente meno commerciali; ottimi anche gli inserti funkeggianti che arricchiscono ulteriormente quello che è già di suo un ottimo pezzo. Subito a ruota arriva quella che può essere definita come il pomo della discordia tra la band ed i fans, ovvero quella Babe che risultò essere nei fatti il pezzo da classifica per definizione. Siamo infatti davanti ad una smielatissima e romanticissima ballad scritta da Dennis DeYoung per la moglie, e che originariamente non era destinata a far parte della discografia degli Styx, ma avrebbe dovuto far parte di un ipotetico progetto parallelo del tastierista; ovviamente non andò così, in quanto non appena la casa discografica sentì la versione demo, applicò tutta la pressione possibile affinché quest’ultimo venisse leggermente affinato e fosse incluso nell’album in preparazione. Con il sennò di poi, dato l’enorme successo che ebbe il pezzo, si può tranquillamente dire che alla A&M Records la sapevano davvero lunga. Per la cronaca si segnala che Babe non fu l’unica ingerenza che la A&M Records operò nella gestazione di Cornerstone, in quanto anche per First Time, altra ballad sempre opera di DeYoung, i nostri furono costretti a riarrangiare i demo del tastierista senza aver troppa voce in capitolo, generando di fatto non pochi malumori all’ interno della band. Niente di ciò toglie valore al pezzo in questione, ad ennesima dimostrazione dell’abilità strumentale e della versatilità/flessibilità dei musicisti. Come abbiamo accennato nel corso della disamina, complessivamente Cornerstone è un album assolutamente ben assemblato e ben suonato, non certo una debacle, ma solo composto da pezzi definibili come “minori” rispetto ad altre uscite della band; questo è sicuramente un dato di fatto, così come lo è il fatto che brani come Never Say Never o Borrowed Time siano assolutamente di pregevole fattura e che molto si avvicinino agli stilemi del genere della band di Chicago. Menzione particolare la merita Boat On The River, splendido pezzo acustico impreziosito da inserti di mandolino (suonati da Shaw) e di fisarmonica (suonati da DeYoung), che gli donano forte sapore folk/etnico; il brano scritto ed interpretato da un ispiratissimo Tommy Shaw, ebbe, nonostante il suo particolare flavour etnico, un buon successo dal punto commerciale, raggiungendo in alcuni casi il primo posto in classifica (es. Svizzera). Chiudono il disco Eddie e Love In The Midnight due ottimi brani che si avvicinano maggiormente (rispetto agli altri) alla tipica produzione degli Styx; cantata dal chitarrista James Young, la prima è di fatto una cavalcata rock con splendide fughe di tastiera che spesso rincorrono le chitarre, impreziosendo decisamente tutto il brano; la seconda, cantata da Tommy Shaw, risulta il tipico mid-tempo della band pieno di armonizzazioni vocali e sonorità crepuscolari; sicuramente una piccola gemma da riscoprire!
Tante cose si possono dire di Cornerstone, che non sia all’ altezza della fama del gruppo che lo ha composto, oppure dei dischi precedenti o successivi, oppure semplicemente che fosse una virata maggiormente commerciale, probabilmente spinta più dalla A&M Records che dalla band stessa, ma certo non si può dire che sia un disco brutto… ci sono band, anche famose, che venderebbero l’anima al signore delle tenebre per comporre canzoni del genere! Certo, i capolavori della band stanno in altri dischi, ma alla fine dei giochi canzoni come Love In The Midnight, Boat On The River, oppure Why Me e Eddie, sono decisamente piacevoli da ascoltare e degne di essere apprezzate nella loro autentica bontà compositiva. Non fondamentale come altri lavori, ma sicuramente da ascoltare e riscoprire.
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8
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Una pietra miliare nella discografia degli Styx. Nessun punto debole, con svariati momenti anche più alti dei suoi illustri predecessori: da ascoltare in lp restaurato e rimasterizzato (di certo, l’ascolto non è da approfondire con i cd versione schifezza-economica o musica liquida).
Il resto conta poco (o nulla), come il voto della recensione. Voto: 90 |
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7
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Come ho cercato di esprimere nella recensione, CORNERSTONE è assolutamente un disco più che pregevole, e concordo sul fatto che sostanzialmente non siano presenti filler sulla tracklist. E\' però indiscutibile e scarsamente opinabile il fatto che manchi il \"tipico\" pezzo da paura a cui gli STYX ci avevano sempre abituato in quel periodo, come ad esempio Blue Collar Man e Renegade, o Come Sail Away, giusto per citarne alcuni; Questo purtroppo ne offusca la resa complessiva e lo relega (a mio avviso) ad essere un disco considerabile minore della loro discografia, quantomeno di quella di quegli anni.
Per il resto riporto fedelmente quanto già scritto in recensione... \"ci sono band, anche famose, che venderebbero l’anima al signore delle tenebre per comporre canzoni del genere!\" |
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6
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Per me anche questo è un ottimo disco. Chiaramente soffre dell’essere schiacciato tra Pieces of Eight (e precedenti) e Paradise Theatre, al quale è propedeutico in termini stilistici. Filler non ve ne sono anche per me, manca magari il pezzo epocale (che ne so… una Come Sail Away), ma Why Me o Eddie io le ascolto sempre con immenso piacere. Voto 82 |
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5
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Grazie a CORNESTONE che ho tutta la discografia degli Styx voto 10
Dove si incrocia la dolcezza con la dura interpretazione ROCK
La più Grande Rock Band |
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3
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Sono d\'accordo con il recensore. Dopo due capolavori qua la zampata viene assestate solo raramente: Boot in a river; Love in the midnight. A parte la zuccherosa e di successo Babe, ricordo Why me che in più punti mi ricorda i Supertramp. 77 |
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2
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Evvai,un altro album degli Styx recensito su queste pagine...d\'accordo con il 77, Babe un classico e ottima la chiusura con Love In The Midnight ma nel complesso leggermente al di sotto dei vari TGI,POE e PT. |
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1
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maaa... 77 come voto è un po basso, per il sottoscritto Cornerstone merita di più. Tutte e nove le canzoni dell\'album sono ben scritte e arrangiate, niente filler. Voto finale 8,5. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lights 2. Why Me 3. Babe 4. Never Say Never 5. Boat On The River 6. Borrowed Time 7. First Time 8. Eddie 9. Love In The Midnight
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Line Up
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Dennis DeYoung (Voce, Tastiera) Tommy Shaw (Voce, Chitarra) James Young (Voce, Chitarra) Chuck Panozzo (Basso, Voce) John Panozzo (Batteria, Voce)
Musicisti ospiti
Steve Elsen (Sassofono su traccia 2)
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RECENSIONI |
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