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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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18/09/2024
( 460 letture )
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Sesto giro di pista per gli Eradicator, thrash metal band tedesca che taglia quest’anno l’importante traguardo dei vent’anni di attività. Il nuovo lavoro del gruppo di Lennestadt, The Paradox, vede la luce tre anni dopo l’ultimo Influence Denied, senza introdurre grossi cambiamenti a livello sonoro. In effetti, i Nostri -da non confondere con gli Eradikator, ugualmente dediti al thrash ma originari del Regno Unito- propongono uno stile piuttosto personale, che la nota stampa dell’etichetta definisce, a ragione, “versatile”. Concretamente, si tratta di un thrash metal roccioso e melodico allo stesso tempo, suonato con una buona dose di tecnica e incapsulato in una decina di brani lunghi e stratificati.
L’iniziale Beyond The Shadow's Void mette subito le cose in chiaro; la lunga introduzione strumentale mostra che gli Eradicator si prendono il loro tempo, una caratteristica comune alla maggior parte dei brani del lavoro. Bisogna infatti pazientare più di due minuti prima che il gruppo decida di svelare totalmente le carte con un refrain melodico, annegato in una strumentale piuttosto ricca, dove si susseguono assoli e cambi di registro disparati. La produzione secca e incentrata sulle frequenze medio-alte mette in risalto la solidità del sound, che risulta roccioso ma preciso e pulito, quasi “beneducato” rispetto a quanto proposto da alcuni colleghi. Questo non significa che gli che Eradicator non sappiano pestare duro, al contrario. Down in Chaos mostra un approccio più schietto e, senza abbandonare l’abbondanza che contraddistingue la proposta dei tedeschi, arriva dritta al punto, rivelandosi una discreta mazzata; stesso discorso per Perpetual Sacrifice, brano vorticoso portato da un refrain memorabile e travolgente, nel corso del quale spicca in particolar modo la batteria, vera colonna portante dell’intero lavoro. Il drummer Jan-Peter Stöber firma infatti un’ottima prestazione, terremotante e a tratti tentacolare, sicuramente evidenziata dalla produzione; degni di nota sono anche i riff, davvero numerosi, sempre inventivi e spesso piuttosto tecnici, mentre gli assoli si rivelano il più delle volte melodici. Tecnica, melodia e potenza si mischiano dunque in una proposta fruibile quanto articolata, priva di veri e propri passaggi a vuoto. Spiccano nel mucchio Kill Cloud, dotata di buone linee melodiche e di un ritornello efficace, così come la sostenuta title-track, mentre When the Shooting Begins recupera alcune gradite influenze heavy, che fanno capolino qua e là nel corso dell’ascolto. In alcuni episodi, gli Eradicator si permettono qualche divagazione in più; è il caso della conclusiva Debris of Demise, dotata di una lunga porzione solista, e di The Eleventh Hour (Ramble On), il brano forse più ambizioso della raccolta. Nel corso dei suoi quasi sette minuti, la band passa da una soave introduzione acustica ad una strofa melodica, fino ad un granitico finale in linea con il resto del lavoro.
Come anticipato, i brani di The Paradox funzionano sin dal primo impatto, ma crescono innegabilmente con il passare degli ascolti. Complice l’abbondanza dei riff e del songwriting, il disco può inizialmente dare l’impressione di essere un po’ sconclusionato, ma acquista solidità con lo scorrere del tempo. Ovviamente, il sesto album degli Eradicator non inventa nulla (una frase necessaria quanto ormai assolutamente banale), ma fa il suo piacevolmente. Soprattutto, il lavoro dimostra come il thrash metal, malgrado il suo immenso successo, sia ancora capace di rinnovarsi in maniera fresca e coinvolgente.
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Mi sembra un disco con più personalità rispetto ai precedenti, ma per ora non mi voglio esprimere - troppo presto - ripasserò più avanti. L\'unico appunto, extramusica, che farei a questa ed altre band simili è di pagare 30 euro un qualsiasi disgraziato che gli ri-disegni il logo: su questa copertina ci sta anche, sulle vecchie... parecchio di meno. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Beyond the Shadow’s Void 2. Drown in Chaos 3. When the Shooting Begins 4. Kill Cloud 5. The Paradox 6. Hell Smiles Back 7. The Eleventh Hour (Ramble On) 8. Perpetual Sacrifice 9. Fake Deale 10. Debris of Demise
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Line Up
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Sebastian Stöber (Voce, Chitarra) Robert Wied (Chitarra) Sebastian Zoppe (Basso) Jan-Peter Stöber (Batteria)
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RECENSIONI |
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