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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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Unto Others - Never, Neverland
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01/10/2024
( 1187 letture )
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Gli Unto Others (al secolo Idle Hands) sono una band unica e particolare. Nell’odierno panorama retro/heavy sono certamente una piccola-grande gemma riconosciuta da critici, colleghi e addetti ai lavori. Tour di spalla a Eternal Champion , Witherfall , Behemoth e Napalm Death (tra i vari) non hanno fatto altro che consolidare lo status della cult band di Portland, elevandola alla massima potenza. Dopo l’inarrivabile EP Don’t Waste Your Time (2018), il combo capitanato da Gabriel “Gabe” Franco e Sebastian Silva ha sfornato due album impeccabili come Mana (2019) e Strength (2021), inferiori solo all’EP di debutto in quanto a bontà ed espressione. Un po’ di riedizioni estese, hype e una mini attesa triennale hanno preparato il terreno al novello Never, Neverland, dipinto di nero e rosa. Con una tracklist imponente e un minutaggio che sfiora i 50 minuti, il nuovo album degli americani si posiziona con prepotenza tra le uscite più osservate del 2024. Ammetto che le aspettative erano piuttosto elevate proprio grazie al passato degli ex - Idle Hands , per cui i vari ascolti si sono susseguiti in modo schematico per cercare di capire come suoni veramente Never, Neverland. Mettetevi comodi, indossate chiodo, Ray-Ban (rigorosamente al buio!) e scopriamo insieme i suoi segreti…
I quattro singoli apripista ci avevano fatto venire le farfalle nello stomaco, mandandoci in orbita grazie a una sequenza esageratamente perfetta ed invidiabile. Sì perché le varie Butterfly , Momma Likes the Door Closed , Suicide Today e Raigeki 雷撃 lasciavano presagire al podio assoluto. Tuttavia, il four-piece dell’Oregon ha dilatato notevolmente il concetto di scaletta, riportando in auge la tattica del “più brani ci sono meglio è”. In realtà la mossa si rivela a tratti controproducente, smorzando l’effetto clamore riscosso da Mana e Strength. Come si presenta quindi Never, Neverland al netto delle “problematiche” ? Un album fragoroso e vellutato, che non nasconde il solito amore per l’heavy classico, le chitarre duellanti (qui appena accennate), la dark wave ottantiana e il gothic. Nonostante sia proprio il leader Gabriel “Gabe” Franco a discostarsi da questa etichetta è innegabile che brani come Angel of the Night , Sunshine , Fame e la title-track siano figlie del goth rock. Con la loro misteriosa aurea alla Ramones , gli Unto Others si muovono sgraziati nel sottobosco heavy metal con armonie controllate, assoli belli e ponderati e una serie di brani davvero stupendi, solo parzialmente smorzati da alcuni mezzi scivoloni e ridondanze superflue. Gli intro / intermezzi strumentali sono poco incisivi e brevissimi anche solo per lasciare il segno, ma come non esultare davanti alla bontà ultra-dark di Butterfly , che suona come una versione perfezionata e piccante dei The 69 Eyes, grazie ai riff delicati, i lick chitarristici di una sempre ispirato Sebastian Silva e di un ritornello da incorniciare. Idem per il secondo singolo Momma Likes the Door Closed , brano agli antipodi che esalta tutto ciò che può essere racchiuso sotto l’etichetta “metal”, tra sound ottantiano, riff thrash-y e persino stacchi in blast-beat (Colin Vranizan è infuocato qui), conditi con un’attitudine scanzonata e horror. Combo letale per il brano migliore del lotto, stemperato solamente dal ritmo delicato (ma per nulla scontato) dell’altrettanto valida Angel of the Night che, di contro, riprende le coordinate sonore di Butterfly, pareggiandone la qualità. Un inizio non certo da sottovalutare, che viene corroborato ulteriormente dallo spettacolare punk metallico di Suicide Today , altro singolo per un altro centro. Il core-sound degli Unto Others è straripante e viene a galla in modo esuberante nella prima parte di Never, Neverland , esplodendo fragoroso nelle casse del nostro povero e saturo stereo casalingo. I contro-cori di Suicide Today sono da enciclopedia, così come le melodie di Franco e la chitarra di Silva. Gli ex-membri di Spellcaster e Siver Talon ci tengono a ribadire la qualità tecnica senza esuberanti fughe, ma gli assoli di Momma Likes the Door Closed e Raigeki 雷撃 sono troppo esaltanti per passare inosservati. Allora, cosa c’è di malvagio in questo nuovo tassello discografico? Time Goes On , Fame e Cold World non sono tracce brillantissime e i succitati intermezzi non aiutano, però è innegabile che i colpi di coda riescano non solo a tirare su la qualità media, ma a strapparci più di un sorriso. Tra velluto gotico e heavy metal spuntano il divertissement di Flatline , dove in meno di due minuti gli Unto Others ci scaraventano una sferzata simil-black metal con un aggressione semplificata davvero spassosa. Il brano arriva di colpo spezzando il mood di Never, Neverland con un’irruzione grezza e disarmante. Una piacevole sorpresa che reprime le voglie più delicate e decadenti espresse in When the Kids Get Caught e nella bellissima Sunshine , che sembra provenire dagli archivi dark-wave del 1985. Un male? Non proprio data la qualità eccelsa della composizione.
In definitiva, il modus operandi degli Unto Others non è mutato nel tempo, ma loro arte si è raffinata centrandosi all’interno del suo stesso micro-mondo sovversivo. Un po’ di spirito punk e fuori schema, un po’ di romanticismo e una porzione innegabile di NWOBHM, che avrei voluto sentire più preponderante. E se il secondo sfogo folle risponde al nome di Hoops , semi strumentale dotato di rifferama killer e contro-cori da concerto, l’epilogo è affidato a Never, Neverland che fallisce nel bissare la bontà di Strength (2021) risultando il brano meno convincente della scaletta. Con un po’ di pace ci accingiamo a premere “play” per un’altra volta, cercando di scoprire qualche nuovo dettaglio, melodia, riff o solo che ci possa far sobbalzare di più. Impresa ardua che però ci lascia un buon sapore in bocca: Never, Neverland non è il top album che aspettavamo ma è un dipinto convincente che ha il pregio di continuare la tradizione degli Unto Others. Condensando i brani cardine, i singoli e gli episodi migliori ci saremmo trovati tra le mani il miglior album della band. Ma questa è un’altra storia…
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16
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Quoto Barfly, davvero bel dischetto che scorre piacevolissimamente in tutta la sua durata. Un connubio di elementi già sentiti ma davvero perfettamente amalgamati con gusto, un senso estetico e con un risultato di carattere. Bravi! |
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15
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Per me 80. Continuo ad ascoltarlo. Gothic metal alla type o negative e sentenced. Andrò a vederli a milano |
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14
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Anche io li aspettavo con curiosità e devo dire che non mi hanno deluso. I primi 4 pezzi in sequenza sono da top album annuale, poi è vero che ci sono alcuni pezzi meno brillanti , ma solo I am the light l\'ho trovato debole, gli altri scorrono che è un piacere. Canzoni preferite Butterfly (oltre ai 69 Eyes mi ha ricordato i To/Die/For del primo album) e Hoops, semi strumentale super trascinante. In alcuni frammenti di questo album aleggia pure il fantasma degli Heroes del Silencio e ottima è stata la scelta della cover : Pet Sematary dei Ramones. Ci sono davvero mille influenze in questo frullatore , ma il risultato è notevole, per me 83 |
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13
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Li avevo recensiti con Strength e li aspettavo nuovamente con ansia. Che dire, resta una delle band più interessanti del panorama contemporaneo. Concordo con chi dice che andava un pizzico rifinito con meno brani ma ogni singola traccia del disco è riuscita e non ho avvertito i filler.
Sono una certezza ormai! |
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12
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Piaciuto tanto tanto. Certo i brani sono troppi ma la durata è molto contenuta, infatti si arriva alla fine senza problemi... forse pochi gli episodi davvero memorabili che ti rimangono in testa, ma scorre che è un piacere. Alzo a 80 |
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11
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Devo ancora ascoltarlo tutto, ma finora mi è piaciuto. Faccio fatica a definire heavy la proposta degli UO.
Imho, sono sonorità che trovano origine nella dark wave degli anni 80: dead can dance, siouxie and the banshee, etc.
Proposta oggi portata avanti da progetti mirabili come i drab magesty. Certo, gli UO sono più rockeggianti, ma non li ricondurrei ad alvei metal.
Ps: non vedo il problema dei troppi brani. Sarebbe come evitare di leggere libri con più capitoli della media. |
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10
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...kronos...battuta piuttosto datata....già in uso nell antica Grecia... |
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9
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È vero che le tracce sono tante e che gli altri due dischi sono più compatti, però qui i brani sono tutti brevissimi da 3 minuti o poco più. L\'ascolto non pesa per niente, anche perché non ci sono pezzi brutti, sono tutti belli, e poi c\'è un intermezzo |
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8
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Assolutamente da 80 in su..... |
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7
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Dimenticavo.. Recensione perfetta, complimenti. |
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6
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Come ho scritto altrove, il disco è assolutamente buono, lo stile è il medesimo degli album passati con una maggiore attenzione alle melodie. Però i brani sono oggettivamente troppi ( 16 + 1 bonus track ) e alcuni di essi non propriamente a fuoco laddove invece sia \"Mana\" che \"Strenght\" lo erano complessivamente di più. In ogni caso grande band nata dalle ceneri di Spellcaster e Silver Talon con un chitarrista di razza che risponde al nome di Sebastian Silva. Voto 75. |
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5
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Tra i boschi non c\'è... |
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4
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...disco che mi incuriosisce....lo cercherò.... |
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3
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L\'album necessita di tempo per essere assimilato, ma nemmeno così tanto. 14 pezzi sono tanti, ma uno brutto difficile trovarlo. Per me il loro miglior disco, almeno 5 punti in più. |
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2
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Mi spaventa un po\' la mole di brani sinceramente, però l\'ho comprato comunque visto quanto mi sia piaciuto \"Strenght\" e sono molto curioso. |
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1
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Sono innamorato di questa band, altro grande album. Ogni canzoni una hit. Non concordo con l\'etichetta heavy, questo è un bellissimo gothic rock\\metal |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Butterfly 2. Momma Likes the Door Closed 3. Angel of the Night 4. Suicide Today 5. Sunshine 6. Glass Slippers - intro 7. Fame 8. When the Kids Get Caught 9. Flatline 10. Time Goes On 11. Cold World 12. I Am the Light 13. Farewell… - intro 14. Raigeki 雷撃 15. Hoops 16. Never, Neverland
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Line Up
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Gabriel “Gabe” Franco (Voce, Chitarra) Sebastian Silva (Chitarra) Brandon Hill (Basso) Colin Vranizan (Batteria)
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