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David Sylvian - Brilliant Trees
06/10/2024
( 654 letture )
Se ne parla, ma forse non abbastanza di David Sylvian, artista trasformista dall'anima raffinata, dalla voce angelica e dalla straordinaria bellezza, della quale non ha mai fatto un punto cardine, se non forse nella prima fase della carriera, quella più glam dei Japan, band cofondata insieme al fratello Steve Jansen. Personalità tanto eclettica artisticamente quanto riservata nella vita privata, già dai lavori successivi il suo estro comincia a farsi notare e a farsi via via sempre più evidente e unico, e anche la musica ad evolvere e a incorporare varie influenze fino a permettere l’incontro con il musicista che darà la svolta a David, tanto che alla fine sarà inevitabile lo scioglimento della band, per divergenze di vedute e per permettere la prosecuzione e la sperimentazione solista. L’incontro con Ryuichi Sakamoto è stato, dunque, fondamentale per l’artista inglese e il pianista giapponese aveva già dato il suo contributo negli ultimi album dei Japan.

Brilliant Trees, primo album solista, che quest'anno festeggia il quarantesimo anniversario, è stato pubblicato a metà 1984 dopo due singoli (Bamboo Houses e la magnifica Forbidden Colours), in collaborazione con Ryuichi Sakamoto. Quest'ultimo, dunque, è stato decisamente l’impulso per Sylvian a espandere i propri orizzonti musicali che negli anni si arricchiranno delle suggestioni più disparate e delle sperimentazioni più ardite, annoverando il musicista inglese fra le personalità più particolari e intriganti degli ultimi 50 anni. Avanguardia e atmosfera sono le parole d’ordine ricorrenti nella carriera di David, a cui mai è interessato strizzare l’occhio alle classifiche commerciali, nonostante il contratto con la Virgin Records e nonostante l’album a raggiungere il più grande successo è stato effettivamente proprio Brilliant Trees. Il suo sapiente mix di sonorità funk che proprio in quegli anni andavano in voga, la magia dei sintetizzatori e il piano di Sakamoto, un pizzico di new wave, e poi la voce celestiale, a tratti malinconica di Sylvian, creeranno una combinazione irresistibile e micidiale che porterà l'album a raggiungere la quarta posizione dei dischi più venduti. È stato accompagnato dall'uscita di due videoclip The Ink in the Well e Red Guitar, grazie alla regia di Anton Corbijn, che ha sempre collaborato con disparati artisti e band, fra cui ricordiamo i Depeche Mode. In copertina vediamo una foto del cantante in bianco e nero vestito elegante, ma semplice, con un completo giacca e pantaloni e una camicia bianca con ii viso girato verso sinistra e sullo sfondo un prato e degli alberi. Dell'album è stata pubblicata una versione rimasterizzata nel 2003 con la foto più grande a tutta copertina.

Si comincia con il groove funky indiavolato e quasi ballabile di Pulling Punches e condito con il piglio new wave che lo rende irresistibile da cantare. Una robusta e accattivante linea di basso fa da tappeto per l’esaltarsi dei fiati, che con ospiti illustri intratterranno l’ascoltatore in moltissimi momenti durante l’album. Del resto, il biondo dandy inglese ha voluto con sé anche gli ex compagni di band, il fratello Steve Jansen alle percussioni e Richard Barbieri ai sintetizzatori, per non contare Holger Czukay, leader di una band più influenti del krautrock, i Can.
The Ink in ihe Well anticipa con la sua atmosfera riflessiva e il dolce e sensuale riff di basso, la voce cadenzata di David, che pare quasi trasformarsi in una ninna nanna e cullarci e raccontarci di un artista geniale come Pablo Picasso:

Nostalgia burns in the hearts of the strongest
Picasso is painting the ships in the harbour
The wind and sails
These are years with a genius for living
The rope is cut, the rabbit is loose
(Fire at will in this open season)
The blood of a poet, the ink in the well
(It's all written down in this age of reason)


Da brividi l’assolo di flicorno finale.
Ma arriviamo al momento clou di Brilliant Trees, una ballata che fin dalle prime note con i suoi cori orientaleggianti ci conduce in un vortice di malinconia e caducità; Nostalgia ricorda vocalmente l’enfasi di Forbidden Colours e il testo è una discesa nei propri fantasmi interiori:

Voices heard in fields of green
Their joy their calm and luxury
Are lost within the wanderings of my mind
I'm cutting branches from the trees
Shaped by years of memories
To exorcise their ghosts from inside of me
The sound of waves in a pool of water
I'm drowning in my nostalgia
Nostalgia
My nostalgia


L’atmosfera si smorza momentaneamente per lasciare spazio alla disinvolta Red Guitar, che riprende i ritmi funk e new wave iniziali, condendoli però con la classe del piano e regala quasi un momento di inaspettata leggerezza.
Ma da qui in poi con le ultime tre tracce le cose iniziano a farsi davvero serie, i suoni e le melodie a farsi sempre più celestiali e spirituali quasi fossimo rapiti in un percorso di estasi dei sensi, il viaggio della mente comincia con Weathered Wall con la voce angelica che si erge tra sintetizzatori che simulano corni e percussioni tribali, la tromba che pare quasi inchinarsi e rendere proprie culture lontane. Scendiamo nelle torbide acque di Backwaters, che nascondono un qualcosa di alquanto peccaminoso tra il mix riuscitissimo di chitarre, sintetizzatori e percussioni e la voce insolitamente bassa e quasi sussurrata:

Once again I'm hiding in backwaters
Running this way and that
Trying so very hard to please
(Beware of hidden snares)
Rushing to bite the hand that feeds me
Running this way and that
(There are always other possibilities)


La titletrack non è una semplice canzone, è uno stato di grazia che si regge soltanto grazie alla forza prorompente dei sintetizzatori e la voce del musicista inglese, un inno all'amore divino e ultraterreno che lascia poi il compito a una coda strumentale che tocca le corde più recondite dell'anima, di concludere tanta dolcezza e trascendenza.
Brilliant Trees è un album che sintetizza il passato, il presente e il futuro di David Sylvian, ricco di stimoli musicali che partono dai Japan, passando per il funk e la new wave più in voga e arricchendosi di tanta eleganza, unioni di strumenti, generi, culture che sfociano in un potpourri quasi proustiano. Ascoltatelo con il sole, con la pioggia, mentre mangiate, mentre vivete, mentre state fermi, mentre piangete e, perché no, mentre fate l’amore.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
99 su 10 voti [ VOTA]
Lacrimosa
Venerdì 18 Ottobre 2024, 14.56.23
7
Direi gli ultimi due album sicuro, ma poi vanno ascoltati tutti
Rob Fleming
Venerdì 18 Ottobre 2024, 14.16.52
6
@gamba: Tin drum é molto quotato
gamba.
Venerdì 18 Ottobre 2024, 14.08.30
5
Io il contrario, adoro david sylvian ma mai sentiti i japan. Un album da cui potrei partire?
Le Marquis de Fremont
Lunedì 7 Ottobre 2024, 13.24.41
4
Brilliant Trees! Ricordo che avevo preso il CD a colpo sicuro, perché dentro c\'erano quasi tutti i Japan (mancava Karn). Ma qui David Sylvian si è superato. E che musicisti! Da Sakamoto al bellissino flicorno di Kenny Wheeler, alle trombe di Jon Hassel e Mark Isham a Holger Czukay dei Can. Non poteva uscirne che un album stupendo, con grandissimi pezzi, raffinatissimo, come descritto nella bellissima recensione di Mademoiselle Lacrimosa. Si supererà, a mio parere, poi con Gone to Earth e The First Day con Robert Fripp ma qui siamo veramente già a livelli altissimi. Grande musica degli anni \'80. Au revoir.
Epic
Domenica 6 Ottobre 2024, 15.26.09
3
Anche io mai sentita la carriera solista di Sylvain, pur adorando i Japan. Rimedierò
Galilee
Domenica 6 Ottobre 2024, 13.55.42
2
Adoro i Japan, na la carriera solista di David mi manca. Questo e secret a of the beehive prima o poi lì recupererò.
Awake
Domenica 6 Ottobre 2024, 10.54.11
1
Eccalà... disco che ho consumato, il capolavoro di Sylvian, meraviglioso.
INFORMAZIONI
1984
Virgin Records
Rock/Ambient
Tracklist
1. Pulling Punches
2. The Ink In The Well
3. Nostalgia
4. Red Guitar
5. Weathered Wall
6. Backwaters
7. Brilliant Trees
Line Up
David Sylvian (Voce, Chitarra, Piano, Nastri, Sintetizzatore, Percussioni)
Holger Czukay (Corno Francese, Voce, Chitarra, Dittafono)
Ronny Drayton (Chitarra Tracce 1,4)
Phil Palmer (Chitarra Tracce 1,4
Richard Barbieri (Sintetizzatori Tracce 1,5)
Steve Nye (Sintetizzatori Tracce 3,4)
Ryuichi Sakamoto (Piano/Sintetizzatore Tracce 4,5,7)
Kenny Wheeler (Flicorno Tracce 2,3)
Jon Hassell (Tromba Tracce 5,7)
Mark Isham (Tromba Tracce 1,4)
Wayne Brathwaite (Basso Tracce 1,4)
Danny Thompson (Contrabbasso Traccia 2)
Steve Jansen (Batteria, Sintetizzatore, Percussioni)
 
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