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05/12/24
EMBRACE OF SOULS + DERDIAN + BERIEDIR
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
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01/11/2024
( 527 letture )
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Prendono il loro nome da uno degli aerei da combattimento più diffusi e apprezzati della Seconda guerra mondiale questi Spitfire, ma il titolo e l'artwork del loro nuovo lavoro fanno riferimento ad un altro evento significativo del conflitto. Se avete visto il pluripremiato Oppenheimer, lo avrete già capito: stiamo parlando del Trinity test, nel corso del quale venne fatta detonare la prima bomba atomica della Storia. Queste tematiche guerresche e nucleari forniscono un primo, inequivocabile indizio sul contenuto del disco, che si può riassumere in sole due parole: thrash metal. Nati in terre germaniche, per la precisione a Karlsruhe, i Nostri tagliano quest'anno il doppio traguardo del terzo album e dei dieci anni di attività, votata alla più pura ortodossia -e il nuovo Trinity non cambierà certo le carte in tavola.
Gli Spitfire fanno parte della folta schiera di giovani band che si rifanno ciecamente e spudoratamente ai dettami dei Maestri degli anni Ottanta, senza la minima pretesa di introdurre qualsivoglia cambiamento o innovazione. Inutile dunque disquisire sulla poca (o nulla) originalità del progetto, retrogrado per natura e fieramente derivativo. La differenza la fanno altri fattori, ben presenti nei solchi di Trinity: tecnica, passione, suono. In altri termini, il terzo lavoro dei tedeschi presenta un pugno di brani estremamente ben confezionati, nella forma di un thrash metal solidissimo e globalmente incentrato sui tempi medi, relativamente articolato ed parecchio abbondante. La rocciosa title-track posta in apertura, tutta giocata attorno ad un classico riffing pietroso e tagliente, ne offre un primo esempio, al pari della travolgente Crystal Collapse o di The Endless Run. Quest'ultima song è attraversata da venature leggermente più melodiche, tessute principalmente dalle chitarre e abbastanza diffuse all'interno del lavoro. Le ritroviamo ad esempio in Creations of God, nella quale potenti accelerazioni si alternano periodicamente a seducenti rallentamenti, o in Downfall of Existence, solo apparentemente più controllata e dotata di una bella progressione chitarristica di gusto chiaramente classic metal. Uno dei pochi momenti di tregua dell'intero lavoro, capace di picchiare parecchio duro quando la velocità aumenta. È il caso della tiratissima Mankind into Dust e di Bending Reality, nella quale trova spazio un assolo vorticoso e abbastanza impressionante. Come accennato in apertura, il tasso tecnico del lavoro è infatti piuttosto elevato, ma l'ottima prestazione dei musicisti resta sempre al servizio della forma-canzone, senza mai diventare fine a sé-stessa. Più ancora che la prova dei chitarristi, colpisce quella della sezione ritmica, davvero devastante. Il batterista Thunder Manne stende un terremotante tappeto percussivo, accompagnato dal basso di Simon Moch. Ben in evidenza durante tutto l'ascolto, lo strumento si insinua negli interstizi della strumentale e non esita a ritagliarsi qualche gustoso momento in primo piano, come alle fine della già citata Mankind into Dust. Impressiona meno la voce del frontman Rico Motörizer; acida ma fin troppo monocorde, questa si adatta comunque alla bellicosa pasta sonora modellata dai colleghi. Merita infine una menzione la produzione, sfaccettata e granitica, capace di mettere ogni strumento in evidenza, così come il songwriting generale, vario e ispirato.
In definitiva, Trinity offre una quarantina di minuti di thrash metal coinvolgente e formalmente impeccabile. Il disco potrà dunque fare la gioia dei thrasher più incalliti, e non convincerà coloro che portano uno sguardo critico su questa nuova generazione, accusata di non inventare nulla. Vero, ma vero anche che Trinity tiene fede alle aspettative e fa, da questo punto di vista, piuttosto bene il suo lavoro.
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5
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@Transcendence, Tectonical Power è il primo album di questa band |
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4
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@Brus: OTTO, per la precisazione, tra cui una storica svedese che pubblicò demo tra il 1978 e il 1981, quelli greci di First Attack del 1987, i tedeschi di Tectonical Power e altre 4 che hanno pubblicato un EP per poi sciogliersi: quelli italiani hanno cambiato nome in Spitfire MkIII. |
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3
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Ma esiste già una band italiana dagli anni 80 con quel nome, |
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2
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Un bel disco thrash speed da parte dei nostri e, come da recensione, suonato da dio, eccellente la produzione. D\'altronde sono poi tedeschi e sanno cos\'è il thrash e il metal in generale. Ascoltato un paio di volte ma non credo che a fine anno risulterà nella mia top ten (o forse 15) dell\'anno. |
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1
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Qualche pezzo niente male, sanno suonare, in alcune linee melodiche mi ricordano un po\' i Paradox di Heresy. Alla fine mi lascia poco, per me dovevano puntare di più sui tempi veloci , poi non conosco i dischi precedenti, ma qua siamo appena alla sufficienza. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Destroyer of Worlds 2. Trinity 3. Bending Reality 4. Downfall of Existence 5. Crystal Collapse 6. Pointless Ways 7. Creations of God 8. The Endless Run 9. Mankind into Dust 10. Death to All...
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Line Up
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Rico Motörizer (Voce, Chitarra) Daniel Bolz (Chitarra) Simon Moch (Basso) Thunder Manne (Batteria)
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