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05/12/24
EMBRACE OF SOULS + DERDIAN + BERIEDIR
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
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Violent Definition - Progressive Obsoletion
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13/11/2024
( 329 letture )
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Thrash, thrash e ancora thrash. Non vi sono altre parole per definire il credo e la ragion d'essere dei Violent Definition, compagine ellenica giunta oggi alla pubblicazione del suo secondo lavoro sulla lunga distanza. Progressive Obsoletion, introdotto dall'affascinante copertina del sempre notevole Paolo Girardi, vede la luce ben sei anni dopo l'esordio Life Sentence; un lasso di tempo alquanto lungo, ma che rispecchia le tempistiche adottate dai Nostri, formatisi nel lontano 2008.
L'etichetta introduce il disco come un viaggio verso la fine degli anni Ottanta, tirando in ballo nomi quali Forbidden, Vio-lence e i soliti Slayer. In altri termini, puro thrash metal americano dei tempi che furono, forgiato con perizia e parecchia attenzione per i dettagli. Sappiamo bene che queste caratteristiche si applicano a centinaia di gruppi dediti a queste sonorità, sempre più numerosi, professionali e tecnicamente preparati. Cos'hanno da offrire i Violent Definition rispetto agli innumerevoli colleghi? Il gruppo di Atene propone un thrash metal particolarmente massiccio e robusto, anche nei momenti più concitati. La strumentale si rivela estremamente affilata, anche grazie ad una produzione incentrata sui toni medio-alti e che mette ben in avanti la potente sezione ritmica. Abbiamo volutamente posto l'accento sulle caratteristiche tecniche di Progressive Obsoletion, senza sorprese davvero impeccabili, perché il secondo disco dei Nostri non offre molto di più: seppur molto ben congeniati, i brani mancano in maniera piuttosto flagrante di personalità. Ora, se questo difetto è ugualmente molto diffuso, alcuni giovani gruppi riescono comunque a infondere un minimo di carattere nei loro lavori. Ai Violent Definition, questo riesce meno. Tutto il resto funziona invece a meraviglia: Justified Ferocity, prima canzone dopo la rocciosa introduzione, è una bella mazzata sui denti. Compattissimo, il brano si rivela a dir poco travolgente, dispensando riff e colpi di batteria a profusione. Anche la voce del singer George risulta, per una volta, piuttosto carismatica. Bene anche Reprobate Misfits, che picchia duro comprimendo una gran quantità di materia in meno di quattro minuti. Il martellamento non si placa nemmeno quando i ritmi calano, come dimostrato dalla marziale The Last Grain in Your Hourglass, che stende un granitico tappeto sonoro prima di aprire veramente le danze. In generale, il disco non conosce nemmeno un attimo di tregua e mostra una band a suo agio nel gestire strutture relativamente complesse. In diversi momenti, i minutaggi si fanno abbondanti -i sette minuti di Deceiving the Psychopompos o i sei dell'articolata Trampled (by the Foot) sono lì a dimostrarlo.
Progressive Obsoletion è dunque un disco carico, sovrabbondante, nel corso del quale riff, stacchi e ripartenze si susseguono fino allo stordimento. I greci non si risparmiano, ma danno ogni tanto l'impressione di tirare le cose un po' per le lunghe -si veda Children of God, che risulta alla lunga ridondante. Non è però questo il principale limite del disco. I Violent Definition suonano benissimo; il lavoro straborda di rabbia, potenza e passione, rivelandosi a tratti impressionante. Efficace, ma senza nessuna sorpresa al suo interno: passata la botta iniziale, tutto sa troppo di già sentito.
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4
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The production is solid, the play is massive and the compositions are brilliant. Definitely not the average generic thrash metal album. I senced some Demolition Hammer and Exodus vibes, but not in the wsy of seer copying. For me it\'s a solid 9/10. |
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3
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Dopo aver sentito per intero l\'album, tra l\'altro con molti richiami anche exodussiani, mi accodo all\'ultima frase della recensione, ovvero che passata la botta iniziale, tutto sa troppo di già sentito. E\' anche vero che molto spesso la frase si sente dire per le band della new wave del thrash e non è sempre cosi, esempi ce ne sono tantissimi. Purtroppo non i violent definition di questo album che rimane comunque a livello strumentale molto valido. 65 |
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2
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Wow gran pezzo quello del video. Corro ad ascoltare l\'album |
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Il primo mi era piaciuto, sono sicuro che non deluderanno neanche stavolta. |
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INFORMAZIONI |
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I Hate Records / Bestial Invasion Records
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Tracklist
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1. Into Trepidation 2. Justified Ferocity 3. The Last Grain in Your Hourglass 4. Experimental Failure 5. Deceiving the Psychopompos 6. Progressive Obsoletion 7. Children of God 8. Reprobate Misfits 9. Trampled (by the Foot)
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Line Up
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George "IronBeast" (Voce) Nick Psarogiannis (Chitarra) Chris Zoukas (Basso) John Votsis (Batteria)
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RECENSIONI |
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