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30/01/25
BERNTH, CHARLES BERTHOUD E OLA ENGLUND
SANTERIA TOSCANA 31, VIALE TOSCANA 31 - MILANO
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Radiation - Reactor Collapse
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18/12/2024
( 420 letture )
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Ah, la radioattività! Sembra proprio che questo tema non abbia ancora finito di affascinare gli adepti del thrash metal, che nutrono da sempre una strana passione per le bombe ed i disastri nucleari. Gli slovacchi Radiation non fanno eccezione, anzi. Sin dalla scelta del nome, la band di Bratislava dimostra un amore sfrenato per questo allegro soggetto, che ritroviamo posto in primo piano anche nel nuovo Reactor Collapse.
Il secondo album dei Nostri fa seguito all'esordio The Gift of Doom, pubblicato ormai ben sette anni fa, e segna un netto miglioramento rispetto al pur godibile debutto. Sia a livello produzione, che si fa più chiara e affilata, quanto soprattutto di songwriting, divenuto più articolato ed ambizioso. Le basi della proposta sonora del Quartetto restano invece immutate: descritto come death-thrash dall'etichetta, il suono di Reactor Collapse è in verità più composito e contiene anche alcune scoria black metal, così come decise influenze classic metal, che costituiscono la più grande novità del nuovo lavoro. Queste pulsano chiare già nell'iniziale Tales of the Ancient Ones, brano che si apre con un incedere lento e maestoso, prima di inasprire nettamente i toni. Complice la voce cavernosa del frontman Mrož e l'incedere schietto e diretto, la canzone ricorda da vicino i Wraith, ai quali viene però aggiunta una buona dose di melodie e lead dal sapore heavy metal. La seguente Planetary Exodus ripropone questo interessante miscuglio di irruenza e melodia, rabbia ed eleganza, e si rivela strumentalmente piuttosto abbondante. Una caratteristica questa che ritroviamo nel corso dell'intero lavoro, in special modo negli episodi più lunghi. Così Taken by the Void e la conclusiva title-track, "cavalcate" di oltre sette minuti di durata durante le quali la band cambia pelle a diverse riprese, senza risparmiarsi. Riff a cascata, lead, stacchi e cambi di tempo si susseguono senza sosta, dimostrando un'ottima coesione e padronanza tecnica. Se le chitarre si ritagliano il ruolo principale, apprezziamo anche la prova del bassista Vrana, il cui strumento emerge vorticoso in diversi passaggi. Il mix tra le diverse influenze resta globalmente bilanciato, ma ogni tanto un elemento costitutivo emerge con maggiore chiarezza. La già citata Taken by the Void si apre con un passaggio smaccatamente classic metal, aquistando vigore e velocità con lo scorrere dei secondi. Beyond the Edge of Time si distingue invece per un andamento più blackish, grazie ad una patina sulfurea che ammanta una proposta tutto sommato schietta, di nuovo avvicinabile ad un certo "black'n'roll". Troviamo lo stesso alito glaciale anche nel corso di Birth of the Shadowkind, attraversata da una sanguigna progressione chitarristica. Open the Gates, passata la delicata intro acustica, è forse il brano più classicamente thrash della tracklist.
La scaletta di Reactor Collapse mostra in definitiva una buona varietà di fondo. Se sulla carta la presenza di così tante influenze può sembrare eccessiva, queste si fondono piuttosto bene in un mischione è vero piuttosto variopinto, ma tutto sommato solido e coerente. Questa pluralità di linguaggi si traduce in una proposta musicale densa e particolarmente generosa. Molto "suonati" e alquanto elaborati, i brani mettono sul tavolo un'abbondanza rara, che rischia però di diventare frastornante: alla lunga, ci si perde quasi nei meandri di una tracklist satura e molto stratificata. È anche vero che, presi singolarmente, i brani funzionano alla perfezione, e la ricchezza delle soluzioni non può che essere salutata, così come l'importante passo in avanti compiuto dai Radiation in questi ultimi anni.
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Se in questi anni posso dire di aver imparato a conoscere i tuoi gusti, credo proprio che preferirai il primo |
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1
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Il disco precedente e l\'ep non mi erano dispiaciuti. Per adesso del nuovo album ho trovato solo questo pezzo, riff niente male però mancano i bassi e la batteria è poco potente. Spero sia solo un errore di caricamento del video, perchè se il disco suona così siamo messi da culo -cioè male- |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tales of the Ancient Ones 2. Planetary Exodus 3. ...of Doomfire 4. Taken by Void 5. Open the Gates 6. Beyond the Edge of Time 7. Birth of the Shadowkind 8. Reactor Collapse
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Line Up
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Mrož (Voce, Chitarra) Rišo (Chitarra) Vrana (Basso) Janči (Batteria)
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RECENSIONI |
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