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15/02/25
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ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
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Destabilizer - Monopoly on Violence
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23/01/2025
( 598 letture )
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Il 2025 è appena iniziato, ma i fan del thrash metal più old school hanno già parecchio pane per i loro denti. Reduci dall'uscita del notevole The 3rd Dimension degli Hazzerd, eccoci alle prese con il secondo lavoro in studio dei Destabilizer, scodellato proprio lo stesso giorno. Nati in Danimarca nel 2020, i Nostri si sono dati da fare nel corso della loro (sin d'ora) breve carriera: meno di due anni separano il nuovo nato dall'esordio Violence Is the Answer!, uscito nel settembre del 2023.
Malgrado possano ancora essere considerati come una band "recente", i Destabilizer sono tutt'altro che dei novellini. I tre musicisti militano infatti tra le fila di diversi altri gruppi più o meno affermati. Spicca in particolare il curriculum del frontman Thomas Haxen, che suona il basso da più di dieci anni negli Horned Almighty e nei Sylvatica. Il suono dei Nostri non ha però nulla a che vedere con il black e il melodeath sinfonico dei colleghi: come ben chiaro dalla copertina -e da titoli quali Thrash or Fuck off-, i danesi sono dediti a tutt'altre sonorità: thrash metal ottantiano e ortodosso fino al midollo, asciutto, aggressivo e (quasi) costantemente sparato a 200 kilometri orari. Rispetto all'esordio, Monopoly on Violence migliora la produzione e asciuga parzialmente la proposta, aumentando notevolmente l'impatto generale. I tre dimostrano infatti di sapere erigere un muro sonoro di tutto rispetto, costruito attorno ai riff arrembanti e abbondantissimi di Niels Sonne, i quali si succedono senza tregua per tutta la durata del platter. Malgrado un suono che più classico non si può, il chitarrista si dimostra abbastanza inventivo, proponendo a tratti dei riff relativamente elaborati, quasi pirotecnici, comunque sempre molto movimentati e mai banali. È il caso di Kommander, Panopticon o ancora Perpetual Warfare, tra l'altro uno dei pochi episodi cadenzati del lavoro (ma non privo di un'accelerazione spaccacollo sul finale). Ogni tanto, i Nostri irrobustiscono ulteriormente la proposta, come nel corso della lunga title-track finale, davvero rocciosa e arricchita da un cantato più gutturale. Al di-là di un paio di episodi più concisi -la già citata Thrash or Fuck off, chiaramente concepita come un banger-, i brani si dimostrano piuttosto lunghi e articolati, allineando stacchi, ripartenze e cambi di tempo. Segnaliamo anche alcuni assoli di discreta fattura, disseminati nel corso del lavoro, così come il basso del frontman, piuttosto presente. Più inusuale il suo cantato, "espressivo" e quasi caricaturale, che ha comunque il pregio di distanziarsi parzialmente dal solito.
Non c'è in effetti granché di nuovo in Monopoly on Violence, o quantomeno nulla che non si possa trovare altrove, scorrendo i lavori delle centinaia di giovani gruppi thrash odierni. Eppure, malgrado una staticità comunque volontaria, bisogna riconoscere che la ricetta funziona piuttosto bene. Il suono si rivela potente e molto denso, ma la grande forza del lavoro sono senza dubbio i riff prodotti in qualità industriale dal buon Sonne, fantasiosi il giusto e davvero efficaci, capaci di scatenare severe scapocciate all'ascolto. Gli amanti del thrash più abrasivo e roccioso -se aperti ad ascoltare qualcosa che è uscito dopo il 1990, potranno sicuramente apprezzare.
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4
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Il singer dei destabilizer mi ha ricordato sean killian dei vio-lence. Una voce un po particolare ma che si adatta cmq al contesto. Thrash metal old school suonato bene e con una buona produzione. Thrash \'till death 🤘🎸 |
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3
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Lo sto alternando a quello degli Hazzerd in questi ultimi giorni e mi piace un sacco. Personalmente gli alzo il voto di almeno 5 punti rispetto alla recensione |
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2
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il cantanto, può sembrare assurdo, ma mi ricorda la buonanima di ol dirty bastard del wu tang clan. a parte tutto, disco divertente anche questo |
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1
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Dopo l\'uscita del singolo e memori del buon debut album del 2023, questo era un album che aspettavo tantissimo e non ne sono rimasto deluso, anzi...Anche qui nulla di nuovo, però lasciatemi dire che il sound è migliorato parecchio e poi il cantato è qualcosa di geniale, a mio parere. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Easy Prey 2. Pacific Holocaust 3. Thrash or Fuck off 4. Perpetual Warfare 5. Kommander 6. Rampage 7. Panopticon 8. Monopoly on Violence
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Line Up
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Thomas Haxen (Voce, Basso) Niels Sonne (Chitarra) Kenneth Terkelsen (Batteria)
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RECENSIONI |
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