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Dream Theater - Parasomnia
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07/02/2025
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Dalla notizia che il Mike dietro le ingombranti pelli dei Dream Theater sarebbe tornato quello originale, la pluridecennale telenovela Bostoniana ha visto spaccarsi la fan base fra chi ha gridato al miracolo per il ritorno di Portnoy, volto caldo e più umano della band, e chi ha sofferto la dipartita di un batterista come Mangini, sicuramente più dotato dal punto di vista tecnico e meno "invasivo" del suo predecessore in fase di scrittura dei brani, con esiti non sempre così felici.
A prescindere dalla fazione e dai gusti personali, l’uscita del primo singolo Night Terror ha evidenziato che da Black Clouds & Silver Linings pare non sia cambiato poi molto. Abbandonate le sonorità più "semplici" (virgolettato d’obbligo, parlando pur sempre dei Dream Theater) e la costruzione dei brani più diretta e immediata di Distance Over Time, i cinque americani hanno preferito puntare sul sicuro riproponendo la formula che li ha resi famosi da Metropolis Part 2 in poi: un prog metal solido, pesante nelle strofe e più melodico nelle parti puramente solistiche. La ruffianata poi (diciamocelo pure) della copertina dell’album che ricorda in maniera dark e “cresciuta” la bambina di Images & Words, riportando alla mente dei fan una sorta di rinascita della band, un nuovo inizio o un ritorno alle origini, evidenzia come da anni ormai in casa Dream Theater le cose cambino per non cambiare affatto. Ma sarà davvero così?
Spetta a In the Arms of Morpheus aprire le danze e l’inizio è promettente: qualcuno rientra in casa, chiudendosi il traffico e il rumore della città alle spalle, si sdraia su un letto e accompagnato da un gocciolio e dalle lancette di un orologio si lascia andare nelle braccia di Morfeo. Braccia non proprio rassicuranti, vista la violenza della traccia strumentale, che parte con un passaggio quasi dal sapore djent inedito per il gruppo per poi evolvere in un prog metal veloce e aggressivo che prosegue alla grande fino al minuto finale; forse il solo di chitarra di Petrucci è un po’ troppo melodico e "aperto" rispetto al mood generale del pezzo. Night Terror, già citato primo singolo estratto da Parasomnia, non contribuisce certo ad abbassare l’aggressività generale del concept, basato tutto sui disturbi del sonno. Se LaBrie e Rudess si mantengono abbastanza defilati nell’interpretazione e negli inserti di tastiera, un Petrucci ispiratissimo sostiene la traccia accompagnato da una sezione ritmica solida e collaudata: Myung fa il solito ottimo enorme lavoro di riempimento, Portnoy come sempre riempie le eventuali lacune tecniche con il suo smisurato gusto negli arrangiamenti. Parlando del rientrato batterista, c’è da dire che in questi anni non ha portato nessun stravolgimento o miglioramento al suo modo di suonare: gli incastri di mani e piedi, gli interminabili fill a cascata distribuiti fra Octoban e tom, Magic Mike è rimasto il solito, però un buon mixing del suo strumento e qualche chicca inedita come il groove sincopato che porta a partire dal minuto 3:50 circa di questo secondo brano dimostrano la sua voglia di rimettersi in gioco nel Teatro Dei Sogni. A Broken Man, secondo singolo, prosegue sugli stessi binari, ma in maniera più anomala. Se da un lato la parte strumentale suona più libera e ispirata, l’incastro con il cantato di LaBrie non convince appieno specie nella strofa, mentre si risolleva nel ritornello. La band gioca più sulle atmosfere tese che sulla melodia tout-court, confermando che siamo davanti a uno dei (se non il) dischi più "cattivi" della loro discografia. Buoni i cori di Portnoy (limitatissimi e senza fastidiosi filtri abituali). Il tutto suona convincente fino all’entrata del solo di Rudess, attore finora di una prestazione sottotono e ripetitiva nelle scelte sonore e stilistiche. Petrucci decide di stupire con un solo in salsa old school hard rock dal sapore molto Deep Purple che spezza un po’ il mood in modo gratuito e fuori contesto, visto che dura pochissimo e rimane un elemento a sé stante nel brano. Si arriva al quarto e al momento più lungo pezzo del lotto, Dead Asleep, aperto da voci ambientali e da una chitarra accompagnata da archi che riprendono il leit motiv dell’album. Sarebbe lecito aspettarsi il primo pezzo più "arioso" di Parasomnia e, invece, i Dream Theater picchiano di nuovo durissimo con un riffone oscuro di un Petrucci sugli scudi. Finalmente anche James LaBrie si risolleva un po’ da una prestazione fino a questo momento mediocre regalando una buona interpretazione. La prima parte del brano scorre abbastanza diretta, ricordando alcuni episodi dell’epoca Chaos In Motion, con la sezione ritmica e la tastiera che si limitano ad un ottimo accompagnamento lasciando grande spazio alla chitarra. Anche il solo del guitar hero che parte attorno al sesto minuto pare più in sintonia con il mood generale della canzone, pur essendo come sempre più melodico rispetto al resto del brano, mentre il seguente di tastiera riprende le ormai classiche sonorità alla Rudess (della sua prestazione parleremo meglio in chiusura). Termina il brano una coda in crescendo veramente riuscita che sfuma in un dolente pianoforte e una porta che si chiude. E così termina la prima metà del disco. La seconda metà si apre con il terzo singolo estratto, Midnight Messiah, dove i Dream Theater riprendono alcune sonorità del passato (l’era di Train of Thought su tutte), miscelandole con una versione rielaborata di un thrash tecnico che scippa alcune intuizioni da Metallica e affini, traducendosi in un brano più semplice e immediato dei precedenti dove anche stavolta a salvare la baracca è Petrucci (ottimo il solo all’unisono), mentre il resto della band porta a casa il compitino e LaBrie gioca a fare il James Hetfield. Il pregio del brano è che il grande mestiere della band riesce incredibilmente a far sembrare un brano di 8 minuti un pezzo da 4, mentre spesso accade il contrario con i Metallica. Il minuto e mezzo della strumentale Are We Dreaming? ricca di sussurri, pendole spettrali e tastiere stavolta evocative introduce Bend the Clock, che si apre con un (nuovamente) bellissimo giro di chitarra nella prima e unica power ballad del disco. Stavolta tutti i componenti della band colpiscono nel segno, ottima l’interpretazione anthemica di LaBrie, di gusto l’accompagnamento di pianoforte di Rudess, incisivo e pulsante Portnoy senza essere troppo invadente, fondamentale Myung nel tappare tutti i buchi, il tutto racchiuso in un brano che ricorda i migliori episodi di Six Degrees of Inner Turbulence. Monumentale il solo conclusivo di Petrucci, vero mattatore dell’album. Viene il momento di analizzare la lunga traccia conclusiva, di ben 20 minuti scarsi, The Shadow Man Incident. Suoni ambientali e un carillion introducono un altro riff pesantissimo di chitarra accompagnata da un organo sullo sfondo, il tutto dal sapore vagamente orrorifico. Una successiva progressione su rullante e chitarra accompagna una tastiera in un intermezzo che ricorda tanto Metropolis, ma poi il brano prende ulteriori strade melodiche, andando a riprendere le atmosfere oscure dei primi brani del disco in strofe lunghissime e sommesse accompagnate da un ritornello drammatico cantato in coro con Portnoy (anche in questo caso con un buon esito). La parte centrale acquista bpm con una strofa più dura stemperata da un refrain stavolta più aperto, che conduce a una lunga sezione strumentale dove ogni strumento si prende il suo spazio senza però strafare o creare stacchi troppo netti e gratuiti, anzi evolvendo in maniera fresca e piacevole come dimostra la melodia arabeggiante che parte attorno al tredicesimo minuto. Il brano poi riprende la sezione iniziale e chiude con un crescendo dal sapore sinfonico, terminando visto che si parla di disturbi del sonno nel modo più classico, con una voce che sussurra “wake up!” e una sveglia che suona.
Come definire allora questa sedicesima fatica in studio dei Dream Theater? Come si sarà già avuto modo di capire dal resto della recensione, questo è un album di John Petrucci, che sciorina riff e soli a destra e manca ispirati, efficaci e di gusto per tutta la durata del platter. Spiace dire che non sia la stessa cosa per l’accoppiata James LaBrie e Jordan Rudess, autori di una performance fra luci e ombre (per il primo) e davvero monotona e poco ispirata (per il secondo). Sostenere che siano loro due, per motivi diversi, gli anelli deboli della band americana al momento pare un’affermazione più che lecita: il cantante pare aver intrapreso ormai da anni una parabola discendente nella qualità delle performance vocali, ma non ha saputo sopperire da un punto di vista interpretativo, mentre il tastierista pare bloccato in un loop di pochissimi limitati suoni a disposizione e un altrettanto limitato numero di combinazioni in cui usarli, a dispetto delle indubbie capacità tecniche. Parlando poi di Portnoy, oltre a quanto scritto a inizio recensione sulle sue inalterate (in bene e in male) capacità, si ha quasi l’impressione che sia voluto rientrare in punta di piedi nelle dinamiche della band senza imporsi come in precedenza: se questo ha salvato Parasomnia da alcune scelte adottate in passato come i suoi cori filtrati di dubbio gusto o da tracce scippate ai Muse dei quali Mike è un grandissimo fan ben venga, però nonostante il suo calore e la sua passione traspaiano dal suo drumming pare che alla fine manchi qualcosa, che suoni a volte con il freno a mano tirato o su pattern di batteria non scritti da lui, interpretando piuttosto qualcosa fatto su misura per lui da altri. Detto questo, la formula dei Dream Theater non cambia, e questa è sempre stata la croce e delizia della band. Se dai tempi di Metropolis Part 2, tolte rarissime occasioni, il sound della band e soprattutto la concezione del loro modo di fare musica non è cambiato dimostrando una incapacità, o una non volontà di andare avanti, di progredire, di sperimentare, che dovrebbero essere punti salienti nella carriera di una band che fa progressive, dall’altra è vero che quando la band Bostoniana ha voluto cambiare qualcosa nella loro ricetta non è stata premiata (vedersi Octavarium o The Astonishing) né dal fan base né dalla critica, quindi forse per loro è meglio così, rimanere sempre uguali e fedeli a sé stessi. Tuttavia, Parasomnia è indubbiamente più cattivo e oscuro degli ultimi album del gruppo, spesso teso e aggressivo e con pochissime concessioni melodiche se non nei soli e in qualche ritornello. Il risultato finale è che anche questo, come tutti i dischi dei Dream Theater, diventa un’abitudine da ascoltare, come leggere Tex Willer o Diabolik, fumetti che ripropongono la stessa storia in diverse salse da decine di anni a questa parte ma che proprio in virtù di questa formula hanno saputo fidelizzare i loro fan in maniera così profonda che essi li comprano a prescindere dalla qualità della proposta. Per i Dream Theater di Parasomnia è la stessa storia, l’ascoltatore sa a scatola chiusa a che cosa va incontro, sa che non rimarrà sorpreso, né in bene e molto probabilmente neppure in male, ma compra lo stesso perché un disco dei Dream Theater si prende "a prescindere". Non è facile riuscire a costruirsi una reputazione così solida alle spalle, una credibilità così forte da apparire quasi intoccabili agli occhi dei propri fan, e a diventare una di quelle band che anche chi non ascolta metal conosce lo stesso. Questo è un grande pregio, ma come detto rimane anche una grande limitazione auto imposta, e non sarà certo il ritorno di Portnoy a cambiare le cose. Fortunatamente si tratta di persone sufficientemente intelligenti e capaci da non suonare completamente "di mestiere", e questo ogni volta salva inevitabilmente gli album da una sufficienza di chi porta a casa un compitino senza lode né infamia. Tuttavia, per chi ha una conoscenza del progressive metal più moderno e ha ampliato negli anni il suo orizzonte musicale, la proposta dei Dream Theater potrebbe iniziare inevitabilmente ad andare stretta, ma al pubblico generalista, quello dei grandi numeri, e quindi anche a chi di musica ci deve campare, va più che bene così.
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Un album trascurabile, i DT sono finiti dopo Six degrees...Eccezion fatta per Black clouds, ora non resta che lo scioglimento della band perchè stanno diventando pure ridicoli. |
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Grazie Clansman del tuo apprezzamento. Tieni conto che io amo i DT alla follia e che sono consapevole che tendo ad avere giudizi dettati dal mio sconfinato amore per la band. Però credo anche senza troppo esagerare per la mie pupille a cuoricino quando vedo i DT, che si possa dire che il primo Oscar alla carriera vada a loro, e in seconda battuta ai Fates Warning, per tutto quello che ci hanno regalato finora.
Qualcuno ha già preso in mano lo scettro di leader del prog in luogo dei DT (Haken in primis), ma nell\'Olimpo del Prog c\'è spazio per tutti, anzi questo spazio si deve allargare e si allargherà. I DT sono superati ? E\' un concetto che rifiuto. Non c\'è niente di superato nella musica, la musica non è mica tecnologia, la musica è la divinità fatta uomo, non potrà mai morire. |
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@mikmar(commento 223)
Parole sante! Un\'ora di applausi, grande mikmar
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Che barba che noia...che noia che barba...album inutile, il ritorno di Portnoy è una forzatura assurda. |
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Tra le band prog metal da ascoltare consiglio gli Everon, tra l\'altro tornati dopo 16 anni con un album strepitoso. |
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Era da tempo che non ascoltavo un album dei DT così bello. Songs complesse, eppure con il gusto della melodia e orecchiabili. Fondamentale il connubio JP - MP. Molto meglio degli ultimi due precedenti di cui non ricordo un singolo brano. Il loro miglior album dai tempi di ADTOE. |
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A un mese dall’uscita confermo le ottime impressioni, é un buonissimo disco, non passerà nel dimenticatoio pur non essendo un capolavoro, ma per una band con 40 anni di carriera alle spalle é grasso che cola. Ne ho approfittato per ascoltare a ritroso i dischi con Mangini alla batteria: non c’é proprio paragone, mi dispiace. Il songwriting é proprio a un altro livello, c’é poco da fare. Questo disco ha confermato ciò che ho sempre pensato, ovvero che i Dream Theater sono Petrucci + Portnoy, senza uno dei due non può essere la stessa cosa. Mike non é un mero accompagnatore, ma é importante tanto quanto il chitarrista in fase di scrittura dei pezzi. É rinato persino Labrie, pur evidentemente limitato, questo é un disco scritto veramente con una marcia in più rispetto al recente (ma non troppo) passato. |
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Al di là di tutto quello che mi piace di più in assoluto di quest’album è che Jordan Rudess si sente meno del solito ….. bend the clock è una semi ballata davvero ben fatta ! |
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A prescindere dai gruppi che Matteo vorrà ascoltare l’importante, secondo me, è che si disintossichi dai Dream Theater… |
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Bravo Progster, anche i Dixie per la complessità, band fantastica che amalgamava rock, jazz, country, southern e Mahavishnu Orchestra ( il violinista Jerry Goodman ne ha fatto parte ). Ovviamente grandi Steve Morse e Rod Morgenstein. I miei album preferiti Unsung Heroes dell\'81 ( dove c\'è proprio Cruise Control ) e Industry Standard dell\'anno successivo. Fortunatamente Metallized ha ancora molta strada da fare per i rispolverati |
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Visto che Fabio cita i grandiosi Kansas penso al violino e di conseguenza aggiungo i Dixie Dregs tra l\'altro coverizzati su A Change Of Seasons dei DT sul big medley con Cruise Control...particolari ma veramente strepitosi. |
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Anche i Kansas sono importanti per i Dream T., per ammissione dello stesso Portnoy in un\'intervista con Metal Shock avvenuta dopo Awake |
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Ad un neofita che non ha paura di guardare all\'indietro, alle origini e aggiungerei alle influenze dei dream theater,. consiglierei i rush più progressivi. Un ascolto a xanadu( il pezzo) serve per farsi un idea oppure a 2112 se si è più curiosi. |
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Io ritengo che le classifiche, quando vertono sulla bravura dei musicisti e le relative band, oltre che essere imperfette siano anche tediose e inutili. Sul fatto che i Dream Theater siano una band straordinaria non ci piove, che Petrucci sia un grande chitarrista è altrettanto vero, però io mi fermerei lì e non andrei oltre, perché il rischio di passare dall’elogio alla beatificazione è sempre dietro l’angolo, con tutto ciò che ne consegue in termini di dimenticanze, giudizi parziali, e visioni musicali ristrette. |
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E aggiungerei pure i Riverside, grandissimo gruppo. Con loro comincerei dall\'ultimo andando indietro. |
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Ciao @Matteo - Ulteriore suggerimento, anche se non sono prog metal in senso stretto, l\'altra band da ascoltare (qualora non li conoscessi già) sono i Queensryche, in particolare Rage for Order (1986), Operation: Mindcrime (1988 MASTERPIECE!!!!), Empire (1990) e Promised Land (1994). |
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@Matteo, ti consiglio i Royal Hunt, fino a Paradox, poi i Symphony X, specie i primi quattro, Shadow Gallery, tutti. Gli altri consigli che ti hanno dato sono più che buoni, Fates warning su tutti. Altre chicche sono i Kamelot, con Roy Khan, Ayreon, più o meno tutti, Spoke\'s Beard e Vanden Plas. Ho nominato tutta roba vecchia perchè di prog nuovo mi piacciono solo i Soen e non ascolto più tanto come un tempo. Spero per te tu conosca gente come Savatage, Crimson Glory, ecc., che spesso sono additati come prog, ma di prog secondo me hanno veramente poco. |
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P.S: non ho mai ascoltato altro in vita mia solo in termini di Prog Metal, intendiamoci  |
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@ ElPibeDeOro, grtazie per i consigli e per non esserti scandalizzato se non ho ascoltato altro in vita mia. Meglio iniziare a 50 anni che mai...
@ mikmar, concordo in pieno con il fatto che Petrucci sia abbastanza inarrivabile, nonostante non abbia molti altri paragoni.
Giusto ieri sera, leggendo tra i commenti, ho ascoltato THE ANCHORET....e insomma, sono rimasto BASITO, diciamo più stordito che altro dalla bellezza di questo album di esordio.
Eh si...probabilmente c\'é molta qualità in giro e musicisti anche più eclettici dei miei amati DT. Cercherò di approfondire la mia ricerca di novità senza però dimenticare Mike, John e gli altri.
Sarà un caso che ho ascoltato per il 90% solo Images&words, Awake e Metropolis II ? Probabilmente c\'è bisogno di aria fresca a casa mia perchè anche Parasomnia non mi ha fatto impazzire... |
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@mikmar non potevi spiegarti meglio, concordo in pieno. Portnoy è l\'asso nella manica per le pubbliche relazioni. |
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Sai Marco, io penso che il problema non è tanto che non ci sia nessuno che suona come i DT, anzi, tutt\'altro ... Ormai dopo 30 anni ci sono centinaia di gruppi che suonano pure meglio di loro, ma il problema è l\'ispirazione, la qualità delle canzoni, dei riff e delle melodie, che devono rimanere in testa. E\' qui che tutti fanno fatica a raggiungere la qualità dei DT. Ci si avvicinano gli Haken, che sono grandissimi, e spaziando ancor di più i Fates Warning, gli Shadow Gallery, i Symphony X, gli Orphaned Land. Ma Petrucci è ancora il Re dei compositori di Prog Metal. E\' ancora lui il master del Prog per i miei gusti e quelli di molti. Ed è lui che fa la differenza. Con Portnoy ha anche chi lo accompagna al meglio, ma è lui che è una macchina sforna riff e assoli di rara qualità all\'interno di una carriera ormai bella lunga e che spero prosegua finchè la salute glielo permetterà |
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Uno spot televisivo su Videomusic del 1994 dedicato alla uscita di Awake recitava così: nessuno suona come i Dream Theater perchè nessuno sa suonare come loro. Per fortuna dopo trent\'anni è ancora così. Bentornato Mike. Voto 85. |
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@ Matteo (n. 219): ma cos’è, uno scherzo??!! Oltre ai Dream Theater non ha mai ascoltato altri gruppi prog metal?? Non ci credo!! |
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@Matteo Buttati sui Fates Warning. Se tutto va bene, non dovresti più tornare ai Dream Theater. |
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Sapreste darmi delle alternative italiane enon ai D.T.? Sinceramente non ho mai ascoltato altri gruppi prog metal nella mia vita...e vorrei rimediare. Grazie a tutti. |
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bentornato Mike, dopo questo supplizio di Tantalo, vado a riascoltarmi Awake...sta roba secondo me non piace più neanche a Petrucci |
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Completamente daccordo con Maurizio....io credo che i recensori italiani siano buoni con i gruppi italiani per non farli storcere il naso nelle interviste che sono chiaramente piu\' frequenti dal vivo rispetto i colossi mondiali. |
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VEDO CH ALL\'ULTIMO DISCO DEI LABIRINTH DANNO 86
E AI DREAM THEATER 75
MI DOMANDO QUALCOSA NON QUADRA
LA DIFFERENZA DI QUALITà TRA I DUE GRUPPI è ENORME
E NON PERCHè UNO è ITALIANO DEVO DARGLI UN VOTO MAGGIORE
FORSE IL RECENSORE NON è BEN TARATO SUL LATO MUSICALE VI PARLA UN MUSICISTA
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NON è UN GRANDISSIMO DISCO MA SUPERIORE DI GRAN LUNGA A TUTTI E SOTTOLINEO TUTTI I DISCHI DI PROG METAL
USCITI NELL\' ULTIMO ANNO
I DREAM THEATER HANNO QUEL QUALCOSA IN PIù DEGLI ALTRI ...E E ANCHE I NOMI CHE FATE PER MOSTRARE CHE ESISTE QUALCOSA ALL\'INFUORI DEI D.T. NON SONO ALL\'ALL\'ALTEZZA IO LI CONOSCO TUTTI
LA VOCE ...LA CE DE LA BRIE ANCHE SE NON è PIù COME UNA VOLTA E SEMPRE MAGNETICA BELLISSIMA NELLE BALLAD
VE LO RICORDATE QUANDO DECENNI DI ANNI FA QUALCUNO DEI D.T. DICEVA SI SIAMO FAMOSI MA AI NOSTRI CONCERTI NON CI SONO DONNE IL NOSTRO PUBBILCO E FATTO PER LA MAGGIOR PARTE DA UOMINI.....DOVRENO SCRIVERE PIù BALLAD.....NON LAMENTATEVI A PARTE IL PENULTIMO D.T GLI ALTRI DISCHI SONO A UN LIVELLO CHE GLI ALTRI NON RIESCONO AD ARRIVARE.....COSA MI DITE DI THE ASTONISHING DISCO STUPENDO CHE NON è PIACIUTO A MOLTI MA PER ME UNO DEI MIGLIORI
DIO SALVI I DREAM THEATER CIA O A TUTTI |
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@alinosky hai visto 20 pensavi che mi riferivo al tuo Qi?? |
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Per ora buon disco, con The shadow man incident spettacolare, qui si sentono i DT al top. Bello il tema dell’album e come e’ sviluppato, produzione superlativa, Portnoy riporta quella marcia in piu’ che mancava |
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@20 o forse gente che lavora a turni. Che commento povero che hai fatto |
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A giudicare dagli orari che pubblicano i commenti sono persone che si alza tarda la mattina. e il pomeriggio lo inizia con una bella scorpacciata di bevande energetiche. |
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Cosa ho riscontrato nei vari ascolti: Bend the clock, la mia preferita, semplice, tra mille virgolette quando si parla dei DT, ma pregevole e con Petrucci che nell\'assolo finale mi ha emozionato. Night Terror, primo singolo azzeccatissimo.
Il ritornello di Labrie in A Broken man è troppo brodoso; che poi è il leitmotiv dell\'album (a me ha ricordato il tema del Padrino, anche se c\'entra poco) ma suonato ha tutto un altro spessore.
Inutile Are we dreaming, ma ci dicono che è funzionale al concept. Al minuto 2 di The shadow man incident manca solo James Hetfield che urla \"Taken my arms, taken my legs, taken my soul\" e abbiamo One.
Dopo l\'entusiasmo che si è creato con il ritorno di Portnoy (mai vista tanta voglia di Dream Theater come nell\'ultimo live al Forum) ci si aspettava un capolavoro? Non credo: ci si aspettava un bel disco, con alti e bassi, ben confezionato e ben fatto e così è stato. Una cosa però l\'ho constatata : l\'ho ascoltato più volte e non mi ha ancora stufato. Per me 75 |
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Cresce con gli ascolti, lo sto assimilando con calma ma non mi sta stancando, per ora il voto della recensione mi sembra in linea e potrebbe anche arrivare a 80. Per la loro importanza storica, non serve rivangare. Labrie mi sembra faccia un lavoro onesto, non forza dove non arriva, non sento autotune e nessuno se lo aspetta in fondo, no? |
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Il tuo discorso ci sta, ma mi sa che ci si dimentica troppo facilmente di Six Degrees Of Inner Turbulence, che è del 2002 e che è un disco incredibile, che fa impallidire tutto il resto della discografia prog metal mai prodotta dagli altri gruppi del genere. Un disco monumentale, estremamente ambizioso e che secondo me ha ampliato la loro proposta ancor di più di quanto hanno fatto in precedenza, e che va inserito nella lista dei capolavori dei DT. |
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@ Sam (n. 203): io credo che siano riusciti a portare a “livello mondiale e a vette altissime un genere che era stato per anni solo di nicchia” perché nella loro musica hanno sempre convissuto tecnica e melodia, in una maniera tale da poter offrire al pubblico una proposta musicale che fosse piuttosto accessibile. Riguardo allo “scettro abbandonato” se n’è già parlato in precedenza e sono dell’idea che abbiano creato le cose migliori negli anni novanta, poi però le cose sono cambiate (in peggio) e ad osannarli sono rimasti presumibilmente i soli fan, che notoriamente sono propensi a valutare i dischi in maniera benevola e ad accontentarsi. In questo senso, l’ultimo periodo della recensione è condivisibile, ma allo stesso tempo sfasato rispetto alla realtà di una band nei confronti della quale si dicevano o si pensavano le stesse cose già tantissimi anni fa (il “suonare di mestiere”, il portare “a casa un compitino senza lode né infamia” e così via).
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Di mestiere. Non male ma nulla di che. Non avevo chissà quali aspettative... Personalmente è dai tempi di Six Degrees of Inner Turbulence che non mi catturano più. Dopo quel disco, a mio avviso l\'ultimo davvero degno del loro nome, davvero poco. Un 60 politico. |
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Forse è l\'amicizia che fa si che il gruppo non abbandoni LaBrie per la sua strada... |
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Il solito \"mapazzone\" di una band che ha saputo portare a livello mondiale e a vette altissime un genere che era stato per anni solo di nicchia e che, proprio in virtù di questo, ha fatto un tonfo assordante quando ha perso la bussola e l\'ispirazione.
Labrie e Rudess, chiamarli anelli deboli è un eufemismo. Labrie poi, mamma mia. Capisco i soldi ma anche un po\' di dignità non guasterebbe. Cosa obblighi i DT a tenerselo, non è dato sapere. Ma sicuramente deve avere carte con cui ricattare tutti, altrimenti non si spiega.
Ci sono band, anche italiane, che hanno raccolto lo scettro abbandonato da DT. E per fortuna. Dal momento che li ho amati alla follia e mi sarei sentito un vedovo inconsolabile se non avessi avuto alternative valide |
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202
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Per me il miglior disco è Six Degrees Of Inner Turbulence ... |
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Per me il miglior disco è Six Degrees Of Inner Turbulence ... |
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Lucio 77,come già detto dal debutto al Scenes From A Memory vai sul sicuro. |
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@ Lucio 77: concentrati sui dischi che hanno pubblicato negli anni \'90. |
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@Lucio 77: per me i migliori sono Images and Words - Awake - A Change of Seasons e Train of Thought. Mi è piaciuto anche Black Clouds and Silver Linings. Live at the Marquee è fantastico anche Score è carino, meglio se corredato da video. |
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Io ho solo Live at the Marquee.. I primi 3 bastano e avanzano? |
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A me non convincevano i singoli in se\' ma dopo qualche ascolto al lavoro completo il capo e la coda ce li vedo eccome. Niente di nuovo e molto di già sentito ma ha un suo tema ben preciso e colgo poche incoerenze al suo interno. A suon di ascolti, in mezzo alle ultime robe, sta assumendo una sua identità. |
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Il solito minestrone senza né capo né coda...ottimi musicisti ...ma dischi fatti solo di esercizio tecnico senza né capo né coda...questa band è morta dopo awake. |
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@ldn Mi fa enorme piacere trovare qualcuno che li conosca, disco semplicemente strepitoso il debutto degli Anchoret.
In Canada hanno una marcia in più, c\'è poco da fare. |
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Sarò strano io ma personalmente mi riesce difficile scindere il prodotto dall\'autore. Cerco di spiegarmi meglio: Se metti un ipotetico nuovo album degli Status quo o dei Ramones o Motorhead è perchè cerchi esattamente quello che possono dare, non tecnicismo e fantasia musicale ma 3 accordi di puro rock\'n\'roll e a te sta bene così. Ma nel caso dei DT o altri gruppi prog vuoi qualcosa di più e di nuovo. Altro esempio quando i Genesis passarono dal prog alle canzonette li cancellai dalla mia lista perchè non era quello che mi aspettavo da loro.
Tutto questo non significa criticare negativamente i DT ne sputtanarli ma esternare una delusione costantemente presente a ogni loro uscita. |
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@. commento 190. Ma sì, non è che qui ci sia qualcuno che ha ragione e qualcun altro torto. Quello che dici tu e Gabriele è anche vero, come anche quello che dico io è anche vero. Ognuno è portato a vedere solo un pezzetto della verità generale, questo perchè tutti siamo limitati. E\' anche giusto dire però che nessuno può pensare di essere imparziale e di giudicare secondo i criteri assoluti. Questo per le considerazioni che abbiamo fatto e per altre che non abbiamo fatto. Oltretutto entra in gioco il fattore dei gusti personali e delle emozioni che suscita o non suscita la musica. E questo fattore è molto pesante nel giudizio. Ad esempio io adoro Petrucci quando fa gli assoli melodici tipo il tema ricorrente di Parasomnia, l\'assolo finale di \"In The Arms Of Morpheus\" e tanti altri qua e là. Trovo che lui sia il migliore in assoluto in questo. Se non trovo questo, mi manca in un disco, e quindi sono portato a giudicarlo meno bene. Insomma, dettagli, variabili talmente numerose nell\'equazione finale della musica, che fanno sì che cambi a volte di molto la valutazione finale. |
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Grazie Gabriele per aver nominato gli Anchoret, autori di un grandissimo debutto, purtroppo poco conosciuti perchè poco \"pubblicizzati\". |
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@ mikmar (n. 180): analizziamo le cose da prospettive diverse, è quindi normale che tu sia in “disaccordo” con me. A me interessa la qualità della musica a prescindere da chi la interpreta, il che significa che non ho degli artisti di riferimento su cui fare affidamento come ascoltatore, ma semmai delle band che stimo più di altre in un gran calderone musicale che mi aggrada nel suo insieme; in altre parole, tendo a valutare solamente il contenuto musicale dei dischi anziché farmi influenzare dalla reputazione di chi li ha composti. Ad ogni modo, se ci si sofferma sull’intera “produzione discografica”, ovvero su tutto il percorso fatto dai Dream Theater, è probabile che siano inarrivabili, non voglio asserire il contrario, però mi sento anche di sposare la tesi di Gabriele il quale sottolinea giustamente come i grandi meriti della band siano circoscrivibili agli anni ’90. La cosa che nessuno forse vuole dire è che il sentiero tracciato da Petrucci e soci è fatto comunque di luci e ombre, solo che gli aspetti negativi della loro storia musicale sono sempre passati in secondo piano per via di un successo commerciale senza eguali in ambito progressive.
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@Gabriele : hanno luogo entrambi i fenomeni contemporaneamente senza che l\'uno escluda l\'altro. |
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A me sembra l\'esatto opposto. C\'è una certa benevolenza nell\'accogliere un nuovo disco dei DT e giustificarne i difetti. E qualsiasi loro scoreggia genera comunque 200 commenti.
Degli Anchoret invece a malapena trovi le recensioni. |
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E aggiungo : questo secondo me evidente fenomeno di sottovalutazione dei lavori dei DT e sopravvalutazione di quelli degli altri gruppi del genere, accresce ancora di più il valore e la carriera dei DT, compresa la loro produzione attuale. Poi c\'è pure qualcuno che fa il contrario, cioè sopravvaluta le nuove uscite dei DT e sottovaluta quelle di altra roba del genere per pigrizia, incapacità di comprensione o altro. Ma secondo me i DT sono ancora, dopo addirittura 40 anni, il punto di riferimento del genere. |
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@Moreno e @Terzadose : sì, sono d\'accordissimo. Ho sempre sostenuto anche che se un Parasomnia o un Train Of Thought ad esempio, li avessero fatti un gruppo sconosciuto, gli avrebbero dato tutti 95 minimo, sopresi positivamente dalla nuova scoperta. Ma dato che li hanno fatti i DT, gli danno massimo 70 solo perchè nel 1992 hanno fatto Images And Words che a confronto era da 100. Sono straconvinto che sia così. Quindi questo processo inconscio sul giudizio in base al pregresso, più o meno lo facciamo tutti, nel bene e nel male. |
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Dubito esistano al giorno d\'oggi band che fanno sempre e solo album di altissimo valore. Personalmente mi basta ascoltare album di buon livello, specialmente da chi sta in giro da qualche decennio... |
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@mikmar belli i tuoi interventi ma sottolineo, vale sicuramente per me ma sono convinto valga per quasi tutti qua, che spesso e volentieri le critiche ai DT siano perchè li si adora troppo e ci si aspetta sempre materiale di altissimo valore.
Voglio dire, ti aspetteresti un album da 6/10 dei Beatles? Ovviamente no, il minimo sindacale per loro era un 8. |
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Anche io sono un troll ma tutti mi leccano il culo |
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Insomma chi sa suonare uno strumento? |
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Rispondevo al commento 178. @Gabriele: grazie a te delle dritte. Di quelli che hai postato trovo interessanti soprattutto i \"KingCrow\", qualcosa di \"Turbulence\" e anche codesti \"The Anchoret\". Ma vedremo tra una trentina d\'anni dove staranno, questo è anche quello che dico io. Purtroppo sono diventato vecchio, e inconsciamente giudico moltissimo in base alla carriera, anche se non si dovrebbe fare, ma si dovrebbe dimenticare tutto e guardare disco per disco. Il fatto è che pur sapendolo che bisogna giudicare disco per disco senza preconcetti, spesso mi ritrovo a non apprezzare abbastanza le nuove proposte. Forse è il cane che si morde la coda ... |
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Considerando solo ed esclusivamente gli ultimi 20 anni c\'è da discutere fino alla morte e oltre. Ma globalmente e cioè sull\'intera produzione discografica sono assolutamente in disaccordo. Nessuno si avvicina ai DT secondo me. Vedremo tra alcuni anni quando i DT si ritireranno, ma prima di allora non li ha ancora raggiunti nessuno. Insomma la loro carriera è ancora inavvicinabile. |
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@mikmar Grazie a te per averci provato.
Mi rendo conto che non tutti abbiano il tempo o la voglia di stare dietro alla miriade di uscite musicali, ma al di fuori dei soliti nomi c\'è veramente un mare di ottima musica che attende solo di essere scoperta ed ascoltata con la giusta dose di attenzione ed apertura mentale. |
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Sono d’accordo con Gabriele quando dice che i Dream Theater “non sono più il top del prog dal almeno 20 anni” (n. 149) e che “bisogna saper guardare oltre” (n. 149). |
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Comunque grazie a @Gabriele per i suggerimenti sui nuovi gruppi, anche se nella mia testa non ce l\'hanno ancora fatta ad avvicinarsi ai DT Vedremo in futuro, ma i miei Dei stanno ancora troppo in alto  |
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OK, allora ci siamo capiti : sono d\'accordo su tutto, tranne ovviamente per ciò che concerne i gusti personali che sono insindacabili, e che i DT sono riusciti a mantenere una qualità elevata solo per 3 dischi, mentre io penso che la qualità elevata sia presente in quasi tutti i dischi tranne 3 o 4 su 16 (per i miei gusti sono Falling Into Infinity, Systematic Chaos,l\'omonimo Dream Theater e The Astonishing), pur non scendendo mai sotto il 6/10. Non lo so, sarà la mia passione per il gruppo, ma sono sempre portato a pensare che anche il peggior disco dei DT è sempre meglio di quasi tutto il resto. Per me i DT in ambito prog metal sono sopra a tutti e basta, non ce la faccio a pensare diversamente, mi sforzo ma non ce la faccio, mi dispiace. E ho anche la presunzione che sia un fatto oggettivo. |
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OK, allora ci siamo capiti : sono d\'accordo su tutto, tranne ovviamente per ciò che concerne i gusti personali che sono insindacabili, e che i DT sono riusciti a mantenere una qualità elevata solo per 3 dischi, mentre io penso che la qualità elevata sia presente in quasi tutti i dischi tranne 3 o 4 su 16 (per i miei gusti sono Falling Into Infinity, Systematic Chaos,l\'omonimo Dream Theater e The Astonishing), pur non scendendo mai sotto il 6/10. Non lo so, sarà la mia passione per il gruppo, ma sono sempre portato a pensare che anche il peggior disco dei DT è sempre meglio di quasi tutto il resto. Per me i DT in ambito prog metal sono sopra a tutti e basta, non ce la faccio a pensare diversamente, mi sforzo ma non ce la faccio, mi dispiace. E ho anche la presunzione che sia un fatto oggettivo. |
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@mikmar Una precisazione: la band che ho indicato non sono quelle che io individuo come le nuove stelle del prog, mi era stato semplicemente chiesto chi oggi è meglio dei DT ed io ho elencato una lista di dischi usciti negli ultimi 12 mesi che per quanto mi riguarda sono tutti migliori di Parasomnia.
Riguardo alla discografia dei DT ti sei in parte risposto da solo, io ritengo che i capolavori si fermino al 99, tu mi rispondi che hanno fatto buone canzoni anche dopo, ma è proprio questo il punto: singole canzoni. I dischi passati alla storia contengono quasi esclusivamente grandissime canzoni, si fa fatica a trovare pezzi meno riusciti. In quelli successivi comincia ad avvenire il contrario, riesci quasi sempre ad individuare una o due buone canzoni per disco, ma il resto?
Purtroppo dobbiamo accettare che l\'ispirazione non è eterna e la cosa vale per tutti: alcune band riescono a durare 7 dischi, altre 4, i DT sono riusciti a mantenere una qualità elevatissima per 3 dischi e mezzo.
Riguardo alla ricerca melodica, in parte è vero che alcuni gruppi moderni tendano ad inseguire il tecnicismo fine a se stesso, ma c\'è anche tanto gusto melodico e tanto cuore la fuori che aspetta solo di essere abbracciato di chi abbia il coraggio di non fossilizzarsi sempre e solo sugli stessi nomi.
Mi permetto di consigliare un ultimo disco relativamente recente e poi mi taccio: The Anchoret - It All Began with Loneliness
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Ho ascoltato solo le tracce pubblicate sul Tubo, che mi sono sembrate carine. Sono venuto su questa pagina solo per la recensione e i commenti, che non hanno deluso. |
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Apro e chiudo una parentesi su Sanremo...nel 1999 ci andarono i Quintorigo,che band straordinaria sprecata in quel carrozzone di mentecatti. |
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Commento 165 : Sì ok, però non è che se negli ultimi anni la Musica proposta a Sanremo a Noi non garba, fa schifo a prescindere.. |
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@Gabriele : No, non sono d\'accordo. Innanzitutto non si può assolutamente affermare che i loro dischi buoni si fermano al 1999. Dopo hanno fatto canzoni come Six Degrees Of Inner Turbulence, Octavarium, The Count Of Tuscany, Breaking All Illusions, ecc ecc. In queste nuove leve, non trovo nulla di così importante in termini di qualità delle soluzioni armoniche e melodiche. Anche The Alien ad esempio, che è molto tecnica, ha sempre dentro una ricerca armonica e melodica che caratterizza in maniera determinante il pezzo, che lo rende un pezzo godibile. Ci sono moltissimi gruppi molto più bravi dei DT es. Animals As Leaders e anche quelli che hai citato tu, ma cosa ci lasciano ? A me sinceramente nulla. Trovo solamente gli Haken, gli Shadow Gallery, i Symphony X, i Riverside e gli Orphaned Land e per allargare ancora di più lo spettro i Ne Obliviscaris, gli unici gruppi che si avvicinano, ma molto molto alla lontana, alla grandezza dei DT. Poi se andiamo a vedere il singolo disco, ci può stare benissimo dire che l\'ultimo album dei Riverside o degli Opeth ad esempio, sia migliore di quello dei DT, quella è roba di un livello altissimo in termini come dicevo di ricerca armonica, melodica e stilistica, ma la roba che hai citato tu non si avvicina a questo, perchè non ci trovo quello che cerco io. Credo che sti gruppi moderni vadano a cercare troppo la tecnica o l\'esercizio stilistico, magari con mix impensabili di generi musicali, rispetto alla melodia. Io questo vedo in queste nuove leve. |
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@mikmar Mi perdonerai, ma no, proprio no.
I gusti sono gusti, ma bisogna anche avere la voglia e la pazienza di avvicinarsi a cose nuove.
Qui c\'è gente disposta a difendere l\'indifendibile con la scusa che sono necessari numerosi ascolti per metabolizzare un disco dei DT, e tu mi stai dicendo che hai ascoltato tutti i dischi che ho indicato in mezza giornata? Ne dubito fortemente.
La qualità generale della discografia dei DT è altissima per 3 dischi e mezzo e quelli sono consegnati alla storia.
Il resto purtroppo è un calderone di mediocrità, con pochissimi alti e tanto tanto mestiere.
Poi è chiaro che comunque sono dei mostri e qualche spunto lo regalano sempre, che Petrucci quando piazza i suoi tocchi ispirati fa ancora godere e che Mike è tornato e si sente ed ha cuore e grinta da vendere.
Ma questo non basta per fare di un disco un grande disco.
E l\'ultimo grande (ma veramente grande) disco dei DT è datato 1999. |
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Sono sempre stato un loro fan ma ultimamente ho sempre preferito altri gruppi in ambito prog-metal anche se la qualità secondo me nei loro ultimi dischi c\'è sempre stata seppur non toccando mai quei livelli siderali delle loro opere migliori.Questo Parasomnia ha una bella atmosfera dark e nel complesso si lascia ben ascoltare...tecnicamente ineccepibili,paradossalmente pur essendo in fase calante dal punto di vista compositivo sanno ancora sfornare buona musica...ripeto,le cose migliori sono altre ma un bel 80 \'sto disco se lo merita. |
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L\'essenza di quest\'album è il tedio, idee buttate a caso in un discorso che non fa presa, non incanta, non emoziona e non impressiona più di tanto neanche tecnicamente. Il petruccianesimo è improntato sulle solite frasi, sai già dove sta andando a parare battuta per battuta, la batteria idem....certe cose stile Metallica le potevao accettare vent\'anni fa, adesso mi stancano, insomma na pallla pazzesca. |
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LUCiO77: Vero, ma è il Sanremo di 40 anni fa dove per seguire il tuo esempio Alice canta e Battiato scrive. Negli ultimi 15 anni o più è diventato una perdita di tempo , io guardo qualcosa solo nella serata cover perché sono masochista. |
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Era da un po\' che non vedevo troll come questo, è stata una lettura di commenti divertente! Passando al disco devo dire che non mi aspettavo assolutamente niente di diverso, infatti mi è piaciuto parecchio. Tante citazioni e richiami al passato sono un tantino ruffiane, ti portano emotivamente ai vecchi album e il disco ne guadagna inevitabilmente, ma è una scelta che si capisce facile. Ora sarà tempo del supplizio dei live, sempre che non decidano finalmente di prendere qualcuno che li supporti vocalmente... |
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@mikmar Confermo tutto . Le nuove proposte per come la vedo io che ho vissuto il secondo periodo dei Dream theater ,conoscendoli all’uscita di Falling into infinity; queste band o quasi ( al netto dei primi Haken ) sono influenzate da un prog metal che di prog metal non hanno nulla. Quasi tutte le band di oggi ( non tutte eh però quelle che vanno tra i giovani adesso) derivano da uno Djient dove inseriti elettronici e pop convivono per creare un suono che personalmente a me non piace più di tanto. I Dream Theater si sono sempre ispirati al prog anni 70 , come quello dei Rush che è uno degli amori di Mike ,inserendo tanta tecnica , shredding e il metal anni ‘80 tanto caro sopratutto a Portnoy. Si sono evoluti a loro modo negli anni? Sicuramente sì,, Petrucci negli anni ha sempre cercato di introdurre nuovi suoni , chitarre a 7 e 8 corde . Ma sono assolutamente contento che non introducano suoni “moderni” come quelli dei Tesseract, Haken attuali o i Vola . I Dream theater nel bene e nel male sono Labrie , Mike , Petrucci , Myang e Rudess. Sento spesso ancora lamentale tra fan e non .. basta Rudess rivogliamo Moore e a parte che quel suono di Imagine and words non tornerà più , Rudess ha avuto la capacità negli anni d’oro della band di scrivere orchestrazioni incredibili. Quello che manca alla band oggi è l’età , la freschezza giovanile per sedersi prendersi del tempo ma non per cambiare stile ma ritrovare un po’ di freschezza compositiva, perché di base ancora qualcosa da dire dopo 40 anni di carriera Petrucci e soci sono sicuro che ne abbiano ancora .
Per me e finisco , una band prog ancora sottovalutata oggi è quella dei DGM ( tutta italiana e orgoglio romagnolo, Simone è un mio compaesano) che lo scorso hanno ha fatto uscire un disco pressoché perfetto e in stile Prog rock/metal come piace a me. |
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@Gabriele commento n. 151. Tra la lista che hai specificato tu devo ammettere che conoscevo solo i Vanden Plas, quindi direi che sei più sul pezzo di me e ne sai più di me. Ma Di tutta la prima lista che hai messo tu, ho trovato interessanti solo i Kingcrow, gli altri li vedo o sono una brutta copia degli Haken (Turbulence, The Aphelion), o una mezza specie di Leprous che a me annoiano e pure tantissimo. Alcuni sono bravissimi (Vipassi ad esempio), ma cazzo, il peggior semplicissimo riff di Petrucci su Parasomnia si mangia e si ricaca a colazione la maggior parte di sta roba qua. La bravura è solo uno strumento nelle mani del musicista, ma se manca la qualità della musica, non ci fai nulla con la bravura. Sono pronto a scommettere che della maggior parte di quella roba che hai postato, non rimarrà niente di memorabile in futuro. La qualità generale di tutta la discografia dei Dream Theater, tutta la loro carriera giganteggia su questi che sono formichine al cospetto di una giraffa |
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Final boss ti sei diplomato in Albania? Comunque se vuoi qualcosa di più estremo e tecnico degli attuali Dream Theater, ti consiglio di ascoltarti i Lorna Shore e Rivers of Nihil |
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Stasera se dimostrato cosa e l\'italia. |
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Hai ragione zio sono tutti a vedere sanremo. |
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A buon intetidor poche parole |
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Se una persona avesse un minino di cultura musicale, saprebbe che da Sanremo sono usciti tantissimi Brani che sono rimasti nella Storia della Musica italiana.. Chiaro che se uno è prevenuto a priori, è una battaglia persa. L\' Ignoranza è una brutta bestia.. |
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Ascoltate Alice, Per Elisa Sanremo 1981.. |
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Sono tutti ad ascoltare san sanscemo.. |
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Il final ha le palle. |
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Bravo lo possono trovare tutti. mi dici una scala blues e una triade. Aspetto mezzanotte se mamma ia non e tanto impegnata. |
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Già solo limitandomi all\'anno passato Vipassi, Turbulence, Vanden Plas, Mother of Millions, The Aphelion, Sonder, Fading Echoes, Kingcrow...e volendo allargare un po\' gli orizzonti e citare band non propriamente prog metal, ma con evidenti influenze progressive, anche Noor, Piah Mater, G.O.L.E.M., Opeth e Bedsore.
E, ripeto, questo limitandomi solo alle uscite del 2024.
Andando a ritroso la lista sarebbe molto lunga. |
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Ok dimmi chi sono? Vorrei saperlo io e altri |
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@JdM-66 I DT non sono più il top del prog dal almeno 20 anni.
Nel corso dei quali sono uscite decine di dischi migliori di quanto prodotto da Petrucci e compagni.
Hanno praticamente dato nascita al genere e gli vorremo sempre bene, ma bisogna saper guardare oltre. |
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Si come lo stabilisci hai sentito un live?? Su cosa ti basi? |
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Labrie ottimo su questo disco, le linee vocali sono superiori a quelle degli ultimi dischi, e lui le interpreta egregiamente. |
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@ Nhandu chromatus concordo su LaBrie, in questo disco fa una buona performamce, in quello prima non mi era piaciuto.
In ogni caso rimane una grande voce. |
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Mi e bastato 3 canzoni. Quando ascolti metal da 30 anni. Capisci.
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Devo dire che all\'inizio non mi era piaciuto: mi sembrava troppo ostico, troppi assoli, ecc. Dopo il quarto ascolto invece l\'ho rivalutato parecchio.
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@Sirvano finalmente.. Ma molto probabilmente lo vedono sanremo il 60% di italiani vede sanremo e questa la disgrazia. |
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Insomma nessuno mi ha detto se qualcuno sa suonare uno strumento avete fatto scuola?? Sapete fare qualcosa? Una scala blues le basi.. Secondo me non ce nessuno il 90% chi critica non sa suonare. E anche i recensori non sono messi bene. |
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Disco secondo me positivo anche se tutto questo entusiasmo per il rientro di Portnoy non lo capisco più di quel tanto, si sente un irrobustimento del suono perché lui è un mezzo thrasher e sicuramente un fan di peart visto che ha infilato più di una volta il giro di yyz...per il resto solito lavoro ad alti livelli, forse meno sbrodolamenti chitarristici avrebbero asciugato il lavoro anche se devo ammettere che gli ultimi 19 minuti di canzone sono volati via. Vado controcorrente per me labrie valore aggiunto, con i suoi difetti è comunque una voce straordinaria |
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Dopo qualche giorno di ascolti lo reputo un buon disco, col ritorno di Portnoy è chiaro abbiano impostato questo primo disco di \"reunion\" verso il fan service, tornando allo stile del decennio 1999/2009 con diversi richiami evidenti nel disco.
Il tema dell\'album è interessante e il mood oscuro che ne deriva, con alcune scelte di Petrucci verso melodie \"sinistre\" lo differenziano un po\' dagli atri dischi ei DT.
in generale darei un 80, le migliori secondo me Dead Asleep, Bend the Clock, Shadow man incident.
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JdM-66:
Al brucio direi nessuna (visti dal vivo proprio pochi mesi fa in un Unipol Forum pieno, uno spettacolo di livello eccelso)
Sicuramente si avvicinano: Symphony X, Tool, Pain Of Salvation, Vanden Plas, Riverside (dal vivo più metallici che su disco, consiglio vivamente a tutti di vederli).
Migliori non ne esistono, soprattutto in sede live, sono i padroni del genere. |
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@Lizard ho argomentato. Se non sai leggere impara. Impara anche ad ascoltare già che ci sei o vatti a guardare Sanremo |
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SirVano: argomenta pure le tue opinioni e rispetta quelle altrui. Non è difficile. Chiunque è in grado di iscriversi al giochino del dare dell’incompetente agli altri. |
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Come fate a dare 75 ad un album così? Un voto sensato per questo album dovrebbe partire almeno da 80. Ma d\'altronde avete dato 65 a \"A dramatic turn of events\" che merita più di 80 solo per Breaking all illusions che è a mani basse una delle canzoni più belle mai scritte dalla band. Direi che ci capite poco e niente. |
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nel 2025 sentire la parola veri metallari è abbastanza imbarazzante, in ogni caso noia, disco molto piatto, secondo me il loro ultimo disco bello fu quello omonimo, poi la sonnolenza |
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Con tutti i loro limiti i DT restano il top del prog-metal
Per me Parasomnia è cmq un ottimo lavoro.
Al recensore chiedo quali sono i gruppi prog-metal moderni migliori dei DT.
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Per me, oltre la voce di LaBrie, anche Rudess ha un po\' stufato... Ci vorrebbe nuovo cantante e tastierista! |
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@Dark Vero, sono andato a rileggerti 😁 |
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e aggiungo che lalbum dei Blood incantation l\'o commentato anche in due circostanze a dicembre, non lo ricordavo.
La vecchiaia avanza... |
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@Barfly lo so, la mia non era una critica ma una constatazione.
Ringrazio e ringrazierò sempre, senza pretendere, del bel lavoro che c\'è dietro a tutti gli appassionati che dedicano del loro tempo per condividere e tenere aggiornate le recensioni, le news e le altre rubriche sul sito. |
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@Dark_nebula I Blood Incantation sono recensiti, poi sono d\'accordo con te che mancano diverse recensioni dello scorso anno, ma è anche vero che la redazione ci ha spiegato i motivi e li capisco benissimo. Purtroppo sono in pochi per coprire tutto ciò che esce, mancano collaboratori |
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@Shock ti capisco, questo potrebbe non essere equo e imparziale su chi dare risalto e spazio, ma ai fini delle visualizzazioni e interazioni sulla webzine capisco questa scelta e le priorità concesse.
Anch\'io sto aspettando diverse recensioni dei mesi passati come ad es. \"Absolute elsewhere\" dei BLOOD INCANTATION o il semisconosciuto e per questo temo che la sua pubblicazione non avverrà ancora per un bel pò e parlo di \"It all began with loneliness\" degli ANCHORET che hanno realizzato un album prog da paura per il sottoscritto.
Questi per citare i primi due che mi vengono in mente.
Ai giorni nostri nascono gruppi ed escono album nuovi ad ogni battito di ciglio, sarebbe ance impossibile accontentare tutti, soprattutto riguardo gli artisti emergenti |
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@Dark_Nebula: tolto che il gruppo che ho citato ha componenti ben famosi, ma non è di certo il discorso di gruppi più famosi che contano di più a dover fare recensioni immediate. Di recensioni ne mancano e tante, come detto da altri, questo è normale sul questo sito, mi fa specie che a volte vengano recensiti album addirittura prima di uscire, come in questo caso, e solo per il nome. Politica che non condivido assolutamente. |
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@micologo commento 7: applausi! |
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@Spanky Portnoy ha senz’altro qualche lacuna tecnica, come qualsiasi altro musicista esistente sulla faccia della terra, che necessariamente é più bravo in qualcosa e meno in altro. Sicuramente però non lo si può qualificare come “batterista tecnicamente lacunoso”, era é rimane uno dei migliori anche dal punto di vista tecnico (che non é solo velocità supersonica e fill intricati, ma molto di più). |
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Dark_Nebula non perdere tempo con questo trollone di final boss, guarda più sotto i suoi post dal 97 in poi in che italiano imbarazzante si è espresso, e si mette pure a fare le pulci agli altri... povera Italia... |
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Leggere Mike Portnoy e \"lacune tecniche\" nella stessa frase è quasi un ossimoro |
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Final Boss connetti il cervello con il resto del corpo prima di scrivere!
Ho scritto... IL PRIMO COMMENTO DI SHOCK (Shock è l\'utente che ha commentato per primo questa recensione) se non l\'avessi capito!
Ti consiglio di soffermarti qualche secondo a capire ed elaborare i pensieri altrui invece di partire in quarta a fare il leone da tastiera.
Stai sereno una birra te la offro io a te al bar, povero incompreso |
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Concordo con il voto, magari un pelino in più. Il concept è interessante e suona esattamente come ti aspetteresti da un album dei Dream Theatre, nel bene e nel male.
Io non ho trovato quella spinta che Portnoy avrebbe portato secondo alcuni. Lavoro pulito, tecnico. Non è un capolavoro ma la prova è solida. Per i fan e i meno accomodanti un ascolto obbligato. Voto 77
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Il primo commento shock.. Ma cazz come parlate?? Venite da amici? |
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Il primo commento di Shock faceva riferimento al perchè appena uscita quest\'ultima fatica dei DT c\'era già la recenzione a fronte di altre realtà sempre meritevoli ma meno conisciute... si sarà già dato la risposta!
in pochi giorni siamo gi a 119 commenti.
Tornando all\'album, a me è piaciuto fin da subito, trovando coerenza e i giusti intrecci tra i vari brani, ma questa semplicità nell\'assimilarlo mi ha anche deluso in parte.
La penso come MORENO nei commenti 76 e 84 che gruppi come i DT potrebbero talvolta osare di più, uscendo dalla propria confort zone e provare ad osare per esplorare altri lidi e stili musicali da intrecciare con quanto hanno sempre fatto.
Sono dei musicisti ed esecutori eccezionali ma probabilmente con carenza di nuove idee nella composizione e atanti fans va bene comunque così nel sapere già cosa ascolteranno.
Curiosi i diversi \"easter eggs introdoti con Portnoy\", uno di cui non si parla tanto è il momento in cui Labrie in \"The shadow man incident\" dice WAKE UP! siamo a 19 minuti e 28 secondi, ricordando overture 1928.
Per me è un album da 80-85.
Buon ascolto a tutti
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Da quando ci sono io Siamo passati da 72 a 75.76 in due giorni. |
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Si octavarium image difficile che lo replicano ma comunque grandissimi musicisti e sopratutto rispetto! Per me dovrebbe prendere un bel 90 |
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secondo la mia opinione Ho ascoltato di meglio di molto meglio dei Dreams T.
Anche con il rientro del grande batterista Portnoy che tutti noi conosciamo non mi soddisfa... Attenzione e\' solo la mia opinione ...ascolto i Dreams Theater da sempre ma questo album....Forse i Dreams Theater ci hanno viziato troppo bene? Ho sto invecchiando male io? Comunque grazie di esistere Dreams Theater sempre 🤟
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secondo la mia opinione Ho ascoltato di meglio di molto meglio dei Dreams T.
Anche con il rientro del grande batterista Portnoy che tutti noi conosciamo non mi soddisfa... Attenzione e\' solo la mia opinione ...ascolto i Dreams Theater da sempre ma questo album....Forse i Dreams Theater ci hanno viziato troppo bene? Ho sto invecchiando male io? Comunque grazie di esistere Dreams Theater sempre 🤟
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secondo la mia opinione Ho ascoltato di meglio di molto meglio dei Dreams T.
Anche con il rientro del grande batterista Portnoy che tutti noi conosciamo non mi soddisfa... Attenzione e\' solo la mia opinione ...ascolto i Dreams Theater da sempre ma questo album....Forse i Dreams Theater ci hanno viziato troppo bene? Ho sto invecchiando male io? Comunque grazie di esistere Dreams Theater sempre 🤟
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secondo la mia opinione Ho ascoltato di meglio di molto meglio dei Dreams T.
Anche con il rientro del grande batterista Portnoy che tutti noi conosciamo non mi soddisfa... Attenzione e\' solo la mia opinione ...ascolto i Dreams Theater da sempre ma questo album....Forse i Dreams Theater ci hanno viziato troppo bene? Ho sto invecchiando male io? Comunque grazie di esistere Dreams Theater sempre 🤟
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ahaha e la era di elon muskio 150.000 milioni. Che lo seguono.Cosa vuoi aspettarti? Stasera vedrano sanremo e l\'italia. |
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Evitate tutti la domanda.. chi critica portnoy mi dovrebbe dire che strumento suona da quanto lo suona E cosa ascolta ogni giorno. Poi si puo iniziare a parlare. |
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@Eyeless devi essere anche Brainless per schierarti con quel provocatore semi analfabeta di final boss... fino a prova contraria esiste per tutti il diritto di critica e opinione altrimenti solo pochi musicisti al mondo potrebbero commentare l\'album, questo spazio esiste apposta per cui se non siete d\'accordo dite la vostra e non rompete gli zebedei agli altri, grazie. |
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Prima di scrivere ho preferito ascoltarte più volte il disco e sinceramente non capisco tutti questi voti bassi. Per me si tratta di un buonissimo lavoro, ci sono dei pezzi davvero eccezionali. Un 85 se lo merita per quanto mi riguarda. |
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Final lascia perdere. Sono persone che vanno al mc donald \'s e poi vanno nei ristoranti stellati a dire che la carne era insipida.. |
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Album stratosferico, come (quasi) tutti quelli dei DT. Surreali le critiche. |
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Si certo te puoi criticare qualsiasi cosa anche se di quello che critichi non hai mai messo nulla in pratica. E l\'epoca moderna. In sintesi quello che dite non vale un cavolo. |
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Vabbè dai, è chiaro che il boss è qui per trollare. Indifferenza |
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Io sono qui per parlare di musica non di grammatica. Anche te di errori ne fai. Hai disattivato grammarly? |
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Caro final boss è sbagliato dire che per criticare la musica occorre saper suonare uno strumento. A parte che alcuni di noi suonano, ma è come se per giudicare un film bisogna essere attore o regista, o per giudicare un cibo bisogna essere cuochi, o per criticare un quadro bisogna essere pittori. Saper suonare uno strumento dà un punto di vista ulteriore, dà degli elementi in più, ma non è una condizione necessaria. Basta essere dei buoni ascoltatori. |
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@ Moreno (n. 95): fondamentalmente abbiamo detto le stesse cose. Anch’io credo che chi si muove all’interno del genere progressive dovrebbe essere istintivamente portato a sperimentare cose nuove (“esplorare nuovi suoni e nuovi territori”), ma loro evidentemente non ne sono capaci. |
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final boss mi fai proprio ridere! Scrivi come un australopiteco e pensi di saper distinguere un testo scritto con l\'IA? Che divertente che sei! Non perdere tempo qua sui forum, vai a imparare la grammatica italiana va\'! Io comunque suono la chitarra, tu cosa suoni? A parte suonarle alla lingua italiana intendo |
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Certo con l\'aiuto oppure siete talmente rincoglioniti che parlate come tale. Una persona che suona batteria chitarra basso. Non puo spara certe stronzate. |
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final boss aspetta fammi capire, quindi secondo te questi nostri commenti sono scritti con l\'IA? |
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Io vorrei sapere di voi chi suona uno strumento? Non si puo rimare zitti leggendo che portnoy a limiti tecnici che i beatles sanno suonare.. Ecc tutte stronzate che viaggiano su internet. Fate finita di chiede aiuto a l\'ia perche non ci capite nulla. Cominciate a suonare uno strumento e poi criticate con la vostra testa se ancora ne avete una |
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final boss ogni volta che leggo un tuo intervento leggo critiche, invettive e stupidaggini verso gli altri utenti e recensori, ti diverti molto vedo, stai tranquillo che credo nessuno abbia voglia di farsi una birra con te |
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Mamma mia parlate tutti come dottori super esperti.. Che tristezza! Non vi offrirei mai una birra.
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@mikmar hai ragione, da alcuni gruppi ci si aspetta più che da altri e non è mai un bene. è anche vero che eccetto rarissimi casi i primi album sono sempre i migliori ma è fisiologico. Solo i Beatles hanno infranto senza ritegno tale abitudine ma erano i Beatles appunto
@. si avevo risposto a te ma ho parlato io di marchio di fabbrica |
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@GT_Oro mettendola così potremmo ritenere anche Mangini un batterista non tecnico o tecnicamente lacunoso, poiché tecnicamente esisterà sempre qualcuno migliore di lui, poi ancora qualcuno di ancora migliore, così all’infinito. Altra parentesi: la tecnica non é solo velocità o capacità di eseguire partiture complesse, é tanto tanto altro (suono, groove, dinamica, sono tutti aspetti tecnici dove Portnoy surclassa Mangini). Ian Paice é un mostro di tecnica ad esempio, uno dei migliori batteristi rock di sempre, infatti a quasi 80 anni é un batterista migliore di quando ne aveva 20. |
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L\'album è buono, per una band che seguo sin dall\'esordio. Il difetto è sempre lo stesso, LaBrie. |
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@ Moreno: a chi era rivolto il commento n. 84??! Io non ho parlato di “marchio di fabbrica”. |
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Grazie @GT_Oro non avendo gli strumenti per controbattere prendo per buona la tua disamina (Danny Carey lo \"capisco\" persino io. E mi piace). @Moreno permettimi la provocazione. Trovo eccellenti Made in Japan e Master of Puppets. Seriamente: at Marquee con i pezzi del primo disco che adoro (insieme a Falling) |
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@Rob Fleming. Sì, lo confermo. Per quanto lo ami, non è la tecnica il punto forte di Portnoy. Ray Hearne e Baard Kolstad sono tecnici. Mangini è tecnico. Danny Carey è tecnico. Portnoy non è al loro livello di tecnica, ma la musicalità che ha e la capacità di creare sempre grandi arrangiamenti, oltre che essere songwriter, va abbondantemente a compensare. |
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@Moreno, capisco il tuo punto di vista. Molti dicono : potevano fare di più. Può esserci questa sensazione. Anch\'io a volte la provo. Siamo anche molto esigenti, specialmente nei loro confronti. E ci sta. Purtroppo ci sta anche che è difficilissimo restare a livelli altissimi per così tanti anni. E\' difficile fare due dischi belli, figuriamoci farne 16 ... Forse ci dobbiamo accontentare, ma nonostante tutto quello che ci regalano è sempre di una notevole qualità. Per quanto riguarda i dischi live metterei nell\'ordine Live At Marquee, Live At Budokan, Score. |
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@mikmar figurati non metto in dubbio che sia per loro volontà che rimangono \"fini a se stessi\" ad ogni uscita forse perchè a loro va bene così, il punto è che almeno al sottoscritto ogni loro uscita il primo ( e secondo e terzo) pensiero è \"mah boh buh riecco lo stesso suono gli stessi riff.
Pensiero che non ho con i Motorhead o Ramones come ho già scritto perchè da loro mi aspetto proprio quei 3 accordi rock\'n\'roll e basta. Ma da supermusicisti cerco altro.
Vado semiOT:
quali sono i vostri live album preferiti della band?
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@Moreno : Non cambiano perché non vogliono e non perché non possono. E\' una scelta e non un limite. Certo, anche loro hanno i loro limiti, ma i DT evidentemente vogliono fare quello che fanno. Per scelta loro ? Per motivi commerciali ? Per compiacere quella parte dei fan che li vogliono così ? Non lo sappiamo. Io credo che siano sinceri : per spontaneità, anche se c\'è una linea \"editoriale\" secondo me. Quando hanno voluto cambiare lo hanno fatto con \"Falling To Infinity\", \"Six Degrees Of Inner Turbulence\", \"Train Of Tought\" e soprattutto più recentemente con \"The Astonishing\". Ma secondo me non si discosteranno mai più di così, perchè la loro identità, piaccia o no, è piuttosto definita. Se si vuole qualcuno che spazia di più potrebbe essere uno Steven Wilson. Poi oh, nessuno è nella testa loro, mai dire mai, chi si aspetta una sorpresa impensabile magari verrà accontentato. Chissà ... |
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Sentito un pò di volte e probabilmente a breve finirà nel dimenticatoio come tutti gli album degli ultimi 20 e passa anni: il rientro di Portnoy ha forse cambiato alcune cose..ma il risultato sempre quello è.
Il fatto che ci si arrovelli in merito a disquisizioni tecniche (tanto di cappello , e non sono ironico, a chi ha le competenze per farlo), in particolare sulla batteria ,la dice tutta sul fatto che, opinione personale, il resto del disco sia poca cosa: io sono sempre dell\'idea che la tecnica deve essere al servizio della composizione e non viceversa Nei primi lavori il connubio offerto dai DT era esemplare, da ormai troppo tempo, non più.
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Premessa d\'obbligo: io di batteria ci capisco veramente poco. Cioè sono perfettamente in grado di capire la differenza che passa tra l\'approccio di Ringo Starr e Charlie Watt rispetto a quello di Bonham e Paice. Ma se devo dire di questi ultimi quali sono le differenze tra di loro non sono in grado. Ma leggere nel 2025 che Portnoy ha limiti tecnici è la prima volta che mi capita. Saranno passati anche 30 anni da quando fecero il botto, ma da allora è sempre stato indicato tra i migliori. Forse il raffronto è stato fatto con Mangini. Ma a prescindere da questo, leggere nella stessa frase \"Portnoy e limiti tecnici\" mi lascia davvero perplesso. Ma se così fosse, allora, Carl Palmer - l\'unico batterista al mondo che non mi ha annoiato durante un assolo - sarebbe paragonabile ad un batterista di liscio che va solo in 3/4. Poi, ripeto, chi suona la batteria potrà spiegare meglio la cosa. |
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Rispondo al commento #76 (punto?) certo è il loro marchio di fabbrica ma il progressive doverebbe essere un \"non\" marchio, esplorare nuovi suoni e nuovi territori. Accetto la ripetitività dai Motorhead o ac/dc perchè nemmeno ambivano a cambiare qualcosa, ma da loro no.
Specifico che li ascolto e adoro da sempre nonostante LaBrie mi sia sempre stato indigesto però speravo in qualcosa di nuovo. |
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Portnoy tecnicamente limitato hahhahahahhaha…. |
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L\'Adoratore (commenti 65 ed 80) mi piace perchè mi sembra molto lucido, preciso ed equilibrato nei giudizi e nelle considerazioni. Oltretutto in una band consì prolifica e con una carriera così lunga ad alti livelli (solo i Deep Purple, i Black Ssbbath, gli Iron Maiden e i Judas Priest sono paragonabili nel panorama hard&heavy), vuoi che non ci sia un qualcosa di simile qua e là tra un disco e l\'altro ?? Dai su ... E\' fisiologico. I Dream Theater sono i Dream Theater, non possono essere i Sepultura e nemmeno gli Haken o i Cynic. E lasciatevi servire che il loro raggio di azione non è tra quelli peggiori in circolazione, anzi, direi il contrario ... |
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Ascoltato più volte, lo trovo tra i meno riusciti della loro carriera, e cmq almeno da 7/10, perchè di album brutti per me non ne hanno mai fatti. A me suona fin troppo omogeneo, mi sarebbe piaciuto sentire un po\' più pianoforte e suoni orchestrali, invece Jordan è stato tenuto un po\' in secondo piano. Per me un passo indietro rispetto al buon predecessore (e soprattutto rispetto a The astonishing, per me l\'ultimo album totalmente ispirato), hanno osato molto poco e giocato sull\'effetto nostalgia. Sarà per il prossimo, confido nella necessità di rodaggio della formazione riunita! |
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Ogni band ha il suo marchio di fabbrica, la propria \"identità\" se vogliamo, quindi una certa ripetitività sicuramente la si può notare pressoché in ogni band, ma a voi sembra che siano uguali tra loro album come When Dream And Day Unite, Falling Into Infinity, Train of Thought, The Astonishing? |
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Per me 95. Miglior album della loro carriera. |
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@ Moreno (n. 76): il fatto “che una band progressive non cambi mai nulla” è certamente un qualcosa che può lasciare perplessi; nel caso dei Dream Theater, però, credo che ciò abbia costituito paradossalmente un punto di forza, nel senso che è proprio questa loro tendenza a muoversi entro certi binari ad averli aiutati a stabilire una forte connessione con il proprio pubblico. Questa capacità di creare dischi che, in qualche modo, soddisfano sempre una parte degli ascoltatori, li ha resi indubbiamente degli artisti altamente prolifici ma anche abbastanza prevedibili. |
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Chi critica portnoy ha la batteria elettrica. E il poster di taylor swit in camera...
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Gran intervento Giovanni.
Io continuo ad ascoltarlo anche se come già scritto mi prende poco sia per un senso continuo di deja vu sia per LaBrie che reggo sempre meno ( quando canta piano sospirando poi mi viene voglia di dare testate allo spigolo). Sono un gruppo leggendario e li adoro da sempre ma possibile che una band \"progressive\" non cambi mai nulla? |
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Sì, anch\'io come GT_Oro sono un batterista amatoriale, ed è vero che Mangini è tecnicamente superiore a Portnoy, ciononostante non è che Portnoy sia un batterista da poco conto, anzi, è più grande di Mangini per molti altri aspetti. Chissà se Portnoy farà anche altri pezzi dell\'era Mangini live in futuro oltre a quei due che sta proponendo adesso, me lo auguro, perchè c\'è molta roba bella da fare. Comunque tornando al disco, posso affermare tranquillamente che cresce con gli ascolti, ed è innegabile che ha una spiccata personalità. Petrucci come quasi sempre accade, specialmente da quando è andato via Portnoy, è il mattatore assoluto dell\'album (a parte The Astonishing dove i protagonisti sono James e Jordan). Ora che Portnoy è tornato, vediamo se anche lui riacquisterà quella importantissima presenza che si sentiva. In questo album è molto più al servizio della musica senza strafare, ma come sempre con grande gusto e musicalità perfettamente amalgamata con tutto il resto dei musicisti |
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Io credo che Mangini sia tecnicamente inarrivabile (anche leggendo i commenti dei batteristi, che sicuramente capiscono molto più di me che suono la chitarra ma che poco o niente so sulle difficoltà tecniche nel suonare la batteria). Però quando la tecnica diventa velocità rischia di essere fine a se stessa e deleteria ai fini della canzone. Mi spiego rapportando alla chitarra: Michael Angelo Batio va a mille sullo strumento, ma (salvo alcuni casi) è sterile. Quando invece ascolto un bending di Mark Knopfler mi basta una nota per godere. Petrucci menziona sempre come suo riferimento Steve Morse, ma spesso ha fatto elogi al chitarrista dei Marillion, Steve Rothery, che effettivamente ha un gran gusto nella scelta delle note. Quindi è assodato che la tecnica è uno strumento utile all\'espressione di un musicista, ma è sterile se non diretta nel verso giusto dal musicista stesso. Ora, sentire note plettrate alla velocità del suono o fill di batteria a velocità ultrasoniche fa godere il chitarrista o il batterista di turno, ma la musica deve sempre emozionare. Io non credo che nel parlare di Portnoy chi scriva dei limiti tecnici si riferisca al fatto che non abbia una buona tecnica (correggetemi se sbaglio); credo invece faccia riferimento al fatto che non abbia una velocità con le singole braccia tale da riproporre fedelmente la caterva di tocchi al minuto che riesce a fare Mangini, ma che la tecnica di Portnoy sia comunque superiore alla maggiorparte dei batteristi. Quando del resto si pensa ai batteristi migliori, sicuramente a tutti vengono in mente i nomi di Portnoy, di Neil Peart (Rush) e John Bonham (Led Zeppelin). Quest\'ultimo è stato sicuramente un innovatore, dotato di un gusto e una personalità incredibil, è giustamente esaltato e portato sull\'olimpo dei batteristi, ma non venite a dirmi che abbia avuto una tecnica superiore a Portnoy!! Credo che in molti si facciano influenzare da leggende metropolitane, in primis, riguardanti: 1. le lacune tecniche di Portnoy (credo che uno dei pareri più giusti sia quello espresso nel commento 63, in cui la limitatezza è menzionata solo nel paragone con Mangini). 2. La scarsezza di Labrie: secondo me sicuramente in forte difficoltà nei live (il concerto a Roma l\'ha però condotto bene), ma molto bravo nei dischi: in Parasomnia, così come nel suo ultimo Beautiful Shade of Grey credo canti benissimo. Ha uno stile melodico, non credo sia molto adatto a cercare di imitare lo stile \"alla James Hetfield\" o a cantare in maniera dura e graffiata, credo che la sua timbrica (bellissima, con la quale ha contribuito ai capolavori dei DT) si esalti nei pezzi più di atmosfera. Ecco, forse la ricerca forzata delle atmosfere in qualche album (non in questo) , in pezzi che andavano in altra direzione, più prog-trash, possa aver contribuito ad una certa sonnolenza di alcuni brani |
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GT_Oro, basta guardare in alcuni live come Mangini faceva certe parti in modo tecnicamente folle. Però, sì, l\'impressione un po\' \"drum machine\" la dava, comunque nell\'ultimo album a me è piaciuto ma in generale mi è piaciuto molto quell\'album (cioè, il precedente a questo di cui si discute qui sopra). |
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Condivido quest\'ultimo pensiero di Duke, e anche quello dell\'Adoratore. |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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....davvero un bel disco....scorre che è una bellezza....non capisco tutte queste critiche....per me è promosso...e lo ascolterò di certo per parecchio tempo...a differenza di altre bands storiche...che non hanno più niente da dire...da tempo... |
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@GT_Oro: comprendo il senso di quello che dici e in parte lo condivido, ma permettimi una piccola osservazione. Quando i DT esordirono venero definiti come estremamente tecnici, dei mostri di bravura, ma \"freddi\" e lo stesso si diceva ovviamente di Portnoy. Ora invece Portnoy ha limiti tecnici ed è umano e caldo. Mi aspetto che per estrapolazione un domani anche Mangini subirà questa incredibile trasformazione. |
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Rispetto il parere di chi piu\' preparato di me batteristicamente dice che Portnoy sia tecnicamente limitato, puo\' darsi ma un motivo ci sarà se dal suo abbandono della band, del disco successivo A Drammatic turn.. mi è piaciuta solo On the Back of the Angels, capolavoro a mio vedere ma del resto, nulla niente feeling e di seguito mi sono disinteressato al gruppo fino a Distance over time che ho acquistato e mi è piaciuto, durante gli anni dieci nella loro musica si era persa la melodia che pur sostituita dalla tecnica, tastiere strabordanti e con assoli infiniti, lo stesso Petrucci meno melodico e macchina da riff e assoli Myung piu\' assente che mai e Mangini bravo quanto si voglia ma per me poco funzionale al marchio di fabbrica Theater..insomma , \'sto Parasomnia piu\' lo ascolto e piu\' mi piace, Amen, Labrie, poveraccio, tenta e si impegna in live , accontentiamoci che poi in stdio comunque e sempre lui. |
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Commento per chiarire il mio giudizio su Portnoy. Premettendo che A) suono la batteria da anni da amatoriale e qualcosa dello strumento ne capisco B) ho sempre amato Portnoy (è Awake che mi ha fatto conoscere il progressive metal e l\'intro di 6:00 la canzone che mi ha fatto decidere di iniziare a suonare la batteria) e C) non faccio mistero di aver mal digerito il modo di suonare di Mangini su ogni disco che ha fatto con i DT... detto questo, rispetto molti batteristi prog metal attuali e soprattutto rispetto a Mangini suo diretto concorrente, Portnoy è TECNICAMENTE limitato. Non è così veloce, non è così indipendente fra gli altri, rimane un batterista molto \"vecchia scuola\". Per questo ho parlato di EVENTUALI CARENZE TECNICHE. Quello che lo rende un GOAT è il fatto che ha uno dei migliori orecchi per l\'arrangiamento del panorama metal, è sempre riconoscibilissimo e soprattutto ha un modo di suonare che definirei \"caldo\" e \"umano\". E per me questo batte la tecnica pura 10 a 0, per questo non mi piaceva Mangini che sembrava una drum machine. |
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Dopo ripetuti ascolti confermo le ottime impressioni: non sarà un classico, ma mi sembra il loro disco migliore dai tempi di TOT (per alcuni versi anche migliore di quest’ultimo). É un disco compatto, omogeneo, sia stilisticamente che qualitativamente, non ne facevano uno così da tanti anni. Pochi picchi (l’opener e le ultime due tracce), ma la qualità media é molto alta, torneremo ad ascoltarlo volentieri anche tra qualche anno. Ottimo Labrie, che pur ormai limitatissimo questa volta in studio rende alla grande. Mi é piaciuto anche il fatto che Rudess si sia limitato, é proprio vero che a volte facendo di meno si fa di più. |
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Condivido i giudizi negativi su LaBrie che mostra la corda da lustri ormai, ma su Jordan Rudess nessuno ha nulla da dire? il tastierista che vuol fare il chitarrista? lo trovo assolutamente pacchiano e privo di gusto nelle sue soluzioni melodiche, enormemente inferiore rispetto a quelli che lo hanno preceduto, benché sia in possesso di un\'ottima tecnica, su questo non si discute... non mi riferisco specificatamente a sto album eh? |
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Non capisco questa ricerca spasmodica del capolavoro sempre ad ogni costo!! Ma poi chi lo dice che un disco sia o meno un capolavoro ? Va bene le critiche a Lebrie per la voce che non è più quella di una volta ma ho letto critiche anche a Portnoy una dei più prolifici e grandi batteristi di sempre. Boh vabbè !!
Disco godibilissimo! Suonato magistralmente. E questo mi basta. |
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Concordo onestamente quello che ho sentito non mi ha stupito ma la voce di labrie secondo me da il colpo di grazia. |
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Quello che annoia e la voce di labrie. prendi octavarium togli la voce di labrie hai un capolavoro |
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Testamatta ride .....non so, dove finisce con una sveglia che suona mi pareva iniziasse un\'altra recensione...comunque io non lo trovo cosi hard, direi piu\' gotico e dark e l\'idea del motivetto ricorrente e veramente azzeccata e , parere mio, mi sembra che In the arms of.. riprenda come motivo da come era finito Black clouds... o forse è una mia impressione e comunque la mia non era una critica su Rudess, solo che in questo album in generale mi piaciono maggiormente la scelta delle sue armonie, spesso un sottofondo che riempie e non i lunghi assoli che spesso annoiavano,, Petrucci supersonico, ma cosa lo dico a fare... |
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Night terror i primi 2 minuti.. E sceso dio.. Poi arriva quella voce e voi togliere le cuffie. |
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stavo rispondendo al commento 51 di final boss |
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Questo ci può stare, a molti non piace anche quando era al massimo del suo splendore e non aveva problemi alle corde vocali. Sono gusti più che rispettabili. A me ad esempio non piace lo stile di cantato in \"scream\" tipo metalcore, il growl invece sì. Però i DT sono loro anche grazie a James LaBrie. Sarebbero un gruppo migliore senza ?? E\' tutto da dimostrare |
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Solito prevedibile canovaccio! Prendere o lasciare! i Dream Theater faticano a performare ormai da diversi anni. Se voglio ascoltare progmetal?
Caligula\'s Horse, Charcoal Grace
Sleepytime Gorilla Museum, Of the Last Human Being
Anciients, Beyond the Reach of the Sun
OU, II: Frailty
giusto per citarne 3/4
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Poi ho sempre detto che la maggior parte che commenta qui non sa suonare un flauto o una tastiera a fiato. Sempre che babbo google le aiuti. |
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Non piace la voce di labrie non piace. Non ci azzecca nulla con i dream
E da anni che si dice. Se i dream fanno un disco totalmente strumentale 100 come voto. |
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E aggiungo pure che addirittura pure i recensori e i critici professionisti si fanno influenzare da questo fenomeno, figuriamoci la gente normale... Metallized devo dire di no, a parte una delle due recensioni di \"A Dramatic Turn Of Events\" a cui viene dato un 50 che non sta nè in cielo nè in terra, insostenibile proprio. |
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Amico caro, è il prezzo del successo ... Più la band diventa grande, più aumentano gli haters o i detrattori, anche se la band è inappuntabile. Vale per tutti e non solo musicisti. Quindi nessuna novità. |
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sono molto deluso dalla caterva di detrattori che in ogni pagina (soprattutto italiana) devono dire che quest\' album fa schifo, anche se non lo hanno mai ascoltato BENE. Quest\' album è un viaggio, un tripudio di emozioni, di leitmotiv, di testi finalmente scritti bene e poi IN THE SHADOW MAN INCIDENT è una delle migliori canzoni che abbiano mai fatto. Smettetela pre favore di dire che LaBrie deve lasciare il gruppo, ragazzi ha QUASI 60 ANNI non si può pretendere da un cantante così bravo nei suoi anni d\'oro lo stesso adesso, io ho visto a Milano loro a ottobre e fatevelo direi LaBrie era eccezionale. Uno dei migliori album degli ultimi 6/7 anni, sembra proprio un ritorno al passato come se Mangini non fosse mai esistito. Questo, ragazzi, è un vero album fatto DA DIO di nudo e crudo progressive Metal. Voto 89 |
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Io non capisco perché continuano a tirarsi dietro labrie.. Si puo fare una raccolta firme per togliere labrie dai dream theatre? Non se ne può piu. |
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Ho paura ad ascoltare, il concept sembra molto figo ma non vorrei restare deluso |
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Un lavoro strumentalmente molto valido che si rifà ai DT del primo decennio degli anni 2000, ma ahimè non riesco più a reggere LaBrie, le sue linee vocali le trovo davvero monotone e prive di mordente. Credo che anziché dargli altre possibilità, mi tornerò ad ascoltare i bistrattati Black Clouds, Systematic Chaos e Train of Thought, i quali in confronto a questo Parasomnia diventano oro colato |
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Sì giusto mikmar e proprio a New York furono scoperti, quando ancora si chiamavano Majesty, dal chitarrista dei Crumbsuckers John Lenihan che ne parlò subito con il boss della Mechanic Steve Sinclair. Tra l\'altro il primo cantante era un certo Chris Collins. |
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Sì, solo un piccolo appunto : i DT hanno studiato a Boston, si sono conosciuti lì, ma sono di New York, a parte James LaBrie che è canadese |
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Eccellente analisi. Condivido pienamente, e mi complimento per la competenza dimostrata, sia in ambito musicale che dialettico - espositivo! |
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Eccellente analisi. Condivido pienamente, e mi complimento per la competenza dimostrata, sia in ambito musicale che dialettico - espositivo! |
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Lo sto ascoltando ininterrottamente dal giorno di uscita e non riesce a prendermi
un deja vu perenne ogni solco |
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Iron69#37: ma dove sono le due recensioni? |
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Seguo i DT dal primo album, e dico che era da Octavarium che non ascoltavo un loro nuovo album due o tre volte di seguito. Niente di nuovo, per carità, ma quello chè c\'è secondo me vale la pena. Contrariamente a alcuni commenti qui sotto, credo che anche Rudess per una volta faccia il suo, e che Portnoy abbia portato qualcosa dai Transatlantic, nel senso che i passaggi strumentali sembrano più coerenti, se mi passate la parola (sono di parte, come avrete capito). Myung non risalta, ma non è detto che sia un difetto. Credo che crescerà con gli ascolti, magari non sarà il disco dell\'anno, però... |
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Inutile dire che al solito non mi trovo d\'accordo co le recensioni, sopratutto la seconda. ha ragione chi ha scritto che è presto per fare una recensione accurata su questo disco, i Theater offrono tanto e va assimilato..personalmente ho ripreso ad ascoltare i Theater da Distance over time il quale mi è piaciuto tanto, esatto, sono uno di quei fan che considerano i Dream Theater questa formazione attuale..ma a prescindere, Petrucci e Portnoy grandi e questa mancanza di tecnica da parte di Portnoy la vorrebbero tanti batteristi, tanti vorrebbero il suo ecletismo e la sua magia nell\'inventare climax...questione di pareri...Rudess finalmente meno invadente del solito, a parte nell\'ulltimo brano un solo che non ci appiccica niente col pezzo...Labrie canta poco, penso sia una mossa per non metterlo in difficoltà nel tour seguente..Myung ineccepibile come sempre....i Dream Theater ci sono, Mangini o no. Piccolo appunto, ottima copertina ed ottimo packaging ... |
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Anche io non sono riuscito ad accedere al sito per giorni.
Sul disco ancora non mi esprimo perché coi DT ho capito che me la devo prendere comoda. I singoli usciti vanno dal molto buono al pessimo ai primi ascolti quindi come sopra, devo ascoltarlo bene. Fa piacere leggere che molti, come me, considerano Rudess ripetitivo e limitato. Sarà anche bravissimo ma utilizza sempre gli stessi suoni e soluzioni. Lo stesso per le backing vocals di Portnoy con quei maledetti filtri (this dying soul viene letteralmente rovinata a causa di Portnoy ad esempio) , che vedo non piacere anche al recensore. Poi vedo che i giudizi sui loro dischi passati sono spesso opposti, qualcosa che é difficile trovare in altre bands. Io ad esempio amo molto A dramatic… mentre non riesco ad ascoltare mai per intero né six degrees né black clouds. Ce perfino qualcuno a cui piace the astonishing. Viva la varietà di gusti. |
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Cosa è successo al sito? Solo a me è stato inaccessibile per una settimana? |
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Io sono un megafan talebano della band e li seguo dal 1989, ciononostante dopo 5 ascolti non riesco ancora ad esprimere un giudizio definitivo, che comunque sicuramente è buono ma non eccelso, come è naturale che sia. Per ora posso solo dire con certezza che l\'album ha un mood, un\'atmosfera estremamente organica, come se fosse tutta una canzone, quindi andrebbe ascoltato per intero per poter entrarci dentro più compiutamente. Ho l\'edizione con blu ray con i video a corredo della musica, e devo dire che ascoltare il disco e guardare le immagini seguire la musica è un viaggio, un\'esperienza bella da fare. |
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L\'ho ascoltato più e più volte e cresce con gli ascolti molto, ovviamente non mi aspettavo con il ritorno di portnoy ad un disco dell\'anno ma neanche ad un disco pessimo.. Rispetto ai precedenti ho trovato un labrie vocalmente più inspirato e centrato nelle sue linee vocali che in altri album, tutti gli altri sono stratosferici musicisti che sanno il fatto loro. Nell\'album ci sono delle citazioni a precedenti clamorosi album colossali come in una canzone dell\'album (credo quella da 19 minuti ma posso sbagliare) ci ho trovato una clamorosa citazione a overture 1928 dove c\'è il drumming di batteria come se fosse una marcia in parte ripreso che mi fa volare ma allo stesso tempo riflettere e dire: \"ma uno come portnoy in una band di questo calibro non ha più idee che scopiazza dai precedenti album dei dream?\"
l\'album ripeto di per se è molto bello e con gli ascolti cresce e di tanto a mio avviso.
La cosa che spero è che questo album sia di transizione, mi spiego: con il rientro di portnoy ho letto su molti forum dedicati alla band che moltissime persone si aspettavano un album epoca portnoy e questo è quello che ne è maggiormente uscito.
Questo album spero sia il tassello che servirà per poter poi con album futuri incominciare a sperimentare dato che il progressive metal da adito a molta sperimentazione (se uno vuole).
Voto per me 80 ma non di più perchè i dream theater di album stratosferici ne hanno fatti e sicuramente non è questo.
Ci vediamo a pompei per chi ci sarà. |
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Il disco ha una sua fisionomia ben precisa, e questo è un pregio. Va già come un bicchier d\'acqua, ed è sia un pregio che un difetto, in quanto molte parti sono davvero troppo banalotte...si sente che è un lavoro composto al 90% da Petrucci e Portnoy che \"cazzeggiano\" insieme (ahimè, il basso dov\'è?). La prima strumentale, Broken Man, Bend The Clock e Shadow Man belle, anche Dead Asleep, che all\'inizio mi aveva annoiato, riascoltandola mi piace nella sua teatralità. Purtroppo Night Terror e soprattutto Midnight Messiah non mi convincono, le salto ad ogni ascolto, non ho mai sopportato i DT che imitano i Metallica. Insomma, alla fine, disco più che onesto da un gruppo di gagliardi sessantenni alla ricerca del tempo perduto. Chiudo con un desiderio-battuta: qualcuno chieda a qualche Intelligenza Artificiale di far cantare \'ste canzoni a Tom Englund. Grazie! |
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Ometto di dare un voto. Perchè i Dream Theater vanno ascoltati più e più volte per farsi una reale idea dell\'album. Del resto sono proprio la complicatezza, la lunghezza dei brani, gli arrangiamenti, una delle caratteristiche dei Dream che ci hanno fatto avvicinare e apprezzare la loro musica. La sensazione è che sia un gran bell\'album. Quando hanno fatto uscire il primo singolo, Night Terror, non avevo gridato assolutamente al capolavoro, anzi...mi rimaneva molto indigesto, per poi cominicare ad apprezzarlo. Beh...sentito l\'album dall\'inizio alla fine anche le atmosfere di Night Terror prendono forma. Canzoni belle, linee vocali molto migliorate rispetto agli ultimi album: timbriche giuste, mai sparate forzatamente su note alte, mantengono una loro melodicità dando forma e contenuto ai brani. LaBrie fa un ottimo lavoro, in barba a chi lo critica sempre e comunque. Petrucci è in particolare stato di grazia negli assoli. La punta di diamante rimane Bend the clock, che si avvia già ad essere un must live. Che dire, come prima sensazione merita un bel voto, di certo gran lunga oltre il 68.14 (per ora) dei lettori. A naso darei un 85, ma non voto appositamente, aspettando qualche giorno prima di cogliere le sfumature, evitando (cosa che consiglierei a tutti) di votare a caldo. Poi secondo me, Dream Theater o non Dream Theater, si tratta di musica e la principale domanda che dobbiamo farci è: ci emoziona l\'album? la musica ci entra dentro? beh...a me i primi ascolti di questo album mi hanno emozionato!!. Concludo facendo un plauso all\'artwork, secondo me molto riuscito (anche se ho sentito pareri contrastanti in merito). Una parentesi anche per Portnoy, che mette sempre qualcosa di musicale e riconoscibile nella sua batteria, senza puntare alla tecnica e basta. Tutti fanno un buon lavoro, forse un po\' in sordina il basso di Miung, che funziona moltissimo nell\'album, ma con un Miung molto funzionale alla riuscita ritmica dei pezzi ma mai con la volontà di avere i riflettori su di sè. |
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Il disco é buono, se cresce con gli ascolti potrebbe anche rivelarsi ottimo, seppur non un capolavoro (ma questo era prevedibile).
Una considerazione: ma chi é che ha messo in giro la voce secondo cui MP sarebbe un batterista lacunoso dal punto di vista tecnico? Portnoy é un batterista abilissimo tecnicamente, non quanto Mangini, ma siamo a livelli così alti che ha poco senso fare un confronto. Il confronto andrebbe fatto su altro, ovvero la capacità di incidere nel songwriting, nelle scelte stilistiche, nel groove: MP é veramente su un altro livello, oltre che essere indubbiamente (che piaccia o meno) uno dei batteristi più riconoscibili e influenti della storia del rock. |
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Più lo ascolto più cresce e mi piace. Non lo metto al livello del precedente, che per me è il migliore da molti anni, però potrebbe ben stare subito dietro. La prova di James LB non è neppure così male, visto che lo si massacra di continuo è giusto sottolinearlo. Comunque al commento 19, i riferimenti a Tex e altri fumetti secondo me sono perfetti per descrivere i DT. |
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Disco pesante ,disco che però ti rimane in testa ,assoli davvero belli ,mancano linee vocali degne di nota ,ma x il resto bel album |
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Ero pronto a massacrarlo, anche perché ormai i DT mi annoiano da morire, per curiosità gli ho dato un ascolto e devo ammettere che è un buon disco, anche molto furbetto, visto che richiama nelle soluzioni e nelle melodie i primi lavori. Le critiche che lo stroncano sono ingiuste. |
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Analizzando interamente la loro discografia per Me questo disco si posiziona al 6 / 7 posto giocandosela con il meraviglioso The Astonishing, che per quanto mi riguarda seppur sia un grande mattone al livello di minutaggio rappresenta il loro miglior disco dell\'era Mangini.
Che sebbene sia prolisso
Dream theater \"Album score.\"
01. Images And Words 100
02. Scenes From A Memory 95
03. Awake 94
04. Six Degrees Of Inner Turbulance 93
05. Falling into infinity 89
06. Parasomnia 85
07. The Astonishing 85
08. Octavarium 80
09.Train Of Thought 75
10. When Dream And Day Unite S.V
11. Systematic Chaos 70
12. Black Cloud e Silver Linings 69
13. Dream Theater 67
14. A Dramatic Turn Of Event 65
15. Distance over Time 65
16. A View from the top of the world 65
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Lasciatelo crescere.. come si può giudicare un lavoro comunque di livello in 3 giorni di ascolto? Per me è un buon lavoro, non c\'è da gridare al miracolo o al capolavoro, ma è un valido lavoro.. |
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io credo al di là di tutto che il disco di per sè è sulla linea dei predecessori più o meno..e il problema nn è certo il dualismo portnoy/mangini...l\'album è un patcwork dove trovi maiden priest matallica black sabbath e forse altro...per alcuni può essere un pregio per altri no...forse il problema sono le idee...ma di sicuro nn è da oggi casomai... comunque ad averne gruppi così |
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premesso che a me il disco sta piacendo e ha una delle migliori produzioni che i DT abbiano mai avuto. Non cpaisco perchè rimarcare che Mangini sia più tecnico di Portnoy... non è che stiamo parlando di uno che suoni jazz e uno che suoni liscio.... sono semplicemente diversi nell\'approccio, ma tecnicamente, soprattutto su questo disco Portnoy è devastante.
Il suono di Petrucci, aggiungo, è meraviglioso. Gran bel disco, anche se distante dai capolavori degli anni 90. |
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....quoto il commento 15....comunque finalmente il sito è tornato a funzionare...mi avete fatto preoccupare.... |
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Io l\'ho preso sabato e l\'ho ascoltato un paio di volte. Mi è sembrato, così, da un primissimo ascolto, mi sono piaciuti gli assoli di Petrucci e un brano, non ricordo quale, in cui Rudess mi ha ricordato a più riprese Keith Emerson. E il povero LaBrie? Mah...a me non mi sembra proprio così indecoroso. Quanto meno su disco non mi pare né peggio né meglio di tanti altri. |
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....quoto il commento 15....comunque finalmente il sito è tornato a funzionare...mi avete fatto preoccupare.... |
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Allora volevo dire la mia di questo album dato che lo aspettavo da mesi ascoltando Ininterrottamente Night Terror fin da quando è uscito: per tutti quelli che hanno creduto che sarebbe stato un capolavoro OVVIAMENTE non è stato così ma dall\'altro lato per tutti quelli che hanno creduto alla Ciofeca sono stati smentiti. Detto ciò, Night Terror a differenza di The Aliene Unarthed Angel (le prime canzoni pubblicate dai precedenti dischi) non mi hanno fatto creare quel Hype che mi ha dato la prima canzone citata, sarà perché il ritorno di Portnoy mi ha lasciato con un leggero sorriso? Sarà perché è una canzone più diretta e senza giri assurdi? Sarà per tantissime cose. Tuttavia è vero che questo album è altalenante ma è anche vero che a differenza dei due precedenti si lascia ascoltare con molta più tranquillità e senza skip, come purtroppo mi capitava nelle uscite precedenti. Ci sono canzoni brutte? No ma sicuramente che possono passare in sordina sono presenti ma non sono né filler e né pesanti da digerire. Questo album è figlio di Train of Thought, tanto caro a Portnoy, ottimo il lavoro svolto da un Petrucci più ispirato del solito. A Broken Man è cresciuta con gli ascolti sebbene all\'inizio non mi prese come Night Terrore, molto interessante Dead Asleep (all\'inizio, durante la presenza di voci, se fate attenzione c\'è una donna che si lamenta in italiano, mi ha fatto ridere la cosa) però secondo me la punta di diamante di questo album sta proprio in Bend the Clock, canzone stupenda ben scritta e ben strutturata. Qualcuno disse che questo album è come lo zio o il parente che a natale fa la stessa battuta e crescendo non fa più ridere ma sei contento lo stesso oppure come I Tex o Diabolik che rimangono fedeli si a se stessi ma non rinnovano mai eppure è sempre bello leggerli, ecco sono del loro stesso parere, aggiungendo qualche chicca: Come i Dylan Dog che leggi, ti piace anche se ormai certe cose o certe emozioni le ritrovi nei vecchi albi ma anche quelli nuovi non sono male anzi. Confermo il voto del recensore, con la speranza di vederli presto in sede live. |
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Purtroppo rimango della mia idea , Jordan Rudess è troppo invadente . Le canzoni filano via bene quando la sua presenza non è così ingombrante ma soprattutto il suo stile continua a incidere troppo dando sempre quella fastidiosa sensazione del già sentito migliaia di volte … il tema affrontato è interessante e di grande attualità , la durata dell’album non è eccessivo e più assimilabile di altre uscite. Persino la ballata di turno è gradevole e riecheggia i bei tempi andati … Kevin Moore arricchiva , non sovrastava , alleggeriva , puliva il suono e al tempo stesso emozionava l’ascoltatore. Mi spiace ma quella magia è andata per sempre . |
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Purtroppo rimango della mia idea , Jordan Rudess è troppo invadente . Le canzoni filano via bene quando la sua presenza non è così ingombrante ma soprattutto il suo stile continua a incidere troppo dando sempre quella fastidiosa sensazione del già sentito migliaia di volte … il tema affrontato è interessante e di grande attualità , la durata dell’album non è eccessivo e più assimilabile di altre uscite. Persino la ballata di turno è gradevole e riecheggia i bei tempi andati … Kevin Moore arricchiva , non sovrastava , alleggeriva , puliva il suono e al tempo stesso emozionava l’ascoltatore. Mi spiace ma quella magia è andata per sempre . |
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Purtroppo rimango della mia idea , Jordan Rudess è troppo invadente . Le canzoni filano via bene quando la sua presenza non è così ingombrante ma soprattutto il suo stile continua a incidere troppo dando sempre quella fastidiosa sensazione del già sentito migliaia di volte … il tema affrontato è interessante e di grande attualità , la durata dell’album non è eccessivo e più assimilabile di altre uscite. Persino la ballata di turno è gradevole e riecheggia i bei tempi andati … Kevin Moore arricchiva , non sovrastava , alleggeriva , puliva il suono e al tempo stesso emozionava l’ascoltatore. Mi spiace ma quella magia è andata per sempre . |
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Parasomnia.
Qui non si dorme! Dopo un sonno profondo durato per 15 anni... ecco il ritorno di Mike Portnoy..
il Figliol Prodigo ritorna a casa..
gli occhi brillano, un dolce abbraccio fraterno, l'intesa, la quotidianità ..
Il sogno diventa realta!
Qui non si Dorme!
Qui si suona dentro al sogno ..
Ma questo non è un sogno qualsiasi e Neppure un vero e proprio concept album..
Questo è il concept album della loro storia musicale!
i 5 Musicisti qui si cimmentano in un viaggio musicale distorto dalle sonorità dark a tratti spettrale.. un sound finalmente
omogeneo e coerente
Citando meravigliosamente passaggi, armonie e melodie passate dei loro classici che hanno dato lustro alla loro carriera.. il passato va ad intrecciarsi con le sonorità del nuovo.. dove la melodia di A broken Man funge da collante tra il nuovo ed il passato. Oltre ad essere la linea melodica e ponte di congiunzione dove si sorregge grand parte dell'album. Geniale!
Ma non è finita qui... trovano vita anche le loro influenze prog e non, dai judas Priest, Iron Maiden e Black Sabbath sino alla marcante impronta dei Metallica nella loro Midnight Messiah...e un petrucci che riesce a dar vita ad un assolo dall'anima pinkfloydiana in Bend The clock.
Un assolo che sembra scritto dallo stesso David Gilmor sull'identità di un Petrucci in stato di grazie.
Ed ancora..
Riportando quel lato teatrale e cinematografico che ha reso scenes from a memory e Six Degrees Turbulance dei Cult Musicali.
Addirittura gli effetti vanno a scavare nei ricordi...
All inizio della suite il suono che avvolge la notte riporta alla mente il finale di finaly Free, Il carrillon che sfuma in parte della melodia di octavarium e la batteria che accenna the Dance of Eternity...
I rimandi a The Great Debate e Sacrifice Sons in Dead asleep... questi sono i Dream Theater! la completezza e la loro dimestichezza ragionata nel far sembrare il tutto molto semplice rendendo 8,10,20 minuti come se ne suonassero solo 5...
La perfezione del genio!
Provate a dormire se ci riuscite!
Questo è Parasomnia!
La lezione di vita poi ci insegna che la maggior parte delle volte è molto meglio mettere da parte l'orgoglio.. la vita è breve e le cose belle è meglio tenerle sveglie che tenerle addormentate per sempre. |
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Io vorrei capire , lo dico col cuore anche da musicista ( non professionista), ovvero, dov’è che abbia ste benedette lacune Mike Portony, perché è qualche anno che gira sta bufala. È diverso da Mangini? Si certo. Mangini suona diverso? Si indubbiamente ma sapeva fare i fills come li ha scritti Portnoy ? No assolutamente no, che fosse più bravo tecnicamente probabilmente sì. appena però ho messo su il disco si sente come effettivamente i dream theater siano Portnoy e Petrucci, come si incastrano musicalmente loro due non si vede spesso in altre band oggi . Per quanto riguarda il disco si 75 è un voto onesto, anche in questo caso si sono presi poco tempo per fare un album fatto coi tempi giusti e con la giusta ispirazione, ma come banco di prova del ritornato Re al trono ci puo’ stare e vedremo se faranno uscire tra 3/4 anni un altro album , perché non è cosi banale pensarlo, anche se probabilmente un altro lavoro lo faranno uscire . |
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Io vorrei capire , lo dico col cuore anche da musicista ( non professionista), ovvero, dov’è che abbia ste benedette lacune Mike Portony, perché è qualche anno che gira sta bufala. È diverso da Mangini? Si certo. Mangini suona diverso? Si indubbiamente ma sapeva fare i fills come li ha scritti Portnoy ? No assolutamente no, che fosse più bravo tecnicamente probabilmente sì. appena però ho messo su il disco si sente come effettivamente i dream theater siano Portnoy e Petrucci, come si incastrano musicalmente loro due non si vede spesso in altre band oggi . Per quanto riguarda il disco si 75 è un voto onesto, anche in questo caso si sono presi poco tempo per fare un album fatto coi tempi giusti e con la giusta ispirazione, ma come banco di prova del ritornato Re al trono ci puo’ stare e vedremo se faranno uscire tra 3/4 anni un altro album , perché non è cosi banale pensarlo, anche se probabilmente un altro lavoro lo faranno uscire . |
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Secondo me quando tirano fuori un buon album, onesto e dignitoso, non si può pretendere di più.
Per chi chiede il ritorno/sostituzione di questo e quell\'altro: i DT sono questi, non quelli di trent\'anni fa che hanno inciso insieme tre album. Punto. |
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Beh....ovvio che non ci saranno sorprese eclatanti....ma questo discorso vale anche per ac/dc...metallica ...iron maiden e via dicendo...così come le 10000 bands revival che affollano la scena...ormai le innovazioni ...la novità si può attribuire ad una band su 1000.... |
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Che dire un lavoro onesto, senza infamia e senza lode . Insomma un lavoro alla DT che da Images and Words ci propone regolarmente ad ogni uscita. Ma una Reunion con Kevin Moore è così inarrivabile? Anche solo da un punto di vista commerciale sarebbe già un successo miliardario… niente teniamoci sempre sto Jordan Rudess, eccelso tecnico della tastiera ma sempre uguale a se stesso in ogni uscita … |
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Bravo Micologo, esempio calzante... non ti potevi esprimere meglio. |
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@Micologo: felice che tu abbia capito appieno lo spirito delle note finale, il tuo esempio calza a pennello. |
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Quando ero piccolo, durante le feste di Natale, un mio vecchio zio era solito raccontare aneddoti e barzellette…all’inizio era un gran ridere, poi, col passare degli anni, lo si stava a sentire più per cortesia che per altro, ma alla fine qualche risata ci scappava sempre…e poi, alla fine delle feste, anche se pensavi “che palle questo”, ti ritrovavi ad abbracciarlo e dirgli “mi raccomando zio, ci vediamo l’anno prossimo”. |
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...l ho comprato on line....aspetto che mi arriva....e poi dico quello che penso....comunque non mi aspetto niente nuovo....tanta tecnica sicuramente.... |
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Azz, mi è partito l\'invio. Stavo finendo: il disco dei Cemetery Skyline– Nordic Gothic, (con membri molto noti) è uscito il 11 ottobre, quattro mesi fa, ad esempio. |
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Ma cosa c\'entra? Album usciti da mesi mica l\'altro ieri. |
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Sarà, però sarai d\'accordo che a livello di popolarità i Dream Theater sono molte spanne sopra questi altri gruppi che avranno pure fatto ottimi album, non credi, tu a chi daresti la priorità? |
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È uscito oggi e c\'è già la recensione, mentre di, ottimi, album usciti l\'anno scorso neanche l\'ombra....... |
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