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22/03/25
THE MEFFS
ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
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Rescue Cat - Flesh & Weapon
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11/02/2025
( 627 letture )
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L'hardcore è uno dei generi che più sta mettendo in risalto artiste e voci femminili, ancora troppo minoritarie nell'universo della musica dura. Unendo un approccio vocale fresco e preciso a testi spesso centrati su tematiche quali sessismo e condizioni delle minoranze, diverse giovani band stanno dando un nuovo, interessante impulso ad una musica da sempre attenta alle lotte sociali, ma che si stava forse riposando su valori e linguaggi un po' datati. Ben vengano dunque queste novità, che dimostrano che le nuove generazioni non si limitano esclusivamente a riproporre la lezione dei Maestri.
I Rescüe Cat rientrano in pieno in questo contesto. Nati nel 2023 in Lombardia da membri provenienti da diverse parti della penisola, i Nostri hanno già calcato palchi prestigiosi (citiamo il Venezia Hardcore Fest) e giungono oggi all'esordio, un EP licenziato dalla sempre attenta Time to Kill Records. La data di pubblicazione, il giorno di San Valentino, non è casuale: Flesh & Weapon è infatti un concept che esplora temi quali la vergogna e l'amore, il senso di colpa religioso, la maternità e l'adolescenza, l'orrore corporeo e il trauma. Soggetti d'attualità veicolati da una musica furiosa e proteiforme. Come da tradizione, i brani della raccolta sono estremamente brevi, spesso e volentieri sotto i due minuti, ma si rivelano cangianti, cambiando pelle a diverse riprese nel corso della loro durata. Quest'andamento nervoso e discontinuo è accentuato dal riffing esuberante ed imprevedibile di Ruggero Pelà, capace di alternare frastagliati paesaggi malinconici (si veda l'inizio di Who's the Killer?) a profondi breakdown (la title-track posta in chiusura), passando per rari momenti più asciutti e diretti (End Me, Coward). Più che l'impatto, il Nostro sembra infatti privilegiare architetture taglienti, talvolta sghembe, capaci di convocare un'atmosfera instabile e corrosiva -che però non esita a farsi sognante in alcuni, brevi passaggi. Potremmo chiamare in causa, con le dovute distinzioni, ciò che i connazionali Mind/Knot hanno giustamente battezzato chaotic hardcore: una musica abrasiva e scompaginata (in senso positivo), ove le chiare basi HC vengono a tratti appesantite, tingendosi di nero e di grigio. Un linguaggio che mantiene l'irruenza e la brevità dell'hardcore, abbandonando però l'immediatezza e la semplicità che lo contraddistinguono. L'altra caratteristica centrale del disco è ovviamente la prestazione di Vittoria Brandoni, in costante equilibrio tra harsh vocals e un cantato più strozzato, nel quale emergono chiaramente le caratteristiche femminili della sua voce. Un linguaggio interessante e che, come si accennava all'inizio, distingue queste nuove leve da quanto fatto sin d'ora da tanti colleghi uomini.
Difficile altrimenti parlare più in dettaglio dei brani, tanto questi si rivelano abbondanti e mutevoli. I Rescüe Cat dimostrano di saper passare agevolmente da un linguaggio all'altro, condensando una notevole quantità di materia in appena un quarto d'ora di durata totale. Gli episodi del lavoro necessitano quindi di diversi passaggi nel lettore prima di poter essere totalmente assimilati. Se nuovi, intriganti dettagli emergono nel corso di ogni ascolto, le canzoni fanno un po' fatica a differenziarsi le une dalle altre, consumandosi troppo in fretta per incastonarsi chiaramente nella testa dell'ascoltatore. Poco male: Flesh & Weapon funziona molto bene nell'insieme, e fornisce un ottimo esempio di questa nuova maniera di concepire l'hardcore. Un esordio riuscito.
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8
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grandissimi loro, il nome è una citazione a un mazzo di yugioh che negli anni 2010 era tra i più forti in circolazione hahah |
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7
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Con l\'hardcore anche quello più vicino al Metal sono un po rimasto fermo nella conmfort zone del NYHC - Beatdown anni 80 e 90.
Parto dicendo che non mi piace il nome del gruppo e non mi fanno impazzire le donne con la voce estrema... quello che loro fanno mi sembra un Hardcore Metallico con un alternanza di blast beat che mi fa pensare a un influenza death... boh dovrei sentire altro.
Adesso so già che qualcuno mi consiglierà i Jinjer... si li conosco ma non saranno mai uno dei miei gruppi preferiti. Avevo amato i Sinister ma il periodo con Rachel non mi piglaiva e Angela Gossow non mi piaceva. |
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6
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Assolutamente d\'accordo con jeffwaters: Rescue Cat tra l\'altro ho avuto la fortuna di averli visti all\'ultimo Venezia Hardcore e hanno fatto un figurone, aprendo in maniera ottima la seconda giornata del fest.
Pest Control anch\'essi visti al VEHC e dal vivo sono micidiali!!!
Pure i Jawless che hanno sonorità più moderne sanno il fatto loro: bello vedere questa vitalità nell\'Hc in questi ultimi anni |
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5
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Bravi bravi, sentiti già altre volte su pagine un pò piu di riferimento per il genere. Sulla questione singer, direi che l\'hardcore ha già sdoganato questo concetto da tempo, mi vengono in mente i Jawless (UK) e i più recenti Pest Control (UK). P.s se vi piace il genere consiglio anche i Caged da Bologna che a proposito di ragazze, hanno una batterista che picchia come un fabbro dietro le pelli, visti live quest\'estate come spalla ai MadBall s Ferrara. |
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4
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Quel poco che ho sentito per me è ok. |
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3
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I due pezzi pubblicati al momento non sono affatto male, ottima in effetti la prova vocale... Ascolterò con piacere il resto del disco appena sarà disponibile |
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2
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Potrebbe essere strutturato meglio, secondo me. Le vocals della signorina sono belle incazzate, ed io sono uno -purtroppo- che non apprezza spesso le donne dietro al microfono, comunque un pezzo è troppo poco per giudicare, dovrò sentirne altri. |
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1
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Non mi piace ma spero continuino, hanno margine di crescita |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Enter the Sewer Trap 2. Who's the Killer? 3. Soft/quiet/cruel 4. End me, Coward 5. Malice Practice 6. My Own Demise 7. Mother to No One 8. Flesh & Weapon
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Line Up
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Vittoria Brandoni (Voce) Ruggero Pelà (Chitarra) Alessandro Biesuz (Basso) Gianluca De Rosa (Batteria)
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RECENSIONI |
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