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22/03/25
THE MEFFS
ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
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26/02/2025
( 1207 letture )
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Arriviamo un po' in ritardo a recensire l'ultimo lavoro dei toscani Freigeist, storica band hardcore/punk formatasi a Firenze a fine anni Ottanta, durante il periodo delle occupazioni studentesche del movimento noto come "Pantera", in un preciso contesto storico nel quale la musica diventava più che mai un ulteriore strumento di protesta e di rivendicazione dei diritti di un'intera generazione. La carriera musicale dei Freigeist si interruppe però nel 1997, per riprendere solo nel 2012. Il qui presente La Gabbia, uscito nel dicembre del 2024, è dunque l'ultimo lavoro dopo lungo tempo e vari cambi di formazione.
Passano gli anni ma la sostanza della proposta musicale dei toscani non è mutata. La Gabbia è un robusto album di hardcore-punk di matrice classica e cantato in italiano, figlio dunque di una lunga e solida tradizione nostrana, sulla scia di realtà quali Negazione e Indigesti, per citare un paio di nomi di casa nostra. Ovviamente le radici del suono dei Freigeist affondano nelle terre di origine e sviluppo del genere, ovvero Gran Bretagna e Stati Uniti. Particolarmente incisiva è l'influenza del punk statunitense di band quali Descendents e Bad Religion, vista la spiccata tendenza dei fiorentini a costruire brani che, nonostante i tempi veloci ed i riff di chitarra serrati, riescono ad essere molto orecchiabili. Ne sono fulgidi esempi tracce come Scorie e Miraggio, scandite da accattivanti e classici riff rock 'n' roll che prima agganciano l'ascoltatore, per poi fustigarlo con improvvise accelerazioni punk. E non mancano i riferimenti al tipico, ruvido hardcore della Grande Mela, che segnano brani quali Panico Paura, Hardcore, unico pezzo cantato in inglese, e Abnegazione Sottomissione, quest'ultimo un brano davvero efficace ed esaltante, forse il migliore del disco. Con Rispetto i Freigeist rallentano la corsa, tracciando una sorta di ballad elettrica dai toni più pacati ma non particolarmente incisiva, e che si pone più che altro come pezzo adatto a variare l'atmosfera generale del disco. Anche la title track soffre di una scrittura meno efficace rispetto al resto della scaletta e potremmo individuare in queste due tracce gli episodi meno riusciti dell'album. Altra traccia degna di nota è invece Fai Come Vuoi, la più lunga e variegata del lotto, impreziosita da un gustoso spaccato strumentale dalle tinte funk/blues nella parte centrale.
La Gabbia può fregiarsi dell' indiscutibile esperienza di musicisti preparati e con le idee chiare. La produzione dell'album offre suoni nitidi e puliti, ma che non risultano posticci o patinati, anzi, il suono generale è caldo e ruvido al punto giusto. Nonostante l'ottima resa sonora e le parti strumentali spesso e volentieri impeccabili, si avverte a volte una lieve discrepanza tra queste ed il cantato. Le linee vocali risultano in qualche frangente più deboli e fredde rispetto agli strumenti, un po' sottotono diciamo, soprattutto nei pezzi più potenti e aggressivi. Una maggiore "cattiveria" ed istrionismo nella prestazione vocale avrebbero dato a certi brani una marcia in più. Sicuramente le canzoni di La Gabbia avranno un impatto maggiore dal vivo; il palco è indubbiamente la sede migliore per band come i Freigeist. In ogni caso l'ultimo lavoro della band toscana è un ottimo esempio di hardcore-punk tricolore, che accende una certa nostalgia per quegli anni '90 che hanno rappresentato un periodo unico e forse irripetibile per il rock indipendente italiano.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Le Valigie 2. Scorie 3. Panico Paura 4. Hardcore 5. Fai Come Vuoi 6. Miraggio 7. Rispetto 8. Abnegazione Sottomissione 9. La Gabbia 10. Vuoto Assoluto
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Line Up
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Lorenzo Di Bilio (Voce, Chitarra) Pino Ciasullo (Voce, Basso) Diego Cossentino (Batteria)
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RECENSIONI |
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