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22/03/25
THE MEFFS
ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
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Mandator - Initial Velocity
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08/03/2025
( 306 letture )
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Decisamente particolare la proposta dei Mandator, band olandese che ebbe vita breve come quella di una farfalla avendo pubblicato solo due album sotto questo nome; in effetti il gruppo era partito come Mysto Dysto (con due demo e un disco all'attivo, The Rules Have Been Disturbed del 1986) ma poi decise di cambiare monicker fino allo split, avvenuto nel 1989 e seguito da un paio di tentativi di tornare in attività ben presto sfumati.
Lo speed/thrash che contraddistingue Initial Velocity è invero piuttosto particolare e ciò è dovuto sicuramente all'impronta di Peter Meijering, dotato di un'ugola assai versatile che gli permette una scala ampia e tendente a "salire" di tonalità con una disinvoltura disarmante. Se si ascolta la semi ballad posta in chiusura I Will Be Your Last si troverà tutto l'ampio range vocale del singer, ma è su Evil Dead che il buon Peter si supera raggiungendo vette davvero considerevoli, tanto da farci pensare che il prossimo ritornello non potrà essere più esteso di quello appena passato. A dispetto di brani più canonici e -forse- al limite del filler (Attila) troviamo episodi come la successiva Black Rose che pur apparentemente non brillando nella prima parte per originalità nella sua struttura di base, a un certo punto decide di stupire con la coppia Verdurmen/de Jong dando spazio a un'articolata sezione di chitarra solista che la eleva a uno dei migliori brani del lotto; la lunghissima coda rallentata poi è da standing ovation. Alla bisogna i Mandator pestano con scream e speed metal a go go -Faces of Death, Posers- arricchiti da giri di basso elaborati e mai banali (a dimostrazione delle capacità tecniche di Hette Bonnema) in contrasto con le ritmiche meno rapide ma più thrash oriented di Jack Boots and Leather Caps, altra traccia particolare che stavolta propone anche un duello tra twin guitar.
Chiaramente non stiamo parlando di un capolavoro, ma Initial Velocity è un album eterogeneo che non annoia grazie alla varietà della tracklist e a una qualità di fondo che dimostra ognuno dei musicisti, ma soprattutto grazie alla loro personalità e all'originalità del songwriting; un vero peccato che i Mandator non abbiano avuto fortuna come del resto successo a molti altri gruppi dimenticati del panorma metal.
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Bel disco, con una produzione che suona ancora oggi pulita e potente, il suono della batteria poteva essere migliore in certi passaggi sui tom, cosa di poco conto comunque, ogni tanto lo riascolto volentieri. Anche il successivo è da ascoltare. Peccato non abbiano pubblicato niente negli ultimi anni. Sembrano sciolti dal 2020. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Attila 2. Black Rose 3. Faces of Death 4. Jack Boots and Leather Caps 5. Power of the Law 6. Evil Dead 7. Posers 8. I Will Be Your Last
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Line Up
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Peter Meijering (Voce) Marcel Verdurmen (Chitarra, Cori) Luit de Jong (Chitarra) Hette Bonnema (Basso) Claus van den Berg (Batteria)
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RECENSIONI |
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