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27/05/25
BORN OF OSIRIS + INGESTED + ENTHEOS + THE VOYNICH CODE
TRAFFIC LIVE, VIA PRENESTINA 738 - ROMA
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02/05/2025
( 750 letture )
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Temprati dalle fiamme dell’Oltretomba, i Caliban vogliono mantenere anche nel tredicesimo album la scia positiva iniziata dopo il rilancio di Elements (2018) e il discreto consolidamento visto in Dystopia (2021). Più volte dati per finiti o comunque ridimensionati, gli antesignani del metalcore tedesco non hanno mai rallentato la loro marcia e, nonostante i saliscendi tipici di una lunga carriera, il desiderio di portare avanti quelle determinate sonorità brucia ancora forte in un riuscito equilibrio di stilemi tradizionali e accorgimenti moderni.
Reclutato in vece dello storico bassista Marco Shaller (in line-up dal 2004 al 2022) l’ex We Butter the Bread With Butter Kenneth Iain Duncan, i teutonici propongono nel demoniaco Back From Hell una sintesi delle principali influenze adottate nel corso degli anni variando tra il sempiterno melodeath di Göteborg, il recupero del nu metal, qualche inserto elettronico e una mai così evidente infatuazione per il deathcore, riscontrabile nella scelta degli ospiti al microfono e dei collaboratori in studio, in primis il chitarrista dei Mental Cruelty Nahuel Lozano.
Affidandosi al proverbio “non giudicare l’album dalla copertina” (un orrendo agglomerato infernale di scuola IA) si può chiudere un occhio e lasciar parlare direttamente la musica: il gusto estetico -lo abbiamo capito- è da rivedere, ma la band sa come farsi perdonare subito nell’evocativo intro sinfonico di Resurgence, nella malevola passeggiata sui carboni ardenti di Guilt Trip o nelle ustioni indotte dal breakdown di I Was a Happy Kid Once. In mezzo all’atletismo ritmico privilegiante la classe innata dello swedish-core alla As I Lay Dying/Heaven Shall Burn (la vigorosa Glass Cage, l’aulica e muscolare Alte Seele, cantata in tedesco) e al nuovo approccio filo-deathcore (i brani con i featuring) va poi rimarcata la sinergia fra l’inossidabile Andreas Dörner e la new-entry K.I. Duncan, bravo a differenziarsi dall’abituale timbro efebico delle “spalle” mediante un range virile per nulla sdolcinato. I suoi ritornelli sono infatti il quid aggiuntivo di molti pezzi, dal convincente biglietto da visita Guilt Trip al nu metalcore di Overdrive, Echoes ed Insomnia, accomunati da un elevato tasso melodico valorizzato/contrastato dalla sponda harsh del barbuto frontman. Certo, non ogni singolo episodio mette a fuoco il bersaglio (gli elettro-disturbi di Infection, l’outro in fade-out della title-track, i deboli chorus di Glass Cage), tuttavia la profondità emozionale di Solace in Suffer, l’acuminata Till Death Do Us Apart, la botta degli steroidi deathcore (il poderoso Jonny McBee dei The Browning in BFH, Joe Badolato dei Fit For an Autopsy nella crudele Dear Suffering) e la policromia dei breakdown -groovy quanto “slow and deep”- rinforzano una scaletta coriacea, melodica e ben variegata nel dosaggio delle correnti metal di volta in volta proposte.
La “seconda giovinezza” dei Caliban dura ormai dal 2018 e Back From Hell centra l’obiettivo di prolungarla ulteriormente: l’evoluzione della base melodic metalcore (aiutata dal bounce elastico del nu metal e dalla prepotenza del deathcore) e l’indovinato acquisto del bassista/seconda voce Duncan hanno regalato nuova linfa ai tedeschi, caparbi nell’aggiornare la propria formula senza doverla snaturare o contaminare in modo eccessivo. Superiore a Dystopia, il tredici si rivela pertanto un numero fortunato e, a dispetto della carta d’identità recitante 1997, su questo baluardo del metalcore europeo si può fare ancora affidamento.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Resurgence - Intro 2. Guilt Trip 3. I Was a Happy Kid Once 4. Back From Hell 5. Insomnia 6. Dear Suffering 7. Alte Seele 8. Overdrive 9. Infection 10. Glass Cage 11. Solace in Suffer 12. Till Death Do Us Apart 13. Echoes
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Line Up
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Andreas Dörner (Voce) Marc Görtz (Chitarra) Denis Schmidt (Chitarra) Kenneth Iain Duncan (Voce, Basso) Patrick Grün (Batteria)
Musicisti ospiti: Lukas Nicolai (Voce su traccia 2) Jonny McBee (Voce su traccia 4) Joe Badolato (Voce su traccia 6)
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