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HALL , VIA NONA STRADA 11 B - PADOVA

Ill Niño - Confession
03/05/2025
( 441 letture )
Nel settembre 2001 l’allerta meteo sul territorio nazionale statunitense non aveva pronosticato l’arrivo del ciclone Ill Niño, una perturbazione volta a surriscaldare la temperatura del nu metal con il rovente fascino latino.

Seguendo la via tracciata nel 1996 dai Sepultura di Roots e dai Laberinto di Priority (poi battuta da Soulfly, Puya, Core-Tez…), il gruppo di Dave Chavarri si è distinto per la mescolanza di riff korniani, scratch, psicotiche dualità vocali (il timbro harsh “grugnante”) e suoni del centro/sud America avvertibili nel battito delle percussioni quanto nei ritmi influenzati in vario grado da rumba, samba e flamenco: l’incrocio di metal alternativo e sangre latino in questo caso ha prodotto l’egregio Revolution Revolución, indispensabile nelle collezioni a tema per la foga scomposta di God Save Us, il valore dei singoli Unreal/What Comes Around, il rap metal di I Am Loco, la carica di If You Still Hate Me, il ruvido magnetismo di Liar e l’offensiva del pezzo con la doppia “R”.

Confortata dai numeri di vendita e dal piazzamento in classifica (28# nella US Billboard 200), la band si rimette al lavoro ma ad inizio 2003 deve incassare l’uscita del chitarrista Marc Rizzo (entrato nei Soulfly) e quella del percussionista Roger Vasquez, sostituiti dall’ex-Machine Head Ahrue Luster e da Danny Couto.
A due anni esatti da Revolution Revolución (18/09/2001; 30/09/2003) arriva quindi il nuovo album Confession, lontano dall’impulsività e dalla grinta del predecessore nella scelta di favorire l’apporto della melodia in un’ottica strumentale e a livello canoro: le asprezze ritmiche vengono infatti levigate, la performance del cantante si addolcisce e le influenze latine diffondono colori più soleggiati rendendo netto il distacco dal primo, ardente, full-length.

Soltanto la “catulliana” Te Amo…I Hate You e la rancorosa Two (Vaya Con Dios) mantengono un legame diretto con l’esordio nelle frequenze sporche e non addomesticate di Machado, nell’inquieto vigore nu metal delle chitarre (unite ai graffi della puntina sul turntable) e nel linguaggio aggressivo dei testi indirizzati ad amori/amicizie ormai in frantumi. Di contro il singolo di punta How Can I Live, intensa ed amara dedica alla figura paterna del vocalist, raccoglie l’eredità melodica di What Comes Around scattando una bellissima fotografia latin metal incorniciata dal trasporto emotivo dei ritornelli. Sulla medesima linea corre la struggente Unframed, ancor più dolorosa nello scavo di un dramma familiare impossibile da cicatrizzare dopo le bugie e l’assenza di un padre incurante della vita del figlio. I lamenti korniani dell’outro (quel Who Am I? memore, in un altro contesto, della sofferenza identitaria di Faget) trasportano alla rabbuiata negatività di Cleansing, alla morbida This Time’s for Real e alla potenza nu/rap metal della ringhiosa Lifeless…Life…, somigliante nell’inflessione rappata del bridge alla coeva Lying From You dei Linkin Park.

Nella seconda metà della tracklist invece il latin pop/rock di Numb e la pressoché impalpabile Have You Ever Felt? rallentano la velocità d’esecuzione, ma la gasolina nu metal di When It Cuts sbroglia l’ingolfamento e il motore si riavvia con il tocco drum’n bass della concitata Re-Birth, le importanti dosi melodiche di All the Right Words e le movenze della sinuosa Letting Go. L’ultimo grano del rosario viene consumato da How Can I Live (Spanish Version), efficace traduzione del brano simbolo di Confession, nel prototipo inglese noto anche ai fan dell’horror visto il ruolo d’apertura nella soundtrack di Freddy vs Jason.

La furia grezza di Revolution si sarà anche stemperata, ma el corazón degli Ill Niño gode ancora di ottima salute negli oltre quarantacinque minuti della Confessione: tra echi “rivoluzionari” e un imprinting più vellutato comunque idoneo, i sette del New Jersey firmano un rispettabile esempio di melodic nu metal prima di indurirsi negli accenni metalcore di One Nation Underground e poi decrescere fino a Til Death, La Familia, album del 2014 seguìto dalla battaglia legale per i diritti sul moniker e la conseguente separazione in due entità opposte (Chavarri e Pina con il nome originale, Machado e Luster come Lions at the Gate).
Distogliendo lo sguardo dalle tristi circostanze odierne, il recupero di Confession permette dunque di ascoltare la band nella sua fase argentea dopo l’oro del debutto e il bronzo del 2005, gli anni migliori di questa line-up dalla caliente anima latina.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
71.28 su 14 voti [ VOTA]
SkullBeneathTheSkin
Venerdì 9 Maggio 2025, 11.58.05
5
Concordo con il primo commento di NMH, almeno nel senso (credo)... premessa interessante col debut ma promessa non mantenuta con ciò che è venuto dopo... peccato. Non sapevo invece dello split.
Nu Metal Head
Mercoledì 7 Maggio 2025, 15.24.16
4
Non ho album interi dei Puya, ma quanto è bella \"Ride\"?
Indigo
Domenica 4 Maggio 2025, 14.34.12
3
@NuMetalHead, grazie mille Sì, Revolution Revoluciòn è il loro album migliore ( come voto può raggiungere anche l\'85) ma Confession si difende bene e merita senza dubbi particolari il secondo gradino del podio nella loro discografia. Ti dirò che pure One Nation Underground non è male e infatti rientra nella lista degli album valutabili come futuri rispolverati, perché no insieme ai lavori dei Puya.
Duke
Sabato 3 Maggio 2025, 18.01.18
2
....disco davvero bello...tra i miei preferiti del new metal.....loro e i puya......hanno saputo arricchire con ritmi e musica latina...il genere....
Nu Metal Head
Sabato 3 Maggio 2025, 17.56.24
1
Ce l\'avevo una volta, bello ma più \"commerciale\" e orecchiabile di \"Revolution revolucion\"... Che rendeva unico quell\'album era il \"grugnito\" di Machado, che qui si è perso... In alcuni punti erano sfumati già nel debutto, quindi non c\'era bisogno di \"ammorbidirsi\" ulteriormente, anche se come ha detto Indigo (a cui faccio i complimenti per la bella recensione) poi torneranno ad indurirsi ma senza raggiungere quelle vette di qualità... Anche loro danno l\'impressione di un bel gruppetto ma che non ci ha creduto fino in fondo.
INFORMAZIONI
2003
Roadrunner Records
NuMetal
Tracklist
1. Te Amo…I Hate You
2. How Can I Live
3. Two (Vaya Con Dios)
4. Unframed
5. Cleansing
6. This Time’s for Real
7. Lifeless…Life…
8. Numb
9. Have You Ever Felt?
10. When It Cuts
11. Letting Go
12. All the Right Words
13. Re-Birth
14. How Can I Live (Spanish Version)
Line Up
Christian Machado (Voce)
Ahrue Luster (Chitarra)
Jardel Paisante (Chitarra)
Omar Clavijo (Tastiere, Turntablism, Programming)
Danny Couto (Percussioni)
Lazaro Piña (Basso)
Dave Chavarri (Batteria)

Musicisti ospiti:
Marc Rizzo (Chitarra su tracce 2, 4, 6-8, 10-14)
Mikey Doling (Chitarra su traccia 3)
Bob Marlette (Pianoforte su tracce 8, 12)
Max Illidge (Voce su traccia 9)
Joe Rodriguez (Percussioni)
 
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