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27/05/25
BORN OF OSIRIS + INGESTED + ENTHEOS + THE VOYNICH CODE
TRAFFIC LIVE, VIA PRENESTINA 738 - ROMA
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03/05/2025
( 359 letture )
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Nebula è la creatura di Eddie Glass, il chitarrista l’aveva formata nel 1997 dopo avere lasciato i Fu Manchu insieme al batterista Ruben Romano, anche lui membro dello storico combo stoner. Tra i progetti dell’ondata californiana è quello a cui nel corso degli anni è stato riconosciuto un grande valore per coerenza e differenze di sonorità, eppure risulta forse rimasto leggermente nell’ombra.
Dopo la pubblicazione di quattro album, nel 2009 rilasciano Heavy Psych, disco che profeticamente designerà la loro sorte sotto l’egida dell’etichetta italiana omonima al momento della loro reunion nel 2017.
Se in passato per il progetto avevamo ascoltato uno stoner sound a tratti psichedelico e richiami al sound dei Fu Manchu -che i fondatori dei Nebula avevano contribuito a forgiare- questa volta ci inabissiamo in un trip space rock che nasce come un EP, per poi essere pubblicato l’anno successivo come full length.
Il motore si accende e il viaggio inizia con Pulse avvolti in rimembranze di orrori spaziali di matrice Blue Oyster Cult con il power trio losangelino a ricavare melodie pregne di psichedelia, suggestioni che sono presenti anche nella seguente The Dagger dalle connotazioni marcatamente Hendrixiane.
Eddie Glass è maestro nel definire le sonorità chitarristiche, traendo ispirazione dalle varie epoche, enfatizzando con le tastiere lo straniamento di alcune composizioni e dimostrandosi un cantante più che versatile. Viene sostenuto al basso dal compianto Tom Davies, a supporto anche vocale, impalcatura che regge con solidità il suo estro chitarristico sfociando in alcuni momenti nella distorsione più sporca.
Aphrodite continua sulla stessa linea di derivazione settantiana, fino a che non giunge l’incedere pseudo folk-psych di Dream Submarine, in cui l’eco degli inglesi Hawkwind emerge grazie alle percussioni di Rob Oswald, alle pelli dal 2007. L’asfalto si raffredda oscillando tra due universi, quelli dei richiami allo stoner e alla psichedelia nel profondo di In the Depth’s. Il finestrino dell’auto si abbassa sulla costa e dalle casse dello stereo parte The Other Side, i colori del crepuscolo si mischiano ai riflessi marini in un vortice di suggestioni ipnotiche e slide di chitarra.
Il motore accelera sul power blues di Crown of Thorns e sul groove di Lead Sky. Il blues diviene acustico, primordiale, prima che Little Yellow Pill esploda nel suo rock psichedelico, il brano che forse rimane il più impresso per le atmosfere che propone. Infine, Running of the bulls, che ci presenta una chitarra ammaliante, un basso distorto e la batteria in evidenza su una discussione telefonica condita di urla; da considerare più un outro che un brano vero e proprio, ma sicuramente d’effetto.
A fine corsa si può dire come questo Heavy Psych -che sicuramente non spicca in uno scaffale per la copertina- sia un buon disco, che sicuramente non va a definire il sound dei Nebula, costituendo più che altro un bell’esercizio di stile, piacevole e ben suonato. Non è facile definirlo un tributo alle sonorità del passato –ma è proprio questo- perché la forte influenza dei precursori viene dosata e riutilizzata dal progetto di Glass in maniera sapiente, trasmettendo una massiccia quantità di vibrazioni positive nei suoi 35 minuti.
Una jam session sfociata in qualcosa di professionale e “definito” con cui i Nebula saluteranno il loro pubblico prima di un periodo di pausa che durerà 8 anni, e ci si metterà di nuovo la sfortuna a fermarli nel 2024. In attesa di ascoltarli ancora non è una cattiva idea ripulire la mente dai cattivi pensieri tra atmosfere sognanti, sullo sfondo di un tramonto primaverile con Heavy Psych nel lettore.
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2
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Visti durante il tour del disco...acquistato...ma sembra un po\' sotto tono...l\' ultimo invece bello e spacca di brutto |
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1
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Grande band grande album. Confermo il voto |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Pulse 2. The Dagger 3. Aphrodite 4. Dream Submarine 5. In the Depth’s 6. The Other Side 7. Crown of Thorns 8. Lead Sky 9. Little Yellow Pill 10. Running of the Bulls
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Line Up
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Eddie Glass (Voce, Chitarra, Tastiera) Tom Davies (Basso, Voce) Rob Oswald (Batteria)
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