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Xenos A.D. - Reqviem for the Oppressor
23/05/2025
( 1093 letture )
Giungono al fatidico terzo album in studio gli Xenos A.D., quasi quattro anni dopo l'ultimo The Dawn of Ares. Si è soliti accordare molta importanza a questo traguardo, considerato, chissà come mai, come una sorta di momento della verità. Non sappiamo se sia una legge universale, ma è senz'altro vero per il terzetto siciliano. Non che molto sia cambiato negli ultimi tempi, tranne un "A.D." aggiuntosi al loro monicker per ragioni di omonimia; inalterata la line-up, così come la musica proposta. Il nuovo Reqviem for the Oppressor riprende con convinzione il discorso intavolato su Filthgrinder e The Dawn of Ares, ovvero un thrash metal ambizioso e stratificato, allo stesso tempo tributario dei grandi nomi degli anni Ottanta ma dotato di una sua precisa personalità. Il nuovo nato ripropone dunque tutto ciò, ma meglio -limando qualche angolo qua e là, avvalendosi di una produzione di prim'ordine e di una copertina finalmente d'impatto, un dettaglio che ha comunque la sua importanza.

Il disco parte sommessamente; la breve intro strumentale 1986 si sviluppa attorno ad una delicata melodia di chitarra, prendendo progressivamente vigore. È però con Dogma of War che le cose si fanno serie. Il brano avanza cadenzato, rugoso e ricco delle asperità tipiche del genere, ma dotato di un riffing spesso ricercato e a tratti arzigogolato. Dalla rocciosa pasta strumentale sgorgano inoltre alcuni afflati melodici che contribuiscono a dare respiro alla canzone, caratteristica questa che ritroviamo in diversi punti della scaletta. La melodia è spesso incastonata nelle pieghe di una proposta granitica e burbera, e si manifesta talvolta in momenti inaspettati. Ne è esempio il refrain di Crown of Separation, solidissimo mid-tempo capace di raggiungere un livello di intensità piuttosto notevole. Colpisce una volta di più il guitar-work di Giuseppe Taormina, tra fugaci passaggi acustici, riffing tecnico e un bell'assolo lungo e strutturato. Tears on the Face of God si rivela più "classica", ma non rinuncia ad ampi passaggi avvolgenti, dove spicca il basso tonante del frontman Ignazio Nicastro. Questi firma una prestazione strumentale maiuscola, molto presente, e non esita a ritagliarsi gustosi momenti in primo piano, come alla fine di Children of the Atomic Sun. Ricca di spunti, cambi e ripartenze, la canzone sfoggia una riuscita alternanza tra progressioni chitarristiche di ampio respiro e un andamento marziale, candidandosi tra i migliori episodi del lavoro. Vale la pena citare anche Welcome the Destroyer, uno dei rari up-tempo della raccolta, abbellito da un refrain schietto e trascinante, ma sempre e comunque zeppo della "solita" abbondanza di soluzioni. Anche Bleeding Hands of Faith inizia mantenendo i battiti alti, salvo poi rallentare in favore di un incedere groovy e controllato. Se la prima strofa mette in luce i limiti relativi dell'approccio vocale di Nicastro (convincente nell'insieme, un po' meno quando il muro sonoro si dirada), il brano sfoggia un refrain davvero trascinante, portato da una lancinante progressione chitarristica. Bene anche la title-track, brano più lungo e ambizioso della raccolta. Nel corso dei suoi sette minuti di durata, i Tre alternano diversi linguaggi, dosando potenza e melodia, asciugando occasionalmente il tiro tra copiose porzioni strumentali. Chiude il disco la sorprendente Dance of the Gods, funambolica e leggiadra strumentale, che mette in luce le qualità tecniche di Taormina, così come un ottimo gusto melodico.

Appare dunque chiaro che Reqviem for the Oppressor sia, ad oggi, il miglior album del gruppo siciliano. I Nostri firmano un lavoro molto solido, ottimamente prodotto e tecnicamente eccelso. Soprattutto, come sottolineato a più riprese, il platter si rivela molto "carico" e sovrabbondante. Per questo motivo, i brani svelano nuovi, interessanti dettagli ad ogni nuovo passaggio nello stereo, ma perdono qualche punto sul fronte dell'impatto e dell'immediatezza. Il terzo lavoro degli Xenos A.D. non è dunque un album da primo ascolto, ma vale la pena perseverare.




VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
78.83 su 6 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2025
My Kingdom Music
Thrash
Tracklist
1. 1986
2. Dogma of War
3. Tears on the Face of God
4. Crown of Separation
5. Welcome the Destroyer
6. Children of the Atomic Sun
7. The Bleeding Hands of Faith
8. Reqviem for the Oppressor
9. Dance of the Gods
Line Up
Ignazio Nicastro (Voce, Basso)
Giuseppe Taormina (Chitarra)
Danilo Ficicchia (Batteria)
 
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