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Giant - Stand and Deliver
25/05/2025
( 1342 letture )
Secondo album in studio per i Giant col nuovo singer Kent Hilli. La band ha deciso di andare avanti nonostante manchi la figura centrale, il vecchio frontman Dan Huff, che assieme al fratello David aveva messo in piedi la band a Nashville, capitale della country music, nell’ormai lontano 1987. E proprio al country si è votato da ormai tanti anni l’ex leader del gruppo; un mondo che gli permesso di ottenere quei premi e riconoscimenti che invece il pianeta rock gli ha sempre negato. Nonostante ciò, il mastermind del gruppo continua ad avere una certa influenza sui Giant, basti pensare che in questo nuovo Stand and Deliver tre pezzi portano la sua firma. Eppure nel sound, nell’attitudine e non ultima nella line up, la band è totalmente diversa da quella di Last of the Runaways e Time to Burn.
Oltre al confermato Kent Hilli al microfono, troviamo alle chitarre Jimmy Westerlund, membro degli One Desire, il quale si occupa anche del mixaggio assieme ad Alessandro Del Vecchio, che aggiunge il suo tocco alle tastiere come ospite speciale.

It's Not Right è un buon brano dalle melodie ariose, specchio dei nuovi Giant capitanati da Kent Hilli, frontman dei Perfect Plan dalla voce cristallina. Il brano è inflazionato, ma risulta comunque giovane e genuino; inoltre (dato ancor più importante) il ritornello funziona e il solo di chitarra è efficace, seguito da un finale riecheggiante sonorità notturne remote. Non male come avvio! A Night to Remember s’inoltra ancor più a fondo nelle atmosfere ottantiane post-tramonto: aperta da tasti d’avorio magici che ricordano tanto i bei tempi andati dell’AOR. Rilassante, nostalgica e con un chorus che rispecchia la decade, trasmette vibes positive. Hold the Night prosegue la pulizia del platter ma è un brano di transizione con un chorus alquanto telefonato e per niente eccezionale; mentre I Will Believe, dopo un avvio soft, diventa un pezzo rock da colonna sonora. Ancora presente un assolo degno di nota del chitarrista Jimmy Westerlund, entrato abbastanza bene nella parte del guitar hero, dato che si è unito da poco alla band americana, sostituendo l’esperto John Roth. Beggars Can't Be Choosers scuote maggiormente per fragore e velocità, ma la vena hard rock che aveva la band di una volta è praticamente sparita, soffocata da tastiere inutili e refrain insignificanti. It Ain't Over Till It's Over è la prima ballad del disco e merita: ben scritta e ben composta, con un ritornello che colpisce; il solo di chitarra acustica poi, è una gradevole chicca. Un applauso al solito Westerlund, che qui fa sentire il suo tocco da producer: ciò fa pensare che sarebbe bello sentirlo in cabina di regia per la produzione di un intero album dei Giant, non solo al mixaggio. Anche la title track centra il bersaglio con dei ritmi medi che capitalizzano il buon lavoro delle tastiere e delle chitarre; il chorus subentra a strofe melodiose e fiammeggianti ed è proprio il singer che colpisce nel segno con una prestazione sontuosa, che ricorda superstar degli eighties. Gran pezzo in linea con ciò che ci propongono le grandi hard rock band scandinave degli ultimi anni! A questo punto si apre la tripletta firmata dal capostipite della band Dann Huff (che si sarà intuito, manca come il pane), perciò le aspettative sono alte. Time to Call It Love (scritta in collaborazione con il compianto Mark Spiro) è un brano AOR leggiadro che punta sull’emotività, senza riuscire particolarmente nel suo intento. Segue Holdin' On for Dear Life: brano hard rock finalmente maggiormente movimentato, con alcuni sprazzi di vecchi Giant, ma è solo un vaghissimo ricordo della band che fu. Chiude il trittico Paradise Found: ballad senza infamia e senza lode, estremamente ottantiana nelle sonorità e nei richiami a certe atmosfere. Infine Pleasure Dome contiene una breve intro, per poi partire con un rock da party anfetaminico. Non male come brano, ma, come tutto il disco, non esalta. Inoltre sulle linee vocali si è esagerato con alcuni effetti (vocoder?), che forse non servivano.

Ok! Questo non è un disco dei veri Giant. Ma com’è Stand and Deliver come disco a sé stante? Questo nuovo prodotto non incanta, se per di più si pensa al moniker che gli sta dietro allora il giudizio scende maggiormente. Essendo le nuove leve coloro che sembrano trascinare i “vecchi” della sezione ritmica, il suono risulta moderno, con una produzione fin troppo lustra, che omologa tutto. Manca quasi totalmente la vena hard rock proveniente dal blues e in fase di songwriting si riscontra un certo appiattimento, anche se, va detto, meno presente rispetto ad altre realtà odierne. L’album è perciò ampiamente sufficiente, con almeno quattro pezzi di livello, che meritano ascolto, ma nel complesso, purtroppo, bypassabile e per ciò che rimane dei Giant è comunque un insuccesso.



VOTO RECENSORE
68
VOTO LETTORI
82 su 13 voti [ VOTA]
DP
Domenica 8 Giugno 2025, 21.05.33
17
..Questo disco suona Giant al 100%, non all\'altezza dei primi due ma è buono, chi si lamenta ha ascoltato altro...poi sul fatto che la frontiers produca molti dischi fotocopia concordo ma ne produce altrettanti di qualità.
Aceshigh
Giovedì 5 Giugno 2025, 16.17.27
16
L’ho ascoltato parecchio negli ultimi giorni e mi ha convinto al 100%. Al netto di chi c’è o chi non c’è in formazione, al netto di somiglianze coi gruppi x o y (che poi magari sono stati influenzati anche dagli stessi Giant dei primi album) e di una spersonalizzazione stilistica (e alla fine chissenefrega), guardando oltre il “brand” a me sembra che qui di bella musica ce ne sia tanta. Dalle prime tracce fino all’ultima Pleasure Dome, passando per la più gagliarda Beggars Can’t Be Choosers, o per la splendida Time to Call it Love, il cui refrain sembra scritto dal miglior Peterik. Il precedente album ha preso un bel po’ di polvere, questo invece mi sento di poter dire che non farà la stessa fine. Voto 83
Francesco
Domenica 1 Giugno 2025, 11.36.04
15
Più lo ascolto e più mi piace. Time to call it love e Paradise Found son due gemme.
Sadwings
Sabato 31 Maggio 2025, 10.35.43
14
una etichetta discografica come la Frontiers ormai prende nomi di band storiche che hanno avuto piu o meno successo negli anni 80, crea band a tavolino mettendoci il cantante famoso con la speranza di attirare maggiore attenzione (sunstorms,sweet oblivion, secondo un esempio di creare pseudo canzoni che echeggiano i queensyche di un tempo con geoff tate che non da è un minimo contributo alal scrittura) per puoi svuotarle di creatività in quanto i songwriters sono sempre gli stessi.
Un soffio gelido di vento
Sabato 31 Maggio 2025, 8.27.43
13
Nel 2024, grazie alla Frontiers, ho scoperto il gruppo Fans Of The Dark e ho acquistato il loro ultimo album intitolato Video, che è diventato uno dei miei preferiti cd di sempre, per questo li devo ringraziare. Detto questo, può anche essere che molti dischi si assomigliano (io non ascolto così tanta musica come gli altri, quindi non so che dire più di tanto su questo) e capisco chi si lamenta di ciò, però a me basta che le canzoni siano belle, e il singolo di questa band, Hold The Night, che ho sentito ieri, mi piace davvero molto.
Barfly
Giovedì 29 Maggio 2025, 21.34.35
12
Vero che non sono i Giant, l\'ho trovato meglio del precedente ma ho apprezzato solo i primi 3 pezzi, il resto è ordinario. Per me 60. Capitolo Frontiers: non sarei drastico come in alcuni commenti precedenti: vero che bisogna sapersi destreggiare tra le 1000 uscite e gli altrettanti progetti paralleli dei vari gruppi e musicisti, spesso uguali a se stessi, ma è anche vero che grazie a lei si ascoltano dei grandi album... Solo quest\'anno di Frontiers ho molto gradito le uscite di Streetlight, Perfect Plan, Crazy Lixx, W.e.t. e Ginevra (grande sorpresa), quindi non mi lamento
Sandro70
Lunedì 26 Maggio 2025, 21.28.24
11
Qualche album si salva, per esempio \'ultimo dei W.E.T. apex è un disco stupendo dalla produzione al songwriting.
Epic
Lunedì 26 Maggio 2025, 21.16.05
10
Concordo con i commenti sotto, ennesimo album fotocopia della Frontiera, ormai fa dischi con lo stampo, tutti uguali. Da grande realtà italiana, che ho supportato per tanti anni, ormai non compro più nulla pubblicato da loro.
Andy
Lunedì 26 Maggio 2025, 14.44.45
9
.....del vecchio è uscito da frontiers....non produce più per loro...partecipa saltuariamente qua e là....comunque questi sono i perfect plan paralleli a se stessi.....zero GIANT.....non infangate quel nome please!
Strangler
Lunedì 26 Maggio 2025, 14.18.46
8
Frontiers ormai produce al 90% dischi fotocopia, omologando chiunque allo stesso sound piatto e scontato. Aggiungi al tutto \"prezzemolino\" Del Vecchio e la frittata è fatta. Peccato perché all\'inizio gli intenti dell\'etichetta erano apprezzabili, ora però è diventata una specie di monopolista del genere e sforna dischi inutili a nastro, il che fa molto male alla scena.
Shock
Lunedì 26 Maggio 2025, 14.01.00
7
Questi non sono i Giant, punto e basta. Oramai la Frontiers sta rovinando sempre di più i gruppi, anche basta.
Shock
Lunedì 26 Maggio 2025, 14.01.00
6
Questi non sono i Giant, punto e basta. Oramai la Frontiers sta rovinando sempre di più i gruppi, anche basta.
Zess
Lunedì 26 Maggio 2025, 12.07.23
5
Stranamente quando leggo il binomio frontiers - del vecchio, il risultato è sempre spazzatura. Ma proprio stranamente, eh.
Adrian Smith
Lunedì 26 Maggio 2025, 6.18.31
4
1. Dovrebbero cambiare nome 2. Disco piu che discreto, meglio del precedente che era una mezza schifezza 3. Ci sono 3-4 pezzi davvero notevoli, il resto accettabile 4. Voto 7
Wingo
Lunedì 26 Maggio 2025, 3.27.32
3
Ottimo disco i Giant confermano la loro grande classe, ovviamente è impensabile pretendere di raggiungere i livelli delle produzioni anni \'80, è stata un\'epoca irripetibile, però avercene di album così nel panorama attuale. Kent Hilli si conferma vocalist di grande livello,Jimmy Westerlund per me che seguo gli One desire(band che adoro) non è una sorpresa e i suoi riff di chitarra contribuiscono ad alzare il livello qualitativo del disco. Miei brani preferiti: A night to Remember(molto anni \'80) e la title track, pezzo decisamente grintoso. Il voto della recensione è troppo basso per me è 90.
Francesco
Domenica 25 Maggio 2025, 21.45.38
2
Buon disco. Lontano dai fasti dei tempi passati, ma ottimo e piacevole.Hard melodico d’alta classe. Molto bello
DP
Domenica 25 Maggio 2025, 20.45.41
1
Buon disco.....
INFORMAZIONI
2025
Frontiers
Hard Rock
Tracklist
1. It's Not Right
2. A Night to Remember
3. Hold the Night
4. I Will Believe
5. Beggars Can't Be Choosers
6. It Ain't Over Till It's Over
7. Stand and Deliver
8. Time to Call It Love
9. Holdin' On for Dear Life
10. Paradise Found
11. Pleasure Dome
Line Up
Kent Hilli (Voce)
Jimmy Westerlund (Chitarra)
Mike Brignardello (Basso)
David Huff (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Alessandro Del Vecchio (Tastiere)
 
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