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16/07/25
SATCHVAI BAND
ARENA SANTA GIULIANA - PERUGIA
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Deathless Legacy - Damnatio Aeterna
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14/06/2025
( 1070 letture )
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Deathless Legacy tornano dalle profondità del loro inferno personale con Damnatio Aeterna, un’opera oscura, liturgica e maledettamente teatrale. La loro visione dell’heavy metal è più che mai contaminata da suggestioni horror, misticismo distorto e un impianto narrativo che rievoca antiche dannazioni e sacrilegi moderni.
Al centro del disco aleggia la figura del demone Malchrum, creatura arcana chiamata da Lucifero stesso per piegare l’anima di un prete. L’obiettivo? Spingerlo lungo un cammino di perdizione fino all’inevitabile dannazione eterna. Da qui si dipana un concept album che non si limita a raccontare una storia: la sussurra, la prega, la urla – con un linguaggio musicale che attinge tanto dal metal tradizionale quanto da atmosfere gotiche, sinfoniche e rituali. Steva si conferma una sacerdotessa nera della voce: graffiante, evocativa, capace di incarnare tanto la seduzione quanto l’abisso. Le chitarre di Sgt. Bones costruiscono cattedrali di riff, mentre le tastiere di Alex van Eden recitano un requiem inquieto tra organi ecclesiastici e synth infernali. La sezione ritmica, con Deadwood Nick al basso e Frater Orion alla batteria, tiene le fila del sabba con precisione e impatto. L’album si apre con la title track Damnatio Aeterna, una vera e propria invocazione demoniaca e si snoda tra momenti di puro tormento (Miserere, Communion) e attimi di velenosa introspezione (Mother of God, Nightshade). Spiccano episodi come Sanctified e Gehenna, che suonano come inni blasfemi usciti da un rituale in rovina.
Ma se l’atmosfera è indubbiamente affascinante e il concept ambizioso, resta una lieve sensazione di disomogeneità tra alcuni brani. Non tutti i pezzi riescono a mantenere la stessa forza evocativa e, a tratti, l’intensità narrativa si affievolisce. Nonostante ciò, Damnatio Aeterna è un viaggio sonoro che seduce e corrompe, come Malchrum stesso: non perfetto, ma dannatamente coerente. Un disco da ascoltare con le luci spente e l’anima socchiusa.
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9
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Secondo me almeno una decina di punti in più il disco li merita... Soprattutto per la prova vocale veramente notevole ma anche perché mi pare un gruppo che pur non inventando nulla ha trovato una dimensione molto personale ed ha la giusta qualità esecutiva e compositiva per emergere. |
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8
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Recensione che lascia intendere un voto più alto di quello effettivamente assegnato all\'album, e ciò mi sembra rivedibile, non del tutto appropriato e leggermente spiazzante (non voglio fare polemica fine a sé stessa, ma solo ed esclusivamente osservazioni costruttive). |
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7
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Band che ha compiuto un deciso salto di qualità. Songwriting ispirato e personale. Originale la fuga nel blues di Get on your knees. Steva interprete davvero unica. Bravi davvero. |
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6
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Non vi conviene fare i satanistelli sfigati stile Jennifer Crepuscolo ascoltando ste uscite ridicole... de sti tempi è un attimo che ve vengono a prendere (quelli del piano de sotto) |
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5
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Arrivato oggi il cd. Ripasso per i commenti |
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4
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Davvero bravi. Sono migliorati tantissimo |
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3
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Non li conosco ma mi piace molto la copertina, proverò a dargli un ascolto |
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2
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Il metal al tempo delle pagliacciate. Dai, va là. |
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1
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Fermo restando che non sta scritto da nessuna parte che una recensione debba essere lunga, io avrei approfondito meglio la pur ammissibile critica che viene fatta all\'album. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Damnatio Aeterna 2. Miserere 3. Get on Your Knees 4. Communion 5. Indulgentia Plenaria 6. Oblivion 7. Spiritus Sanctus Diabolicus 8. Sanctified 9. Mother of God 10. Nightshade 11. Gehenna
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Line Up
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Steva (Voce) Sgt. Bones (Chitarra) Alex van Eden (Tastiera) The Red Witch (Performer) Deadwood Nick (Basso) Frater Orion (Batteria)
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RECENSIONI |
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