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16/07/25
SATCHVAI BAND
ARENA SANTA GIULIANA - PERUGIA
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Rawfoil - Where Malice Converges
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22/06/2025
( 465 letture )
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Se dovessimo attribuire un modo di dire a Where Malice Converges, questo potrebbe essere "arma a doppio taglio": come definire in altro modo il "rischio" che reca con sé la proposta dei Rawfoil?
Fautori di sonorità fondamentalmente thrash, i lombardi dimostrano grandissime capacità tecniche, dominando ognuno il proprio strumento in maniera egregia, specialmente la coppia d'asce Guerra/Crispino autori di una serie di riff a nastro; quello che però salta subito all'orecchio è che il gruppo aggiunge sonorità variegate al genere di base, mettendo all'interno di molti brani stacchi e atmosfere ora progressive (Dragged Down) ora hardcore -D-FENS- fino ad arrivare addirittura a sfumature psycho/jazz, come dimostra l'assolo dell'opener Arrogance. Come detto c'è moltissima carne al fuoco tra i solchi del disco, che rispetto al precedente full-lenght Evolution in Action -e anche all'EP Tales from the Four Towers- abbandona le atmosfere scanzonate per un'attitudine più aggressiva e arrabbiata. Continui cambi di tempo, stop'n'go, bridge sparsi qua e là con sottofondo di blast beat e tupa tupa ad opera di Marco Benedetti: a fare le spese di tutto questo minestrone di note è però la fruiblità della tracklist, la quale risulta talvolta ostica richiedendo più e più ascolti per essere assimilata, complice anche un minutaggio piuttosto importante dei pezzi. Scelte artistiche più che legittime, certo, e volte a dare personalità al songwriting, ma è innegabile che una Workaholism -non a caso tra gli episodi più brevi- risulti più fruibile e immediata rispetto ad altri titoli. La prova di Francesco Ruvolo è soddisfacente anche se alcuni refrain forse sono perfettibili (vedi ad esempio Dawn of a New World); comunque il singer dimostra una certa duttilità vocale che ben si adatta alla musica del combo proveniente da Monza.
Where Malice Converges, dunque: quando i pregi maggiori rischiano di trasformarsi in difetti; detta così sembra una cosa profondamente negativa, ma in realtà il secondo album dei Rawfoil si distingue grazie a un approccio verso il thrash non banale e anzi molto -troppo?- articolato, che però rischia di perdersi in sé stesso e nelle proprie evoluzioni.
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3
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Gran bel album del nostro Francesco. Io ho apprezzato moltissimo la proposta, la strada mi sembra giusta e fatta con personalità |
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2
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La recensione mi ha incuriosito e l\'ho ascoltato un paio di volte. Ho apprezzato la ricerca di cambiamento in un genere saturato di cloni, peró alla fine del disco ho un black out totale, non ricordo un riff, un coro o un momento memorabile. Gli do 60 ma senza cattiveria, lo ascolteró altre volte per cercare di assorbirlo |
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1
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Approccio troppo articolato... mah io non ho ancora sentito questo disco, a breve conto di rimediare; rispondo solo con un namedrop: Atheist. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Arrogance 2. Come What May 3. D-FENS 4. Dawn of a New World 5. Only the Dead Can’t Be Wrong 6. Workaholism 7. Dragged Down 8. The Eagle in the Serpent Shadow
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Line Up
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Francesco Ruvolo (Voce) Tommaso Guerra (Chitarra) Ruben Crispino (Chitarra) Lorenzo Riboldi (Basso, Cori) Marco Benedetti (Batteria)
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RECENSIONI |
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