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16/07/25
SATCHVAI BAND
ARENA SANTA GIULIANA - PERUGIA
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The White Stripes - The White Stripes
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29/06/2025
( 914 letture )
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John Anthony Gillis e Megan Martha White si conoscono giovanissimi, ai tempi del liceo, precisamente al Memphis Smoke di Detroit, ristorante dove Meggie lavorava. Lei aveva deciso di non andare al college e intraprendere la carriera di chef; lui, tappezziere di professione e musicista polistrumentista emergente, leggeva le sue poesie alle serate open mic che si tenevano nel ristorante. I due si piacciono e iniziano a frequentarsi nelle caffetterie, nei locali di musica e nei negozi di dischi della zona; nel 1996 si sposano e Jack (nome darte del tempo) prende il cognome della moglie divenendo cos Jack White. Lanno successivo Meg inizia a suonare la batteria e scocca la seconda scintilla fra i due; a tal proposito Jack spieg: Quando ha iniziato a suonare la batteria con me, per puro divertimento, mi sembrato liberatorio e rigenerante. Decidono cos di formare una band: The White Stripes. Fin dall'inizio, stabiliscono alcuni tratti distintivi: fingere pubblicamente di essere fratello e sorella, utilizzare ampiamente il numero 3, vestire solo di colore nero, rosso e bianco, questo al fine di distogliere l'attenzione dal fatto di essere giovani musicisti bianchi che suonano "musica nera", blues/rock imparato dai maestri del Delta del Mississippi. La loro prima esibizione dal vivo avviene il 14 agosto 1997 al Gold Dollar bar di Detroit e la loro carriera inizia a ruotare nell'ambito della scena garage rock underground del Michigan, a fianco di band locali. Nel 1998 la svolta! Dave Buick, proprietario della Italy Records, un'etichetta indipendente garage punk con sede a Detroit, contatta la band e gli propone di registrare un singolo. Let's Shake Hands viene pubblicato in vinile nel febbraio 1998 con una tiratura iniziale di mille copie, seguir lo stesso anno laltro singolo Lafayette Blues, altre mille copie pubblicate in vinile. Il duo si fa notare e nel 1999 firma con l'etichetta californiana Sympathy for the Record Industry, poco dopo pubblica il singolo The Big Three Killed My Baby, una critica alle tre principali case automobilistiche degli anni '50 e '60: Ford, Chrysler e General Motors, tutte con sede a Detroit. Il brano un attacco a queste aziende, colpevoli, secondo la band, di progettare intenzionalmente prodotti di scarsa qualit, in modo da farli diventare prematuramente obsoleti; nella copertina del singolo appare una nota che recita: Inserisci qui i tuoi soldi, in riferimento ai costi di manutenzione delle automobili. Segue, il 15 giugno 1999, luscita dellalbum di debutto omonimo, prodotto da Jack e registrato dal produttore musicale americano Jim Diamond nel suo studio Ghetto Recorders di Detroit. Il disco viene dedicato al leggendario musicista blues Son House; un artista che ha influenzato fortemente Jack, tanto che nellalbum presente il disturbante brano noise Cannon, che contiene una parte di una versione a cappella del traditional gospel blues americano John the Revelator, eseguita proprio da Son House.
Il debutto come una bomba inesplosa, sepolta sottoterra per anni, che ha rivisto la superficie ed finalmente pronta a svolgere il suo compito; un reperto antico, insomma, composto da 17 brevi brani, contenenti elementi appartenenti al blues e al rock sguaiato, ma anche al gospel e al country. Alcuni brani originali sono spettacolari, energici, vitali, come il succitato singolo The Big Three Killed My Baby, lopener Jimmy the Exploder, Astro, Broken Bricks e mostrano la vena punk del duo; si affonda poi nel rock sessantiano con brani splendidi che sembrano appartenere ad unaltra generazione come When I Hear My Name, Screwdriver, Little People, Slicker Drips, pezzi nei quali Jack fa valere la sua abilit alle sei corde, strumento raggiante nelle sue mani, caratteristica che lo accompagner per tutto il corso della carriera. Anche Suzy Lee e I Fought Piranhas hanno nella chitarra la vera protagonista, risentono della presenza di Johnny Walker dei Soledad Brothers, che suona la seconda slide in entrambi i brani, peraltro allo stesso Walker viene attribuito il merito di aver insegnato a Jack White questa tecnica, ampiamente utilizzata nei primi due album. Inoltre i The White Stripes mostrano tutto il loro repertorio in brani atipici come Sugar Never Tasted So Good, una sorta di filastrocca improntata sulle percussioni di Meggie e la chitarra acustica di Jack; Wasting My Time esplora la tradizione americana, mentre la misteriosa Do tocche le corde dellanima attraverso arpeggi caustici e la prova vocale sofferta dellartista di Detroit. Infine, vi sono alcune fantastiche cover che godono di una seconda vita: su Stop Breaking Down, Jack White sembra la reincarnazione di Robert Johnson; il traditional St. James Infirmary Blues elegante, mentre One More Cup of Coffee di Bob Dylan semplicemente magnetica.
The White Stripes linizio di una fiaba meravigliosa divenuta realt, di una band che incredibilmente ha ottenuto fama mondiale e recentemente un posto nella Rock and Roll Hall of Fame. Incredibilmente poich un duo blues/rock bianco di Detroit, nato nella seconda met degli anni 90, aveva una bassissima percentuale di divenire famoso a livello globale, eppure cos stato. Il DJ della BBC John Peel vide per la prima volta l'album in un negozio di dischi e disse: Mi piaceva l'aspetto e ho guardato i titoli: si sviluppa un istinto, capisci cosa intendo? E sembrava il tipo di disco che mi sarebbe piaciuto, quindi, l'ho tirato fuori e mi piaciuto e ho iniziato ad ascoltarlo. Il suo sostegno stato fondamentale per accrescere la popolarit dei The White Stripes nel Regno Unito, Paese dove otterranno consensi ancor prima di prendersi gli States.
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4
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Quoto no fun. Veramente Jack un super polistrumentista oltre ad essere un gran compositore , senza contare il fatto che capace a costruirsi manualmente strumenti con qualsiasi oggetto gli capiti a toro. |
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3
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Bene bene i White Stripes su Metallized. Non lo conosco questo, ho solo Elephant e Icky Thump che mi piacciono parecchio. Poi ho ascoltato il secondo e il terzo e alcuni solisti di Jack White. Per me la loro originalit sta soprattutto nell\'aver messo insieme il garage blues alla Gun Club, Jon Spencer o Royal Trux con una componente pi potente e hard rock che va da Hendrix agli MC5. Il risultato per quel che ho sentito fantastico. Mi ascolter anche questo. |
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2
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... tecnicamente scarsi.... |
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1
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Una delle band pi sopravvalutate della storia |
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INFORMAZIONI |
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Sympathy for the Record Industry
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Tracklist
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1. Jimmy the Exploder 2. Stop Breaking Down 3. The Big Three Killed My Baby 4. Suzy Lee 5. Sugar Never Tasted So Good 6. Wasting My Time 7. Cannon 8. Astro 9. Broken Bricks 10. When I Hear My Name 11. Do 12. Screwdriver 13. One More Cup of Coffee 14. Little People 15. Slicker Drips 16. St. James Infirmary Blues 17. I Fought Piranhas
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Line Up
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Jack White (Voce, Chitarra, Pianoforte) Meg White (Batteria)
Musicisti Ospiti: Johnny Walker (Seconda chitarra slide nelle tracce 4, 17)
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RECENSIONI |
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