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07/12/25
BATTLE BEAST + DOMINUM + MAJESTICA
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)
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Geddy Lee - My Favorite Headache
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04/10/2025
( 831 letture )
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In un periodo tumultuoso e inconsistente per i leggendari Rush, dopo le disgrazie famigliari capitate a sua maestà Neil Peart, Geddy Lee (all’anagrafe Gary Lee Weinrib) trova tempo e spazio per creare il suo primo e unico album solista. Un viaggio a dir poco consistente fatto di meravigliose visioni prog-rock, in una versione semplificata della band madre, ma non per questo meno esaltante.
Andiamo con ordine: My Favorite Headache è variegato e super assimilabile, esprime concetti con disarmante savoir-faire e filtra le emozioni di Lee sotto una lente dai gustosi riflessi contemporanei. Già, perché My Favorite Headache non suona né retrò né stantio ed esprime la voglia di estendere il concetto musicale di Geddy, che pennella musiche e testi spesso squisiti, accompagnato dai bravissimi Ben Mink (chitarra) e Matt Cameron (batteria), che completano il quadro in modo perfetto. Si inizia dall’inappuntabile e classicheggiante copertina progressiva per poi partire in quarta con le stimolanti sferzate heavy di My Favorite Headache, title-track che apre l’album nel modo più diretto possibile grazie al magmatico basso di Lee che, con la sua consueta umiltà, non andrà mai a rubare la scena agli altri musicisti. Al servizio delle composizioni, il frontman canadese si libera di pensieri, musica e parole traccia dopo traccia. Collocato tra Test For Echo e Vapor Trails, il debutto solista prende curiosamente le parti di passato e futuro dei Rush rilasciandone le essenze principali, le melodie e la classe. Riflessi Beatles-iani e tocchi grunge si fanno largo durante le undici composizioni (Window to the World e Working at Perfekt sono esempi lampanti), sciorinando melodie dirette ed emozionali quanto basta per farci andare in brodo di giuggiole. Se l'amalgama heavy-burrascoso e dolce-amaro del trittico iniziale non vi tocca nel profondo ci penserà la clamorosa The Angels' Share, ballad in divenire che definire perfetta sarebbe riduttivo, così come l’algida direzione rock di The Present Tense, cupo e mistico affresco che anticipa la tensione di Vapor Trails. Tastiere e synth vanno a impreziosire quasi tutte le canzoni con riverberi ambient e contorni accennati (Window to the World), mentre il dramma di Working at Perfekt suona concreto e distante, con pennellate heavy accompagnate da viola e violoncello. Un ritornello solo apparentemente semplice spezza la narrazione, mentre la rockeggiante Runaway Train sembra provenire dalle sessioni di Test For Echo.
E se The Angels' Share è prog-poesia, la sorprendente Moving to Bohemia nasconde un’anima sinuosa. Il basso di Geddy e la chitarra di Mink si suddividono i compiti alternandosi in modo enigmatico ed elegante, donando profondità al brano. Tra rock moderno e accenni prog nelle parentesi riflessive, Moving to Bohemia è un altro centro che eleva ulteriormente lo status di My Favorite Headache. La breve e funky Home of the Strange mette in primo piano le qualità tecniche di basso e batteria senza rinunciare all’impatto frontale, mentre la distesa e raccolta Still è una piccola perla emozionante. Ballad timida e diretta, anticipa la classe esplosiva di Grace to Grace, che chiude il cerchio nel grano con prospettive progressive e futuribili. Senza sbavatura alcuna, ma con cuore, energia e malinconia, My Favorite Headache si chiude nel migliore dei mo(n)di possibili grazie alla bontà del songwriting e alle melodie dirette e “pensate”. Grace to Grace spiega il tappeto rosso e, in poco più di 5 minuti, mette in chiaro che i fuoriclasse veri non hanno bisogno di trucchi né scorciatoie.
Geddy Lee scende in campo e si prende il suo spazio con un brano che chiude un album da 9 in pagella. Un prog riflessivo che si arma di personalità, influenze e –ovviamente- spirito Rush. Un finale sferzante che si ricollega alla title-track migliorandone espressività e musica. Tirando le somme, My Favorite Headache è un ascolto doveroso per tutti gli amanti del leggendario power-trio, nonché una grandiosa sorpresa per tutti gli altri. Una singola espressione musicale che non teme la solitudine ma che ne eleva ogni singola qualità nella stratosfera. Chapeau per Mr. Geddy Lee.
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10
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marmar all\'8.... Su Alex suprema mente compositiva dei Rush sarei indeciso. Certo, per me, è che il suo progetto solista, a nome Victor ( con la presenza anche del cantante dei meravigliosi I Mother Earth ), con il suo rock mutante, in quel preciso momento storico, era un mosaico di sonorità passate, presenti e future, molto più avvincente e coraggioso di questo, parere personale ovvio. Quello sarebbe un disco dimenticato da recuperare per vedere cosa ne pensa Metallized |
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9
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Ma ..dall\' autobiografia di Geddy pare di capire che l input musicale derivasse prevalentemente da lui tanto è vero che spesso Alex \"non era completamente d\'accordo\".. soprattutto durante la terza fase culminata con il live A Show of Hsnds. |
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8
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Da megafan dei Rush, e da incensatore di Geddy, che per me è semplicemente un extraterrestre dotato di capacità ultrumane, affermo che dare 90 a questo disco è una gran bischerata, o un momento di follia, e termino qui. Un mezzo passo di Geddy o la vera mente compositiva è sempre stata Alex? |
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7
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Ho visto, incredibile, ma per ora solo negli USA. Non conosco la batterista ma per suonare con loro deve essere un mostro di bravura. Mi associo, sarebbe bellissimo rivederli in Italia, ma lo ritengo difficile |
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6
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Disco piacevolissimo, ma valutazione un pò esagerata.
Per il resto, (ri) vedere i Rush in Europa e soprattutto in Italia ..mi sa che rimarrà un sogno irrealizzabile. |
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5
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Qualcuno si è accorto che i Rush hanno annunciato \"reunion\" e prossimo tour per il 2026? |
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4
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Riascoltato oggi, My Favorite Headache non mi ha incantato (come del resto 25 anni fa) . Certo, il disco è suonato da dio e la produzione è raffinata, ma alla prova del tempo le canzoni, a mio parere, non sono memorabili, soprattutto se confrontate con le meraviglie della navicella madre. Rimangono comunque tre pezzi che mi emozionano ancora: Runaway Train,
Home on the Strange e
Slipping. Per me 75
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2
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Quando ero in fissa con i Rush ho recuperato e ascoltato anche questo. Bel diachetto. Forse il 90 è esagerato però un bel 80 ci sta |
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1
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Quando ero in fissa con i Rush ho recuperato e ascoltato anche questo. Bel diachetto. Forse il 90 è esagerato però un bel 80 ci sta |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. My Favorite Headache 2. The Present Tense 3. Window to the World 4. Working at Perfekt 5. Runaway Train 6. The Angels' Share 7. Moving to Bohemia 8. Home on the Strange 9. Slipping 10. Still 11. Grace to Grace
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Line Up
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Geddy Lee (Voce, Basso, Pianoforte, Percussioni, Programmazione) Ben Mink (Chitarra, Programmazione) Matt Cameron (Batteria)
Musicisti Ospiti: Waylon Wall (Chitarra) John Friesen (Violoncello) Jeremy Taggart (Batteria) Chris Stringer (Percussioni) Pappy Rosen (Cori)
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RECENSIONI |
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