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07/12/25
BATTLE BEAST + DOMINUM + MAJESTICA
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)
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Orbit Culture - Death Above Life
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05/10/2025
( 3060 letture )
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Beneath the oceans, through the mist and darker waters I saw the heavens rising tall above the graves Across the wastelands, through the dust and flames of old sails I saw the dragon rising tall above the earth.
Come migliorare la perfezione epico/apocalittica di Descent e gli imponenti fasti di Nija? Con naturalezza, la risposta più ovvia è “impossibile”. In pochi anni l’armata svedese ha dato e conquistato tanto, prendendosi il rispetto dei big, delle label e guadagnandosi migliaia di fan e adepti in tutto il globo. Casualità? No, perché gli Orbit Culture sono la quintessenza del metal pesante e, attualmente, non hanno alcun rivale e, proprio per questo, risultano unici e autentici. Pur senza aver stravolto le carte della materia pesante, i quattro vichinghi hanno rielaborato vari concetti in chiave heavy-personalizzata, armandosi di pazienza, bontà e perseveranza quasi diabolica. Al netto delle influenze trasversali infuse nel loro sound riconoscibile ma in divenire, gli Orbit Culture stampano un altro pugno d’acciaio sul muro del suono, senza calcoli e senza scorciatoie. Una manciata di album ed EP strepitosi anticipano il qui presente Death Above Life che, come promesso, verte sul versante “horror e oscuro” del suono, senza tralasciare ogni loro aspetto e sfaccettatura che abbiamo imparato ad amare. Con illuminato strapotere fisico Inferna apre i giochi del buio con 7 minuti di pesantezza ritmica variegata, songwriting eccelso e una prova complessiva inattaccabile. Il mega-leader Niklas Karlsson (autore unico di musica e testi) comanda il drakkar meccanico senza indugio e senza paura, comandando con verve gentile i compagni di viaggio attraverso le dieci tracce dell’album. Si va subito alla ricerca delle connessioni, degli Easter Egg, dei richiami e dei rimandi al passato, ma la band di Eksjö - Jönköping non vuole per forza ripercorrere le tracce passate anche se, a onor del vero, la continuazione sonora con Descent è evidente. Come un’evoluzione spontanea e deflagrante, Death Above Life enfatizza produzione aggiornata (più cristallina e cinematografica) e singoli strumenti (basso, batteria e chitarre soliste), chiarificando il sound del quartetto senza alterarne il prezioso DNA. Una fucilata dopo l’altra, la marcia di more si fa più oscura ed eterna grazie a una serie inappuntabile di brani sopra la media. Dalla lunga Inferna ai fermenti dark di Hydra (con il suo finale pachidermico), passando per la snella Nerve e la sommessa e teatrale ballata The Path I Walk , che chiude (temporaneamente) il cerchio della vita. L’album è un lungo viaggio personale per Niklas Karlsson che, in questo caso, si lascia andare a testi personali e profondi, pregni di nordica malinconia e costante fragilità. Sotto forma di schegge aggressive e arrembanti, l’idea emozionale di Death Above Life si dipana in brani che virano sul dinamismo aggressivo/grandioso dei Nostri, espresso in modo perfetto già nell’opener, così come nelle ricca The Tales of War , dove synth e contorni sinfonici donano una profondità da brividi insieme alla solista di Richard Hansson. Il substrato di Amon Amarth , Gojira e Meshuggah viene fuori in senso alternato durante brani da incorniciare, come la soffocante e cinematografica title-track e la gloriosa marcia vichinga The Storm , dove la pelle d’oca diventa costante e l’attesa per il finale inevitabile.
The night is calling all of our forces / We march, flames in the sky lights up our forces / This void, pulling the threads of our existence /The winds, carrying the beast upon its shoulders / In war, like it or not, you’re in the trenches / The sword, nothing will stop these men from roaming.
Gli Orbit Culture macinano riff e doppia-cassa come non ci fosse un domani (Bloodhound cerca di doppiare la nota Vultures of North), ma sanno quando delegare atmosfere ed enfasi. Così compaiono le dinamiche snelle e parzialmente dirette di Nerve , la sopracitata e irresistibile The Storm , la sommessa The Path I Walk , o le dinamiche progressive di Neural Collapse , altro brano lungo e multiforme, capace di colpire ed emozionare. Non c’è un brano fuori posto né un momento di stanca, ma un continuum extra-metallico che porta la qualità nella stratosfera. Metal a tuttotondo senza barriere di sorta ma saldamente ancorato alla tradizione estrema, al death e al groove primordiale. La prestazione vocale di Karlsson è alimentata da letali dosi di talento, e il suo spaziare tra il growl gutturale alla Johan Hegg fino alle sferzate roche alla James Hetfield si colora di tremolanti luci dark nelle parentesi più riflessive, ripetendo (e in alcuni casi migliorando) quanto di buono fatto in passato.
Attivi dal 2013, con 5 album e diversi EP alle spalle, gli Orbit Culture -un po’ come dei ribelli maghi nordici- svelano il possibile album dell’anno a soli due anni di distanza dal clamoroso predecessore. Non mi sento di scrivere e affermare che Death Above Life (produzione a parte) sia “migliore” di Descent, perché le singole composizioni sono sostanzialmente allo stesso livello. Proprio per questo innegabile motivo, il nuovo album è la conferma definitiva della bontà svedese, del potere innato dell’heavy metal e della volontà da parte dei Nostri di conquistare tutto e tutti senza snaturarsi. Il fatto curioso, dopo quasi un’ora di musica sublime, pesante, complessa ed epica è che c’è ancora spazio per migliorare. Un aspetto che esalta e fa paura, oltre che farci ben sperare per un futuro ancora più roseo ed esaltante.
Now rise / Welcome the world's end / Welcome the end /Welcome the storm.
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#55, tu ridi, ma nel frattempo hai mischiato questi con band che hanno davvero spinto i limiti di forma e linguaggio dei rispettivi generi. Quali elementi di rottura avrebbe la musica di questi qui? Bastano davvero due effetti da atmosfera cinematografica e due vocalizzi alla Hetfield su base death a fare la band originale? Reinterpretano quello che c\'è già, ma senza metterci davvero niente di personale. Se per voi ha senso accostarli a gente come i Dillinger (una band che ha destrutturato davvero un genere) alzo le mani. |
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Io è dal 1980 che ascolto Metal.. 45 anni.. Credo di avere un po\' di cultura, non voglio passare avanti a nessuno, nemmeno ai recensori che si impegnano gratuitamente per noi.. Ma insomma la mia cultura ce l\'ho e a me questo disco piace tantissimo. |
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Avevo già commentato Descent, come detto stravedo per loro, non nascondo che mi aspettavo mi un masterpiece mentre invece è \"solamente\" un buonissimo album. @Shock fanno sorridere anche me i \"controcorrentisti\" che devono sminuire gruppi acclamati da pubblico e critica, peraltro con paragoni derivativi improbabili...negli anni 2000 ci sono stati gruppi che hanno definito un proprio stile peculiare, cito i vari Mastodon, Gojira, The Dillinger Escape Plan, The Ocean, Protest the Hero, e i più bistrattati Textures, Uneven Structure, Sikth, Biomechanical, e qualcun altro; gli Orbit Culture meritano già di fare parte di questa cerchia. |
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Ahahah! Fantastico gli utenti che per rafforzare le loro fanno commenti di auto elogio usando altri nickname, siete dei fenomeni 🤣 |
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Quoto commento 24 in toto.
Solo chi ha poca cultura storica del metal può trovare questo lavoro “indimenticabile “ o “eccelso “.
Raga qui davvero c’è da integrare fosforo quotidianamente |
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Yesterday! Bom Bom... \"Bom Bom\" è la musica... |
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Ricordati che devi morire! #acazzissimo |
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Chi siete? Dove andate? Cosa portate? Un fiorino. |
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Giusto, non ci lasciamo certo intimidire! |
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Potete girarla come volete. I fatti tali rimangono. |
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#28, si potrebbe fare anche l\'esempio di Absolute Elsewhere uscito lo scorso anno. Quel disco sì che ha una produzione messa al servizio della scrittura (caratterizzata da una forte componente narrativa). Lì hai profondità, qui invece hai l\'effetto speciale, ma senza mettere bene a fuoco tutto il resto. |
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\"inosservato\" non mi sembra la parola giusta e comunque non è ciò che ha detto Hoglan. Di tutto il resto si può discutere, perché no? I dati di vendita lasciano il tempo che trovano, tipo il solo Thriller di Jackson ha venduto quanto tutte le 38 pubblicazioni dei Maiden messe insieme... possiamo trovarci tutti i significati che vogliamo, regole neanche una. |
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A vendite i Death non sono mai andati benissimo ,ma la critica è sempre stata dalla loro parte. Poi per carità, in USA non so, ma le riviste italiane di settore hanno sempre lodato gli album di Chuck. Su Flash ricordo che ci dedicarono una pagina intera. Ed è stato così per tutti gli album da leprosy a Simbolic. TSOP invece fu un po\' più criticato e ricordo anche che fu un flop commerciale. |
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Negli Stati Uniti vendette la metà di Human... |
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Per osannato intendo voti tendenti al fondo scala... non ricordo giudizi tiepidi. Ho visto adesso cosa ha detto Hoglan, nella traduzione si è perso un \"inizialmente\" che comunque non fa differenza.
Sembrerebbe quasi che qualcuno non abbia gradito l\'evoluzione del sound... strano, non succede mai
Plausibile, anche se io sta differenza mostruosa con Individual (ma pure Human) non la sento. Quindi, un disco che ha fatto discutere (ammetto che non lo sapevo) è passato inosservato? Sicuro? |
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Anzi già Human e Individual avevano roba prog. |
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La svolta prog c\'era già stata con Symbolic... L\'ultimo non era nemmeno un album dei Death. Lo ha voluto la Nuclear Blast. |
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Ti basta copiare quello che ho scritto per saperlo. Io ricordo che a tanti non piaceva e che la stessa etichetta non lo supportò. La critica bisogna vedere cosa si intende per osannato... |
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Discorso diverso fu per SOP, per il quale si parló addirittura di \"svolta prog\" e seppure ben trattato dalla critica, non fu un successo di vendite. Ma in quegli anni molte cose cominciavano a stravolgersi.
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Non so bene cosa abbia detto Hoglan, ma Symbolic fu osannato dalla critica e fu accolto bene dal pubblico. \"inosservato\" decisamente no, il resto può essere solo in apparente contraddizione. |
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“La gente odiava ‘Symbolic\'” |
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Ha ragione Lisa che dice le stesse parole di Gene Hoglan nell\'ultima intervista. |
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Lisa ti confondi con Sound of perseverance del 98... niente di male. |
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Ma non parlavo per me stesso ma in generale. Anche il nuovo album dei Testament ha opinioni contrastanti, tra chi lo ritiene un ottimo lavoro e a chi fa schifo, quindi le opinioni sono sempre personali, quello che conta è non fare elucubrazioni continue pensando di essere la verità assoluta, che non esiste. |
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@Shock non mi riferivo nello specifico a te, parlavo in generale visti i tanti(ssimi) commenti entusiastici, su questo sito ma non solo. E comunque sotto ho dato un 75-80, non è che mi abbia fatto schifo, anzi. |
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@Skydancer: chi ha parlato di capolavoro? Chi ha detto che resterà nella storia del genere? Semplicemente per alcuni, me compreso, è un grande album, per altri no, punto. Ho detto che possono essere il futuro del metal, non fanno niente di nuovo? E secondo alcuni solo chi fa qualcosa di nuovo (ma poi cosa?) può essere il futuro? Stronzate colossali. |
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Nel 95 Simbolic prese praticamente 100 su tutte e tre le riviste metal che seguivo e fu anche disco dell\' anno nelle votazioni finali sia degli utenti che dei recensori..
Questo per dire che il disco fu acclamato subito da tutti, giornali e ascoltatori. Non è assolutamente vero che passò inosservato. |
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Li ho ascoltati un po\'. Non sono male di sicuro, ma in effetti il songwriting non è proprio ad altissimi livelli. E si, l\'album e decisamente sovraprodotto. Per ora non mi convincono. |
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Sai quanti dischi sono usciti e stati considerati capolavori dopo decenni? Nel 95 un disco come Simbolic dei Death passò inosservato... Renditi conto |
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Vabbè ragà scusate tutto eh, Carmine forse è stato un po\' drastico, ma mi volete davvero dire che sto disco tra 10 anni rimarrà nella storia del genere? Che tutte e 10 le tracce siano indimenticabili? Personalmente non credo, ci sono alcune tracce bellissime, ricche di spunti interessanti, che io stesso ho ascoltato in loop nell\'ultima settimana, ma anche altre decisamente dimenticabili, e la produzione esagerata e tamarrissima appiattisce queste ultime ancora di più. Se questo è un capolavoro Pain Remains cos\'è, il disco migliore della storia della musica? |
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Si, sommelier della f..a😂. Seriamente ogni album può avere opinioni contrastanti secondo il proprio gusto, e non c è niente di male in questo, poi ovviamente c è chi scrive sempre le solite frasi che sono inutili, ma pazienza, sono fatti così, illuminati. |
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C\'è un raduno di sommelier? |
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Come ho scritto sopra, sono anch\'io d\'accordo con il commento 24: togliendo produzione e arrangiamenti, il songwriting latita. Peccato, perchè l\'album precedente li aveva visti con idee più definite. Delusione. |
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Senza tutta questa sovrapproduzione rimane davvero poco, infatti. Il songwriting gira a vuoto, tra pattern ritmici statici e breakdown piuttosto simili. Le linee vocali poi non spiccano sicuramente per fantasia, anzi: tutti sti yeah alla Hetfield spezzati tra i versi (o meglio, tra un disco e un altro) sanno troppo di imitazione. Il metal moderno guarda in ben altre direzioni e non credo che questi possano fare di più. Lo stile è troppo derivativo. È da un po\' che sono fermi agli Amon Amarth e i Gojira, senza mai superarne i cliché e dipendendo dal cinematic sound che fa almeno l\'80% del lavoro. |
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Ho fatto bene a comprarlo.. Una bella scoperta per me, bello veramente cavolo.. Complimenti |
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Come per i Lorna Shore, era difficile ripetersi.. Comunque Album che conferma quanto di buono fatto in precedenza.. Inizio forse un po\' \"telefonato\", ma nel proseguo si va a migliorare.. Dal prossimo Lavoro però, credo che dovrebbero inventarsi qualcosa di \"nuovo\" per non cadere nel manierismo. |
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Viste le premesse, l\'attesa, la fiducia in questa band, sono rimasto un po\' deluso. Tolta la sempre ottima produzione, la cura dei suoni, gli arrangiamenti, quello che rimane...non rimane.
Ascolto dopo ascolto, mi sto facendo l\'idea che il risultato, in termini di songwriting, sia un passo indietro rispetto al disco precedente.
Non un brutto disco, ma mi aspettavo uno dei migliori album dell\'anno e, alla fin fine, mi suona appena discreto. |
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Mah!! Alle mie orecchie suonano decisamente stereotipati, non basta una produzione iperpompata ed un paio di variazioni vocali e musicali sul tema a rendermeli particolarmente interessanti. Personalmente il futuro del metal è in ben altri lidi. Ovviamente è solo il mio parere |
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Non è possibile, questi non sbagliano un colpo da quando pubblicano musica. Ascoltati ad inizio anno in apertura a Trivium e Bullet for My Valentine, avrei fatto durare la loro esibizione 8 ore e mezza per quanto mi sono piaciuti in live. sarò in modalità \"shut up and take my money\" di Phillip J. Fry quando annunceranno una data da headliner. Complimenti a Riccardo per l\'accurata analisi delle tracce.  |
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Al momento per me il disco piú bello del anno. É in loop da venerdi quando é uscito |
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Sempre molto bravi, ma per ora preferisco i due album prima |
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Boh. Bello è bello, figo è figo, ci sono alcuni pezzi veramente ottimi, però mi sembra tutto troppo... pompato, iperprodotto, esagerato. Avrei gradito 2-3 pezzi in meno e una durata più contenuta, per fortuna hanno piazzato The Path I Walk (una delle tracce migliori, tra l\'altro) alla fine per alleggerire un po\'. Mi fermo anche io tra il 75 e l\'80. P.S. chi spende 25€ per un jewel case dell\'ultimo Testament nel 2025 è da internare. |
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Decisamente inferiore al precedente, 3/4 pezzi veramente bruttini, mixaggio pessimo, mi aspettavo molto meglio ....75
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Figurati, quando leggo queste cose mi sale l\'incazzo, non ce la faccio. Sì, siamo ot, ma non è umanamente possibile restare indifferenti. Per quel che vale, ti sono vicino.
Comunque, ho detto quel che sentivo, ora mi taccio. |
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900 euro ma ho spese, mi pago bollette e mutuo.. Quindi non navigo nell\'oro.. Scusate ot. |
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900 euro al mese... 😣
La rece e i commenti mi hanno incuriosito, darò un ascolto. |
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Ciao lethal...no non sono imprenditrice🤣magari, diciamo che per acquistare dischi faccio tante rinunce, in tutta l\'estate non ho fatto ferie e non faccio vita mondana.. Ho un lavoro di pulizie presso una cooperativa e uno stipendio intorno alle 900 euro al mese.. Sono una normale cittadina come tanti.. Detto questo, gli Orbit Culture li conosco solo da pochi giorni, me ne ha parlato un amica.. Io sono sempre alla ricerca di band che non conosco, in ambito death e black ormai conosco (quasi) tutti, essendo 35 anni che seguo il genere.. Mi piace acquistare Cd anche se ne ho alcuni usati, per risparmiare.. Ma ti ripeto, faccio tante rinunce per coltivare questa passione.. Il gruppo da te citato non lo conosco, cerco di trovarlo.. Comunque su Discogs si compra molto bene.. Ci sono prezzi \"normali\" |
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Beh i Meshuggah, altissimo livello.. Degli Orbit Culture avevo ascoltato il precedente e mi era piaciuto molto. |
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Ciao Lisa, non per farmi gli affari tuoi ma visto che ci sono diversi modi per ascoltarlo, non ti puoi fare una tua idea prima di acquistarlo?? Ormai cazzo i cd anche semplici in jewel case nuovi costano 25 Euri, vedi Testament. Ma magari tu sei una affermata imprenditrice e non hai problemi di money))) Questi sono una decina d\'anni che sono a giro con alle spalle 5 o 6 album alle spalle e se ancora non hanno fatto il botto ci sara\' un motivo? Si certo sono bravini ma mi tengo stretti i Messhuggah! Poi magari tra qualche mese li trovi su Discogs o in qualche mercatino di usato a 5 Euri. Tra le novita\' preferisco di gran lunga i Neckbreakker, li hai sentiti ? |
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Ho ascoltato qualche pezzo. Sono decisamente bravi. Approfondirò. |
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Ok ragazzi 🤟allora lo ordino subito |
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@LisaBlack: ciao! Io te li consiglio, visto che c\'è tanto death melodico con growl, ovviamente rivisto in ottica moderna (la produzione è killer), e quelle voci alla Hetfield non possono non rimandare ai migliori Metallica. Un ascolto su Youtube ti può aiutare. |
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... già prenotato... attendo con ansia il CD....la century media...sta puntando molto su di loro.... quello che ho già sentito mi ha davvero entusiasmato.... |
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Lisa secondo me si..con loro vai sul sicuro |
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Shock me lo consigli questo disco? Per me è importante ascoltare nuove band anche se non sono death o black.. Che faccio, lo devo ordinare? |
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Davvero bello, lo sto ascoltando ininterrottamente da giorni. Sono potenti e melodici. Se loro e i lorna Shore sono il futuro del metal direi che non possiamo lamentarci |
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Stupendo!! Groove, melodic death, chiamatelo come vi pare, ma gli Orbit Culture sono il futuro del metal (uno dei tanti, ovvio). Granitici, un panzer che schiaccia qualsiasi cosa ci sia davanti, ma anche melodici grazie alla voce pulita ed Hetfieldiana di Niklas. Che dire poi delle canzoni? 10 brani, 53 minuti di musica che non stancano mai, anzi ogni canzone racchiude quel qualcosa che ti invoglia ad ascoltare ancora ed ancora il disco. Per il sottoscritto punta decisamente per il miglior album dell\'anno. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Inferna 2. Bloodhound 3. Inside the Waves 4. The Tales of War 5. Hydra 6. Nerve 7. Death Above Life 8. The Storm 9. Neural Collapse 10. The Path I Walk
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Line Up
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Niklas Karlsson (Voce, Chitarra) Richard Hansson (Chitarra) Fredrik Lennartsson (Basso) Christopher Wallerstedt (Batteria)
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