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10/10/2025
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Pochi, tra i primi esponenti del thrash metal ottantiano, possono vantare lo stesso stato di salute sfoggiato dai Testament in questi ultimi anni. I thrasher californiani sono infatti reduci dalla pubblicazione di due album in studio particolarmente solidi, i quali completano una carriera priva di veri e propri passi falsi -non sono molti gli illustri colleghi, americani e non, che possono dire lo stesso. Soprattutto, la band è riuscita a restare pertinente nel corso del tempo, senza mai cadere nel manierismo o intraprendere cambi di rotta troppo radicali o azzardati. Dagli inarrivabili esordi a quel capolavoro "tardivo" che risponde al nome di The Gathering (1999), e ancora durante il Terzo millennio, i Nostri hanno progressivamente integrato nuove e diverse influenze nel proprio sound, senza per questo mai snaturarlo. La loro proposta musicale si è dunque fatta sempre più ricca e sfaccettata, pur restando assolutamente Testament al 100%. Il nuovo nato, come vedremo, prosegue sulla strada di questa sorta di dualità, nella quale l'allargamento relativo delle frontiere sonore resta solidamente ancorato ad una solidità e una coerenza irreprensibili.
Cinque anni sono passati dall'ultimo Titans of Creation, licenziato in piena crisi Covid. Il mondo è (per fortuna) cambiato da allora, come sono cambiati i Testament, almeno in parte: nel 2022, il gruppo è infatti rimasto orfano del monumentale Gene Hoglan, rimpiazzato dallo sconosciuto Chris Dovas. Malgrado la sua giovane età (27 anni), il Nostro non fa rimpiangere granché il suo prestigioso predecessore. Anzi, il nuovo drummer si è da subito integrato nel gruppo, tanto da affiancare Eric Peterson nella stesura di alcuni brani. Coadiuvato dal nuovo venuto, il chitarrista ha deciso di dare maggiore spazio alla sua passione per il black metal -la prima novità alla quale accennavamo poc'anzi. Niente paura, i californiani sono e restano un gruppo thrash metal, ma alcune influenze innegabilmente riconducibili alla fiamma nera bruciano chiare in certi passaggi del platter.
Ci se ne rende conto sin dall'iniziale For the Love of Pain, brano particolarmente muscolare che apre le danze nel migliore dei modi. Un attacco frontale diretto ed elaborato allo stesso tempo (potremmo dire lo stesso di tutti i pezzi in scaletta), veloce ma estremamente massiccio, nel quale spiccano tutti i migliori ingredienti che ritroveremo nel corso dell'ascolto: un Chuck Billy ruvido e più incazzato che mai, uno Steve Di Giorgio presente e pirotecnico, quanto mai eccessivamente esuberante, oltre che gli inconfondibili riff del mastermind Peterson e il drumming chirurgico del giovane Dovas. Tra una strofa martellante e un refrain più avvolgente, trovano spazio le suddette incursioni black, nella forma di glaciali accelerazioni in tremolo picking che non fanno mistero delle proprie origini. Degli innesti che incattiviscono ulteriormente la traccia e che si incastrano a meraviglia nel bellicoso thrash metal del combo americano. Senza raggiungere la stessa intensità dell'opener, questi accenni perlopiù chitarristici al black fanno capolino qua e là nel corso dell'ascolto, come nel caso dell'altrettanto devastante Witch Hunt, brano che sfocia praticamente in territori death metal, ma non privo di qualche glaciale pennellata. Tra gli episodi di velocità citiamo anche il singolo Infanticide A.I., più "ortodosso" ma non meno esaltante, nel corso del quale il frontman alterna il suo tipico cantato asprigno al growl, invero parecchio presente nel disco. In questa tempesta di cattiveria ci stavamo quasi per dimenticare del buon Alex Skolnick, anche lui in gran forma e autore di una prova solista fantasiosa ed elegante. Ne si ha l'ennesima conferma in Meant to Be, una delle altre sorprese di Para Bellum, in quanto si tratta di una vera e propria ballad. Benché non sia una novità assoluta per il gruppo, stupisce la padronanza con la quale i Nostri affrontano questo linguaggio: il risultato -tra l'altro impreziosito dall'ospitata del violoncellista Dave Eggar- è semplicemente perfetto. Merita un plauso particolare la prestazione maiuscola di Billy, che dimostra di essere un signor cantante, anche in registri inusuali come questo. Un brano diverso, ma che si incastona a meraviglia in mezzo agli altri episodi dell’album. Tra questi spiccano diversi brani dall’incedere controllato; è il caso della lunga e velenosa Shadow People, o di High Noon, breve legnata strabordante di groove decisamente memore del periodo The Gathering. La doppietta Room 117 e Havana Syndrome sfoggia invece un incedere leggermente più melodico e avvolgente, posto sempre al servizio della potenza, con ottimi risultati, specialmente nel secondo caso. Chiudono il cerchio due brani leggermente meno incisivi, ovvero Nature of the Beast e la title-track finale. La prima si muove su coordinate hard rock, risultando piacevole senza però riuscire a sfiorare l’intensità degli altri episodi, mentre la seconda si distingue per la sua canonicità -un pezzo che molti giovani thrasher farebbero carte false per scrivere, ma che passa un po’ in sordina alla luce di quanto lo precede.
In definitiva, possiamo affermare che Para Bellum non delude affatto le aspettative. L’album gode di una potenza e di un’energia davvero invidiabili, specie con 42 anni di carriera e 13 album alle spalle. I musicisti pestano con una foga da ventenni, ma con il doppio degli anni di esperienza nelle mani -discorso che non si applica ovviamente al batterista. Ne risulta un songwriting sopraffino, posto al servizio di una forza d’urto incontaminata. Colpisce anche la grande varietà del platter: ogni canzone ha un carattere definito e una personalità che la differenziano nettamente dalle altre, creando un mosaico stimolante ma comunque coerente e compatto. In altre parole, Para Bellum è un ottimo disco, davvero godibile ed estremamente ben congeniato, il quale aggiunge un nuovo, esaltante tassello ad una carriera incredibile.
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Gran disco! una delle piu\' belle uscite dai tempi di Dark roots of heart! For the love of pain uno dei loro migliori pezzi della loro discografia per me. Infanticide AI se la suonano dal vivo ci saranno ii feriti di guerra nel pogo davvero devastante! a parte una manciata di pezzi che riempono il disco siamo davanti a un ottimo disco! voto 85 |
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concordo probabilmente uno dei migliori album del 2025 merita tutti gli elogi che ho letto. |
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Dopo diversi ascolti pernso che questo \"Para Bellum\" sia un grande album decisamente superiore alle ultime uscite, che ho trovato banali e che mi hanno annoiato dopo pochi ascolti. Questo disco è differente; pezzi variegati e ispirati. Ottima la title track a conclcusione del disco che mette la voglia di riascoltare il disco dall\'inizio. In questo album ci sono pezzi che penso possano diventare dei classici dei futuri live dei Testament.
Grande album per una grande band. Complimenti!. |
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Dopo 10 giorni torno a dire che qua, sicuramente come detto da Aceshigh, quest\'album ha qualcosa in più rispetto a Titants, sarà perché le posizioni delle prime 4 tracce (e menzione d\'onore anche per la quinta) danno quella spinta in più all\'ascolto, però sono canzoni che almeno per me hanno lasciato di più il segno. Confermo l\'80 anche perché rispetto ai precedenti è più accessibile, anche se verso la fine la cosa incomincia a scemare un po\' ma cavolo al giorno d\'oggi fare 5 canzoni così non è facile per le band storiche (coroner a parte che sto aspettando la recensione) |
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A me gli album da Formation in poi sono tutti più o meno piaciuti… anche se - diciamo - senza entusiasmi spropositati. E anche quest’ultima uscita la trovo tutto sommato qualitativamente più o meno in linea con quanto fatto negli ultimi vent’anni (Brotherhood tra gli ultimi cinque dischi rimane ancora quello che preferisco). Ho molto apprezzato qui il tentativo di presentare un prodotto anche più vario rispetto al passato: è un album meno “telefonato” e noioso rispetto a tanti altri in campo thrash. Parte molto bene con i primi due pezzi (Infanticide A.I. la mia preferita) e la ballad, poi si assesta su buoni livelli, con i soliti due/tre brani che non mi dicono granché (peccato…). Tutto sommato alla fine anche secondo me ha qualcosa in più rispetto a Titans of Creation. Voto 81 |
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Ascoltato diverse volte, non mi prende molto, sulla scia dei precedenti, qualche pezzone c\'è, però non mi entusiasma. |
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@BestiaAssatanata: il commento 54 non era il mio ma quella cosa l\'ho scritta io... beh formation of damnation era ruffiano perché arrivava in epoca revival thrash ed é un disco che si rifà ai Testament degli anni 80 e non lo trovavo per nulla in continuità con Demonic e Gathering, mentre invece Parabellum si. |
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Gliel\'ho chiesto ma non mi risponde XD |
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Chiedilo a lui...  |
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#54 Ok ma perché Formation è una ruffianata...? :/ |
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Disco che gira a ripetizione nei miei apparecchi da quando è uscito. Assolutamente il migliore post The Gathering e sicuramente nella top 3 dei dischi di quest\'anno. Che bellezza! |
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Un disco pazzesco. Bellissimo. |
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Per me nessuno. Lo ha spiegato bene Rain... |
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#51 e quale sarebbe il problema...? |
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@Kronos, di sicuro Lombardo prima e Hoglan poi fecero il loro, ma il maggior indurimento a partire da Low fino a Gathering era dovuto ai gusti di Peterson, cosa che poi si é riversata anche nel suo progetto Black Metal. E naturalmente anche un tentativo di stare al passo coi tempi mantenendo il loro stile. |
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Che c\'era gente che dava la colpa dell\'indurimento del sound all\'ex batterista dei Death. |
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Bello pesante, ma devo ancora assimilarlo. Ultimamente sto ascoltando brotherhood of the snake che mi pare quello che ha retto di più il passare del tempo tra gli album post the gathering. |
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Ora che non c\'è Hoglan certa gente lì apprezza e difende pure le loro scelte... |
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Alla fine penso che gli unici brani veramente deludenti siano proprio come già detto High Noon e Nature of the Beast, il resto va dal buono all\'ottimo, molto belle Room 117 e anche Havana Syndrome, brani heavy melodici che lasciano il segno e dal vivo penso siano molto interessanti, confermo la qualità devastante di Witch Hunt e della title track finale. Questo sta senz\'altro sopra a Titans of Creation e forse forse anche a Brotherhood (non saprei invece se sia migliore di Dark Roots che a me è piaciuto molto), in ogni caso complimenti alla band. Non capisco invece il commento qua sotto, dove dice che Formation of Damnation sia una ruffianata...! :/ |
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Io dico che se nel 2008 avessero fatto questo anziché Formation of damnation (che era una ruffianata) mi sarebbe piaciuto di più e soprattutto lo avrei trovato maggiormente in continuità con i due precedenti.
Sempre lodevole la capacità di Chuck di alternare le sue classiche parti vocali con altre in growl e si sente moltissimo che c\'é la mano di Eric Peterson.
Poi un plauso al nuovo batterista Chris Dovas che ha avuto un onere non indifferente. |
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A me il nuovo stile dei Testament piace. Tornassero indietro li vedrei sacrificati. Chuck canta bene a prescindere. Il fatto che usi vari stili, lo valorizza. Cantasse solo in growl ovviamente non apprezzerei Nemmeno io. Ma così c\'è un buon equilibrio. |
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@Vitadathrasher: che la voce di Chuck sia un po\' sacrificata è vero, anche a me non dispiacerebbe un po\' più di clean, da quel poco che si sente è ancora in formissima... per il resto non saprei, la sterzata secca nel sound c\'è stata con Demonic ed ormai sono quasi 30 anni... direi troppi per ritornare sulle coordinate che indichi tu... forse, solo un disco alla \"Low\" non sarebbe un cambiamento traumatico. |
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E\' un bel disco, ma come dicevo, viste le qualità intrinseche dei componenti e l\'ottima produzione, sarebbe più interessante sfruttarle in una direzione più \"pulita\": valorizzare l\'ormai turnista skolnick per le sue qualità che vanno oltre questo genere e far cantare Billy con una voce più naturale, visto che se lo può permettere. Ma il boss Peterson non approva purtroppo. |
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Comprendo chi stenta a riconoscere la band di The New Order, chi dice che questo ormai non è più thrash, (non troppo) chi avrebbe preferito un nuovo The Ritual... però... cazzarola, va detto che questo è davvero un bel disco e a differenza di altre loro uscite recenti riesce a stupire in positivo in più di un\'occasione. Voto meritato, direi, a me è piaciuto. |
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Detto che trovo quest album davvero bello e soprattutto completo.. vorrei citare le uscite di alcune giovani leve davvero interessanti: i ravager, i condition critical e gli evilcult. Che non si dica che ascolto solo i vecchi dinosauri 🤣. Comunque grande annata per il thrash questa |
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L\'ho finalmente ascoltato un paio di volte e devo dire che mi ha stupito in positivo... Sicuramente tra i migliori loro dischi dalla fine dei \'90. Come EP da 6/7 canzoni sarebbe da 90 pieno, nella sua interezza direi invece che 80 è un voto giusto. Il brano iniziale secondo me è destinato a diventare un must in sede live... |
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Niente da dire … un album che spacca il culo a un’infinità di band che si definiscono estreme e blasonate. Inchinatevi a questi maestri del trash/death/black senza rivali ! |
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@Letalccoso: It\'s all about the he-says she-says bull-
I think you better quit lettin\' - slip, or you\'ll be leavin\' with a fat lip
It\'s all about the he-says she-says bull-
I think you better quit talkin\' that 😏 |
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@24 e te invece che ci stritoli i coglioni con la tua pseudo saccenza? Pontifichi su tutto e tutti, sembri il maestro di sta ceppa e magari sai appena suonare il campanello di casa tua! Non ti intromettere quando non sei chiamato in causa e vola basso ciccio! |
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Secondo me invece i Testament sono tra i più bravi a fare propri altri generi inglobandoli nel proprio sound. Infanticide AI secondo me lo dimostra in pieno. È veramente un pezzone killer. Ma già appunto in album come the Gathering e gli ultimi hanno dimostrato di essere decisamente a loro agio con qualsiasi apertura al di fuori dal Thrash. |
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Anch’io percepisco familiarità con The Gathering
…sto in fissa per Havana Sindrome.
Trovo buone tutte le ultime produzioni, sono di parte. |
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Quoto vitadathrasher(22) e Salvo(31). I Testament che mi piacciono sono quelli melodici, con la voce pulita di Chuck, sebbene “incazzata”, degli album fino a the ritual compreso. Quando picchiano troppo duro, usano troppo il growl ed aumenta l’uno i bpm su tutti o quasi i pezzi perdono, secondo me, di originalità. Per me vale lo stesso per tutti i grandi del thrash, Exodus, Death Angel etc…..gli unici che per me hanno sempre fatto eccezione sono gli Slayer. Questo mi sembra un disco molto pesante, troppo, e che finirà nel dimenticatoio (il mio), presto. |
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Il primo pezzo vale da solo l\'acquisto. Per me miglior disco da The Gathering. |
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Il migliore da Dark Roots of Earth, riff assassini, groove, un maggior gusto per la melodia e un Billy in spolvero la ricetta per un buon ritorno. Voto 78. |
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E\' un bel disco, ma mi mancano un po\' i vecchi Testament dei 90s.
Chuck ha una bellissima voce sul pulito o sull\'aggressivo andante, ma quando va in growl (che è uno stile che proprio non riesco a comprendere) si perde tutta la dinamica dell\'arrangiamento vocale. Mi piacciono moltissimo quei tre, quattro pezzi realmente thrash, la ballad, lì ci sento i veri Testament, ma quando fanno black death come nell\'opener, che per me si potevano pure risparmiare, per me risultano meno personali. Un po\' meno Peterson e un po\' più Skolnick in fase di composizione avrebbe reso un bel disco bellissimo. |
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Mah, mi pare un affermazione che non rispetti per nulla la realtà. Gli ultimi album di Slayer, Anthrax, Metallica, Megadeth, Death Angel, overkill, Exodus, Coroner, etc etc suonano thrash ne più ne meno di un album dei Testament. Anzi forse i Testament sono quelli, insieme ad Anthrax, dal più ampio spettro sonoro. |
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Una delle poche Thrash Band che suonano ancora Thrash |
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Gran bel album , la title track x me è un sunto di tutte le sonorità di questo enorme disco, melodie trash,black, e ballate stupende ,gran bel disco |
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Concordo coi commenti positivi. Questo nuovo lavoro è un gran bell album |
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Album veramante validissimo, che a mio parere pesca alcune sonorità che magari usano band più giovani o meglio della new wave (che a volte vengono parecchio criticate su questa pagina). Voto 8, non di più |
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In alcuni pezzi sento echi dei Dragonlord. Grande band e ottimo album. |
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Devo dire che preferisco questo album a tanti altri che hanno fatto recentemente. Certamente For the love of pain mi ha lasciato basito al primo ascolto, un death black metal che non pensavi potessero fare, invece più lo ascolto e più mi rendo conto che meglio fare altro, fatto bene, che il solito thrash canonico che da anni proponevano, che alla fine mi stancava e non poco. La varietà di questo invece mi piace, forse si perde un pò verso la fine, ma una Meant to be vale tanti altri loro album, straordinaria, e una Witch hunt è una mazzata vera e proprio come non sentivo da tempo da parte loro. Felice sorpresa. (Madonna santa quanto è stracagacazzo il tizio sotto). |
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Dov\'e\' il mio amico Numetal head?? Capita la differenza che tento invano da anni di farti capire???? |
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L’album è in linea con i precedenti, peccato perché con elementi di questo livello, non andrei a giocarmela su growl e bpm, ma giocherei sulla bella voce pulita del nativo americano e le melodie di penna bianca alla chitarra. Meglio una sorta di “black album” tipo the ritual, che queste robe che per i miei canoni non sono nemmeno più thrash. |
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Per come la vedo io entra nella top 5-6 dopo i mostri sacri....Album veramente molto solido. A me piacciono tutti gli album dei Testament perciò non faccio molto testo...ma a me è piaciuto moltissimo. Va ascoltato un po\' di volte. |
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Ascoltato più volte ma mi dice poco, pur da loro fan. Non dico un brutto disco, ma pochi pezzi di spessore. Imho un 70. |
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Dico solo che Dark Roots of the Earth e Brotherhood of the Snake sono superiori, così come anche Formation of Damnation |
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Comunque alzate il voto a The New Order perché non è possibile che questo e Titans valgano come quel gioiello del 1988 XD |
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Per i pochi ascolti che sono riuscito a dargli per ora, posso dire che mi pare meglio del precedente che era abbastanza scialbo. Partendo dai punti negativi posso dire che High Noon per ora la trovo veramente brutta e inutile, uno dei pezzi peggiori della loro intera discografia, Nature of the Beast mi pare un debole hard rock per ciò che sono gli standard della band (l\'avessero fatta gli AC/DC probabilmente sarebbe un pezzo della madonna anche se non ci vedo nulla di originale), Shadow People parte bene ma mi sembra che nello svolgimento si vada un po\' a perdere anche se non è tra le cose peggiori del disco. Per quanto riguarda i lati positivi, sono rimasto molto colpito dall\'opener, e la seconda traccia anche sembra fatta col pilota automatico regge bene nella sua potenza. La ballad è notevole, incredibilmente melodica senza essere ruffiana e molto profonda, la title track finale anche mi sembra un ottimo pezzo, Witch Hunt parte in modo devastante e finisce in modo più melodico e devo ancora comprenderla bene anche se pare essere un pezzo dove la band dà il massimo di sé, così come le melodiche Room 117 e Havana Syndrome, pezzi più heavy che thrash. Come detto devo ascoltarlo ancora, non so dire se mi aspettavo di più o se mi aspettavo di meno, mi pare comunque superiore a Titans e questo è già qualcosa. Spero cresca con gli ascolti |
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X Lambru, probabilmente perché ripropongono sempre ciò che ti aspetti da loro. I Testament meno. |
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Devo dire che è un album cui si addice l\'espressione \"crescere con gli ascolti\" |
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Io vado controcorrente, non dico che sia brutto assolutamente ma non mi piace molto. Quando fanno i testament li trovo leggermente monotoni, quando entrano in un genere diverso dal thrash non li ho apprezzati molto. Ovviamente tecnicamente mostruosi la averi sfruttato tutta questa classe per fare qualcosa di più. Per me comunque un 72 |
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@Galilee, riguardo ai Testament sono \"rassegnato\" da anni, per gli album, intendo. Ci sono tante band del passato ,però, delle quali apprezzo anche dischi recenti, tipo Hirax, Exumer, Razor e tanti altri  |
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Sono solo al primo ascolto. Le parti più thrash sono quelle che per ora mi hanno fatto godere di più e avrei voluto un album tutto in quello stile, a mio gusto personale. Specie la prima metà se ne discosta invece in numerosi passaggi, di cui comunque non discuto la qualità |
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X Lambru, ti attacchi troppo ai ricordi e alle emozioni che ti hanno dato quei dischi in età adolescenziale. Per quello non riesci ad apprezzare i successivi. Potrebbero fare qualunque cosa che non ti piacerebbe a prescindere , a meno che non riproponessero una copia identica dei primi due, anche a livello produttivo però. Alla fine è un circolo vizioso della nostra psiche. Succede a tutti me compreso. Non sempre per fortuna. |
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Appena ascoltato. Sicuramente le idee ci sono, l\'impegno e la professionalità a loro non mancano mai. Alla fine sarà per me uno dei \"soliti\" dischi dei Testament , che ormai da 35 anni , a partire da Souls of Black compreso, ascolterò qualche volta, ma non spesso. Per me è da 60, perchè a loro voglio un gran bene  |
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Ora che ho letto recensione e commento sono curioso di ascoltarlo... |
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Veramente bello. Azzeccati gli inserti black e Dovas non fa rimpiangere Hoglan, anzi. |
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I Testament hanno fatto un disco Blackened Death Metal and i\'m here for it.
Stupendo veramente, soprattutto l\'opener |
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Allora io invece ero partito con le premesse abbastanza basse, mi manca la melodia tipica dei testament e nonostante le buone legnate (le prime tre tracce) sono rimasto colpito in senso positivo da Meant to Be, una sorpresa melodica che si sposa bene nell\'album. La prima parte è la più interessante poi a parer mio cala sulla fine, non un capolavoro di album ma sicuramente si lascia ascoltare che è una meraviglia rispetto magari al precedente (nonostante ormai siano trascorsi 5 anni e quasi mi ricordo di qualche canzone) qui siamo a livelli a parer mio di The Formation of Damnation ovvero un album molto bello che lascia qualche chicca e qualche sorriso sul voto. Confermo l\'80 |
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Comprato oggi di corsa, sono al terzo ascolto di fila.
Che dire. Bello, bello, bello. Benissimo 80 come voto, meriterebbe anche qualcosina un più. Personalmente gli darei 83. |
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Mi arriva lunedì... bene bene |
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Sono al quarto ascolto. La title track con quel cambiamento di ritmo mi fa saltare in aria. Fantastica. |
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Magari potreste rivedere le recensioni, perchè se questo qua è al pari di The new order , io domattina vado a confessarmi Ah, non l\'ho ancora ascoltato tutto, comunque i primi 2 dei Testament erano -e rimangono- dei capolavori che loro stessi non riusciranno MAI a superare, anche per l\'importanza storica di quei 2 dischi lì  |
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la ballad è stupenda. Non avevo grandi aspettative ma lieto di essermi sbagliato. Uno dei dischi dell\'anno sicuramente |
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