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Battle Beast - Steelbound
27/10/2025
( 827 letture )
Il settimo capitolo discografico dei Battle Beast, Steelbound, è un ritorno in grande stile per una delle realtà più incandescenti del metal europeo contemporaneo. Un disco che, pur non tradendo la matrice power metal e teatrale della band, aggiunge nuove sfumature di pop, hard rock e synth-wave, in un caleidoscopio sonoro che esalta l’identità del gruppo e conferma la leadership di Noora Louhimo come una delle voci più imponenti e versatili della scena attuale.

A tre anni da Circus of Doom, i finlandesi scelgono di spingere sull’acceleratore del contrasto: dramma e leggerezza, luce e acciaio, energia e ironia si fondono in un album di poco meno di quaranta minuti che scorre con naturalezza e vitalità contagiosa. L’opener The Burning Within è già un manifesto: un intreccio di riff roventi e sintetizzatori che costruisce un equilibrio perfetto tra potenza e melodia. È un brano che restituisce tutto ciò che il pubblico ama dei Battle Beast: cori esaltanti, groove trascinante, e la voce di Noora, graffiante e maestosa, che plasma la materia sonora con autorità quasi liturgica. Here We Are è il lato più accessibile del disco, un inno pop-metal diretto e immediato, pensato per essere cantato a squarciagola nei live. Qui la band mostra il suo volto più radiofonico senza perdere credibilità, grazie al gusto melodico e alla produzione scintillante di Janne Björkroth. La title track Steelbound è un brano che parla di forza e resistenza, un inno per chi rifiuta di essere piegato. La sua struttura è semplice, quasi rituale, e nel ritornello esplode in un coro che incarna perfettamente lo spirito del disco. Twilight Cabaret introduce una vena giocosa, quasi grottesca: ritmi danzanti, accenni latini, e una teatralità che sfiora il musical. È la dimostrazione della libertà espressiva che i Battle Beast si concedono senza mai perdere coesione. Subito dopo, Last Goodbye segna un cambio di tono: è un power anthem che vive di tensione melodica e dramma emotivo, in cui la performance di Noora raggiunge punte di intensità commovente, tra dolcezza e furia. La strumentale The Long Road spezza la sequenza con una parentesi atmosferica e cinematografica, che richiama le intro dei grandi live della band. Seguono Blood of Heroes, con le sue venature epiche e i flauti che ampliano il respiro orchestrale del brano, e Angel of Midnight, un piccolo gioiello di hard rock ottantiano che sembra uscire direttamente dai fasti dei Bon Jovi o dei Def Leppard. Nella parte finale, Riders of the Storm torna a spingere forte sul pedale dell’adrenalina: un brano che alterna epicità e ironia, con un intermezzo pianistico che sorprende e diverte. L’album si chiude con Watch the Sky Fall, più cupa e introspettiva, in cui la band abbandona i toni celebrativi per abbracciare un pathos più personale, tra elettronica vellutata e linee vocali cariche di tensione.

Steelbound è un lavoro che riflette la maturità raggiunta dai Battle Beast: un equilibrio tra la loro anima power e una crescente propensione al crossover sonoro, senza mai perdere la loro impronta distintiva. La produzione è cristallina, il sound vibrante, e ogni brano dimostra una padronanza compositiva ormai pienamente consolidata. Al centro di tutto, ancora una volta, brilla Noora Louhimo: non solo frontwoman, ma vera anima drammatica del gruppo. La sua voce attraversa registri e atmosfere con naturalezza disarmante — dal sussurro all’urlo, dall’ironia all’epica — imprimendo personalità e calore umano a ogni singolo passaggio. In un genere dove spesso domina la forma, Noora porta sostanza e cuore, trasformando il canto in racconto.
L’album non si limita a celebrare la forza, ma la trasforma in linguaggio, in invito alla resistenza quotidiana. Un disco positivo, persino solare, che non teme di essere melodico, ballabile, o ironico. Steelbound riesce dove molti falliscono: suona vitale, sincero e irresistibilmente umano. È un album che si ascolta senza fatica, che si canticchia e che trasmette energia — la stessa che ha reso i Battle Beast una certezza del metal moderno.



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
66.75 su 4 voti [ VOTA]
🤟Andrea🤟
Mercoledì 29 Ottobre 2025, 13.06.24
2
Con una voce così potrebbero fare tutto quello che vogliono. Qualsiasi genere.
Altered
Martedì 28 Ottobre 2025, 7.20.25
1
Avere in squadra un\'artista FENOMENALE come Noora riesce a mantenere acceso l\'interesse per questa compagine che, almeno a livello musicale, fa il compitino strizzando l\'occhio al Power sinfonico con tinte pop. La cantante tuttavia è talmente a suo agio su qualsiasi registro (vedasi la titletrack dove alterna graffiato e clean meravigliosamente) che riesce a conferire quel tocco in più elevando la band dall\'anonimato e garantendo qualità ma soprattutto permettendo ai Battle Beast di non cadere nell\'anonimato di band fatte con lo stampino e facilmente dimenticabili.
INFORMAZIONI
2025
Nuclear Blast
Heavy/Power
Tracklist
1. The Burning Within
2. Here We Are
3. Steelbound
4. Twilight Cabaret
5. Last Goodbye
6. The Long Road
7. Blood of Heroes
8. Angel of Midnight
9. Riders of the Storm
10. Watch the Sky Fall
Line Up
Noora Louhimo (Voce)
Juuso Soinio (Chitarra)
Joona Björkroth (Chitarra)
Janne Björkroth (Tastiere)
Eero Sipilä (Basso)
Pyry Vikki (Batteria)
 
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