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 07/12/25
BATTLE BEAST + DOMINUM + MAJESTICA
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)
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Trivium - Struck Dead (EP)
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02/11/2025
( 913 letture )
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All I hear is the sound of falling rain / Each drop echoing my every mistake / Thunder orchestrating my plight / Like Taiko, scoring this blight / Steady stream of dirt pouring on my face…
EP, tre brani, poco meno di venti minuti. Avrà senso esaltarne il contenuto in una recensione dedicata? La risposta è tutt’altro che ovvia ma assolutamente positiva. Il canto del cigno del batterista/maestro Alex Bent si palesa sotto forma di concentrato ipervitaminico da cui è quasi impossibile distogliere occhi e orecchie. Quasi improvvisamente, dopo dieci anni, la band si separa dall’umile e talentuosissimo Bent , chiudendo di fatto un cerchio positivo/creativo durato parecchio, che al suo interno contiene ricchi plateau metallici quali The Sin And The Sentence e In the Court of the Dragon.
Dalla Corte del Drago sono passati quasi 5 anni e dall’estrema ed efficace epicità che solcava ogni nota dell’album riprendiamo qualche aspetto e qualche giro-chiave anche nel qui presente Struck Dead. Come anticipato poc’anzi, l’EP è composto “solamente” da tre brani, ma non solo costituisce un’anteprima futura ma fotografa un momento nel presente figlio del tour dedicato al ventesimo anniversario dell’ormai storico Ascendancy (2004).
Quello che esalta (e stupisce) ancora prima di poter finire l’ascolto è la freschezza familiare con cui il quartetto sistema le proprie idee, scrivendo e componendo un trittico strabuzzante di tecnica, qualità compositiva e potenza assoluta. Bellissimo il ponte temporale creato tra il mood di Ascendancy e In the Court of the Dragon, in un concreto omaggio ad hoc che si arricchisce di suoni ed esperienze recenti, consegnandoci uno degli EP più belli degli ultimi anni.
Struck Dead si apre con la verve di Bury with My Screams , dove percepiamo immeritamente l’energia rinnovata proveniente dal passato, potenziata a dismisura da letali dosi di thrash progressivo. Ed è proprio qui che (ri)sale in cattedra il genio di Alex Bent, che da l’addio alla band nel modo più creativo possibile. Ascoltare il suo operato, gli stacchi, i fill prog e ultra-tecnici intelligentemente inseriti nelle composizioni è vera manna dal cielo. Ed eccoci al cospetto del Trivium - sound, riconoscibile ma non stagnante. Heavy metal contemporaneo, thrash, metal-core si mescolano in una danza ricca e tambureggiante. Matt K. Heafy conduce la bagarre senza indugio, con una forma vocale convincente, che copre e si dipana su numerosi registri – dal pulito al ruvido, passando per scream e nuance più o meno estreme. Non da meno sono i suoi storici compari Paolo Gregoletto e Corey Beaulieu, che completano il quadro nel modo migliore. Il basso, udibile e ben definito, arricchisce ogni brano riempiendo buchi e spazi vuoti, mentre la sei corde di Beaulieu è fiammeggiante e sempre pronta ai duelli solisti con Heafy. E così si parte in quinta con Bury with My Screams (già presentata dal vivo un anno fa) per poi proseguire con la semi title-track Struck Dead (Pain is Easier to Remember) , con la sua struttura non dissimile da In Waves ci colpisce in pieno volto emergendo come un possente diciotto ruote metallico, in costante bilico tra brutalità e classe cristallina (il bridge è da pugni al cielo ed headbanging forsennato). Alex Bent torreggiante, assoli ora melodici ora Slayer-iani si innestano perfettamente nel tessuto creando un’altra piccola hit anti-commerciale. In graffiante andi-rivieni cosmico-progressivo, il secondo brano supera in qualche modo anche l’ottima Bury with My Screams solo per essere ulteriormente spodestato dalla clamorosa Six Walls , chiusura di oltre 7 minuti che si apre con chitarre acustiche e atmosfera fantasy per poi riallacciarsi addirittura alle atmosfere di Declaration. Il bridge, in un esaltante furia prog/thrash dominata da drumming fantasioso, cambi di tempo e lunghi assoli melliflui, ci consegna una band completa e volenterosa di superarsi anche all’interno delle stesse composizioni.
Registrato nel ‘Trivium Hangar’, Struck Dead EP è una breve ma ricchissima testimonianza “piglia tutto” che conferma la forma dei floridiani. Senza sbavature, ma con un concentrato esplosivo di HM caratteristico e colorato, l’EP traccia un invisibile ponte tra passato recente e futuro. In previsione di un nuovo album a fine 2026, queste tre composizioni servono a completare ed arricchire la voglia di nuova musica. E, credetemi, lo fanno nel migliore dei modi.
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2
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Al primo ascolto Bury Me non mi fece impazzire però con tutto l\'insieme e un attento ascolto direi che siamo sempre ad ottimi livelli già proposti con In The Court of the Dragon, curioso di sentire il successore di quest\'ultimo. |
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1
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DA TSATS in poi la qualità compositiva è impennata, questo EP non fa minimamente eccezione.
Alex ci mancherà alle pelli, ma ho capito che è stato preso un altro top player del ruolo |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Bury Me with My Screams
2. Struck Dead (Pain is Easier to Remember)
3. Six Walls Surround Me
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Line Up
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Matthew Kiichi Heafy (Voce, Chitarra)
Corey Beaulieu (Chitarra)
Paolo Gregoletto (Basso, Voce)
Alex Bent (Batteria)
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