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08/10/24
SIBERIAN MEAT GRINDER + GUESTS
FREAKOUT CLUB - BOLOGNA
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Mushroomhead - Beautiful Stories for Ugly Children
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( 6117 letture )
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Storia interessante quella dei Mushroomhead. Nel 1998 i sette omoni mascherati di Cleveland erano in procinto di firmare per la Roadrunner Records, quando un'altra combriccola di individui mascherati, oggi molto nota, “rubò” loro - a detta della band - contratto e fama, segregando la formazione nel duro mondo dell’underground. I nostri però non si sono arresi e ad oggi sono riusciti a vendere la ragguardevole cifra di un milione di dischi, assicurandosi una piccola ma fedele fetta di fan al seguito. Cosa ci propongono questi simpatici ragazzoni mascherati da quello che sembra Venom (la nemesi nera di Spider-man) in uniforme militare? Presto detto: tanto nu-metal, parecchio alternative e una spruzzatina di industrial, il tutto condito da un’atmosfera decadente (e per decadente si intende usare gli accordi minori…). Sicuramente la proposta non sembra fra le più invitanti, ma riconosco, senza appunto celare il mio scetticismo di fondo, che la band riesce ad amalgamare abbastanza bene i tre generi, merito dei tanti anni di esperienza accumulati. Eppure, quasi a volermi contraddire, proprio in virtù del fatto che siamo al cospetto del settimo album dei Mushroomhead, mi vedo "costretto" ad essere più severo di quanto in realtà non vorrei.
L’album comincia abbastanza bene con Come On, pezzo prepotente e piuttosto semplice, con il ritornello che ripete in continuazione “come on! do you really wanna fuck with me?!”. La struttura del pezzo è grezza ma orecchiabile e mostra una propensione a puntare molto sulla componente ritmica, caratteristica comune alla maggior parte dei pezzi. Inspiration è la traccia che più rappresenta l’etichetta industriale della band, con un uso massiccio dell’elettronica. Le chitarre però non riescono a reggere il gioco e il miscuglio risulta poco omogeneo. Slaughterhouse Road ci ripropone il nu-metal del primo pezzo, con un cantato preso a piene mani dal classico alternative americano. I'll Be Here gioca a fare la romantica, come si può facilmente dedurre dal titolo. Un piano apre è chiude un pezzo molto melodico e ruffiano che non disdegna neanche un piccolo assolo nella seconda metà. Carino ma veramente molto banale. Qualche riff interessante in Burn the Bridge e parecchio blast beat, sempre in linea con i canoni della formazione. Holes in the Void torna inaspettatamente (e probabilmente troppo) presto a proporci il lato romantico di Beautiful Stories for Ugly Children. Questa volta il piano accompagna tutto il pezzo, che assume un andamento molto pacato e solo verso il finale trova posto una leggera sfuriata. Se preso singolarmente, risulta gradevole anche se sempre troppo banale, ma nell’ascolto continuo del disco tende a spezzare il ritmo e quindi ad annoiare. Le successive Harvest the Garden, The Harm You Do e Your Demise sono i momenti più alternative, con un alleggerimento generale del sound e un cantato, quasi sempre pulito. The Feel è ancora alternative ma assume i toni della ballad e ci propone qualche spunto interessante, grazie ad una sezione acustica davvero ispirata e un assolo particolarmente azzeccato. Il mix però continua ad essere grezzo e in questo contesto la scelta non sembra affatto coerente, il che mi fa pensare che forse l’effetto non è propriamente voluto. Darker Days ritorna al nu-metal sporco e cattivo mentre Do I Know You? pone fine al lavoro con un andamento melodico ricco di cori e di effetti elettronici.
In generale Beautiful Stories for Ugly Children è piacevole e scivola via senza quasi nessun intoppo, ma non posso davvero non tener conto che il sound proposto è rimasto pressoché identico a quello dei lavori precedenti, e alla settima prova discografica non è più perdonabile. Aggiungiamoci una produzione altalenante, un songwriting carino ma comunque banale ed ecco che ci sono tutti gli elementi che non consentono al disco, anche se di poco, di raggiungere la sufficienza. Ripeto che il disco non è affatto disprezzabile, e in buona sostanza se siete fan dei Mushroomhead, o avete letteralmente divorato All Hope Is Gone, aggiungete pure altri 10 punti.
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12
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Farai anche una recensione di XII? |
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11
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Farai anche una recensione di XII? |
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10
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di sto gruppetto qua era carina "sun doesn't rise"... e poi a parte l'immagine e il nutrito numero di componenti questi non ci hanno mai azzeccato niente con gli slipknot, fanno proprio un altro tipo di nu metal... |
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9
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Buon disco di un buon gruppo!lontano anni luce dai slipknot in tutto ma tuttavia han fatto buone cose! Gruppo sottovalutato del mitico periodo nu metal 2000 voto 78 |
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7
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Concordo con il 57.Ci sono ottimi brani ma questo album non vale niente in confronto diretto ai loro primi 4 capolavori.A quando una recensione di XIII E MI? |
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6
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Sound identico a quello degli album precedenti? Con l'arrivo di Waylon i Mushroomhead han fatto Savior Sorrow ed è totalmente diverso dal questo ultimo lavoro. Poi da quando se ne è andato J Mann il sound è totalmente cambiato, non si può dire una cosa del genere. Sarà che sono un fan accanito di questo gruppo ma 57 a questo album e voti alti ad altri che vedo su questo sito mi sembra un po' una cavolata. E anche bella grossa. |
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5
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Io i 10 punti di cui si parla a fine recensione li aggiungo volentieri. Anche una dozzina, vah... PS: Chissà cosa avrebbero fatto al posto degli Sliknot... Jeffrey Nothing è una personalità molto eccentrica... |
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4
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Ridicola la loro protesta e banali le canzoni. A mio parere la storia del contratto rubato se la potevano risparmiare...soprattutto quella del "c'hanno rubato il look". Cmq sia posso dire che musicalmente sono, per i miei gusti, piatti. Potrebbero sfruttare meglio certe doti di musicisti, a patto che le abbiano...poi raga, de gustibus... xD Gli Slipknot ci han regalato il TitleAlbum, IOWA e Vol.3 (capolavori assoluti del genere secondo me), loro che ci han dato in passato? |
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3
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non mi dispiacciono affatto. li trovo originali e non sono d'accordo con il recensore per quanto riguarda la staticità della loro proposta. secondo me infatti sono evoluti rispetto ai loro primi dischi (senza contare che han cambiato anche uno dei due cantanti): il suono ora è molto più asciutto e le parti di sintetizzatore si sono ridotte. il paragone con gli slipknot ci sta solo fino ad un certo punto: fanno lo stesso miscuglio di generi ma in modo diverso, creando atmosfere totalmente differenti. |
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2
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Io li seguo da un po', e sinceramente preferisco il loro ecletticismo alle sfuriate dei 'knot. In ogni caso l'album l'ho ascoltato due volte (una in streaming ed una a parigi in un negozio di musica) e mi è parso un buon album, di certo gli darei il 70, minimo. Anche se di sicuro siamo lontani dai tempi d'oro dei mushroomhead |
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1
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Ho ascoltato qualcosina di questa band,ma secondo me non reggono minimamente il paragone con gli Slipknot ^^ |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Come On 02. Inspiration 03. Slaughterhouse Road 04. I'll Be Here 05. Burn the Bridge 06. Holes in the Void 07. Harvest the Garden 08. The Harm You Do 09. Your Demise 10. The Feel 11. Darker Days 12. Do I Know You?
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Line Up
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Jeffrey Nothing (vocals) Waylon (vocals) Gravy (guitars) Pig Benis (bass) Shmotz (keyboards) Skinny (drums, percussion) ST1TCH (turntables, samples and electronics) Lil' Dan (percussion)
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RECENSIONI |
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