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19/09/24
GIANCANE
ARCI BELLEZZA - MILANO
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Eibon - Entering Darkness
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( 4934 letture )
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Scenari di desolanti solitudini in bianco e nero, minimalismo estetico come espressione di morbose profondità dello spirito. Già osservando con attenzione l’artwork di Entering Darkness possiamo intuire le intenzioni di questi Eibon, soprendente formazione transalpina al primo full-lenght ufficiale per la Aesthetic Death Records.
Di fatto risulta impossibile tracciare una mappa inequivocabile delle influenze della band, poiché questi quattro musicisti riescono a combinare alla perfezione ogni possibile spunto proveniente sia dalla scena metal estrema che da articolazioni musicali più rilassate e psichedeliche. Dovendo rintracciare una matrice principale nella musica degli Eibon, la scelta ricadrebbe sicuramente sullo sludge/doom più ricercato ma, come già accennato, non siamo di fronte ad una semplice sludge band. Notevole, nell’economia generale di questi sei pezzi, è l’utilizzo di partiture arpeggiate figlie delle più recenti uscite post-rock, come nei minuti iniziali della traccia di apertura, tale Through The Eyes. Il brano in questione si presenta come una perfetta vetrina per le capacità dei nostri, poiché forte è l’oscillazione tra sezioni atmosferiche ed altre al limite del black metal svedese, il tutto contornato da sinistre melodie di decadente declinazione. Nonostante il continuo mutare ritmico-esecutivo, forte è il senso di coesione e di sintesi in questo come in tutti gli altri brani di Entering Darkness, dove il vero faro per ogni singolo cambio d’atmosfera è rappresentato dal bravissimo Georges Balafas; perfettamente a suo agio nei vocalizzi di matrice sludge come nello screaming più black oriented.
Il panorama sonoro offerto da questi Eibon è fin troppo vasto e difficilmente sintetizzabile in poche righe; proverò a farlo con un’immagine. Focalizzate l’attenzione su di un incubo, lunghissimo e che tende ad accumulare dettagli sinistri ad ogni passo che muovete in questo ambiente; un nero trip apocalittico in una stanza di pochi metri quadri si trasforma in un mondo d‘orrore e decadenza dalle sfumatura quasi intangibili. In una forza espressiva così sviluppata risulta difficile isolare un singolo episodio a scapito di un altro; il che non renderebbe giustizia all’immenso lavoro compiuto da parte degli Eibon di farvi vivere un’esperienza davvero singolare. Dal punto di vista strettamente esecutivo, il quintetto transalpino risulta in grado di dipingere a suon di riff chitarristici un impianto sonoro da capogiro, fondendosi con il fondamentale lavoro di basso di Stéphane Rivière, il vero valore aggiunto del loro sound.
Di punti deboli, in questo Entering Darkness, non ne ho trovato neanche uno; tuttavia, per una questione di praticità, rimane da citare i brani che a mio avviso meritano una menzione speciale - seppur il lavoro d’insieme rimane formidabile - come l’eclettica Convuluse To Reign, sospesa tra Eyehategod e lunghe partiture psichedeliche “basso-chitarra con effetto wah wah”, oppure l’incredibile These Chains, tra extreme doom ed accelerazioni alla Dark Funeral. Un’ulteriore citazione va alla lunghissima Substance, la quale mi ha ricordato non poco la profondità espressiva dei teutonici Ophis, mostrando forse cosa questa band potrebbe fare se un giorno scrivesse il proprio “brano perfetto”. In conclusione gli Eibon, agendo nell’ombra e in silenzio, hanno dato la luce ad un vero piccolo capolavoro che, per una band al primo disco ufficiale - seppur preceduto da uno split album e da un ep - fa davvero gridare al miracolo. Ascoltateli, e sprofondate nei loro oscuri meandri sonori; questo non è sludge, è decadenza pura.
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5
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Bellissima recesione per un ottimo disco |
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3
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complimenti per la recensione, mi hai fatto incuriosire. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 - Through The Eyes 2 - Entering Darkness 3 - Convulse To Reign 4 - Substance 5 - These Chains 6 - Path To Oblivion
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Line Up
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Georges Balafas (vocals) Max Hedin (guitar) Guillaume Taliercio (guitar) Stéphane Rivière (bass) Jerome Laccando (drums)
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RECENSIONI |
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