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Deicide - To Hell With God
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( 8819 letture )
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Penso non ci sia bisogno di presentazioni, per una band come i Deicide, autori di immortali capolavori negli anni '90 e poi declinati fino all'abbandono degli storici axeman, i fratelli Hoffman. La "seconda vita" di Benton & Co, con Jack Owen e Ralph Santolla alle sei corde, finora è andata avanti fra alti (Stench Of Redemption) e bassi (l'ultimo lavoro in studio, troppo cupo per i miei gusti e poco in linea con quanto prodotto dalla band in passato) senza mai produrre nulla di lontanamente paragonabile a ciò che ci hanno regalato i Deicide delle origini. Finora.
Oggi, un po' inatteso per chi come me aveva perso le speranze, arriva To Hell With God, una colata di brutalissimo death metal senza compromessi, 10 brani per 35 minuti scarsi come nella migliore tradizione Deicide. Si comincia, come sempre, con la title track, e subito le carte sono in tavola. Fiamme dell'inferno, assoli taglienti e velocissimi, Asheim che spedala come un mitragliatore e Benton con una voce davvero in forma (forse anche con qualche "aiutino" della produzione) che vomita le ormai tradizionalissime lyrics sataniche. Cosa volete di più? Senza nulla togliere a pezzi di storia come Santolla ed Owen, sembra di essere tornati ai tempi di Once Upon The Cross o Serpents Of The Light sia come struttura delle canzoni (molto lineare, con le chitarre quasi sempre appaiate) che come capacità del quartetto floridiano di catapultarci nell'headbanging più sfrenato (anche se nel frattempo ho quasi finito i capelli). L'album prosegue quindi con Save Your (gioco di parole abbastanza trasparente) e Witness Of Death senza che si noti il minimo cedimento, e così sarà fino alla fine di How Can You Call Yourself A God, unica traccia in cui rimane qua e là qualche eco delle sperimentazioni più melodiche" (visto il genere le virgolette sono d'obbligo) dei soli di Till Death Do Us Parts. Brani come Empowered By Blasphemy o Hang In Agony Until You're Dead romperanno diverse ossa se proposte in sede live e potrebbero presto diventare dei nuovi classici del combo floridiano. E se To Hell With God mi ha conquistato fin da subito, posso testimoniarne anche la resistenza a fonte di ascolti ripetuti, nonostante la produzione insolitamente "pettinata" (senza toccare comunque eccessi plasticosi di certo swedish) che a tratti toglie un po' di spontaneità pur guadagnando in chiarezza.
Insomma, il decimo album dei Deicide festeggia la cifra tonda nel migliore dei modi, con un Benton che così in forma non si vedeva da diversi anni (e finalmente anche il basso, qua e là, si ritaglia i suoi spazi) e un Asheim che non sembra invecchiato un giorno dai tempi del debutto. Di certo questo lavoro non otterrà consensi unanimi, soprattutto fra chi aspetta ancora il nuovo Legion, ma io non trovo davvero nulla di cui lamentarmi. Fra l'altro siamo vicini a quota 100 brani, e bisogna complimentarsi con il panciuto singer anche per la capacità di scrivere 100 lyrics girando praticamente sempre attorno allo stesso soggetto. Ce ne vuole, di fantasia!
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VOTO LETTORI
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74.29 su 194 voti [
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35
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Forse 85 è esagerato, però devo dire che si tratta di un lavoro godibilissimo, con tracce eccellenti come la titletrack, Conviction e Angels In Hell. Non mi dispiace neanche la vena melodica ereditata da The Stench of Redemption. Un 77 credo sia il voto più adatto |
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Non disdegno il genere, e i deicide mi son sempre piaciuti. Questo lavoro non è male, ovvio che o fai la copia esatta di certi capolavori del passato, e quindi sei criticato per ovvi motivi, oppure si va avanti, magari sperimentando qualcosina di nuovo ma sempre rimanendo quello che sei. Quindi perchè criticarli? @Enry. Scusa ma tu pensi che i deicide come altri lo fanno solo per le tue orecchie? Fermarsi dopo una serie di dischi stupendi solo per non rischiare di cadere nelle critiche? Ma guarda che pure loro devono campare, cioè fare il musicista è un lavoro come un altro |
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33
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Dei deicide amo tutto o quasi e quest'album è l'ennesima conferma che sono una grandissima band. Sicuramente aspettarsi un altro "Legion" o "Once upoon the cross" non ha senso ed è abbastanza sciocco: 1- perchè son gia stati fatti; 2- perchè i tempi cambiano e le persone anche. I nuovi deicide non hanno nulla da invidiare ai vecchi e se continuano cosi rimarranno sempre fra gli dei del death metal |
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Buon album superiore a till death. voto 70 |
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voto esagerato ma disco non ma le. Ormai i Deicide hanno dato tutto e piu` di questo non si puo` chiedere a una band come loro adesso. Voto 72 |
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30
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Ma quali morti....ppff ... UR GOD IS DEAD !....Sara' ma a me e' piaciuto pure till death...cmq....nuovo lavoro davvero davvero TAGLIENTE....la voce ha alzato i toni e anche se adoravo l'effetto polenta taragna della voce in TDDUA, devo dire che questa risulta mooolto piu aggressiva...bello bello......attimi alla pelle d oca in certi punti. Complimenti zio Glen GommaX Nr1 Deicide ITAFANS 6-I BELONG TO HIM-66 |
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ascoltato più volte, e devo confermare il mio precedente commento...disco pessimo ed inutile da cui salvo parzialmente solo la title-track... |
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ho dato una ascoltaata veloce ieri...sembrerebbe un disco pessimo, spero di ricredermi... |
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Ho smesso di ascoltarli dopo "Serpents of The Light" e non credo ricomincerà adesso... Però... Secondo me sono tutt'altro che un gruppo da dichiarare morto. |
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25
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A me è piaciuto abbastanza dai, magari 85 è un po' largo (per stessa ammissione di NeuRath), ma il 41 di media è sicuramente basso... piccola nota di colore: l'ingresso di santolla a quanto pare è servito ad allontanare gli insulti e le critiche da Benton ed a dirigerli verso il chitarrista, ahahahah! |
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Ops! Errata corrige: sostituire 'disco' a 'dicso' e soprattutto 'avverasse' ad 'avveri'... |
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Mi sono sempre chiesto perchè una band come i Deicide non abbia mai registrato un "Dicso di Natale". Ho atteso tutti i 25 dicembre nella (beata) speranza che il sogno si avveri, ma inutilmente. Ora ho finalmente compreso che Glen non sa più fare regali. Ha troppo da pensare ai suoi (originali) testi... e poi il vecchio abito da Babbo Natale non gli va più. Povero Glen, se un tempo la sua ingenuità poteva anche essere scambiata per onestà intellettuale, ora non ha più niente da dire. Quello che di buono c'è, o c'è stato di recente, si deve al talento di altri. Bella prova di Asheim. Santolla tecnico ma pletorico. |
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che disco di me..da!!!.....gruppo sopravvalutato che senza le cazzate di Benton non se lo sarebbe mai filato nessuno!... |
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Scusatemi se vado un pò fuori tema ma vorrei sapere se avete intenzione di recensire l'ultimo degli Abysmal Dawn. Grazie in anticipo. |
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@Enry siamo sulla stessa linea di pensiero con l'unica variante che purtroppo quest'ennesima prova scadente me la son ascoltata. |
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Altra band che per quanto mi riguarda si poteva fermare dopo il quarto disco, tutto quello venuto dopo non regge neanche lontanamente il confronto con quello fatto dal '90 al '97. Questo non l'ho ancora ascoltato, ma considerando che anche il tanto osannato 'The Stench..' l' ho trovato appena sufficiente non mi faccio troppe illusioni. |
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18
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A me è piaciuto molto!!!!!Praticamente è The Stench Of Redempion pt 2...Davvero buono il voto sta tra il 75 e l'80..Io gli assoli li ho trovati davvero molto belli..Per me ci stanno davvero  |
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L'unica cosa che colpisce è la copertina. Il resto annoia subito. Quoto coloro che hanno sottolineato l'inadeguatezza di Santolla: non è il suo campo. Superfluo. 54/100 |
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l'ho ascoltato sperando in un the stench parte 2. purtroppo non lo è, è abbastanza banale, gli assoli sono belli ma completamente fuori dal contesto ancora peggio di the stench, la voce è meno "guttural" del benton-trademark. non mi ha colpito per nulla, rosica appena un 6. |
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15
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Lavoro appena sufficiente...85 è una valutazione che non stà ne in cielo ne in terra!!! |
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No... per cortesia non ci siamo proprio. Questo disco è appena sufficiente, 85 si da ad un capolavoro e questo non lo è di certo anzi, lavoro decisamente BANALOTTO. |
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Bell'album, anche se si sente che giocano d'esperienza. 75 sarebbe il voto ideale. Il growl di Benton rimane sempre ineguagliabile. |
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@Neurath: ma diciamo che io avrei dato 75 solo per il loro ingombrante passato. Se ascolto il disco senza pensare che sono i Deicide un voto come 85 ci può stare tutto. Apprezzo molto il fatto che ci siano persone come me che apprezzano sia la loro prima fase che questa senza farsi tante seghe mentali. Per me tutti i dischi da Scars of the Crucifix in poi sono validi, ognuno ha un suo stile e io non capisco tutte queste critiche. E' un disco fresco quest' ultimo dei Deicide, che non sa di riciclato, che gode di unìottima produzione e di una prestazione dei singoli ottima davvero. |
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in via di ascolto nei prox giorni, ma personalmente preferivo che facessero fuori gli assoli di satolla...stench of redemption mi è sempre risultato indigesto, mentre till death, pur con le sue pecche, ritornava ad un semplice e sano death con pochi fronzoli...nulla per cui strapparsi i capelli ovvio |
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10
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Può darsi che io sia stato un po' di manica larga nel voto, ma confermo parola per parola quello che ho scritto. Secondo me un discone in grado di rivaleggiare (con gli ovvi distinguo) con i classici. Poi ognuno naturalmente ha i suoi gusti e il suo parere. @Undercover: Secondo me Serpent e Once sono da 100 netto. Per Once direi anche 100 e lode... |
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9
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Sono d'ccordo con la recensione, magari sarei stati sul 75 come voto, ma è un gran bel disco. |
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8
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l ho sentito solo una volta in streaming, e certe tracce come la title track m prendevano, però lo devo riascoltare |
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7
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Ho appena finito di ascoltarlo, per la prima volta mi è parso molto positivo come disco, mi piace. Però, si sa, un disco va ascoltato più volte. |
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6
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Buon disco...superiore al precedente ma un po sotto Stench e Scars...penso anch'io che 85 sia tantino ma un 70 ci sta tutto. @Undercover: per me comunque non è per nulla inferiore ad un Evisceration Plague e non concordo neppure nel mettere i Deicide degli ultimi anni sullo stesso piano degli inutili (loro si) Obituary post reunion..tutte opinioni ovviamente!! |
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@Tenebra occulta non concordo per un semplice motivo, c'è gente che ha una vita che fa musica vedi Cannibal Corpse, Deeds Of Flesh, Bolt Thrower e via dicendo che suona e cagate come quelle prodotte dai Deicide dopo il 1997 non le ha tirate fuori neanche nei periodi più bui. Quando una band perde i songwriter, il batterista pensa ad altro con risultati alterni (Order Of The Ennead band onesta ma nulla più, peccato abbia lasciato gli Evil Admist) non vedo luce, vedo solo ombre. Se devo salvare un disco simile e stesso discorso vale per l'aborto prodotto dagli ultimi Obituary allora cazzo ma diamo spazio alle nuove band e loro se vogliono si dedichino ai live, perché continuare a infangare il passato con prove mediocri? La differenza fra quelle citate in testa e i Deicide, è che quelle continuano a fare la storia, loro ne sono parte ma del passato. |
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piacevole, qualche bella mazzata e tanta esperienza. Voto: 70 |
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@Undercover: penso sia un discorso, il tuo, che possa essere adattato a molti gruppi. In alcuni casi posso condividerlo (per band che non hanno mai detto nulla e continuano a pubblicare) ma, se così fosse, dovrebbero essere prodotti solo capolavori ed ignorata la carriera di una band. Rimanendo in ambito estremo i Children of Bodom avrebbero dovuto pubblicare solo i primi 3 dischi, i Belphegor sarebbero scomparsi e Cradle of Filth estinti!!! Invece album come To Hell With God, gradevole ma non eccezionale, fanno proseguire la storia di una band in attesa di un nuovo lampo di genio, ammesso che arrivi. Come giustamente dici, si possono seguire live (ammesso che si presentino e abbiano voglia di suonare) ma un disco nuovo "serve" anche per motivare un tour. Alla fine però devo dire che effettivamente 85 è troppo  |
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Se penso che è un disco dei Deicide è da 40, se penso che il disco sia di una nuova band da 60...se penso che ancora li producono capisco che l'industria musicale supporti i brontosauri in fase decadente e non punta sui giovani, il risultato è avere album simili che fanno cadere le braccia che prendono 85...ma stiamo scherzando? Neanche con tutta la volontà, neanche stando una giornata sui ceci si può anche lontanamente pensare di dare 85 a un platter simile, allora "Serpent Of The Light" e "Once Upon A Cross" son da 2000?...Live possono dire ancora la loro, su disco è ora di finirla. |
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Non mi aspettavo il nuovo Legion, non avrebbe senso, ma un buon ritorno dopo quella ciofeca di Til Death Do Us Part. E fin qui hanno centrato il bersaglio. Questo nuovo disco riprende molto il lavoro effettuato per il meraviglioso The Stench Of Redemption, tuttavia risulta meno fresco, con molti riff e schemi già sentiti. In conclusione non è così brillante come il suddetto album del 2006 ma risulta piacevole, cattivo, con bellissimi solo e tanto basta per accontentarmi. Il mio voto è 70, conscio del fatto che i capolavori arrivano poche volte nella carriera di una band, ma se questo è un disco "di routine" ce ne fossero... In salute e pronti a fare male. |
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