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10/10/24
CRYSTAL VIPER + TBA
ZIGGY CLUB - TORINO
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( 2139 letture )
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Il progressive death metal è un sottogenere in ottima salute, come testimoniato dalla grande quantità di band valide e dalla mole di uscite di qualità ogni anno. I norvegesi Okular, formatisi nel 2010, esordiscono l’anno seguente con il loro full lenght di debutto, Probiotic. E’ doveroso specificare sin da subito che si tratta di un’uscita di spessore considerevole per un primo lavoro, che non mancherà di soddisfare i patiti del genere.
La proposta degli Okular pone l’accento su melodie eleganti e raffinate, tipica della scuola europea quanto dell’esplosiva scena canadese, mescolate con una componente death fondata spesso e volentieri su tempi medi (pur non disdegnando rapidissimi assalti sonori) che consentono di esprimere ambedue i lati di Probiotic con pari intensità e con una certa fluidità: non ci sarà mai una netta prevalenza di aggressività o di melodia, rendendo le canzoni immuni da quella sensazione di disarmonia che è poi uno dei principali problemi di un qualsiasi disco che si fondi sulla commistione di stili differenti.
Un altro elemento a favore della band è la grande attenzione rivolta all’atmosfera, palese anche grazie alle due magnifiche tracce acustiche Tranquillity of the Night eCelebration, ottenuta specialmente grazie alle chitarre di Marius S. Pedersen, per quel che concerne la ritmica, fondata su riff eccezionalmente vari e interesanti, ma specialmente la sezione solista, che ricorda da vicino il magistrale lavoro dei canadesi First Fragment nel loro EP The Afterthought Ecstasy, pur se non concentrato in lunghi assoli ma diluito in brevi sezioni sparse lungo i vari pezzi: ne è un esempio la magnifica Fuck Your Dignity! forse il pezzo migliore di Probiotic. Prestando attenzione al lavoro svolto in questo senso, poi, appare chiaro che la preparazione tecnica dei norvegesi è ottima, tuttavia non sfocia nel virtuosismo fine a sé stesso trovandosi in secondo piano rispetto al songwriting e alla ricerca atmosferico-melodica.
La chitarra è inoltre lo strumento più favorito dalla produzione, suonando perfettamente chiara; occorre però specificare che questo buon risultato è stato raggiunto a scapito di altro, come ad esempio il basso, praticamente impossibile da udire per la maggior parte del tempo, o il drumming,cui avrebbe giovato un maggiore risalto perché coinvolgente e articolato al punto giusto, tra sfuriate con la doppia cassa, un ottimo lavoro di piatti e altro ancora. Nulla da dire invece riguardo alle vocals, ottimamente calibrate,piuttosto ben eseguite e beneficianti anche di una certa varietà, spaziando dal growl più classico fino alle clean vocals, dovuta alla presenza di ben due cantanti principali più uno di supporto.
La musica degli Okular è insolitamente “umile” nell’ambito del progressive death metal: non c’è abuso, come già detto, di virtuosismi, né di soluzioni astruse e nemmeno di cambi di tempo. A dire il vero, qualcuno di questi ultimi in più non sarebbe stato affatto male, ma i nostri hanno compiuto una scelta insolita e degna di rispetto in un sottogenere che pare, spesso, realizzarsi solo nella più intricata complessità. Probiotic difatti è un’uscita, se vogliamo, meno impegnativa della media, ma questo non è dovuto a superficialità della band bensì ad una precisa scelta stilistica.
Il debutto di questo norvegesi è dunque consigliato a chiunque sia amante del progressive death metal, tanto agli ascoltatori più navigati quanto a coloro che si approcciano a questo tipo di musica per la prima volta. Ciascuno troverà un album di qualità, non esente da qualche difetto ma comunque degno di ogni attenzione.
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8
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Ohi grande, al solito attendo i tuoi responsi e intanto contraccambio gli auguri e speriamo sia davvero un gran 2013! |
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7
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Ciao Undercover. Non mi lamento. Sto ascoltando la "seconda ondata" dei tuoi consigli.... Se non ci si becca prima, buon anno e che sia ricco di soddisfazioni. |
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6
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Oh ciao , tutto bene? |
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5
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Vista la recensione intrigante e la sponsorizzazione di Undercover lo ascoltero' volentieri. Potrebbe essere una bella sorpresa... |
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4
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Non è la prima, ma la quarta xD |
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3
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Questo sembra interessante! Bravo MrFreddy, buona la prima! |
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Wow, un gruppo death tecnico senza seghe? Diamogli una possibilità... |
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Preso appena uscito, un disco inaspettatamente bello e che evita pippe strumentali esagerate, è particolarmente ben bilanciato sia per melodie che impatto, buono davvero considerando che Andreas ha fatto da solo il grosso del lavoro. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Connected In Betrayal 2. Probiotic (For Life) 3. Fuck Your Dignity! 4. Tranquillity of The Night 5. State Of Immediacy 6. Choose To Be Free 7. Flowers Uncared For 8. Celebration 9. The Most Violent Thing 10. Creativity Or Fear
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Line Up
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Bjørn Tore Erlandsen (Batteria) Andreas Auber (Composizione/Testi/Cori)
Marius S. Pedersen (Voce/Chitarra)
Kai Åsvik - Bass
Yngve Bolt Christiansen (Voce)
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RECENSIONI |
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