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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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( 2244 letture )
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Debutto ufficiale per questa one-man-band tedesca che risponde all'abusatissimo moniker Doomed, nome già in uso in (almeno) altre tre band, ma con cui il musicista tedesco ha ben poco da spartire: questo In My Own Abyss è infatti un bel platter di doom/death molto potente e allo stesso tempo anche decisamente melodico. Il tuttofare Pierre Laube, già attivo in altri progetti tra cui P.H.A.I.L., è l'artefice di tutte le parti strumentali e delle vocals, oltre ad occuparsi personalmente anche della produzione e della grafica, assumendo quindi il totale controllo sul risultato finale.
Il genere proposto, come dicevo in precedenza, è un doom/death molto energico e dirompente, che però gode di una scrorrevolezza e di una dinamicità solitamente estranee a queste sonorità. Nonostante il panorama doom sia quantomai saturo e affollato da una miriade di band che non fanno altro che riciclare formule vecchie e già sentite, il buon Pierre riesce a farsi spazio in questa giungla di cloni, guidato non dal lume dell'innovazione - cosa che ormai pare non appartenere più a molti - ma dalla classe innata nel confezionare brani molto ben congeniati e arrangiati. Difatti, Doomed gode di un songwriting decisamente ispirato, che in qualche momento mi ha portato alla mente gli Hooded Menace, certe cosette dei Cathedral e le inconfondibili chitarre dei Candlemass, il tutto unito ad una vena artistica molto spiccata e personale.
Le note biografiche della band sono quantomai anomale, totalmente in controtendenza rispetto a tutte quelle labels che, utlizzando fiumi di paroloni, tentano di abbellire quello che invece è semplicemente mediocre; in questo caso lascerebbero intendere di essere al cospetto di un classico quanto violento doom/death vecchia scuola, etichettando il progetto in questo contesto musicale, mentre invece è possibile percepire molta melodia incastonata tra le rocciose chitarre del tuttofare teutonico, il che conferisce un valore aggiunto al lavoro. Se nella maggior parte degli album pubblicati da one-man-band si sente un certo squilibrio compositivo dettato dalla difficoltà di essere musicisti virtuosi con tutti gli strumenti, in questo caso siamo di fronte a un piccolo portento che ha saputo confezionare un lavoro dove tutti gli elementi hanno la stessa importanza, contribuendo - come in una vera band - a dare ognuno il loro apporto nell'economia dei brani. Se poi si aggiunge il fatto che ognuno di questi strumenti sia stato suonato secondo i gusti di una sola mente, il risultato non può che essere un lavoro compattissimo.
L'album si apre con Sun Eater, brano cadenzato e intriso di una vena malinconica che fa da contraltare a un growling bassissimo e brutale. Il pezzo presenta, nella parte centrale, un interessantissimo rallentamento, dove il bravo Pierre si lancia in un cantato in clean vocals molto caldo e avvolgente, cointribuendo ad alleggerire l'atmosfera. Proseguendo nell'ascolto, spicca The Ancient Path, con i suoi 9 minuti abbondanti, durante i quali le atmosfere si fanno più cupe e si sconfina nelle gelide vallate del funeral doom; scorrendo i minuti ci si imbatte nei tempi stoppati di Restless, elementi quest'ultimi che denotano una certa apertura a strutture più tecniche e comunque moderne, e che mi hanno portato alla mente - chissà per quale assonanza - alcuni dei passaggi più atmosferici dei primi Nile. Giungiamo al penultimo episodio di questo interessantissimo In My Own Abyss, la bellissima Leave: un brano inizialmente lento e solenne, ma che intorno alla metà si rinforza con un bel riffone, e quest'ultimo introduce la doppia cassa per una parte abbastanza robusta che poi torna a dissolversi in un finale molto rarefatto. Conclude l'opera la stravagante Oh You, Wide Steppe... brano presente solo sulla versione digipack, che è la rivisitazione di un celebre canto tradizionale russo in salsa doom con tanto di ghost track.
Questo In My Own Abyss è il secondo album composto da Pierre Laube a nome Doomed, ma rappresenta il debutto ufficiale della band sotto l'ala protettrice dell'omnipresente Solitude Prod. Un nome da seguire per il futuro!
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3
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I'm really sorry for wrong informations! Maybe I take it from your Bandcamp page, otherwise I hope that everyone that listen your album after this review could be fascinated by your great music. Best regards! |
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2
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Hello, Pierre of DOOMED here. I want to correct something : IN MY OWN ABYSS does not start with the song SUN EATER, but with DOWNWARD. SUN EATER can be found on the first album and opened this. Furthermore, the title OH YOU, WIDE STEPPE not the bonus track on the digipack! OH YOU WIDE STEP is the regular completion of IN MY OWN ABYSS. The bonus track on the digipack THE ANCIENT PATH ( the re-release of the first album) is THE SAME BLOOD. Here are Grimo of CYTOTOXIN and Anny URANIMALS guest vocalists. Otherwise, thanks for the great review! With best wishes from Germany - Pierre |
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1
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Bella recensione. Il lavoro sembra molto interessante, lo ascolterò. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Downward 2. Alone We Stand 3. The Ancient Path 4. A Wall Of Your Thrones 5. Restless 6. Leave 7. Oh You, Wide Steppe… (bonus track-digipack edition)
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Line Up
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Pierre Laube (voce e tutti gli strumenti)
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