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19/09/24
BELPHEGOR + MALEVOLENT CREATION + MONUMENT OF MISANTHROPY + CONFESS
AUDIODROME - MONCALIERI (TO)
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( 7879 letture )
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"No more albums based on my vocals. And I need two choirs, a better recording studio, two producers and more time in the studio - if not I'd rather give up the band and stay happy with what I've achieved so far". Queste furono le parole di Christofer Johnsson a Markus Steiger della Nuclear Blast prima di mettersi al lavoro al successore di Lepaca Kliffoth; una prova di coraggio, sia per Johnsson che per la casa discografica: così non si pose limite a genio e follia e la Nuclear Blast, che ci vide lungo, acconsentì a tutte le richieste del biondo leader dei Therion. Theli rappresentò la rottura totale con tutto ciò che era stato fatto fino ad allora dalla band, un death metal di buona fattura, ma che nonostante qualche piccola sperimentazione con tastiere e voci femminili, era decisamente classico, decretò il successo della band ma, soprattutto, rappresentò la nascita del symphonic metal che da allora influenzò migliaia di altre band. Per capire meglio il valore di un disco come Theli è necessario fare una premessa; gli anni 90, criticati da tanti, sono stati in realtà fondamentali per il metal e la musica in generale, era in atto una grande evoluzione musicale: il grunge prima, poi il nu metal (Korn, Deftones), la ripresa e le nuove conferme del power (Blind Guardian, Gamma Ray, Rhapsody), death e black metal stavano mutando, da quello più melodico, soprattutto scandinavo (In Flames, Dark Tranquillity) ai vari sottogeneri come gothic e dark. Il symphonic metal era nell’aria, contaminazioni con la musica classica e voci femminili erano già state provate con ottimi risultati, in primis proprio dai Maestri ispiratori Celtic Frost, ma nessuno si era spinto tanto in là come i Therion di Theli: orchestrazioni e tastiere che simulano un’orchestra intera, voci pulite maschili, voci in growl, voci femminili e ben 11 elementi corali. E’ innegabile che il risultato più di successo e influente per le band che verranno gli anni successivi va attribuito a questo disco.
Preludium è una intro cupa e oscura, basata su vocalizzi femminili su di un tappeto di tastiere e piano che introduce il capolavoro To Mega Therion (ulteriore omaggio ai Celtic Frost); fin dal coro iniziale si capisce che siamo di fronte a qualcosa di non comune, incredibilmente ispirato: la voce di Dan Swano, ospite in tutti i brani, si contrappone ai cori di stampo lirico operistico con un risultato a dir poco eccezionale, il brano si sviluppa in modo epico ed oscuro, sfociando in assoli di chitarra melodiosi , mai tecnici ma perfetti per lo stile musicale che si sta creando. Nel brano In Cults of Shadows, come in The Desert of Seth fanno la loro comparsa influenze di musica arabeggiante, i cori la fanno ancora da padrone rispetto alle voci soliste di Swano e dello stesso Johnsonn; bellissima la parte finale di The Desert of Seth: non esagero dicendo che un minuto di questi brani valgono come dischi interi di molte band pseudo gothic e symphonic. Nightside of Eden trasuda oscurità da ogni nota, col suo incedere potente e imperioso e la voce profonda del solito Swano che nella sua naturalezza rapisce l’ascoltatore. Opus Eclipse è l’unico brano sottotono del disco, ma è poco più di un intermezzo strumentale con vocalizzi del coro, che ci introduce a Invocation of Naamah, brano potente che riporta, almeno nelle strofe, al death metal degli esordi e nel quale la chitarra elettrica si riprende il ruolo di strumento protagonista, fino all’ingresso di cori ed orchestrazioni che ci immergono nuovamente in atmosfere dark e maligne. The Siren of the Woods merita un discorso a parte: questo brano sarà capace di entrarvi nell’anima, scuotervi nel profondo e strapparvi lacrime che imprigionate da tempo. Sono pochi i brani capaci di trasudare tanta emozione, profondamente malinconico e sconsigliato all’ascolto di chi si sente depresso. Se però siete disposti a farvi travolgere dalle emozioni sedetevi sulla vostra poltrona, chiudete gli occhi e lasciatevi rapire dalle sensazioni che il brano (e tutto Theli) vi darà. Le parole purtroppo non bastano, e non basteranno mai per descrivere le emozioni che la musica è in grado di regalarci.
Avevo 17 anni quando uscì Theli, nel 1997 il metal era meno diffuso rispetto ad oggi, internet era agli albori, Youtube, download e webzine non esistevano, erano pochi i modi per informarsi sui gruppi e sulle nuove uscite: riviste specializzate (quelle davvero specializzate erano un paio), negozi di dischi del settore (pochissimi), amici appassionati di musica rock (meno di pochi). Nell’istituto superiore che frequentavo a parte i soliti ascoltatori di rock commerciale c’erano due metallari: io e …Radamanthis, un utente di questo sito (il destino: non vedo un amico da quattro anni e torniamo in contatto grazie a Metallized!). Le nostre paghette venivano sempre investite in nuovi dischi e non si potevano fare acquisti sbagliati, io ero già molto appassionato del power metal e dell’hard rock, mi piacevano tutti i sottogeneri del rock e metal, ma trovavo pochi dischi davvero interessanti per il mio gusto. Questo album fu un colpo di fulmine, mi fece amare i Therion e interessare ai generi gothic e symphonic.
La creatura di Johnsonn riuscirà a creare altri capolavori, tra tutti il successivo Vovin, ma la magia, la freschezza e l’impavida sfrontatezza di Theli non verranno più raggiunte. Penalizzato unicamente da una copertina molto discutibile e da una produzione non all’altezza del prodotto anche se in linea con i dischi del periodo, album da avere e da ascoltare con attenzione, consigliato a tutti gli ascoltatori, a prescindere dal genere preferito, perché è indiscutibilmente un tassello importante e seminale della storia del metal.
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Theli, Vovin e Deggial sono il tris d'assi calato dalla band svedese. Hanno cambiato il corso della storia del Symphonic/Gothic metal. Per sempre. |
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si quello a mega therion, questo a into, sono d'accordo con Rob Flaming, poi hanno avuto un ambito piu' gothic orchestral taetrale, dai i supportes di lunga data el'hard sanno |
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Che si ispiri ai Celtic riguardo ad alcune innovazione è palese. Però la band ha talmente un percorso suo che sinceramente non riesco nemmeno a metterli vicini. Il disco dei Therion più Celtic frost forse è lepaca Kliffoth. |
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come cavolo hanno fatto a fare To mega theron? in realta' questo e' disco piu' riuscito dai tempi di into the pandemonium. Pr me, ovvio |
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Capolavorp assoluto della musica metal, a dir poco geniale dubito risentiremo mai qualcosa del genere |
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Il loro capolavoro. Mi ricordo che quando uscì restammo tutti senza parole. Mai ascoltato nulla di simile o quasi (i Celtic Frost del Pandemonio). Non posso citare un brano piuttosto di un altro, finirei per riscrivere la recensione. Immenso |
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Capolavoro stupendo, riascoltato poco fa, contiene brani che sono la leggenda di questo genre,To Megatherion, in Cults of Shadow, The desert of Set, Nightdide of Even, Invocation of Naamah e The Siren of the Woods, sono veramente sublimi, un album grandioso.Ora vediamo come se la cava la nuova soprano, la italianiassima Chiara Malvestiti, ultimo acquisto annunciato dalla band, sono curioso di vedere cosa combineranno, vedremo. |
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L'album è del '96. Sirens of the wood la cosa più bella creata dai Therion...ma non scritta da Christoffer. |
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Capolavoro che ha dato inizio al filone più pomposo del power metal. Però non è uscito nel 96? |
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è normalissimo! i Celtic Frost sono stati una band influente per LORO... e qualche brano l'hanno sempre omaggiato e coverizzato ("sorrows of the moon" per esempio) |
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E' normale che ogni tanto in The Desert of Seth ci sento i... CELTIC FROST? |
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MI RICORDO CHE CON UN AMICO CI METTEMMO IN MACCHINA E ANDAMMO FINO A SPILIMBERGO PER VEDERLI IN CONCERTO CON GLI AMORPHIS. |
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Mauro, ci sta. Se manca poco al 100 il voto dall'8/9 a scuola faceva incazzare tutti, Anche solo un 90 faceva più effetto. Tuttavia, ci sono pochi album che hanno fatto la storia del metal- Questo è uno, quindi il 100, per mia personale considerazione è il voto minimo. |
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@Marco B. alla fine il voto è solo un numero, personalmente ritengo che i dischi da 100 siano pochissimi, a Theli non manca molto, se fai caso è il voto più alto che ho dato finora ad un disco |
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Infatti. Noi a scuola se ci mettevano 9 meno sporgevamo denuncia in procura, tanto ci sentivamo insultati. |
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89 è un insulto. Pietra miliare: 100/100. |
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più che altro è bruttissimo il personaggio che vi è rappresentato, per il resto ha dei colori piuttosto vivaci e questo pone a suo favore... secondo me esiste molto di peggio... |
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Voilà, sono arrivato al metal con un disco degli HammerFall (il primo) che mi ha fatto conoscere il metal che non era solo hard rock più veloce o trash rumoroso. Poi, ho ascoltato Vovin e ho trovato che il "metal" era molto più vasto e comprendeva anche contaminazioni con altri generi come la classica e il folk e poi l'ambient. Tutto questo grazie ai Therion. Questo e Vovin, sono due assoluti capolavori. Mi ricordo la prima vota che l'ho ascoltato in macchina, di notte, sull'Autoroute du Midi: assolutamente emozionante. Fondamentali Therion. Una nota stonata: qualcuno ha definito la copertina come una delle più brutte di sempre. E' vero. Forse per compensare una musita "troppo" bella. Au revoir. |
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Band immensa e album strepitoso, forse l'apice della loro carriera. In ogni caso i Therion sono sempre una garanzia. |
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Band immensa e album strepitoso, forse l'apice della loro carriera. In ogni caso i Therion sono sempre una garanzia. |
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Ancora prima di possedere l'album vidi i Therion dal vivo assieme agli Amorphis (allora headliners), in provincia di Pordenone. Fu una delle poche volte in cui restai davvero colpito da un concerto nonostante conoscessi solo un paio di pezzi tra quelli proposti: uno di questi pezzi era "To Mega Therion", che avevo già ascoltato in quanto presente come riempitivo su una cassetta registratami da un amico poco tempo prima. Poco dopo mi procurai l'intera discografia del gruppo allora disponibile, della quale apprezzai ogni sfumatura nonostante le diversità di generi; in queste releases trovai comunque un certo filo logico dal punto di vista evolutivo. Secondo me Theli amplificò alcune intuizioni già presenti su Lepaca Kliffoth, il quale a sua volta denunciava un rapporto di parentela con il più cupo e brutale predecessore (che amo). Concordo con chi sostiene che Vovin è leggermente superiore a Theli, ma si tratta davvero di una differenza minima, imho dovuta ad un'ulteriore crescita da parte della band, resa possibile proprio dal gran lavoro preparatorio effettuato su questo Theli, un album che seppe sorprendere e mettere d'accordo al tempo stesso praticamente tutti, a prescindere dalle loro inclinazioni personali in fatto di musica. |
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Album colossale, l'inizio di un intero movimento, il primo VERO album symphonic metal. Geniale. voto 90 |
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eh sì, gran bella band questa... non ho un album in particolare ma un mix di canzoni da vari album, però ciò che mi impressiona di loro è l'imponenza e la pomposità delle loro composizioni... all'interno dell'affollatissimo panorama metal per me rappresentano un esempio di originalità. |
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10
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Bellissima recensione Mauro, complimenti e ottimo lavoro per un grande disco che hai analizzato molto bene e a cui hai reso giustizia! Uno dei primi dischi "pomposi" pieni zeppi di orchestrazioni e avrebbe tracciato il sentiero per molte altre band. Se Johnsson considera quest'album il suo capolavoro un motivo ci sarà e tu l'hai ben spiegato! Voto 85 |
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9
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Therion - ''Theli'' DISCONE semplicemente un DISCONE voto: 97/100. |
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8
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Questo disco è semplicemente geniale, una sorta di musica sinfonica di "metallo", un qualcosa di mai sentito prima e come tutti i "mai sentiti prima" : che ben vengano! Band unica nel mondo infinito dell'heavy metal e non. Grande disco, grandissima band. |
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le bellissime parole del redattore my refuge nn fanno altro che avallare quanto di straordinario fatto dal questa band con questo grande disco. il mio voto è 90 |
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All'epoca fu un bel mattone nello stagno, nessuno si era mai spinto così avanti nella fusione fra metal e musica sinfonica, un disco che ha fatto scuola per un intero genere. Adesso che il genere mi ha rotto da molti anni probabilmente non riuscirei più ad ascoltarlo tutto di un botto, ma qui siamo nei gusti personali che col passare degli anni possono cambiare ma che nulla tolgono a un disco coraggioso e per l'epoca molto originale. Per me resta sopra a Vovin, disco che mi era piaciuto molto all'inizio ma che mi ha stufato più velocemente di questo. Niente voti anche perchè non lo ascolto da non so quanto tempo, magari un giro nello stereo ce lo faccio fare uno di questi giorni... |
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Le parole non bastano per evidenziare questo capolavoro e germe fondamentale per il futuro genere simphonic. Bisogna solo ascoltarlo.Voto 95. |
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"La creatura di Johnsonn riuscirà a creare altri capolavori, tra tutti il successivo Vovin, ma la magia, la freschezza e l’impavida sfrontatezza di Theli non verranno più raggiunte." Mauro hai sintetizzatpo perfettamente in poche parole... chapuea theli. un DISCONE |
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3
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"Theli" e "Vovin" i migliori del gruppo. Il secondo irraggiungibile però. Questo è più importante perchè da le coordinate stilistiche di quello che saranno i Therion da li in avanti, ma a parte le magnifiche "To Mega Therion" e "The Siren Of The Woods" (che sono indiscutibilmente capolavori), non riesce a raggiungere le vette qualitative raggiunte da "Vovin" che è uno dei dischi più importanti, riusciti e rappresentativi del genere. Comunque sia, ottimo disco, da avere senz'altro, voto 80. |
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2
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disco che all'epoca consumai come un ossesso e che mi fece conoscere una band davvero particolare come i Therion. Tra l'altro, sebbene ortodossamente classici verso il death svedese, i primi lavori della band non sono affatto bypassabili...cmq ritornando a Theli, un Dan Swano in forma smagliante, produzione stellare ma che mantiene quel feeling grezzo nelle chitarre ed i cori ancora non troppo invadenti (cosa che avverà su Deggial)...un capolavoro che se la lotta a lungo con i Vovin |
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1
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Epocale...capolavoro assoluto...uno dei dischi fondamentali per il sottoscritto...Voto 95 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Preludium 2. To Mega Therion 3. Cults of the Shadow 4. In the Desert of Set 5. Interludium 6. Nightside of Eden 7. Opus Eclipse 8. Invocation of Naamah 9. The Siren of the Woods 10. Grand Finale / Postludium
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Line Up
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Christofer Johnsson (Voce, Chitarra, Tastiere) Jonas Mellberg (Chitarra, Tastiere) Lars Rosenberg (Basso) Piotr Wawrzeniuk (Batteria)
Musicisti Ospiti: Dan Swanö (Voce) Raphaela Mayhaus (Voce soprano) Bettina Stumm (Voce soprano) Ursula Ritters (Voce contralto) Ergin Onat (Voce tenore) Joachim Gebhardt (Voce basso) Klaus Bulow (Voce basso) Anja Krenz (Voce soprano) Constanze Arens (Voce soprano) Riekje Weber (Voce contralto) Stephan Gade (Voce tenore) Axel Patz (Voce baritono) Jan Peter Genkel (Piano) Gottfried Koch (Tastiere)
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RECENSIONI |
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